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Notizie dal fronte della libertà di stampa. Un bene sempre più messo a rischio dai monopoli,
dai poteri, dalla politica. Tutto quello che si deve sapere su come si combatte la guerra dell'informazione

                                                         < Duecosì ci togliamo il pensiero. cattiva. Prima quella catti-
                                                           va,
                                                               notizie, una buona e una

                                                          In realtà, è un insieme di cifre, grafici, considerazioni e analisi
                                                         attorno a una delle più grandi «battaglie» di questi anni, quel-
                                                         la della (sulla) informazione. La stampa, i media, sono centra-
                                                         li, sempre più oggetto d'attenzioni (spesso le peggiori, come in
                                                         Italia) e ormai essi stessi soggetto politico fondamentale. Di più,
                                                         l'informazione è diventata sempre più globale. Perché le nuove
                                                         tecnologie superano qualunque confine geografico e «strumen-
                                                         tale», arrivando ovunque e mescolando i giornali col web, la te-
                                                         lefonia con la tv e la radio. Ma anche perché l'informazione si
                                                         è contaminata - non sempre coscientemente - con altre forme
                                                         della comunicazione, della ricerca, dello spettacolo. Diventan-
                                                         do essa stessa un po' tutte queste cose messe insieme.
                                                         Ma tutto questo di per sé non è una «cattiva notizia». E' lo stato
                                                         dell'arte che preoccupa: la riduzione dell'informazione a sem-
                                                         plice merce; la crescente precarietà lavorativa del nostro me-
                                                         stiere, le conseguenti cadute professionali e culturali; la com-
                                                         pressione della libertà di stampa; la concentrazione nelle mani
                                                         di pochi grandi gruppi delle proprietà editoriali e del mercato
                                                         pubblicitario; le leggi che assecondano i monopoli e rendono la
                                                         vita sempre più difficile ai piccoli editori e alle autoproduzioni;
                                                         l'omologazione del linguaggio e persino delle notizie. E' questo
                                                         il bollettino di guerra che inquieta. E' questo l'insieme della cat-
                                                         tive notizie che vi illustriamo nelle pagine che seguono. Per far-
                                                         ne uno strumento di battaglia politica e culturale.
                                                         Ma non c'era anche una buona notizia? Certo, eccola: oggi è il
                                                         nostro trentanovesimo compleanno, età quasi incredibile per
                                                         un giornale nato senza un soldo e dalla sola volontà. Ma poten-
                                                         do contare su qualche buona idea e sulla critica dell'esistente.
                                                         Le due fonti che, a ben guardare, possono essere inesauribili e,
                                                         anche nei momenti più difficili, alimentare il futuro. Quindi, la
                                                         buona notizia è che siamo vivi e che la vita è una narrazione co-
                                                         mune, sempre possibile.
                                                         Gabriele Polo




quanto pesano
i gruppi industriali
nella proprietà dei media.
in italia i grandi giornali
e le tv private sono possedute per il 100%
da gruppi industriali con molteplici interessi.
nel resto del mondo invece


                                                              Supplemento al numero odierno de il manifesto
la quota media è del 30%.
LA LIBERTÀ DI STAMPA                                                    LA LIBERTÀ NEL WEB                                                                                             90
         NEL MONDO                                                               da una ricerca di freedom house condotta su 15 Paesi (0 = migliore; 100 = peggiore)         74 78 78
         La classifica di 195 Paesi in base
                                                                                                                    51
                                                                                                     34 40 40 40 45
         alla rispettiva libertà di stampa.

                                                                                                  31
         Fonte: Freedom of the Press, 2009
         Dal 1980 Freedom House analizza la libertà di stampa in 195 Paesi
         e territori, assegnando dei valori in base a categorie oggettive. A
                                                                                      10 20 21 26
         ogni Paese è assegnato un punteggio che va da 0 (il migliore) a
         100 (il peggiore) sulla base delle risposte a un questionario di 23
         domande. I Paesi che ottengono da 0 a 30 punti hanno una tota-




                                                                                                                                                        A


                                                                                                                                                               O


                                                                                                                                                                       IA


                                                                                                                                                                            AN


                                                                                                                                                                                 NA



                                                                                                                                                                                           A
                                                                                      A


                                                                                               A


                                                                                                            A


                                                                                                                 ILE



                                                                                                                         A


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                                                                                                                                                IA




                                                                                                                                                                                                BA
                                                                                                                       NY


                                                                                                                             DI




                                                                                                                                                      HI




                                                                                                                                                                                        ISI
                                                                                    NI


                                                                                                N


                                                                                                         IC




                                                                                                                                                            ITT
         le libertà di stampa; là dove il punteggio va da 31 a 60 la libertà è




                                                                                                                                      G


                                                                                                                                                ES




                                                                                                                                                                       SS
                                                                                                                AS




                                                                                                                                                                                 CI
                                                                                             AG




                                                                                                                                                                            IR




                                                                                                                                                                                               CU
                                                                                                      FR




                                                                                                                             IN


                                                                                                                                   OR




                                                                                                                                                     RC
                                                                                  TO




                                                                                                                                                                                         N
                                                                                                                       KE




                                                                                                                                              AL




                                                                                                                                                                   RU
                                                                                                                                                            EG




                                                                                                                                                                                      TU
                                                                                                                BR
                                                                                           ET


                                                                                                    DA




                                                                                                                                                     TU
                                                                                 ES




                                                                                                                                   GE
         considerata parziale; i Paesi che hanno un valore da 61 a 100 non




                                                                                                                                             M
                                                                                          BR


                                                                                                    SU
                                                                                      AN
         hanno libertà di stampa.




                                                                                   GR
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      libertà
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      di stampa
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      per numero
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      di abitanti
'
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      solo 1 miliardo di persone vive
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      in paesi con libertà di stampa
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2
il manifesto                                                                                                                                 ganava i fascisti e scendeva in campo
direttore responsabile: valentino parlato · progetto grafico e impaginazione: ab&c grafica e multimedia, roma 06-68308613                    per difendere i propri interessi rap-
infografica: gaia russo · stampa: Sigraf srl Via Vailate 14 Calvenzano [BG] · chiuso in redazione, 19 aprile 2010.                           presentava per il Paese.
                                                                                                                                                  C’è stata una specie di trion-
                                                                                                                                             fo del gossip, ci si è rassegnati a
                                                                                                                                             guardar la classe dirigente dal bu-
                                                                                                                                             co della serratura. Questo è vero.
                                                                                                                                             Diciamo che si sarebbero potute
                                                                                                                                             fare tutte e due le cose: affiancare




             giornalisti al tempo
                                                                                                                                             alla leggerezza l’informazione se-
                                                                                                                                             ria, invece c’è stato il trionfo del      Intervista a Curzio
                                                                                                                                             pettegolezzo
                                                                                                                                             Da cosa è dipeso?                         Maltese: la crisi e le
                                                                                                                                                  Intanto da una selezione, che
                                                                                                                                                                                       sfide di un mestiere
                      del colera
                                                                                                                                             io definirei di classe, dei giorna-
                                                                                                                                             listi. Quando ho cominciato io i
                                                                                                                                             giornalisti non erano tutti figli di      che cambia nell'Italia
                                                                                                                                             operai, però qualcuno ce n’era.
                                                                                                                                             La precarizzazione del lavoro di          berlusconizzata
                                                                                                                                             giornalista, l’arretramento gene-
                                                                                                                                             rale del paese hanno fatto sì che
                                                                                                   di Carlo Lania                            negli ultimi 10-15 anni ci sia sta-           L’opposizione politica è quel-
                                                                                                                                             ta anche una scelta precisa delle         la che ha fatto meno resistenza di

