XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
Lab competenze in lingua staniera e CLIL
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Formazione Docenti neo-assunti
Competenze in lingua straniera
CLIL
Content and Language Integrated Learning
Febbraio, marzo 2017 , ore 15.00 -18.00
Benedetto Maffezzini – Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria
2. CLIL
Il termine CLIL, introdotto da David Marsh e Anne Maljers nel 1994, è
l’acronimo di Content and Language Integrated Learning, apprendimento
integrato di contenuti disciplinari in lingua straniera veicolare.
La Legge di Riordino della Scuola Secondaria di secondo grado avviata
nel 2010 ha introdotto l’insegnamento in lingua veicolare anche negli
ordinamenti scolastici italiani.
Nell’ambito della sua attuazione, l’Indire ha rivestito un ruolo cruciale nel
Piano di formazione per i docenti DNL (discipline non linguistiche)
promosso dalla Direzione Generale per il personale scolastico del MIUR.
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3. CLIL
La metodologia CLIL è stata promossa dall’ Unione Europea che, con la
risoluzione del Consiglio del Marzo 1995, ha chiesto agli Stati membri di
riformare i propri sistemi di istruzione, introducendo metodi innovativi
per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in una lingua straniera
di una disciplina non linguistica, al fine di promuovere la diffusione delle
lingue all’interno della Commissione
La necessità del miglioramento delle competenze di base in generale, e
l’attenzione che l’Europa ha dimostrato per una “strategia del
multilinguismo” in particolare, è stata sensibilmente recepita anche in
Italia, dove le competenze in una lingua straniera costituiscono da
sempre un tallone d’Achille. Come riporta uno studio Eurostat (2011) la
tendenza italiana per la popolazione lavoratrice (24-65 anni) registra
infatti la conoscenza di una sola lingua straniera a livello di competenza
base (Eurostat Statistics Explained)
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4. CLIL
L’Italia ha adottato ufficialmente la metodologia CLIL attraverso il riordino
degli ordinamenti della scuola secondaria di secondo grado DD.PP.RR.
88/2010 e 89/2010 (regolamento degli istituti tecnici e regolamento dei licei)
nei quali il Ministero ha previsto l’introduzione di tale insegnamento:
nell’ultimo anno dei Licei: l’insegnamento in lingua straniera di una
disciplina non linguistica è “compresa nell’area delle attività e degli
insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti
attivabili dalle istituzioni scolastiche…”;
negli ultimi tre anni dei Licei Linguistici: è impartito “dal primo anno del
secondo biennio l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non
linguistica; dal secondo anno del secondo biennio è previsto inoltre
l’insegnamento, in una ulteriore lingua straniera, di una seconda disciplina
non linguistica”;
nell’ultimo anno degli Istituti Tecnici: dove si prevede l’insegnamento in
lingua Inglese “di una disciplina non linguistica, compresa nell’area di
indirizzo del quinto anno, da attivare in ogni caso nei limiti degli organici
determinati a legislazione vigente”
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5. CLIL
A partire dall’a.s. 2012/2013 le attività di formazione avviate dal MIUR si sono
articolate in due ambiti:
la formazione sulle competenze linguistico-comunicative nella lingua
veicolare destinata ai docenti con un livello certificato di almeno B1 per il
raggiungimento della competenza C1 del QCER;
la formazione sulle competenze metodologico-didattiche CLIL destinata,
in via prioritaria, ai docenti già in possesso di competenze linguistiche
certificate di almeno livello C1 e, in seconda istanza, anche a docenti con
competenza B2, purché impegnati contemporaneamente in un corso di
lingua per il raggiungimento della competenza richiesta per l’accesso
La Direzione del personale scolastico Ufficio VI ha assegnato all’Indire
l’incarico di coordinare le attività dei Corsi CLIL.
La selezione dei docenti da avviare alla formazione è stata affidata agli
Uffici Scolastici Regionali che hanno svolto anche il ruolo di intermediari
tra i docenti in formazione e la struttura erogatrice del corso.
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6. CLIL
2012-2013: i Corsi hanno coperto tutte le materie disciplinari previste dal DD
6/2012: Filosofia, Storia, Storia dell'arte, Fisica, Matematica, Scienze
naturali, Scienze motorie e sportive e, in questa prima fase, vi sono stati
anche docenti di altre discipline, soprattutto relative agli istituti tecnici.
Le lingue dei Corsi, sono state principalmente Inglese e Francese, poiché
non è stato possibile attivare corsi di spagnolo e tedesco per insufficienza
del numero di docenti.
