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INDICE
Intruduzione………………………………………………………..……….……….…pag.3
1. ACQUA E SISTEMA IDRICO…………………………………………………...pag.4
2. RIFIUTI……………………………………………………………………...………pag.5
3. LAVORI PUBBLICI, URBANISTICA E TERRITORIO……………………pag.7
4. SCUOLA………………………………………………………..………………….pag.13
5. POLITICHE SOCIALI………………………………………………………….pag.14
6. CULTURA E TURISMO……………………………………………………….pag.16
7. MERCATO DOMENICALE…………………………………………………..pag.17
8. SERVIZI CIMITERIALI………………………………………………………pag.18
9. FINANZA E TRIBUTI………………………………………………………...pag.18
10. SERVIZI AMMINISTRATIVI COMUNALI………………………….……pag.19
CONCLUSIONI……………………………………………………………………..pag.21
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Introduzione
“Dieci proposte per cambiare Gioiosa”. Dieci candidati che si mettono al servizio
della comunità gioiosana per realizzare quel cambiamento tanto agognato dai
cittadini.
Con questo “comune” desiderio hanno deciso di candidarsi alla guida del paese le
donne e gli uomini della lista civica “Gioiosa Bene Comune”. Un movimento civico
nato dalla profonda consapevolezza che la nostra comunità è attraversata ormai da
tempo da un forte disagio, frutto anche della cattiva gestione amministrativa degli
ultimi anni. Amministratori sempre più distanti dai cittadini, sempre meno attenti ai
bisogni e alle esigenze del paese, chiusi nel “Palazzo del potere”.
Invertire questa tendenza sarà il nostro primo impegno morale, per accorciare la
distanza tra cittadini e amministratori. Sarà per noi essenziale amministrare la cosa
pubblica garantendo sempre il coinvolgimento del maggior numero di cittadini nelle
decisioni di grande rilevanza per la comunità.
Cittadini informati e partecipi sono la migliore garanzia per una corretta,
trasparente ed efficiente amministrazione del bene comune. Per il raggiungimento di
questi obiettivi, i candidati della lista “Gioiosa Bene Comune” ci metteranno il
massimo della passione e della dedizione. Consapevoli che grande e difficile è la
sfida che li attende, ma altrettanto grande è la convinzione che anima la nostra lista,
dotata della sensibilità necessaria ad interpretare autenticamente la voglia di
cambiamento che scuote in questo momento storico intere comunità, compresa la
nostra amata Gioiosa.
Un cambiamento autentico, garantito da quella che consideriamo la nostra prima
dichiarazione programmatica, per certi aspetti la più importante: la storia personale
di coloro che hanno scelto di candidarsi, ci sia consentito dire in modo limpido e
disinteressato, nella lista “Gioiosa Bene Comune” . Cittadine/i profondamente
immersi nel tessuto sociale ed economico della comunità gioiosana.
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1. ACQUA E SISTEMA IDRICO
Il logo della nostra lista contiene, in quella striscia azzurra posta sotto la fontana
monumentale, il bene comune per eccellenza: l’acqua. Il primo impegno che
assumiamo è un impegno di principio, assolutamente fondamentale ai fini di una
gestione virtuosa del sistema idrico: un bene universale per la vita non può e non
deve essere affidato alle logiche del mercato e del profitto.
L’inefficienza del sistema idrico gioiosano è sotto gli occhi di tutti i cittadini. Alti
costi di approvvigionamento (dipendiamo quasi completamento dalla Sorical a cui
paghiamo una “bolletta” annua di circa 600.000 euro) ed una rete comunale che
produce una grande dispersione della risorsa acqua (tra sprechi e furti).
Per questo proponiamo un radicale cambiamento che preveda alcuni passaggi chiari e
ben definiti:
Attivare da subito azioni che possano avviare un ammodernamento della rete
idrica per contenere le perdite e la dispersione, in modo da ridurre il divario tra
ciò che viene rilevato dalla lettura dei contatori (circa 400.000 mc) e ciò che
viene pagato alla Sorical (circa 1.600.000 mc).
Investimenti mirati che possano portare, nel più breve tempo possibile, a
garantire la piena autonomia nell’approvvigionamento di acqua, attraverso la
costruzione di nuovi pozzi nell’ambito del territorio comunale.
Attivare un sistema accurato di monitoraggio di tutti gli scarichi abusivi
esistenti, provvedendo alla loro rimozione con successiva canalizzazione nelle
condotte fognarie, attraverso l’individuazione di uno specifico finanziamento
sovracomunale.
Sicurezza delle acque, da monitorare costantemente e nel massimo della
trasparenza. A tal fine proponiamo la pubblicazione dei dati relativi alle analisi
delle acque sul sito del Comune.
Depurazione delle acque
Siamo consapevoli della necessità e dell’urgenza di porre rimedio alle ataviche
criticità in tema di fognatura, collettamenti e depurazione che tanti limiti determinano
in termini di salute del nostro mare (vera risorsa per questo martoriato territorio) e,
più complessivamente, in termini di inquinamento ambientale. Siamo consapevoli
che non è corretto fare delle crociate a prescindere, che i depuratori da qualche parte
occorre pur installarli e che devono essere visti come una opportunità (per il mare,
per l’ambiente, per i posti di lavoro ecc) e non come una iattura, che i depuratori di
ultima generazione presentano delle tecnologie all’avanguardia che li portano a
superare gli sgradevoli “effetti collaterali” per le popolazioni che insistono nelle
vicinanze (leggi cattivi odori se vogliamo usare un eufemismo, altrimenti dovremmo
dire puzza). Guardiamo quindi con interesse alla possibilità di realizzare un’opera
consortile, al servizio di tutta la Vallata del Torbido. E’ a tutti noto che i sei Comuni
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hanno, di recente, sottoscritto un protocollo d’intesa in tal senso. Rimaniamo
perplessi, però, sul metodo utilizzato: limiti e ritardi della politica e delle istituzioni
coinvolte hanno determinato un’ assoluta carenza di confronto nel merito. Riteniamo
che un’ opera di tale portata non può essere assolutamente calata sulla testa dei
cittadini dall’alto, senza alcuna forma di informazione preventiva, di consultazione
popolare, di adeguata conoscenza in merito allo studio di fattibilità ed alla tipologia
di progettazione da realizzare. Ci riserviamo, quindi, di studiare per bene le carte e,
soprattutto, di avviare una seria azione di confronto con esperti e popolazione,
coscienti che la problematica della depurazione delle acque nella Vallata del Torbido
vada risolta definitivamente, se veramente si vuole parlare di Turismo.
2. RIFIUTI
La gestione dei rifiuti rappresenta la vera emergenza per molte delle comunità della
Locride e per l’intera Calabria. Questo è ovviamente il prodotto di anni di politiche
sbagliate portate avanti anche a livello del nostro comprensorio. Il consorzio di
funzioni Locride Ambiente e la Locride Ambiente s.p.a., nate più di un decennio fa,
avrebbero dovuto portare tutta la Locride nella modernità, costruendo un modello
fondato sulla raccolta differenziata. Un esperimento fallito, per colpa della “mala
politica” in quanto chi aveva (e chi ha), in quella sede, il compito di rappresentare la
parte pubblica e quindi l’interesse generale della comunità, ha fatto tutt’altro.