                                                                                                   < «Il divertente se un fai con-
                                                                                                     re
                                                                                                         giornalista è
                                                                                                                       lo
                                                                                                                          mestie-            persone da avviare al mestiere.
                                                                                                                                             Si è preferita l’assenza di talento.
                                                                                                                                                                                       tutti. Una parte è d’accordo con
                                                                                                                                                                                       Berlusconi da una vita. Un altro
                                                                                                   tro il potere, ovunque tu sia e           Ma questo vale un po’ per tutti i         pezzo ne ha sposato lo stile. In-
                                                                                                   qualunque sia il potere. Se lo fai        mestieri in Italia: chi non ha ta-        fine c’è un terzo pezzo che cre-
                                                                                                   accanto al potere, è un mestiere          lento è anche più controllabile.          dendo di essere antiberlusconia-
                                                                                                   miserabile». Sembra quasi un              Da noi c’è un beato servilismo.           no, come fa Antonio Di Pietro, a
                                                                                                   epitaffio quello che pronuncia            Gente come Feltri, Belpietro o            sua volta ha molto affinità con il
                                                                                                   Curzio Maltese, giornalista di Re-        Minzolini non vengono neanche             populismo. La verità: Berlusconi
                                                                                                   pubblica, scrittore, ma soprattut-        sfiorati dalla vergogna di fare cer-      non ce l’ha con gli avversari poli-
                                                                                                   to attento osservatore della so-          ti titoli, certe battaglie. In questo,    tici, ce l’ha con chiunque raccon-
                                                                                                   cietà italiana e del nostro giorna-       è vero, c’è una responsabilità ge-        ti le cose. In questo è davvero un
                                                                                                   lismo. Pessimismo giustificato il         nerale. Se il giornalismo italiano        progetto di regime.
                                                                                                   suo, viste le trasformazioni e i          è fatto in gran parte da servi con-       Quando è cominciato tutto?
                                                                                                   condizionamenti subiti dall’in-           tenti, vuol dire che in generale la           Le vere colpe del giornalismo
                                                                                                   formazione in 16 anni di berlu-           categoria non ha saputo mante-            italiano, di tutto, anche di quello
                                                                                                   sconismo che hanno inciso non             nere la sua dignità.                      migliore, sono state negli anni di
                                                                                                   poco nel modo di fare questo la-          Nel mirino c’è l’informazione scomo-      Tangentopoli. Quella era un’oc-
                                                                                                   voro.                                     da, con il presidente del consiglio che   casione per fare i conti non solo
                                                                                                   Partiamo da una constatazione: il         chiede agli imprenditori di non fare      con il ladrocinio dei gruppi po-
                                                                                                   berlusconismo è soprattutto sempli-       pubblicità su Repubblica, oppure che      litici, ma con l’illegalità diffusa,
                                                                                                   ficazione. Se questo è vero, qual è la    briga per chiudere una trasmissione.      l’evasione fiscale, l’ingiustizia. Se
                                                                                                   nostra colpa di giornalisti nel modo      Ma anche cancellando il diritto sog-      durante Tangentopoli il giorna-
                                                                                                   in cui abbiamo fatto informazione in      gettivo per i giornali.                   lismo avesse indagato veramen-
                                                                                                   questi anni?                                   Se vogliano uscire per un atti-      te, avrebbe scoperto che dietro
                                                                                                       La semplificazione è un po’           mo dall’ossessione del berlusco-          le bande di politici delinquenti
                                                                                                   una truffa. Quando io ho comin-           nismo, possiamo dire che l’Ita-           c’erano ampi pezzi di paese.
                                                                                                   ciato a fare il giornalista l’Italia      lia è un paese che ha perso gran          Nel suo libro, «La bolla», lei parla di
                                                                                                   sembrava essersi lasciata alla            parte della libertà di informazio-        perdita della memoria.
                                                                                                   spalle vecchi luoghi comuni re-           ne in tante altre cose. Faccio un             E’ un’esperienza quotidiana.
                                                                                                   azionari riesumati in seguito da          esempio: in tutto il mondo stan-          Assistiamo tutti i giorni a politi-
                                                                                                   Berlusconi. Tra la fine degli anni        no discutendo dello scandalo del-         ci che sostengono il contrario di
                                                                                                   70 e i primi anni 80 c’era un Pa-         la pedofilia nella chiesa e in Italia     quanto sostenevano poco tempo
                                                                                                   ese più moderno e culturalmen-            fanno le trasmissioni sulla Sacra         prima. E nessuno gli chiede mai
                                                                                                   te più vivace di quello in cui vi-        Sindone. La reazione del Vatica-          conto di niente. Qualcuno anco-
                                                                                                   viamo oggi. Sono anche gli anni           no allo scandalo pedofilia è inte-        ra si ricorda che Tremonti era un
                                                                                                   in cui nascono le radio libere e          ressante, perché è una reazione           liberista e nello stesso tempo era
                                                                                                   con esse una controinformazio-            totalmente inefficace in tutto il         contro il libero mercato? Oppure
                                                                                                   ne capace di rappresentare una            mondo tranne che da noi: inve-            che Bossi era anticlericale e oggi
                                                                                                   complessità che poi si è persa.           ce di provare la sua estraneità o di      guida un partito di baciapile? E
                                                                                                   Un periodo di grande libertà ma           discutere dei fatti, tu gridi al com-     non sarebbe il caso di ricordare
                                                                                                   anche di grandi maestri di gior-          plotto ed è finita la discussione.        che Di Pietro ha impedito la com-
                                                                                                   nalismo. I miei sono stati sicura-        Così è finita la libertà di informa-      missione sul G8 di Genova? C’è
                                                                                                   mente Giorgio Bocca, Luigi Pin-           zione. Questo la dice lunga anche         un azzeramento della memoria
                                                                                                   tor, Indro Montanelli e Sergio            su quanto è importante il con-            reciproca. Ma è un vizio antico.
                                                                                                   Saviane. Quattro personalità che          trollo dell’informazione. Siamo           L’Italia tutta ha fatto nel dopo-
                                                                                                   oggi non sarebbero concepibili,           un Paese che non ha mai regolato          guerra una gigantesca rimozio-
                                                                                                   parabole giornalistiche che non           davvero i conti con il passato.           ne a proposito delle reali ragioni
                                                                                                   si possono ripetere. La libertà,          In che senso?                             di popolarità del fascismo. Non si
                                                                                                   l’intelligenza, l’autonomia, l’iro-            Da noi non è in pericolo la li-      è mai affrontato il nodo centrale,
                                                                                                   nia, sono tutte qualità che si so-        bertà di informazione, è in peri-         cioè perché da noi si riproduce
                                                                                                   no perse. Quegli anni rappresen-          colo la democrazia. L’Italia non          questo autoritarismo.
                                                                                                   tano una delle rivoluzioni man-           ha mai fatto i conti con il fascismo      Sempre nel libro lei cita Macondo e in
                                                                                                   cate di questo paese. Berlusconi          ed è un paese che tollera male la         particolare il giorno in cui bisognerà
                                                                                                   è stata la reazione su tutta la li-       libertà di stampa. Io poi non sono        rinominare le cose. Da quali comin-
                                                                                                   nea, anche nel modo di informa-           neanche uno di quelli ottimisti           cerebbe?
                                                                                                   re. Oggi il berlusconismo ha ri-          che pensa che con internet possa              Dalla parola «Riforme». Ora-
                                                                                                   dotto una buona parte del gior-           succedere chissà che cosa. Anzi,          mai fanno passare per riforme
                                                                                                   nalismo a corte. Così è sparita           qualche dubbio in merito ce l’ho.         tutto. Ma in Italia non si può mi-
                                                                                                   anche la complessità, sostituta           Internet è infatti una forma anco-        ca fare una riforma, bisogna fa-
                                                                                                   dalla teoria del complotto.               ra più violenta di precarizzazione        re una rivoluzione. Purtroppo ho
                                                                                                   La giustificazione è: così fanno tutti,   dei giornalisti e di schiavitù per i      visto che l’unico che ha il corag-
                                                                                                   cioè ognuno scrive in difesa del pro-     giovani che vogliono fare questo          gio di usare questa parola, Mario
                                                                                                   prio editore, a destra come a sinistra.   mestiere e quindi sono sottoposti         Monicelli, ha più di novant’anni.
                                                                                                       Questa giustificazione è la           a una serie di ricatti. Ma spinge         Dovremmo tornare alla Costitu-
                                                                                                   sporcizia del mestiere. Si pensa          anche a un linguaggio che è mol-          zione e vorrei dire all’antifasci-
                                                                                                   che servire il padrone sia un mo-         to pubblicitario. E tra i mali del        smo, che è l’unica forma patriot-
                                                                                                   do di fare giornalismo. Un imbar-         giornalismo italiano c’è anche il         tica decente elaborata in questo
                                                                                                   barimento tutto italiano.                 fatto che è diventato un giorna-          Paese. Fondamentalmente la
                                                                                                   Questo per quanto riguarda i gior-        lismo pubblicitario, vende pro-           vera guerra fatta dal berlusconi-
                                                                                                   nalisti schierati, ma più in generale     dotti, politici o di altra natura, ma     smo non è stata contro la sini-
                                                                                                                                                                                                                                 3
                                                                                                   non pensa che qualche responsabilità      vende prodotti.                           stra, ma contro la Costituzione,
                                                                                                   ce l’abbiamo un po’ tutti? Faccio un      Ma questo è il modo di fare politica di   considerata un prodotto della
                                                                                                   esempio: quando Berlusconi arrivò         questa destra.                            sinistra estrema. E’ quello il vero
                                                                                                                                                                                                                                 O