I corsi di perfezionamento hanno coinvolto 1.018 docenti di cui 877 hanno
concluso la formazione. Il drop out di circa il 14% è stato registrato
tendenzialmente nelle prime lezioni ed è da imputare per lo più
all’ingente impegno richiesto dalle attività di formazione e alla distanza
territoriale dalla sede di svolgimento dei corsi.
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7. CLIL
Al termine del percorso formativo i corsisti hanno sostenuto un esame
conclusivo, a seguito del quale le Università hanno rilasciato due diverse
tipologie di attestazioni:
per i docenti già in possesso di una certificazione linguistica C1 rilasciata
da un ente accreditato dal MIUR un Certificato finale con il riconoscimento
dei 20 CFU;
per i docenti ancora non in possesso di una certificazione linguistica C1
un Certificato di Frequentazione del corso.
I docenti che hanno ricevuto il certificato di frequenza dovranno conseguire il
livello di competenza C1, in autonomia o attraverso esami di attestazione
organizzati dal MIUR, per completare il percorso di formazione CLIL.
Tuttavia, negli ultimi anni abbic’è stata una parziale rivisitazione del profilo
del docente CLIL così come delineato dal DM del 30 settembre 2011 e dal
DD n. 6 del 6 aprile 2012. Il Ministero, infatti, pur mantenendo come obiettivo
finale quanto previsto dal Decreto 6, ha riconosciuto una fase di
transizione, che ammette alla didattica anche docenti in possesso di una
competenza linguistica B2 e prevede percorsi ridotti per docenti impegnati in
percorsi di formazione per acquisire il livello B2, al fine di soddisfare in tempi
più brevi il fabbisogno formativo.
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8. CLIL
I corsi 2013, 2014 e 2015 e hanno riguardato le lingue Inglese e Francese.
In alcuni casi, per la lingua Francese, non essendo sufficiente il numero dei
corsisti per comporre una classe, l’Università ha inserito i docenti nei corsi
già organizzati presso il proprio Centro di Ateneo Linguistico.
I corsi linguistici hanno visto la partecipazione di 1.004 docenti di cui 822
hanno concluso la formazione. Il drop out di circa il 17% è stato
registrato nelle prime lezioni, dovuto per lo più all’impegno richiesto in
termini di monte ore di lezioni e di attività da svolgere in autonomia. In
molti casi i docenti in possesso di un livello di competenza linguistica
B2 erano contemporaneamente inseriti nei corsi di metodologia,
pertanto il carico di lavoro risultava doppiamente oneroso.
I corsi sono stati articolati, come da indicazioni MIUR, in 90h in presenza e
40h online. Le piattaforme utilizzate sono state molteplici: Blackboard,
Moodle, OLAT, Opclà Oxfordlearn, Pearson Education, piattaforme e-
learning dell’Università.
In alcuni casi, per la parte di formazione online si sono realizzate sinergie
tra più Università, come ad esempio l’Università degli Studi di Genova e
l’Università degli Studi di Torino che hanno condiviso la piattaforma
online favorendo anche lo scambio e la condivisione tra i docenti dei
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9. CLIL
L’ INDIRE promuove e accompagna l’introduzione
dell’insegnamento in modalità CLILin Italia attraverso una
serie di azioni e iniziative, tra cui:
le indagini condotte nell’ambito della Rete Eurydice sulle
tematiche riguardanti le lingue straniere e la metodologia
CLIL;
il repository delle esperienze delle scuole rappresentato dal
sistema “GOLD ”, che ha permesso di raccogliere e
condividere le buone pratiche in ambito CLIL;
il programma “eTwinning ”, che rende possibili scambi e
gemellaggi virtuali tra scuole di paesi diversi, che si
confrontano e collaborano su varie tematiche, tra cui il CLIL
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10. CLIL
Con il Decreto n. 864 del 5 agosto 2015 il Ministero ha aperto la possibilità
anche ad altri enti/soggetti di erogare corsi linguistici ai docenti, così da
diffondere in modo più capillare sul territorio le offerte formative,
rispondendo alle esigenze dei docenti. Con il medesimo Decreto il MIUR ha
offerto anche la possibilità di frequentare “moduli brevi” (di massimo 6
mesi) per portare a compimento la formazione di tutti i docenti con livello di
competenza linguistica intermedio (B1.1, B2.1). Ciò nonostante il livello di
competenza linguistica C1, che rimane pur sempre l’obiettivo finale anche
all’interno del nuovo orizzonte normativo ministeriale, è la competenza
linguistica suggerita dagli esperti delle Università, quale livello ottimale per
garantire un’effettiva ed efficace autonomia del docente CLIL.