Per quanto riguarda Gioiosa, gli ultimi quattro anni e mezzo di gestione Zetaemme
sono stati disastrosi, e l’epilogo di quella esperienza, con la revoca del contratto da
parte del Commissario prefettizio ne sono la prova.
A Gioiosa si producono mediamente oltre 3.000 tonnellate all’anno di rifiuti. La
percentuale di materiali riciclati negli ultimi quattro anni si e aggirata attorno al 3%.
Oltre alla spesa di circa 300.000 euro all’anno per il servizio, la nostra comunità paga
circa 250.000 euro di conferimento in discarica.
Per il futuro ci impegniamo a costruire un modello diverso per l’organizzazione
del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani .
I problemi ecologici e di difesa ambientale rendono sempre più difficile reperire aree
per le discariche di tipo tradizionale, nelle quali immettere materiali di tutti i generi,
indifferenziati, talvolta inquinanti (come medicinali, batterie, solventi) o più spesso
utili come fonte di materie prime (come ad esempio alluminio, carta, plastica, vetro).
L’unica strada perseguibile è quella di organizzare un serio servizio di raccolta
differenziata. Nel breve periodo certamente si registrerà un lieve aumento dei costi di
gestione, che in parte si riuscirà a recuperare dal risparmio del conferimento in
discarica, ma i veri vantaggi si avranno nel medio – lungo periodo.
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Nei prossimi mesi dovrebbe partire nel comune di Gioiosa un servizio di raccolta
porta a porta con un progetto già finanziato di non rilevante entità.
I modelli a cui guardare sono le esperienze di comuni come Roccella e Riace,
comunità che hanno investito tanto sulla differenziata e che oggi vivono in una
condizione ambientale diversa rispetto agli altri comuni della Locride.
Per Gioiosa pensiamo all’organizzazione di un servizio direttamente gestito dal
Comune impostato sul sistema di raccolta differenziata “porta a porta”,
prevedendo la completa eliminazione dei cassonetti stradali.
Le azioni da intraprendere sono diverse:
1. Investire sull’educazione al riciclo. Un percorso di formazione e di
“alfabetizzazione al riciclo” che coinvolga l’intera comunità: dalle scuole alle
famiglie. È importante che ogni cittadino riesca ad acquisire la consapevolezza
che l’atto del riciclo è l’unico strumento per raggiungere l’obiettivo di vivere in
un paese pulito. Riciclare deve diventare un valore per la nostra comunità. Per
cui intendiamo fare una massiccia campagna di sensibilizzazione in questo
senso.
2. Rispettare le regole. Le regole e la loro osservanza sono l’unico strumento per
raggiungere l’obiettivo: dare delle regole precise e farle rispettare è
indispensabile. Di fronte ad un fatto i cittadini devono assumere la
consapevolezza che c’è il dovere di assumere un preciso comportamento.
Ovviamente l’amministrazione assicurerà le condizioni per permettere ai
cittadini di tenere quel comportamento, e dovrà vigilare e sanzionare in caso di
violazione della condotta prescritta, in quanto lesiva dell’interesse generale
della comunità.
3. L’umido. La frazione umida sul volume totale dei rifiuti incide per il 30%
circa, per cui differenziare questa tipologia di rifiuto deve essere il punto di
partenza. Incentivare il compostaggio domestico soprattutto nelle frazioni e
nelle campagne è indispensabile, mentre nelle zone urbanizzate è necessario il
ritiro porta a porta.
4. Il “porta a porta”. Un sistema in cui crediamo e che dovrà essere ben
strutturato sotto la diretta gestione del comune.
5. Creazione dell’isola ecologica. È necessario creare un’isola ecologica
attrezzata e accessibile in cui i cittadini potranno direttamente conferire i rifiuti
ingombranti e non solo, ed in cui, la presenza di un operatore negli orari
stabiliti, renderà operativo il sistema “Più ricicli meno paghi”.
6. Il sistema “Più ricicli e meno paghi”. Creeremo un sistema in grado di
collegare l’atto del riciclo alla tasca del cittadino. L’introduzione della nuova
TARES (che sostituirà la TARSU) obbligherà i comuni ad arrivare alla
copertura del 100% del costo del servizio, e questo peserà sul bilancio delle
famiglie. Per poter abbattere i costi dovremo chiedere una maggiore
collaborazione dei cittadini In base alla quantità di rifiuti differenziati, con un
preciso sistema di pesatura collegato al volume della tipologia differenziata
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fatta direttamente nell’isola ecologica, si potrà arrivare ad ottenere la riduzione
a conguaglio della bolletta fino ad un massimo del 50%.
7. Favorire lo sviluppo dell’industria del riciclo. Uno dei problemi che blocca lo
sviluppo del sistema della raccolta differenziata è anche la mancanza nel
comprensorio di aziende che si occupano del trattamento o pre – trattamento
dei rifiuti differenziati in grado di abbattere i costi di trasporto.
L’amministrazione si impegnerà a favorire investimenti pubblici e privati in tal
senso.
3. LAVORI PUBBLICI, URBANISTICA E TERRITORIO
Unione dei Comuni
Appare ben evidente che, ormai, sono maturi i tempi per pensare ad un diverso
rapporto con i Comuni limitrofi. La gestione di alcuni servizi associati diventa
indispensabile, se si vuole garantire qualità dignitose. In particolare con la limitrofa
Marina di Gioiosa occorrerà pensare a forme innovative di confronto. Lo stesso vale
per gli altri Comuni della Vallata. Rispolverare la vecchia ipotesi di Unione dei
Comuni appare la via più adeguata da seguire.
Opere Pubbliche
La programmazione delle opere pubbliche sarà coerente con le necessità territoriali e
capacità economiche dell’Ente, salvo produrre tutti gli sforzi possibili per reperire i
finanziamenti pubblici, anche attraverso le nuove forme di partecipazione con il
privato. Si intende prioritariamente realizzare quelle opere indispensabili al
miglioramento della viabilità, alla creazione di spazi di aggregazione e naturalmente
alla manutenzione e riqualificazione delle strutture esistenti, in particolare nella
ristrutturazione delle opere pubbliche comunali sarà data priorità assoluta ad asili e
scuole intervenendo, anche in conformità con le previsioni normative europee e
nazionali, in ambito di consumo energetico e adeguamento sismico.
Uno dei primi punti che ci impegneremo a rispettare è quello del “Completare e
Portare a Termine” in tempi brevi le opere in corso di esecuzione, appaltate e
finanziate (vedi vicenda “Campo Sportivo”);
Inoltre sono stati individuati interventi urgenti volti alla sistemazione di alcuni tratti
delle strade comunali, soprattutto dove si sono verificati evidenti cedimenti dovuti a
dissesti di natura idrogeologica. In alcune parti della viabilità è altresì opportuno
provvedere ad opere di allargamento ed adeguamento delle pendenze, anche mediante
l’eventuale modifica di alcune parti dei tracciati.