                                                                                                   nel ‘94, furono in pochi a resistere           Si ma si è imposto facilmente,       obiettivo ideologico di Berlusco-
                                                                                                                                                                                                                                 T
                                                                                                                                                                                                                                 S




                                                                                                   alla sirena della leggerezza. Si parlò    un po’ troppo facilmente.                 ni e della cultura che ha prepa-
                                                                                                                                                                                                                                 E




                                                                                                   più dell’effetto calza sul viso che del   Quindi una delle nostre colpe è quella    rato il berlusconismo, che poi è
                                                                                                                                                                                                                                 F




                                                                                                   pericolo che questo signore che sdo-      di aver fatto una scarsa resistenza?      sostanzialmente quella del pi-
                                                                                                                                                                                                                                 I
                                                                                                                                                                                                                                 N




                                                                                                                                                  In realtà ci sono settori che        duismo, di Gelli, di questa Ame-
                                                                                                                                                                                                                                 A




                                                                                                                                             hanno resistito ancora di me-             rica latina che si vuole importa-
                                                                                                                                                                                                                                 M




                                                                                                                                             no. Lasciamo perdere il mon-              re. L’ultima cosa che farà Berlu-
                                                      Liberi, parzialmente liberi
                                                                                                                                                                                                                                 L




                                                                                                                                             do dell’industria dove resistenza         sconi sarà cercare di stravolgere
                                                                                                                                                                                                                                 I




                                                      e non liberi per continente                                                            non l’ha fatta nessuno, anzi non
                                                                                                                                             vedeva l’ora. Il mondo della cul-
                                                                                                                                                                                       la Costituzione. E purtroppo an-
                                                                                                                                                                                       cora una volta non è il ceto po-
                                                                                                                                                                                                                                 •




                                                      Ripartizione della popolazione per macro regione (secondo                              tura, gli intellettuali hanno par-        litico che è peggiore del Paese.
                                                                                                                                                                                                                                 A




                                                      le tre categorie) in numeri assoluti                                                   lato in gran parte d’altro contenti       E’ la Costituzione che è un po’
                                                                                                                                                                                                                                 R




                                                      e percentuale. I grafici sono dimensionati in base al numero                           tra l’altro di avere lauti contratti      troppo avanti rispetto a questo
                                                                                                                                                                                                                                 O




                                                                                                                                             con Mondadori.                            paese. Lo era cinquant’anni fa e
                                                                                                                                                                                                                                 '




                                                      di abitanti
                                                                                                                                                                                                                                 M




                                                                                                                                             E l’opposizione?                          lo è ancora oggi.
                                                                                                                                                                                                                                 I
                                                                                                                                                                                                                                 L T
                                                                                                                                                                                                                                 U
La crisi picchia duro. A farne le spese sono tutte le figure occupazionali                                                                              cotto» per pezzi rimaneggiati in fretta e furia,
                                                                                                                                                                                  hanno dovuto affrontare la crisi drammatica
                                                                   dell'industria dell'informazione                                                                               di Agenzia Italia, mentre anche l’Ansa ha fini-
                                                                                                                                                                                  to per dichiarare 55 esuberi. Persino lo sport
                                                                                                                                                                                  paga pesantemente dazio (Gazzetta, Corriere,
                                                                                                                                                                                  Tuttosport, Edisport). E se qualcuno pensava
                                                                                                                                                                                  che la stampa «radicata sul territorio» avesse
                                                                                                                                                                                  qualche chance in più, dovrà ricredersi guar-
                                                                                                                                                                                  dando le vertenze che hanno segnato il Gaz-