Ad oggi restano ancora alcune questioni aperte in merito alla metodologia
CLIL e vi sono ancora punti incerti, tra cui il più urgente è sicuramente il
problema delle certificazioni, ovvero a chi spetterà il rilascio delle
certificazioni linguistiche finali.
11. CLIL
L’Indire ha dato la possibilità di concludere il percorso formativo con un
soggiorno all’estero, prevedendo l’assegnazione di un punteggio specifico
per la partecipazione alla procedura di selezione per borse di studio
Comenius a coloro che avevano partecipato alla formazione CLIL. In tre
anni, tra il 2011 e il 2013, grazie al riconoscimento di tale priorità, sono state
assegnate più di 900 borse di studio Comenius a docenti impegnanti in
percorsi di formazione CLIL.
Sul fronte internazionale un ruolo significativo è stato svolto negli anni dalla
piattaforma eTwinning che costituisce un prezioso strumento anche per
progetti che, pur non riguardando specificatamente la metodologia CLIL,
promuovono le 4 C che la caratterizzano: Content (contenuto della materia
disciplinare, quindi del progetto che si intende svolgere), Cognition
(Capacità cognitiva riflessione nella lingua straniera, “pensare” nell’altra
lingua), Communication (comunicazione sotto forma di produzione scritta e
orale, con gli scambi tra i partner di progetto) e Culture (consapevolezza
interculturale).
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12. CLIL
I profilo del docente CLIL è caratterizzato dal possesso di competenze linguistico-
comunicative nella lingua straniera veicolare di livello C1 e da competenze
metodologico-didattiche acquisite al termine di un corso di perfezionamento
universitario del valore di 60 CFU per i docenti in formazione iniziale e di 20 CFU
per i docenti in servizio.
Questa metodologia si sta diffondendo in Europa, come testimoniano il Rapporto
Eurydice Keydata on Languages at school in Europe(2012) e la Raccomandazione
della Commissione Europea Rethinking Education(2012), nei quali la competenza
linguistica in lingua straniera è definita una dimensione chiave per la
modernizzazione dei sistemi di istruzione europei e la metodologia CLIL è
rappresentata come il motore del rinnovamento e del miglioramento dei curricoli
scolastici.
L’Indire è il rappresentante italiano di EUN – European Schoolnet , il Consorzio
costituito dalla rete di 31 Ministeri europei dell’Istruzione, che promuove una serie di
iniziative e progetti su una vasta gamma di tematiche sullo sfondo
dell’internazionalizzazione e dell’innovazione, tra cui anche l’insegnamento di
contenuti disciplinari in lingua straniera, soprattutto delle discipline STEM (Science,
Technology, Engineering, Maths) con l’impiego delle tecnologie multimediali e
multimodali. 12
13. CLIL
Il CLIL fa parte delle priorità del Piano per la formazione dei docenti 2016-
2019 (capitolo 4, in particolare 4.4.) già prevista dalla L.107/2016 per
“valorizzare e potenziare le competenze linguistiche, con particolare
riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione
europea anche mediante la metodologia del Content Language
Intergrated Learning” (art,1, c,7, lettera a).
Il nuovo piano di formazione intende quindi innalzare il livello delle
competenze linguistico-comunicative degli allievi con particolare
attenzione alla metodologia CLIL. Questo importante articolo,
introducendo una scala di priorità fra le lingue (lingua madre, lingua
veicolare e le altre lingue dell’Unione europea), richiama l’idea che “la
scuola porta con sé – nel proprio DNA – un’anima profondamente
multiculturale perché sancisce l’obbligo dell’umano di rivolgersi al mondo, di
staccarsi dal clan di appartenenza nella contaminazione e dell’incontro con
l’Altro” (Recalcati, 2014).
14. CLIL
Il piano non si rivolge a una certa categoria di docenti, ma intende “sviluppare
la competenza plurilingue e interculturatutto il personale della scuola”,
le di coerentemente con le premesse del Piano che vedono l’impossibilità
“di separare la formazione per i docenti da quella per i dirigenti scolastici e
per il resto del personale scolastico”.
La marcatura e il legame delle competenze plurilingue con l’aspetto culturale è
in linea con la letteratura sia internazionale (Coyle, Hood, Marsh) sia
nazionale (Coonan, Favilli, Langé) che sostengono il forte legame tra
lingua e cultura; una delle 4 C del CLIL (Content, Cognition,
Communication, Culture).
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GRAZIE PER L’ ATTENZIONE!
Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria
www.istruzioneliguria.it
Benedetto Maffezzini
benedetto.maffezzini@istruzione.it
Tel. 010 - 8331322