Si deve necessariamente completare la rete fognante con la progettazione e la
realizzazione dei tratti mancanti.
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Si intende inoltre affrontare la problematica legata alla scarsa disponibilità di
parcheggi pubblici, innanzitutto nelle frazioni più votate allo sviluppo turistico, ma
anche in alcune frazioni decentrate; questo per migliorare la dotazione a favore dei
residenti. Queste previsioni sono già contenute nel vigente PRG ma mai prese in
considerazione.
Riqualificazione del Territorio Comunale
Attenzione particolare andrà rivolta alla riqualificazione degli edifici comunali
esistenti, al fine di realizzare spazi per le attività di aggregazione con ampia
disponibilità a favore dei residenti. Inoltre sarà opportuno che anche le frazioni più
decentrate debbano essere dotate di aree parzialmente attrezzate e protette, per il
gioco dei bambini (parchi gioco), sfruttando al meglio (e con una limitata spesa) gli
spazi pubblici esistenti.
Si ritiene anche indispensabile che nelle fasi di eventuale acquisizione degli spazi per
la realizzazione di nuove opere pubbliche vengano sviluppate tutte le possibili forme
di convenzionamento con i privati, affinché la disponibilità dei proprietari possa
essere adeguatamente concordata.
Infine, si dovranno considerare le possibilità di realizzare impianti per la produzione
di energia rinnovabile, anche con il supporto economico dei finanziamenti pubblici.
Un impegno che intendiamo sottoscrivere con i cittadini è quello di riqualificare e
riadattare la Struttura Carceraria ormai abbandonata a se stessa. Il primo obiettivo
che si intende raggiungere è quello della demolizione del muro di cinta attualmente
presente che provoca un impatto ambientale che degrada gli aspetti paesaggistici del
nostro territorio. Una volta raggiunto questo obiettivo è intenzione nostra “discutere
in maniera partecipata” con la cittadinanza sul come riadattare la struttura e
renderla a servizio della comunità, magari destinandola in parte ad attività di tipo
turistico e/o di tipo sociale.
P.S.A. - Piano Strutturale Associato (Ex Piano Regolatore)
La prossima Amministrazione Comunale sarà chiamata alla predisposizione ed
approvazione del nuovo strumento urbanistico comunale associato (Piano Strutturale
Associato) con i comuni di Martone, San Giovanni e Mammola, in relazione alle
normative regionali; azione che doveva essere stata già fatta visto che l’incarico alla
redazione di detto strumento è avvenuto circa 5 anni fa.
I motivi per cui ancora non è stato prodotto il Progetto Preliminare sembra siano
collegati alla mancata fornitura da parte della Regione Calabria della cartografia
necessaria alla redazione dello stesso e da difficoltà di coordinamento con i Comuni
Associati per la gestione delle risorse e della documentazione tecnica utile alla
redazione del piano.
Questo argomento, particolarmente importante per lo sviluppo del nostro territorio,
deve essere affrontato attraverso la partecipazione attiva di tutta la popolazione,
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con particolare attenzione alle proposte che possono derivare dai rappresentanti delle
strutture turistiche, artigianali, agricole, professionali e di tutte le associazioni
presenti sul territorio, oltre naturalmente alle Regole, in modo che lo strumento di
pianificazione proponga una base concreta di sviluppo, pur nel rispetto delle
peculiarità ambientali e paesaggistiche dei luoghi collocati all’interno dei Comuni
Associati per la redazione del piano.
Da questi aspetti nasce la necessità e l’ ”obbligo” di costituire il cosi detto
“Laboratorio Territoriale”, ai sensi della Legge Urbanistica Regionale, che
rappresenta lo strumento/luogo utilizzato dai Comuni Associati, per promuovere la
partecipazione allargata dei cittadini nella definizione degli strumenti urbanistici e
delle politiche di sviluppo e governo dei territori comunali, in primis del Piano
Strutturale, nonché favorire una reale attività di partecipazione e condivisione
collettiva anche per le attività progettuali riferite ad opere di rilievo e di interesse
pubblico, nel rispetto del principio della sostenibilità. Il Laboratorio Territoriale, che
sarà quindi uno delle prime cose da fare per quanto riguarda l’aspetto inerente la
redazione del Piano, nella sua specifica configurazione di anche “laboratorio di
partecipazione” sarà, quindi, organizzato in funzione delle specifiche necessità e
situazioni, di volta in volta, presentate nell’intero ambito territoriale dai Comuni
associati, sempre in maniera coordinata e in rete, ovvero, nel contesto cittadino e più
in generale territoriale e intercomunale, poiché, a tutti gli effetti, è lo strumento
operativo per la costruzione di tutti i processi di pianificazione, nella fattispecie del
PSA (Piano strutturale Associato).
Il Laboratorio sarà dunque aperto alle collettività locali e, costituirà altresì lo
strumento di coinvolgimento delle popolazioni e del partenariato socio–economico
nei meccanismi di pianificazione territoriale e urbanistica e in tutti gli strumenti di
pianificazione, urbanistica, territoriale e negoziata. L’attività del Laboratorio
Territoriale sarà supportata dalle strutture tecnico-amministrative degli Enti coinvolti,
ovvero dall’Ufficio Unico di Piano, unitamente ai Tecnici incaricati per la redazione
del PSA (Piano Strutturale Associato) e del REU (Regolamento Edilizio ed
Urbanistico).
E’ evidente che dovrà essere agevolato, oltre allo sviluppo delle attuali zone di
carattere residenziale mediante la realizzazione di opere di urbanizzazione e di
servizi, l’intervento di recupero dell’edificato esistente, anche attraverso la
predisposizione di strumenti attuativi di iniziativa pubblica. Proprio quest’ultima
forma di pianificazione, qualora predisposta con una normativa attenta, ma di facile
interpretazione, può determinare un riavvicinamento dei cittadini ad intervenire
sull’esistente.
Naturalmente tutto questo deve essere coordinato con una valorizzazione del
territorio ed un potenziamento della viabilità e dei servizi nei confronti anche delle
frazioni decentrate. Vi sono varie frazioni nel territorio comunale, ormai semi-
abbandonate come Bernagallo, Varreri, Garingiolo, Ceravolo, S.Antonio, che
possono essere rivitalizzate attraverso interventi di recupero partecipati, premiando in
ogni modo legittimo chi esprime la volontà di investire per riqualificare queste aree.
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Si ritiene altresì opportuno un coordinamento con gli altri strumenti urbanistici in
corso di programmazione negli altri Comuni della Vallata, per evitare assurde
sovrapposizioni.
Le novità legislative regionali impongono un coordinamento fra la pianificazione
urbanistica e la programmazione dei lavori pubblici. Questo richiede che eventuali
previsioni di opere pubbliche siano concretamente realizzabili e non “ipotesi sulla
carta”.