                                                    tra tagli e ritagli
                                                                                                                                                                                  zettino, il Mattino (del gruppo Caltagirone,
                                                                                                                                                                                  che ha escluso l’Fnsi dalle trattative) e il Ro-
                                                                                                                                                                                  ma di Napoli, Il Messaggero della capitale. Ma
                                                                                                                                                                                  anche fogli ancora più specifici come l’Eco di
                                                                                                                                                                                  Bergamo, La Prealpina o La Provincia di Co-




                                                 non si salva nessuno
                                                                                                                                                                                  mo, l’Arena di Verona o il Nuovo giornale di
                                                                                                                                                                                  Bergamo. La mannaia cala al nord come al
                                                                                                                                                                                  sud (Quotidiano di Calabria, idem di Basili-
                                                                                                                                                                                  cata, ma anche La Padania della trionfante
                                                                                                                                                                                  Lega, che butta fuori 10 persone, con cig rin-
                                                                                                                                                di Francesco Piccioni             novata per altri due anni).
                                                                                                                                                                                      Le pubblicazioni di sinistra se la passano
       crescita del lavoro                                                                                                                                                        anche peggio. E così i contratti di solidarietà
       giornalistico precario                                          < La decimazione è in corso, ma nondei    è           ce ecc». Ed è comprensibile che un «esterno»,        al 50% cambiano volto a Liberazione, mentre
       Fonte: Dati Ingi                                                  detto che sia sufficiente a placare gli             per piazzare «un pezzo» su un giornale, sia un       la cassa integrazione entra a La rinascita della
                                                                       della crisi. Nell’editoria le cose vanno male e       po’ più attento alla compatibilità con la linea      sinistra (e presto, di nuovo, toccherà al mani-
                                                                       non si vede luce. Nel 2009, spiegano i dati rac-      editoriale del soggetto cui cerca di vendere.        festo) e a l’Unità (17 persone). Né il fare audio
                                                                       colti dalla Federazione nazionale della stam-             L’elenco delle ristrutturazioni in atto è ov-    esenta dalla crisi: a Radio Popolare si fa viva la
                                                                       pa (Fnsi, il sindacato dei giornalisti) circa 600     viamente lunghissimo, e interessa sia le gran-       cig in deroga al 10% a rotazione per tutti. La
                                                                       «firme» sono uscite dalla produzione;                 di imprese mediatiche che le piccole redazio-        religione anche prima dello scandalo pedo-
                                                                       quest’anno potrebbero essercene altre 700. Se         ni, sia la stampa (o la radio) quotidiana che i      filia non è più una garanzia: da Famiglia cri-
                                                                       si tien conto che l’intera categoria vanta appe-      periodici. Ma il criterio, come si diceva, è re-     stiana se ne vanno in sette.
                                                                       na 18.000 contrattualizzati (mentre fioriscono        lativamente univoco: privilegiare lo strumen-            Sulle cause della crisi occupazionale la
                                                                       più che dappertutto le forme di rapporto la-          to del prepensionamento, il «meno doloro-            diagnosi è precisa. «Per anni le aziende si sono
                                                                       vorativo precarie, dalle collaborazioni ai free       so» sul piano dei redditi. Altre volte, quando       disinteressate del livello delle vendite e della
                                                                       lance), nel giro di due anni quasi il 10% non         l’età dei coinvolti non permette di avvicinare       qualità del prodotto, pensando di potersi ga-
                                                                       avrà più un lavoro stabile.                           il momento del ritiro, è necessario ricorrere        rantire i profitti con la raccolta pubblicitaria.
                                                                            Nella maggior parte dei casi si tratta di pre-   ai «contratti di solidarietà», con la Fnsi impe-     Quando è esplosa la crisi, l’investimento in
                                                                       pensionamenti, ma ci sono anche «redazioni            gnata a gestire ­ a fine periodo ­ ulteriori am-     pubblicità è stato uno dei primi a essere ridot-
                                                                       giovani» falcidiate dal licenziamento puro e          mortizzatori sociali (cassa integrazione ordi-       to; ora ragionano soltanto in termini di tagli,
                                                                       semplice. Certo, si tratta pur sempre di un set-      naria e straordinaria). In altri casi, invece, si    aspettando che passi la nottata».
                                                                       tore «protetto» più di altri. Basti pensare che       è ricorso all’«esodo incentivato»: una buonu-            A farne le spese è stata anche la free press,
                                                                       qui per il ricorso agli ammortizzatoiri sociali       scita in cambio delle dimissioni. In tutti i casi,   i giornali gratuiti che avevano avuto un ruolo
                                                                       non vale il limite del triennio ogni cinque an-       scorrendo i dati, il ruolo del sindacato è stato     di primo piano insieme e a Internet nella ri-
                                                                       ni, che regola il settore industriale (sarebbe        indirizzato alla «limitazione del danno» occu-       duzione delle vendite per la carta stampata.
                                                                       bene ricordarsene, quando si scrivono pezzi           pazionale (strappando quasi sempre un nu-            Anche Metro, Dnews, Epolis hanno dovuto af-
                                                                       contro i «privilegi» di categorie meno fortu-         mero di «esuberi» più basso da quello dichia-        frontare piani di ristrutturazione più o meno
                                                                       nate). Ma le conseguenze sono comunque ri-            rato dall’azienda) e salariale.                      pesanti. «Ma i segnali non sono positivi; c’è il
                                                                       levanti per quanto riguarda i lineamenti della            Nel 2009 tutte le grandi testate hanno ri-       rischio che tutti questi sacrifici non siano suf-
                                                                       professione giornalistica nel prossimo futu-          dotto il personale. La Stampa (34 redattori,         ficienti a far uscire le aziende editoriali dalle
                                                                       ro, perché questo processo di ristrutturazio-         quasi un terzo dell’organico), La Repubblica         difficoltà». Proprio la strategia scelta per «re-
                                                                       ne fa fuori quasi in automatico le generazioni        addirittura 84 nell’arco di 12 mesi (ma il pia-      sistere» alla crisi, tagliare i costi a cominciare
                                                                       più mature (intorno ai 60 anni), all’apice della      no originario dell’azienda ne prevedeva 102),        dai «vecchi», accentuare il ricorso alle presta-
                                                                       carriera e della credibilità. Se è vero infatti che   mentre 8 vanno via dall’Espresso. Corriere del-      zioni precarie si può rivelare un boomerang
                                                                       in nessun «mestiere» gli esseri umani sono ri-        la sera e Gazzetta dello sport (entrambi Rcs)        devastante. «Non c’è ripensamento né in-
                                                                       ducibili a semplici «numeri», in questo che           hanno messo alla porta rispettivamente 47            novazione dei prodotti-giornale. Ma solo un
                                                                       media i fatti e la loro narrazione, plasmando         e 20 redattori, mentre il settore periodici del      impoverimento trainato dai risparmi. Ma se
                                                                       in misura variabile, ma ampia, la «pubblica           gruppo ha raggiunto un accordo per 34 esu-           spegni la luce in negozio, c’è il rischio che tu
                                                                       opinione» l’autonomia individuale e l’autore-         beri (più sette già usciti con l’incentivo). Non     non riapra mai più». E se il livello qualitativo si
                                                                       volezza personale giocano un ruolo molto im-          va meglio nel quotidiano di Confindustria (Il        abbassa troppo, diventi molto più esposto al-
                                                                       portante. Tanto più se, come spiegano all’Fn-         Sole 24ore), con 25 uscite «obbligate» e 12 «vo-     la «concorrenza» della Rete o della free press.
                                                                       si, «di fronte a tante uscite di redattori maturi,    lontarie».                                           Se cerchi di fare un prodotto con poco valo-
                                                                       le imprese non fanno nuove assunzioni, pre-               Non ci sono settori editoriali che si salvino.   re aggiunto, ecco che «il gratis» ti sorpassa in
                                                                       ferendo lavorare con collaborazioni, free lan-        Le «agenzie», che forniscono spesso il «pre-         tromba.