Centro Storico
Particolare attenzione andrà rivolta alla riqualificazione del nostro Centro Storico che
rappresenta uno dei luoghi più caratteristici del nostro territorio e segna la storia della
nostra Cittadina; un problema che da ormai troppo tempo è stato ignorato e/o messo
in secondo piano è quello della messa in sicurezza della porzione di centro storico
che interessa la cosi detta “RUPE”. Purtroppo questa porzione di territorio è
influenzata da fenomeni di dissesto che andrebbero tenuti sotto controllo e mitigati
con interventi di consolidamento; quindi si dovrà intervenire al più presto ponendo il
problema ai vari settori di competenza sia provinciali che regionali. Qualcosa è stato
fatto ma ancora è molto poco.
Per quanto riguarda la riqualificazione delle abitazioni private presenti nel centro
storico si cercherà di mettere in piedi, con la ricerca di risorse finanziare destinate per
questa tipologia di interventi, un progetto che preveda “incentivi” alla
ristrutturazione, abbellimento e messa in sicurezza delle abitazioni, come è già stato
fatto in alcuni Comuni vicini al nostro territorio.
Un punto su cui ci soffermeremo sarà l’apertura al dialogo con i proprietari del
Castello Medievale per poter ottenere un eventuale acquisizione dell’immobile o
perlomeno riuscire a renderlo fruibile alla cittadinanza, viste le potenzialità attrattive
dello stesso.
Area Archeologica del Naniglio
Appare evidente che l’area archeologica del Naniglio può e deve rappresentare un
grande volano di sviluppo e di crescita turistica ed economica. Le potenzialità vi sono
tutte, per come dimostrato dalle migliaia di visitatori affluiti da ogni dove in
occasione delle giornate di primavera del Fai del 2007 e del 2012. Le ingenti risorse
economiche che giacciono da tempo in attesa di un loro utilizzo consentiranno di
effettuare il tanto agognato salto di qualità, collocando stabilmente l’area del
Naniglio tra i circuiti nazionali di maggiore attrattività. Per il consolidamento e la
sistemazione della cisterna, la Regione Calabria ha stanziato la somma di 350 mila
euro a valere sulle risorse per i beni culturali. Vi è poi un milione di euro stanziato
dalla Provincia già da molti anni, da utilizzare per il proseguimento degli scavi, 180
mila della Comunità Montana Stilaro-Allaro, 861 mila dal Pisl da destinare alla
sistemazione logistica dell’area esterna al parco archeologico, mediante installazione
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di un padiglione espositivo, realizzazione di marciapiedi, di un’area attrezzata e
dell’illuminazione (interventi che saranno realizzati insieme alla valorizzazione della
rupe del castello, la riqualificazione dei percorsi storici del borgo antico e la
valorizzazione delle sale espositive di Palazzo Amaduri).
Si rende urgentissimo, insieme all’utilizzo delle risorse, pensare al modello di
gestione finalizzato alla concreta fruizione da parte dei visitatori. La Soprintendente
per i beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, propone un protocollo
d’intesa tra Comune, Provincia e la stessa Soprintendenza, per fissare regole precise
(oltre che compiti) per la gestione ordinaria del sito: custodia, apertura e chiusura,
pulizia, organizzazione visite, gestione biglietti. Il documento giace al Comune da
diversi mesi. Sarà nostra cura, appena insediati, rivederlo e sottoscriverlo, laddove
non dovesse farlo la commissaria prefettizia da qui alle elezioni. Ciò consentirà di
poter creare qualche nuovo posto di lavoro, attraverso l’affidamento a realtà del terzo
settore.
Messa in “Sicurezza”
La messa in Sicurezza delle Strutture Pubbliche presenti sul territorio comunale è un
argomento che non è mai stato trattato negli ultimi anni (Praticamente più di 10 anni)
di amministrazione del territorio da parte dei “candidati/già amministratori” che
praticamente si ripropongono a queste elezioni comunali.
E’ assolutamente necessario, anche in virtù delle ultime catastrofi nazionali e dei
numerosi fondi che sono stati stanziati in questi anni e che ancora continuano ad
essere erogati, un Piano di Interventi di miglioramento e adeguamento sismico
degli edifici pubblici particolarmente vulnerabili e di verifiche tecniche dei livelli di
sicurezza sismica di opere infrastrutturali e di edifici pubblici, con una particolare
attenzione alle scuole in cui sono e saranno presenti i “nostri figli”.
Allo stesso modo serve un piano strategico di prevenzione del dissesto idrogeologico,
che passa anche attraverso la messa in sicurezza e la pulizia costante dell’alveo del
torrente Gallizzi e dei suoi numerosi affluenti (valloni).
Arredo Urbano e Verde Pubblico
Le aree verdi urbane costituiscono un patrimonio di grande valore e un parametro
fondamentale per determinare il livello di qualità della vita nella nostra città. I parchi
pubblici e tutte le aree verdi urbane, comprese aiuole e alberature stradali, ricoprono
infatti importanti funzioni sociali rendendo gradevole e accogliente l’aspetto cittadino
e creando luoghi di svago e benessere dove tutti possono trovare la serenità e la
tranquillità. E’ quindi necessario prevedere e pianificare il verde urbano in modo
preventivo e paritario in tutte le attività di strutturazione urbanistica assicurando una
dotazione di verde sufficiente ad attivare tutte le funzioni a lui attribuite. Le azioni
che si intendono intraprendere nella gestione del verde urbano sono quindi rivolte a
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salvaguardare, e a potenziare, la capacità che ha il verde cittadino di rendere la nostra
cittadina più vivibile e sostenibile, in particolar modo nei pressi della Piazza.
Saranno riqualificati i parchi come luogo di svago e ricreazione, incontro sociale,
ristoro e riposo dove organizzare eventi e attività rivolte a stimolare il
coinvolgimento dei cittadini. Le aree verdi si prestano infatti ad accogliere
manifestazioni culturali di ogni tipo, dall’educazione ambientale agli eventi musicali
e teatrali e alle mostre d’arte. Il verde inteso come luogo non solo di ritiro intimo e
rilassante ma anche come luogo di ritrovo e aggregazione sociale.
Per quanto riguarda il verde esistente ed in particolare il verde storico sono quindi
necessarie azioni di salvaguardia e riqualificazione.
Messa in sicurezza dei percorsi pedonali, degli arredi e dei giochi, salvaguardia delle
alberature storiche e monumentali, riqualificazione degli specchi d’acqua e controllo
della fauna e della vegetazione inserita abusivamente e incoscientemente nei giardini
pubblici.
Occorre razionalizzare le attività di manutenzione, e immaginarsi nuovi strumenti;
occorre passare da un’impostazione dei servizi (non solo di manutenzione del verde,
ma anche pulizia di strade e pulizia dei giardini), gestita per settori, ad
un’impostazione di gestione integrata per razionalizzare tutte le attività in modo da
ottimizzare i tempi e ridurre gli sprechi economici, a beneficio dell’ordine cittadino,
in particolare in un periodo di restrizione delle risorse come questo.
Risparmio Energetico
Si valuterà la fattibilità di una revisione dell’illuminazione pubblica attraverso sistemi
che sfrutteranno fonti rinnovabili come il fotovoltaico. Il nostro obiettivo sarà la
progressiva sostituzione, con consecutivo adeguamento dell’impianto esistente, dei
corpi illuminanti presenti in buona parte del territorio comunale con dei corpi
illuminanti che sfruttano la Tecnologia LED; questo permetterà un risparmio
energetico pari a circa il 50%.
In questo modo la riduzione complessiva dei costi energetici consentirà di attuare un
massiccio potenziamento dell'illuminazione in tutte quelle zone che ora risultano
penalizzate.
Dovrà essere realizzata una verifica delle condizioni attuali di spesa gestionale degli
immobili comunali in merito ai costi energetici sostenuti dalla pubblica
amministrazione, previsione di spesa per il miglioramento energetico, ed analisi
dell’ammortamento.
Inoltre, per tutti gli edifici pubblici sarà attuato un piano di risparmio energetico
basato su una analisi dell’edificio finalizzata ad individuare il fabbisogno energetico e
i costi richiesti per soddisfarlo, individuando possibili soluzioni (Impianti
Fotovoltaici) che permettano di conseguire una riduzione dell’energia richiesta e dei
costi di gestione. L’analisi deve valutare, strutture, impianti, acqua calda sanitaria,
fonti rinnovabili.
Sarà creato un database del patrimonio edilizio comunale esistente, dopo l’analisi
degli edifici, stabilendo una priorità degli interventi in base ai loro consumi.
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Barriere Architettoniche
Vi è la necessità di elaborare una Mappatura sul territorio delle barriere
architettoniche e di intraprendere un progressivo abbattimento in attuazione di un
Piano di Mobilità per i Diversamente Abili articolato in una serie di azioni che
vedano come cardine il punto di vista dei cittadini diversamente abili e delle loro
famiglie che sono i migliori “consulenti” per la realizzazione dello stesso.
Bisogna garantire l’Accesso facile tramite l’abbattimento delle barriere
architettoniche ad edifici pubblici e privati, l’adeguamento dei servizi igienici,
percorsi facilitati ed assistiti per non vedenti, anche con l’ausilio della tecnologia.
Trasparenza degli atti
Per quanto riguarda le Gare di Appalto e le assegnazioni dirette di lavori pubblici di
piccola entità saranno gestite in completa trasparenza (pubblicazione online,
comunicazione a mezzo stampa, etc..).
Le assegnazioni dirette dovranno vedere coinvolte, a rotazione, tutte le imprese ed i
liberi professionisti presenti sul territorio, tenendo sempre saldi criteri di valutazione
del merito e della qualità delle opere eseguite.
“Dobbiamo ricominciare a prenderci cura della nostro comune. Dobbiamo farlo tutti
insieme ma l’amministrazione comunale deve dare l’esempio facendo il primo passo.
La cura del paese deve cominciare dalle “piccole cose”: i marciapiedi; i giardini e i
parchi gioco; le aiuole; le strade; l’illuminazione; i tombini; le fognature; le scuole;
gli asili; gli impianti sportivi. Tutte queste cose, apparentemente piccole, fanno in
realtà la differenza fra un paese abbandonato a sé stesso ed un paese ben curato. Da
esse dipende la qualità della vita in paese”
4. SCUOLA
Nel comparto scuola-pubblica istruzione l’Amministrazione comunale si muoverà
lungo una direttrice ben precisa: nonostante i continui tagli economici effettuati da
Roma sui trasferimenti economici agli enti locali, occorre difendere il principio della
scuola pubblica, che sia accessibile a tutti. Questo principio, calato nel nostro
contesto, si applica soprattutto su due aspetti fondamentali: servizio scuolabus e
mensa scolastica. Questi due servizi devono essere migliorati in qualità, riducendo
nel contempo al minimo previsto dalla legge l’incidenza sulle tasche delle famiglie.
In particolare, per quanto attiene allo scuolabus si rende necessario superare una
annosa questione: i bambini della scuola primaria che arrivano con il primo giro
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rimangono troppo tempo in mezzo alla strada. Ciò non è tollerabile, sia perché si
costringono i bambini all’esposizione agli agenti atmosferici, sia per una questione di
sicurezza. Sulla vicenda è necessario sedersi intorno ad un tavolo con la dirigente
scolastica per trovare, tutti insieme, una soluzione.
Sulla mensa occorre vigilare affinché la qualità dei pasti presenti i requisiti minimi
previsti dalla legge, oltre che dalla logica e dal buon senso. Punteremo ad aumentare
l’importo a base d’asta (senza costi aggiuntivi per le famiglie), al fine di non offrire
alcuna scusante a qualsiasi gestore. Appare evidente, infatti, che una cifra troppo
bassa induce quasi naturalmente a fare ricorso a cibi di scarsa qualità.
Le economie necessarie saranno ricavate dalla razionalizzazione della spesa nella
gestione della macchina amministrativa. Si pensi al costo rappresentato da migliaia di
lettere raccomandate, sol perché non si utilizza la Pec (posta elettronica certificata),
che è a costo zero.
Particolare attenzione sarà messa nella cura e manutenzione dei giardini scolastici:
l’erba deve essere falciata ad inizio primavera ed a fine estate, prima della riapertura
delle scuole. Non ha senso farlo a giugno.
Sull’edilizia scolastica si interverrà in modo energico, utilizzando celermente il
finanziamento di quasi due milioni di euro per il completamento del plesso Don
Minzoni e gli 840 mila per la scuola materna dello stesso plesso. E’ in fase avanzata,
inoltre, la procedura avviata dall’istituto comprensivo per l’utilizzo di 350 mila euro
per la messa in sicurezza dei plessi Circhetto e Nunziata.
5. POLITICHE SOCIALI
Occorre porre in essere politiche di contrasto al disagio ed all’emarginazione sociale
in continua crescita, garantendo nel contempo diritti di cittadinanza e pari
opportunità. E’ necessario agire in modo da superare da un lato l’indifferenza delle
istituzioni, dall’altro l’atteggiamento “pietistico”. L’obiettivo primario sarà quindi
quello di rimuovere le cause che determinano la marginalità, promuovendo
inclusione, valorizzazione delle potenzialità, giustizia sociale, solidarietà, servizi
adeguati.
Come in molti altri settori, anche le politiche sociali non possono più essere pensate
al solo livello municipale, bensì comprensoriale. Sono trascorsi ben tredici anni dalla
legge quadro n° 328/2000 (riforma dei servizi socio-assistenziali), recepita in
Calabria dalla legge regionale n° 23/2003. Le linee guida sono arrivate,
faticosamente, nel 2009. Eppure siamo ancora all’anno zero (o quasi)
nell’applicazione dei suoi contenuti. E’ giunta l’ora di capovolgere l’impostazione
finora imperante e progettando, quindi, gli interventi direttamente dal basso.