                             LE PROMESSE
                                                                       situazione. A partire dal 2009, ha       tori e il fornitore monopolistico       pubblicitari a danno della carta       verno: a) «a prorogare almeno
                                                                       soppresso il carattere di diritto        del servizio.                           stampata. Se a tutto ciò uniamo i      fino al 1° gennaio 2012, l’entrata
                                                                       soggettivo dei contributi all’edi-            Con il decreto milleproro-         tentativi legati alle proposte delle   in vigore delle disposizioni di cui

                                 MANCATE                               toria, rendendo incerti dimen-
                                                                       sione e tempi della loro eroga-
                                                                                                                ghe, poi, il governo ha soppresso
                                                                                                                i contributi, erogati dalla Presi-
                                                                                                                                                        cosiddette «leggi Bavaglio», è dif-
                                                                                                                                                        ficile sfuggire all’impressione che
                                                                                                                                                                                               al comma 62 dell’articolo 2 della
                                                                                                                                                                                               legge 23 dicembre 2009, n.191»;
                                                                       zione, impedito la possibilità di        denza del consiglio, all’emitten-       il sistema dell’informazione sia       b) «a presentare, entro il 30 giu-
                                                                       appostare i contributi nei bilanci       za locale e ridotti del 50% quelli      volutamente sotto attacco in una       gno 2010, un Ddl di riforma dei
                                      di Lelio Grassucci*              aziendali, determinato difficoltà        destinati ai giornali editi e diffusi   fase di grande delicatezza.            contributi all’editoria, finalizzato
                                                                       - per molti insuperabili - nei rap-      all’estero e a quelli delle associa-        È ben vero che in Italia esi-      a introdurre norme di maggior ri-
                                                                       porti con il mondo bancario. Sol-        zioni dei consumatori. Con un           ste la libertà di stampa, ma essa      gore nei criteri di accesso e di as-

                              < Da anni, e promesse digo-
                                verni, alle
                                            con diversi
                                                        ri-
                                                                       tanto l’intervento del Parlamen-
                                                                       to, che ha stabilito la proroga di
                                                                                                                tratto di penna sono state messe
                                                                                                                a repentaglio centinaia di testate
                                                                                                                                                        è costantemente e in vario modo
                                                                                                                                                        minacciata; mentre le posizioni
                                                                                                                                                                                               segnazione dei contributi, atte a
                                                                                                                                                                                               ridurre il fabbisogno necessario
                              forma hanno fatto seguito solo           un anno del diritto soggettivo, ha       a stampa e radiofoniche.                dominanti appaiono sempre più          per far fronte a questo impegno
                              tagli delle risorse e minacce alla       scongiurato - per l’immediato - la            Con un altro decreto legisla-      consolidate e pervasive. L’allar-      di tutela del pluralismo ed a rista-
                              sopravvivenza di decine di testa-        chiusura di 92 testate, con la per-      tivo, volto a recepire un’altra di-     me sta diventando molto alto nel       bilire in modo pieno il carattere
                              te. Ora, la situazione si è decisa-      dita di oltre 4.000 posti di lavoro      rettiva europea, ha deciso la sop-      paese: e la dimostrazione più evi-     di diritto soggettivo ai contributi
                              mente aggravata.                         tra giornalisti e poligrafici.           pressione del sistema autorizza-        dente è stata la grande manifesta-     diretti all’editoria garantendo, al
                              Il sottosegretario Bonaiuti, in-             Subito dopo, con un decre-           torio dei punti vendita - esclusivi     zione di popolo dello scorso 3 ot-     contempo, una riduzione dei re-
                              fatti, all’atto dell’insediamento        to interministeriale del 31 mar-         e non - della carta stampata, ren-      tobre a Roma.                          lativi oneri dello Stato».
                              ha annunciato la presentazione           zo sono state soppresse, a partire       dendo oltremodo difficile, se non           Forte preoccupazione è stata           È passato ormai più di un me-
                              - entro sei mesi - di un Ddl di ri-      dal 1 aprile, le tariffe postali age-    impossibile, l’accesso dei cittadi-     espressa dal Parlamento italiano.      se e il governo non ha ancora dato
                              forma, coinvolgendo nella stesu-         volate (per tutti, grandi e piccoli,     ni a tutte le testate, che non sia-     Infatti, in sede di esame del Rego-    alcun riscontro a queste autore-
                              ra tutti gli operatori e la stessa op-   senza distinzione). Un altro du-         no quelle edite dai grandi grup-        lamento Bonaiuti: a. la Commis-        voli sollecitazioni. Al contrario, il
                              posizione.                               ro colpo all’editoria, che sta at-       pi. C’è da sperare che il governo       sione cultura della Camera (il 10      sottosegretario Bonaiuti si è limi-
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                              Sono trascorsi quasi due anni e          traversando la difficile congiun-        rinunci a questa decisione, come        marzo) ha affermato che «appare        tato ad affermare che provvederà
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                              quell’annuncio è rimasto tutt’ora        tura a tutti ben nota. Un provve-        richiesto da un parere unanime          necessario ristabilire, non a tito-    a convocare improbabili Stati ge-
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                              lettera morta. Al contrario, du-         dimento grave e pesante che ha           della Commissione cultura della         lo provvisorio, il cosiddetto dirit-   nerali dell’editoria entro l’estate.
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                              rante questo periodo, con il pre-        cambiato, dall’oggi al domani,           Camera.                                 to soggettivo…, superando così             Eppure è urgente intervenire.
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                              testo dall’emergenza, il governo         senza alcun preavviso, le regole              La situazione è dunque peg-        l’articolo 44 del decreto-legge 25     Sia per aiutare le aziende edito-
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                              è intervenuto con provvedimen-           in corso. Un provvedimento il-           giorata. Si è messo mano al siste-      giugno 2008, n. 112…»; b. negli        riali a superare la loro più difficile
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                              ti distruttivi - prevalentemente         legittimo perché non si possono          ma distributivo di giornali e pe-       stessi giorni il Senato ha impe-       crisi dal dopoguerra, difenderne
                              per delega - sottraendo, di fatto,       modificare con un decreto inter-         riodici senza governarne le con-        gnato il governo a prorogare di        e allargarne il pluralismo. Sia per
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                              al Parlamento la potestà legislati-      ministeriale tariffe stabilite con       seguenze e intervenire su tutta la      due anni il diritto soggettivo, per    provvedere a garantire le risorse
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                              va su temi strategici per la demo-       legge, rimettendole alla semplice        filiera. Si è affrontato il nodo dei    poter fare una riforma, capace         necessarie a coprire il fabbisogno
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                              crazia del paese e peggiorando la        contrattazione privata tra gli edi-      contributi pubblici senza garan-        di fare pulizia tra chi percepisce     per l’erogazione piena dei con-
                                                                                                                tire la riforma dell’editoria. So-      i sostegni pubblici, ripristinando     tributi diretti relativi all’anno in
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                                                                                                                no state assunte misure pesanti         così la certezza dei contributi; c.    corso.
      Un tira e molla di rassicurazioni e smentite, tra tagli
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                                                                                                                sulla Tv via internet e sul contin-     il 18 febbraio, in occasione della         Siamo a un punto di non ri-
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                                                                                                                gentamento degli spot sulla Tv          approvazione in aula del decre-        torno. Occorre rendere visibili al
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        e correzioni. La politica del governo nei confronti                                                     a pagamento, senza affrontare il        to milleproroghe, 360 deputati
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                                                                                                                                                                                               paese i rischi che la democrazia
L T