Se si vuole andare in questa direzione si rende necessario far finalmente decollare il
Piano di Zona per il Sociale, costituendo un corsorzio di Comuni nell’area interessata
(19 Comuni, dalla Vallata dello Stilaro a Siderno-Agnana-Canolo) che sappia
“leggere” i bisogni, progettare e gestire le risposte. Il tutto con il metodo della
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concertazione ed il coinvolgimento attivo del terzo settore e di tutti i soggetti
istituzionalmente preposti.
Il consorzio dovrà coordinarsi e fare rete, a sua volta, con gli altri ambiti territoriali di
tutta la Calabria, al fine di far sì che la Regione trasferisca ai territori le risorse
disponibili del Fondo Sociale (non autosufficienza, politiche per la famiglia ecc) in
modo che vengano utilizzate tenendo conto delle specifiche esigenze e non, come
avviene fino ad oggi, con una impostazione dall’alto.
Un aspetto sul quale occorrerà agire in modo particolarmente incisivo nel Piano di
Zona sarà l’integrazione tra i servizi sociali e quelli sanitari, finora inesistente.
Vi sarà, in ogni caso, anche una programmazione più squisitamente locale. Si tratterà,
innanzi tutto, di saper fare rete e valorizzare i vari stakeholder (portatori di interessi
sociali) presenti nella comunità. A tal fine sarà rilanciata e potenziata la Consulta
delle Associazioni e sarà promossa una sinergia con tutti gli Osservatori Privilegiati
che possano dare una mano nella lettura della realtà, oltre che nell’individuazione di
percorsi utili al rafforzamento del senso di appartenenza ed alla creazione di una rete
solidaristica che sappia fare fronte ai bisogni delle fasce sociali più deboli. Pensiamo,
per esempio, alle parrocchie, al mondo della scuola, all’associazionismo ed al
volontariato, alla stazione dei carabinieri, al consultorio familiare dell’azienda
sanitaria, alle realtà sportive-ludico-ricreative, al Centro di salute mentale
dell’azienda sanitaria (che è a rischio chiusura e che occorre difendere con le unghie
e con i denti).
Nel bilancio comunale, negli ultimi anni, alle politiche sociali sono state destinate
duemila (2.000) euro l’anno. Utilizzando le risorse provenienti dalla riduzione delle
indennità di carica (stipendi) per gli amministratori, la lista Gioiosa Bene Comune
assume l’impegno di portare questo capitolo di bilancio a cinquantamila (50.000)
euro l’anno. Ciò consentirà di intervenire anche con forme di sollievo per le famiglie
più povere (indigenti), non con elargizioni assistenzialistiche bensì con opportunità di
lavoro in attività di pubblica utilità. Compatibilmente con le normative vigenti in
materia di assunzioni si creeranno i campi lavoro, che daranno l’opportunità di poter
trovare un minimo di sollievo occupazionale per tre mesi, a rotazione.
Considerando sia la gestione sovracomunale e sia la gestione comunale, le politiche
sociali saranno quindi orientate ad assumere una centralità nell’azione
amministrativa. La persona al centro, la persona prima di tutto. La persona come fine
ultimo dell’agire politico-amministrativo. Non forti con i deboli e deboli con i forti,
bensì vicini a chi non ce la fa, a chi rimane indietro. Accompagnando, guidando,
promuovendo la crescita.
In questo quadro complessivo sarà prodotto ogni sforzo per prevenire la devianza
minorile ed il coinvolgimento dei giovani in attività criminose, per offrire servizi
adeguati per l’infanzia e l’adolescenza, per garantire i diritti delle persone con
handicap (mobilità, istruzione, spazi ludico-ricreativi, lavoro, dopo di noi), per una
terza età serena (anche attraverso l’Adi, assistenza domiciliare integrata socio-
sanitaria), per la prevenzione dell’alcoldipendenza e della tossicodipendenza (qui
agendo in sinergia con il Ser.T, servizio tossicodipendenze dell’Azienda Sanitaria).
Sarà prestata, inoltre, attenzione al fenomeno dilagante delle nuove dipendenze, come
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il gioco d’azzardo, una consuetudine molto pericolosa. La dipendenza da gioco
d'azzardo fa parte dei disturbi del comportamento, nella categoria diagnostica dei
disturbi ossessivo-compulsivi. Gioiosa Bene Comune intende promuovere, insieme
alle realtà del terzo settore, una adeguata iniziativa che preveda forme di trattamento
terapeutico.
Una seria politica sociale non potrà non occuparsi delle pari opportunità di genere e
del triste fenomeno della violenza sulle donne.
Un aspetto particolare lo riveste il tema degli immigrati, le nuove povertà. I tanti
cittadini presenti in Paese e provenienti da varie parti d’Europa e del Mondo
richiamano alla memoria i nostri nonni che si recavano verso la “Merica”, in cerca di
migliori condizioni di vita per sé e per le proprie famiglie. Di conseguenza, non
riusciamo ad immaginare politiche discriminatorie, dallo stampo simil-razzista.
Guardando con attenzione a realtà significative come quella di Riace, l’immigrazione
deve essere considerata una risorsa per la comunità. Occorre mettere in campo, di
conseguenza, politiche inclusive e di accoglienza. Sarà effettuata, innanzitutto, una
ricerca conoscitiva da un punto di vista quantitativo e qualitativo. Si potrà pensare,
anche, all’istituzione della figura di un consigliere comunale aggiunto, con funzioni
consultive e senza diritto di voto, da eleggere dalla comunità degli immigrati
regolarmente residenti nel Comune.
6. CULTURA E TURISMO
Si tratta di due settori che dovrebbero rappresentare un volano di sviluppo e di
crescita sociale, culturale ed economica, ma che necessitano di essere molto
implementati. Certamente, se si vuole parlare di cultura, non si può prescindere dal
partire dalle istituzioni culturali esistenti, quali l’associazione Ars Musicae,
l’associazione musicale Incanto, la Banda musicale Rossini. Realtà da valorizzare,
sostenere ed accompagnare, in quanto danno lustro e prestigio alla città. La biblioteca
comunale rappresenta un patrimonio inestimabile (grazie anche agli operatori che se
ne occupano da anni), così come tutto il complesso museale di Palazzo Amaduri. Si
rende necessario fare uno sforzo per rendere la biblioteca più viva, più interattiva, più
vicina alle nuove generazioni. L’installazione di postazioni internet fruibili
dall’utenza può rappresentare un valore aggiunto, che stimoli ancora di più la
biblioteca da parte dei giovani. Far accrescere il gusto per la lettura come elemento di
emancipazione e di libertà rappresenterà, per noi di Gioiosa bene Comune, un
imperativo categorico.
Palazzo Amaduri, le molte chiese con i loro “tesori” artistici, il castello medioevale,
l’area archeologica del Naniglio: si tratta di una offerta turistica non indifferente.
Queste risorse, abbinate al consistente patrimonio paesaggistico-naturalistico delle
colline di Cessarè, Cerasara, monte S. Andrea, rappresentano uno straordinario
continuum mare-centro storico-montagna. Pochi luoghi in Italia presentano le stesse
caratteristiche. Eppure il turismo non decolla. Ci definiamo a “vocazione” turistica.
Fino ad oggi, però, siamo rimasti solo con la vocazione. Avendo la consapevolezza
che una Amministrazione comunale, da sola, non può fare molto in un settore dove le
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sinergie sono quanto mai necessarie (con Apt, Provincia, Regione, operatori
economici ecc), occorre nondimeno sedersi intorno ad un tavolo per studiare strategie
efficaci. Tutti gli esperti del settore sono concordi nell’indicare come punti di forza la
ricettività diffusa (pensiamo alle potenzialità di molti alloggi inutilizzati nel centro
storico), i B. & B., gli agriturismi, la valorizzazione dei prodotti tipici e di qualità.
Tutti aspetti da valorizzare ed implementare.
Particolare attenzione occorrerà dedicarla alla tradizionale festa in onore di San
Rocco. Si creerà, nella settimana della festa, un evento stabile legato alla
valorizzazione dei suoni e delle tradizioni popolari, sull’esempio di importanti
manifestazioni del comprensorio (Caulonia, Badolato). La religiosità popolare, il
culto per il Santo ed il suono dei tamburi non in contrasto tra di loro, ma momento di
sintesi e di rafforzamento del senso di appartenenza alla comunità ed occasione di
crescita turistica ed economica.
Gioiosani nel Mondo
L’emigrazione, per i calabresi e quindi anche per i gioiosani, è stata tumultuosa,
devastante. Dal 1860 ad oggi intere generazioni hanno lasciato i loro affetti, i loro
cari, il proprio amato paese, recandosi nei più svariati paesi del globo: Canada, Stati
Uniti, Argentina, Australia, Belgio, Germania, Svizzera. Ma anche il nord Italia.
Molti sono partiti e non hanno più fatto ritorno. In giro per il mondo vi sono altre due
Gioiose, se consideriamo chi è partito ed anche i loro figli, nipoti, pronipoti nati in
terra straniera. L’Amministrazione comunale farà ogni sforzo per ricordare e per stare
vicino a questi concittadini. Per rinsaldare legami con le comunità oltre oceano, per
dare un segnale che Gioiosa ionica non si dimentica di loro. Non si tratta di toccare
solo le corde della nostalgia e dei sentimenti, ma anche di verificare se possono
crearsi utili spazi di mercato per gli imprenditori locali che, nel tema
dell’internalizzazione, potrebbero fare quel salto di qualità che in questo momento
qui è limitato dalla grave crisi economica che sta attraversando l’Italia.
Sarà istituita, nel mese di agosto, la “giornata dell’emigrante” (e non festa, in quanto
vi è poco da festeggiare), che diventerà un appuntamento fisso.
7. MERCATO DOMENICALE
Il mercato domenicale vive purtroppo una lenta agonia che si protrae ormai da tempo.
La disattenzione generale degli ultimi anni ha creato una profonda sfiducia tra gli
operatori commerciali, sia quelli ambulanti che quelli a posto fisso. Un patrimonio
non solo economico, ma prima ancora culturale e sociale che Gioiosa non può
permettersi di perdere. Certo, l’attuale congiuntura economica alimenta ulteriormente
i problemi del comparto commerciale. Abbiamo però la consapevolezza che alcune
cose, semplici e senza costi di particolare entità, possono essere realizzate per
rilanciare questo straordinario e affascinante patrimonio gioiosano, attraverso un
percorso che dovrà rendere pienamente partecipi i commercianti stessi:
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Una migliore disposizione degli ambulanti, dettata da regole eque e trasparenti,
volta a meglio valorizzare gli spazi nell'interesse dell'ambulante e del
consumatore.
Un ripensamento generale della logistica del mercato, ponendo particolare
attenzione alla viabilità che, se adeguatamente modificata, renderà
maggiormente fruibili le aree commerciali (proponiamo in particolare la
chiusura al traffico della zona destinata alla vendita di alimenti e prodotti freschi
per evitare un pericoloso inquinamento causato dalle polveri di piombo
contenute negli scarichi delle autovetture, la creazione di spazi di emergenza );
Introdurre anche nel mercato domenicale nuovi sistemi di smaltimento dei
rifiuti. Obiettivo primario sarà quello di ridurre al minimo la produzione stessa
di rifiuti ed ovviamente differenziarla;
Una seria e costante opera di promozione e pubblicizzazione del mercato stesso,
con la creazione di un logo che possa identificarlo chiaramente;
Proponiamo inoltre la modifica del regolamento Tosap, inserendo una nuova
modalità di pagamento della tassa: non più il pagamento semestrale ma un
pagamento domenicale, in modo da far pagare l’ambulante per l’effettiva
presenza al mercato.
Riduzione della Tosap (dopo aver adeguatamente modificato il regolamento) nei
mesi autunno – inverno, in modo da sostenere gli ambulanti nei periodi di
maggiore difficoltà delle vendite.
8. SERVIZI CIMITERIALI
Per i servizi cimiteriali occorre al più presto procedere alla individuazione di nuove
aree per le sepolture, accelerando la realizzazione dell’intervento di messa in
sicurezza lato campo sportivo ed anche mediante un apposito progetto finalizzato al
recupero delle tombe abbandonate o divenute disponibili per decadenza delle
concessioni.
Proponiamo al contempo l’abbattimento dell’importo per diritti della concessione.
L’area cimiteriale deve essere costantemente mantenuta nel decoro e nella pulizia che
merita.
9. FINANZA E TRIBUTI
Le finanze dei cittadini sono allo stremo. Oltre alla tassazione Nazionale, Regionale e
Provinciale devono sottostare anche ad una elevata pressione fiscale che deriva dalla
finanza locale per accedere ai servizi e contribuire ai bisogni della collettività. Pur nel
rispetto dei vincoli di bilancio, l’ente deve agire sulla politica delle entrate e delle
uscite in modo da ridurre il peso fiscale.
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Per la tariffa del servizio idrico proponiamo la differenziazione del costo per diversi
tipi di utilizzo (industriale, commerciale e domestico). Ad ogni modo la tariffa deve
essere suddivisa tra gli utenti sulla base dell’effettivo consumo: proponiamo a tal fine
di diminuire le spese di allaccio al servizio e le spese relative al mantenimento della
rete .
È evidente che queste riduzioni devono essere contro bilanciate da politiche attive per
individuare quegli utenti che attualmente usufruiscono gratuitamente del servizio
anche attraverso il coinvolgimento delle forze dell’ordine al fine di debellare
l’abusivismo diffuso.
L’IMU sulle seconde abitazioni è attualmente indifferenziata. Proponiamo la
diminuzione di quella delle attività commerciali allo scopo di dare respiro alle
imprese. Proponiamo inoltre di stabilire diverse aliquote in funzione delle diverse
categorie catastali allo scopo di distribuire in maniere perequativa il peso della
tassazione .
Per le utenze Tares (ex tarsu) proponiamo di differenziare le tariffe sulla base delle
diverse tipologie di immobili. La tariffa al momento è indifferenziata ed occorre
diminuirla per poter tassare giustamente ed in modo equo.