                                                                                                                problema delle situazioni domi-         hanno sottoscritto un ordine del       dell’informazione sta correndo.
                    dell'editoria è come una roulette russa                                                     nanti e dello squilibrio dei flussi     giorno che ha impegnato il Go-         *Presidente onorario di Mediacoop
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La flessibilità ha sconvolto un mestiere
un tempo considerato "sicuro". Ormai i giovani lavorano per pochi euro al pezzo




                                                                                                                   le vittime della crisi
 notizie in saldo:
                                                      tita Iva e co.co.co): mancano all’appello 5200
                                                      persone, quelli che, spiegano alla Fnsi, a fine
                                                      anno avevano sospeso l’attività per mancanza
                                                                                                                   nel 2009 espulsi dalle redazioni 600 giornalisti.

 precari                                              di reddito. Età media compresa tra i 35 e i 40
                                                      anni, i cosiddetti liberi professionisti dell’in-
                                                                                                                   le previsioni 2010: fuori altri 700.
                                                                                                                   Fonte: FNSI


 in redazione
                                                      formazione guadagnano la bellezza di 12 mi-
                                                      la euro lordi all’anno, i co.co.co 8500 euro. Su
                                                      102 mila iscritti all’ordine, i professionisti so-
                                                      no la metà della metà. «E’ un vero caos», com-
di Sara Farolfi                                       menta Daniela Stigliano (responsabile Com-
                                                      missione lavoro autonomo della Fnsi), «l’Or-
                                                      dine ha allargato le maglie dell’accordo senza

< Nel mercato dell’informazione made in
  Italy una notizia può costare anche me-
                                                      rivedere gli elenchi, anche noi del sindacato ci
                                                      siamo mossi in ritardo, e ci sono 17 scuole di
no di due euro. Meno di un chilo di zucchine e        giornalismo che ogni anno sfornano centina-
quando anche si sale di qualche euro, meno            ia di professionisti».
della tariffa oraria di chi fa le pulizie, come           Nell’assenza di un tariffario, «che sia però
hanno scritto due mesi fa i collaboratori vi-         verosimile e vincolante», non c’è limite al ri-
centini del Gazzettino, annunciando corag-            basso. In Sicilia si è arrivati a «due centesimi
giosamente uno sciopero contro «cifre che ci          a riga», «novanta (centesimi) a pezzo»: i «ci-
umiliano umanamente e professionalmente e             nesi dell’informazione» li ha definiti il presi-
che non ci permettono più di fare il lavoro che       dente dell’ordine regionale siciliano. «In que-
amiamo per il giornale che amiamo». Il giorno         ste indecorose condizioni di lavoro, come si
dopo, nessuno di loro ha scritto sul giornale.        può pensare di avere un’informazione indi-
    Gli argini sono saltati e oggi il mondo           pendente e di qualità? È evidente che dietro
dell’informazione è una giungla. Le «piazze           al problema retributivo c’è un problema di
del caporalato editoriale», parole di Roberto         deontologia», osserva Maurizio Fogar, della
Natale (presidente Fnsi), si ingrossano ogni          commissione lavoro autonomo del sindacato
anno di aspiranti cottimisti della notizia. Un        friulano. Difficile tenere la schiena dritta, co-
esercito a cui, in tempi di crisi e di piani di ri-   me in gergo si dice, quando si può essere tan-
strutturazione che dimezzano le redazioni,            to ricattabili. «La verità è che scrive chiunque,
gli editori possono attingere a piene mani in         non c’è selezione, e alle aziende i collaboratori
un’asta al ribasso che non conosce più limi-          non costano niente, se non servono non scri-
ti. Due terzi, o forse più, dell’informazione         vono», dice Laura. Gli editori, «che comunque
dipende da loro. Autonomi, free lance, parti-         guadagnano su altro», della qualità se ne infi-
te Iva e collaboratori: con poche eccezioni, si       schiano. E così, sull’onda di una crisi che ha
tratta in larghissima parte di precari, spiega-       imposto imponenti piani di ristrutturazione a
no dalla Federazione nazionale della stampa           tutti i principali gruppi editoriali, le redazioni
(Fnsi). A spingere, tutta intorno, la fascia in-      si svuotano e fuori s’infoltisce la schiera degli
distinta dei disposti a tutto pur di scrivere su      ‘esterni’. Oltre alla crisi c’è poi da considerare
un giornale, chi non è iscritto all’albo, non ha      l’impatto dirompente della multimedialità.
nessun contratto, ma aspira a entrare in una          Già oggi esistono televisioni locali che espel-
redazione o anche solo a mettere la propria           lono i professionisti e comprano servizi da
firma in calce a una notizia, e contribuisce          società editoriali terze (magari messe in pie-
così suo malgrado a un irrefrenabile dumping          di dai grandi gruppi editoriali in una sorta di
al ribasso.                                           perverso insider trading). Già oggi i siti inter-
    Questione di passione, di ambizione, per          net d’informazione (anche quelli più quotati)
alcuni il blasone di un mai tramontato pre-           assumono ‘non giornalisti’ come redattori. E
stigio sociale. «D’accordo, ma a un certo pun-        di questo passo, domani, «chi la farà la multi-
to bisogna sfangarla», dice Grazia, che pu-           medialità?».
re sa bene quanto può costare una passione:
un lancio d’agenzia (per un’agenzia di stam-
pa nazionale, quelle che per capirci dettano                     GLI INVISIBILI
l’agenda ai quotidiani main stream) vale 3,50                    alla riscossa
euro netti, «che si tratti di Napolitano, di Em-
ma Marcegaglia o di chissà chi altro, non fa                     «Contribuiamo per oltre il 50 per cento
nessuna differenza». In tanti la sfangano cer-                   all'informazione di quotidiani e periodici,
cando uffici stampa, o facendosi largo nel va-                   radio, tv, e on line ma se chiude una
riegato mondo dell’informazione, «qualun-                        testata non abbiamo diritto neppure agli
que cosa che ti permetta il lusso di fare il gior-               ammortizzatori sociali». Dopo anni di
nalista». I «più fortunati» riescono ad avere un                 attesa di un formale riconoscimento da
contratto di collaborazione, come è successo                     parte del sindacato dei giornalisti (Fnsi),
a Laura (nome di fantasia), che si ‘mantiene’                    «i fantasmi dell'informazione» - freelance,
la collaborazione con la redazione marchigia-                    liberi professionisti e soprattutto precari,
na del Messaggero, grazie a un più sicuro uffi-                  che nelle vesti di fantasmi hanno seguito
cio stampa. Nell’uovo pasquale l’azienda del                     anche tutta l'ultima vertenza per il
potente immobiliarista Caltagirone ha messo                      rinnovo del contratto – hanno depositato
una «rimodulazione» delle tariffe, dopo che                      a giugno scorso lo statuto dell'Unione
già da novembre i compensi dei collaboratori                     sindacale giornalisti freelance (Usgf),
erano stati tagliati del 10 per cento. Da qual-                  chiedendo di essere riconosciuti come
che settimana dunque, le «brevi» (in gergo, le                   organismo di base dei freelance, interno
notizie sotto le 14 righe) sono scese da nove a                  al sindacato. Ma il sindacato non ha
zero euro, mentre un servizio standard viaggia                   dato il via libera al riconoscimento,
tra i 18 e i 27 euro, lordi naturalmente e paga-                 avallando invece la nascita, a inizio
ti a sessanta giorni. Così una redazione di cin-                 anno, di una «Commissione lavoro
que redattori può campare grazie al lavoro di                    autonomo», in rappresentanza dei
almeno quindici collaboratori: «Collaboratori                    freelance. Un passo che precari e liberi
fissi che scrivono tutti i giorni, seguono pre-                  professionisti giudicano «tardivo e del
cisi settori, persone a cui vengono richiesti i                  tutto insufficiente». «Andava fatto quindici
pezzi portanti del giornale, che non hanno sa-                   anni fa, oggi è persino obsoleto», dice
bati nè domeniche, e nessun rimborso spese».                     Simona Fossati, del gruppo milanese
Free lance? Quando qualche mese fa a Roma                        dei «Senza bavaglio»: «Noi vogliamo
si è tenuto il primo incontro in vista della co-                 stare dentro il sindacato, ma chiediamo
                                                                                                                                                                       5
stituzione dell’Unione sindacale giornalisti                     un riconoscimento sostanziale, non
freelance in una sala affollatissima i veri free-                un'azione di tutoraggio». Il presidente
lance si contavano sulle dita di una mano.                       della Commissione lavoro autonomo
                                                                                                                                                                       O




    «In un sistema che produce ogni anno                         dovrebbe essere infatti un membro della
                                                                                                                                                                       T
                                                                                                                                                                       S




1500 nuovi professionisti e che dà lavoro a 2-                   giunta Fnsi, anche se in giunta non siede
                                                                                                                                                                       E




300 non c’è salvezza possibile e non c’è altro                   nessun freelance: «Che si voglia mettere
                                                                                                                                                                       F




esito che una feroce asta al ribasso tra i troppi                a parlare di freelance chi non vive sulla
                                                                                                                                                                       I
                                                                                                                                                                       N




contendenti», ha scritto Roberto Natale intro-                   propria pelle quella condizione è persino
                                                                                                                                                                       A




ducendo «Identità sospese», un’indagine qua-                     offensivo». Perciò l'Usgf, che oggi è un
                                                                                                                                                                       M




litativa uscita l’anno scorso sui giornalisti pre-               gruppo nazionale che conta un migliaio
                                                                 di iscritti in tutte le regioni d'Italia, andrà
                                                                                                                                                                       L




cari abruzzesi. Una mappatura grezza del fe-
                                                                                                                                                                       I




nomeno a livello nazionale si può comunque                       avanti nella richiesta di riconoscimento.
tentare consultando i dati della gestione sepa-                  Chiedono, tra le altre cose, compensi
                                                                                                                                                                       •




rata a cui fanno riferimento i collaboratori. A                  decorosi e proporzionati al lavoro svolto,
                                                                                                                                                                       A




fine 2009 risultavano iscritte 30.194 persone,                   il diritto alla copertura assicurativa
                                                                                                                                                                       R




di cui poco più di 15 mila «liberi professioni-                  in caso d'infortunio o malattia, e
                                                                                                                                                                       O




                                                                 ammortizzatori sociali al pari degli altri
                                                                                                                                                                       '




sti», 4900 collaboratori con contratto co.co.
                                                                                                                                                                       M




co e quasi altrettanti a doppia qualifica (par-                  lavoratori autonomi dei settori «in crisi».
                                                                                                                                                                       I
                                                                                                                                                                       L T
                                                                                                                                                                       U
Nel nostro paese si è sempre letto poco. Ma oggi siamo finiti in coda alle classifiche europee. Il popolo
      dei "non leggenti" è facile preda della comunicazione banale e autoritaria




               lettori in fuga,
              il crack italiano
                                                                                     di Michele Prospero


        CON LA CRISI MENO                                       leader tra i periferici, le casalinghe, i disoccu-

        GIORNALI, PIù TV, RADIO                                 pati, i commercianti, i piccoli imprenditori, gli
                                                                abitanti delle aree di provincia.
        E INTERNET                                                  La destra riscuote consensi maggiorita-
        Variazione % degli utenti negli anni 2007 - 2009        ri proprio tra l’80 e il 90 per cento degli eletto-
        Fonte: Indagine Censis, 2009                            ri che hanno quale loro fonte di informazione
                                                                politica pressoché esclusiva la Tv. Tra coloro
                                                                che leggono il giornale la percentuale di voto
                                                                per la sinistra è di oltre il 60 per cento. La sini-
                                                                stra pesca tra i soggetti centrali, tra le persone
                                                                con più elevati livelli di istruzione (tra i laurea-
                                                                ti supera di 20 punti la destra) e residenti nelle
                                                                grandi città capoluogo. Persino tra i professio-
                                                                nisti, i lavoratori autonomi, il popolo delle par-
                                                                tite iva le variabili legate all’istruzione, all’ac-
                                                                cesso all’informazione attraverso fonti diverse
                                                                dalla sola Tv, incidono a favore della sinistra. La
                                                                ristrettezza dell’area dei soggetti informati fa-
                                                                vorisce però il trionfo del populismo.
                                                                    Il rapporto tra giornali e politica va comun-
                                                                que oltre la mera dimensione quantitativa del-
                                                                le copie vendute. Se per la loro scarsa diffusio-
                                                                ne, l’impatto dei quotidiani è modesto sul pia-