Proponiamo inoltre di potenziare l’ufficio tributi con ulteriore personale qualificato e
di ruolo. Allo stato attuale c’è solo un dipendente di ruolo e qualche lavoratore lsu-
lpu a gestire i vari tributi. Per potere efficacemente gestire le entrate dell’Ente si
dovrebbe potenziare l’ufficio finanziario con progetti specifici, un regolamento
integrato per gli accertamenti e un maggior numero di persone.
10. SERVIZI AMMINISTRATIVI COMUNALI
La macchina amministrativa é obsoleta e macchinosa. Le procedure adoperate non
sempre sono quelle previste dalla legge: va assolutamente cambiato il modo di gestire
i servizi. Riteniamo che il Comune si debba dotare di un sistema informatico per
gestire l’amministrazione di tutti servizi ed avere un segretario Comunale che lavori
esclusivamente per il nostro Ente e che sia in grado di organizzare efficacemente la
macchina burocratica. Gli uffici comunicano poco e soprattutto sembrano tanti
compartimenti stagni che ragionano in maniera non integrata. La burocrazia è un peso
per tutti ma deve essere superata ed organizzata seriamente dall’Ente in modo che i
cittadini usufruiscano nel concreto della tanta ricercata semplificazione.
Occorre istituire uno sportello per il cittadino che sia in grado di garantire un
orientamento nelle procedure e che si occupi dello stato di monitoraggio delle
pratiche, facendo da tramite tra il cittadino ed i vari uffici e servizi.
Occorre utilizzare al meglio le tecnologie messe a disposizione della pubblica
amministrazione, al fine di ridurre tempi e costi. La PEC (posta elettronica
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certificata) non è praticamente utilizzata, cosa che porta il nostro Comune a spendere
migliaia di euro per raccomandate ad imprese ed Enti .
Moltissimi regolamenti sono stati superati dalle normative sovracomunali e non
riflettono minimamente la situazione locale. I regolamenti sulle attività economiche e
commerciali e sulla occupazione di spazi Pubblici vanno aggiornati e ancorati alla
realtà locale.
Al fine di intercettare risorse sovracomunali, sarà istituito un ufficio progettazione,
finalizzato al monitoraggio ed all’accesso ai bandi ed alle opportunità provinciali,
regionali, nazionali e comunitarie.
Dotazione pianta organica
L’ente non può poggiare più solamente sulle forze dei lavoratori LSU–LPU. Per
gestire efficacemente i servizi occorre più personale di ruolo che, pur tenendo conto
dei vincoli imposti dalla legge, consentano all’Ente di coprire tutti ruoli (nel nostro
Ente la categoria degli operai è pressoché inesistente). Per i lavoratori LPU-LSU si
profilano momenti di grande incertezza sul loro futuro. L’Amministrazione comunale
sarà al loro fianco in tutte le battaglie che gli stessi andranno a fare a livello regionale
e nazionale. Per loro si propone un graduale assorbimento dell’Ente sulla base della
normativa Regionale e Nazionale, prevedendo altresì l’alleviamento del peso della
precarietà attraverso l’erogazione anticipata del sussidio e dell’integrazione salariale.
Proponiamo inoltre il riconoscimento dei profili professionali acquisiti dai lavoratori
attraverso l’attribuzione di qualifiche corrispondenti al profilo di utilizzo duraturo
nell’Ente.
Trasparenza ed informazione
Intendiamo utilizzare ogni strumento possibile al fine di far diventare il Comune una
“casa di vetro”. Sarà potenziato il sito internet, con la pubblicazione di ogni atto
politico ed amministrativo. Lo stesso sito dovrà diventare interattivo, cioè strumento
fruibile dai cittadini per comunicare con l’Amministrazione e gli uffici.
Le sedute di Consiglio comunale saranno trasmesse via radio, web e,
compatibilmente con le risorse economiche, anche attraverso le tv locali.
Le regole e la legalità: il più potente strumento di sviluppo e di crescita di una
comunità.
L’uomo da sempre si organizza in comunità per soddisfare interessi e bisogni che da
solo non riuscirebbe a soddisfare, e quando parliamo di legalità come condizione
primaria per la soddisfazione dell’interesse generale, per il raggiungimento del Bene
Comune, ci riferiamo alla funzione sociale delle norme. Una società si conserva e
progredisce solo se i consociati rispettano le regole, in caso contrario è destinata a
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perire. Per esempio, se in una classe c’è la regola di non disturbare durante la lezione,
non è messa lì per caso, quella regola serve a permettere agli allievi di apprendere e
quindi di crescere culturalmente, se anche solo uno degli allievi disturba non
rispettando la regola, impedisce a tutti di apprendere, produce un danno a tutta la
comunità che in questo caso è la classe.
Ed è qui il problema, quando si inizia a non rispettare le regole il meccanismo si
inceppa. Quando le regole, che hanno una funzione pratica nella vita della comunità
vengano disattese dai consociati senza che ci sia un apparato coercitivo in grado di
assicurarne l’osservanza, inizia il degrado.
Se non partiamo da qui, la nostra comunità non si può né conservare, né progredire.
Il rispetto delle regole è un fattore pratico determinante per lo sviluppo e la crescita,
da tutti i punti di vista (civile, sociale, economico, politico, ecc.)
L’osservanza delle regole è lo strumento realizzativo dell’interesse generale della
comunità.
Ovviamente le comunità affidano la realizzazione degli interessi generali (che i
singoli consociati non potrebbero realizzare), a persone (gli amministratori) che
selezionano attraverso un processo democratico. Sono loro poi, è la politica che fa ed
aziona la regola dalla quale dipende il benessere della comunità.
Per cui servono politici e amministratori che abbiano ben chiaro il valore che la
legalità e le regole hanno nella vita della comunità che amministrano, perché esse
sono indispensabili per realizzare il “Bene Comune”.
Il nostro movimento e la nostra lista ha ben chiaro questo concetto, e lavorerà sempre
guardando e ispirandosi a questo valore fondante nella sua azione amministrativa.
Tutti coloro che che scelgono di contravvenire alle regole, che scelgono di vivere
nell’illegalità impediscono lo sviluppo dell’intera comunità. Per questo ci
impegneremo ad affermare la legalità come valore assoluto, amministrando la cosa
pubblica senza alcun condizionamento di sorta.
CONCLUSIONI
A causa di tutta una serie di elementi negativi, amministrare Gioiosa non sarà
semplice per nessuno. Noi di Gioiosa Bene Comune ci mettiamo dentro la passione,
l’entusiasmo, l’orgoglio di sentirsi parte della comunità, la competenza e la
professionalità delle nostre candidate e dei nostri candidati. Appare evidente, in ogni
caso, che nessun processo di reale cambiamento può avverarsi senza la
partecipazione corale e collettiva della cosa pubblica. Non ci chiuderemo dentro il
palazzo, ma saremo con Voi ed in mezzo a Voi.
MOVIMENTO CIVICO “GIOIOSA BENE COMUNE”