        <       I giornali sono poco letti in Italia. Da
                sempre. I dati di oggi non si discostano
                                                                no dei comportamenti di massa, assai più rile-
                                                                vante è il peso dei giornali misurabile a livello
        molto da quelli di inizio Novecento. Con i 5            di èlite. I giornali sono anzi degli importanti
        milioni di copie vendute (contro i 15 della             tasselli all’interno della classe politica. Gli stes-
        Gran Bretagna e i 20 della Germania), l’Italia si       si imprenditori che li stampano lo fanno non
        colloca alla coda dell’Europa. E’ molto ristret-        da editori puri (scarsi sono i lettori e quindi le
        ta la fascia sociale che in altri paesi costituisce     fonti della pubblicità che premiano le Tv) ma
        il nerbo di una opinione pubblica reattiva ri-          operando in altri campi dell’economia e inten-
        spetto agli abusi del potere. La scolarizzazio-         zionati a incidere con un foglio di loro proprie-
        ne di massa, la neoborghesia sterminata,                tà nelle schermaglie per il potere per poi rica-
        l’economia della conoscenza non incidono                varne vantaggi.
        molto nelle tendenze di una società che nelle               Alcuni giornali svolgono un ruolo politi-
        statistiche si trova agli ultimi posti per i livelli    co esplicito. Il quotidiano di Scalfari guardò
        di istruzione, di informazione e negli indici di        dapprima con fervore al tentativo di De Mita
        sviluppo umano.
            Con il corpo nelle postmoderne reti del vir-
                                                                di riconvertire la Dc da soggetto della media-
                                                                                                                         Giornalisti
        tuale e con la testa avvolta nella nebbia di una
                                                                zione clientelare a partito dell’innovazione
                                                                e riferimento dei ceti emergenti cittadini. Il           arrestati
        società arcaica, l’Italia è la grande malata della      risultato non fu però confortante: la Dc eb-             e imprigionati
        vecchia Europa. Un popolo di non leggenti (so-          be un crollo di ben 6 punti nel 1983. Da gior-           Fonte:World Association Of Newspapers, 2009
        no solo il 51 per cento coloro che in un anno           nale fiancheggiatore (sfortunato) di un par-
        mettono in mano almeno un libro) è facilmen-            tito in declino, la Repubblica si tramutò ben
        te sedotto dalle potenze dell’immaginario che           presto in giornale-partito che determinava
        dileguano il presente nel virtuale e conferisco-        gli orientamenti culturali, la leadership, le
        no all’illusorio mondo delle narrazioni la cor-         scelte politiche della sinistra (impose il tratto
        posità del reale. Gli esperimenti di democrazia         giustizialista dell’opposizione, la centralità
        autoritaria, in corso da 15 anni, hanno la loro         dell’iniziativa referendaria sulle materie elet-
        radice anche in questa strutturale debolezza            torali, l’approdo ad un paradigma liberalde-
        della opinione pubblica.                                mocratico dopo il congedo del Pci).
            Nella lunga durata della storia d’Italia del            La designazione del candidato premier
        resto affiora più volte la mancanza di una mo-          dell’Ulivo nel 2001, la retorica del popolo del-
        derna società civile. L’alienazione politica dei        le primarie, la parola d’ordine del voto utile,
        ceti medi, che è all’origine delle più gravi crisi      l’attuale invocazione di “un papa straniero”
        istituzionali del paese, non è estranea alla chiu-      estraneo ai partiti, confermano la straordinaria
        sura privatistica della società. Per qualche tem-       potenza di fuoco del giornale fondato da Scal-
        po i giornali politici o di partito hanno fornito       fari. La sua indubbia influenza accentua però
        credenze e mobilitato vasti ceti popolari. Fin-         la metamorfosi della sinistra in un mero movi-                     TOTALE
        ché è durato il partito di massa si è sviluppato        mento di opinione contendibile nella sua gui-

                                                                                                                                            intervento <
        un nesso forte tra la cultura critica e l’agire del-    da dai leader sostenuti dal principale dei me-                                                                                    Mai l’informazione è stata globale come
        le classi subalterne. L’identificazione ideologi-       dia amici. Senza più un radicamento nei ceti                                                                                       nel nostro tempo e mai è stata così in
        ca ha dato alle masse un efficace filtro selettivo      popolari, e priva di uno sforzo di socializzazio-                                                                          crisi. E’ il paradosso del tempo che viviamo.
        utile nella comprensione delle cose del mondo
        con uno sguardo di parte.
                                                                ne politica di massa, la sinistra agevola (e ne è
                                                                vittima) un duplice processo di erosione.
                                                                                                                                          pubblico per                                     C’è un futuro davanti a noi, ma il suo territorio
                                                                                                                                                                                           e i suoi confini appaiono incerti, nebulosi e

                                                                                                                                       un bene comune
            Con il declino dei partiti e con il trionfo del-        Per un verso, rende il popolo delle peri-                                                                              confusi. Uno sviluppo tecnologico di cambia-
        la realtà virtuale narrata dalla Tv, i ceti subalter-   ferie sociali, sprovvisto di forze mobilitanti,                                                                            menti tumultuosi e permanenti non basta ad
        ni hanno smarrito ogni rappresentazione poli-           molto sensibile all’immaginario berlusconia-                                                                               affermare condizioni di crescita reale. Nel
        tica e hanno cominciato a seguire sempre più            no, per un altro si rassegna a giocare il ruolo di                                                                         mondo dei media si moltiplicano gli strumenti
        l’incanto dell’immaginario. Proprio per i ceti          una mera forza d’opinione che colloca al cen-                                                    di Franco Siddi*          e le opportunità attraverso cui articolare il la-
        periferici la televisione è diventata il principale     tro dell’agenda il tema della legalità. Ciò però                                                                           voro giornalistico e diffondere l’informazione,
O




        veicolo di senso e il canale preferenziale della        equivale a un fallimento storico in un paese                                                                               ma non vanno di pari passo qualità, condizio-
                                                                                                                                       I continui tagli
T




        comunicazione politica. Non a caso tra gli elet-        che è entrato nell’Europa della moneta ma re-                                                                              ne economica e occupazione «regolare». C’è
S




        tori di Berlusconi si registra la quota più bassa       sta ai margini dell’Europa della cultura politica                                                                          una crisi che discende dalla situazione econo-
E




                                                                                                                              ai finanziamenti statali
F




        di laureati (2,8 per cento) e quella più alta di        per i suoi persistenti livelli di inciviltà (il 65 per                                                                     mica in picchiata dopo la sbornia della stagio-
I




        analfabeti o di persone con la sola licenza ele-        cento non supera il secondo livello di alfabetiz-                                                                          ne del business finanziario, c’è una crisi da ri-
                                                                                                                         arrivano come una mannaia
N




        mentare (47,6 per cento) che si rivolgono alla          zazione; il 40 per cento degli occupati ha il di-                                                                          posizionamento in un mercato dove cambia-
A
M




        Tv come fonte esclusiva di sapere.                      ploma e solo il 9 per cento ha la laurea).                                                                                 no gli strumenti del comunicare e i pubblici e
            Il cavaliere sa che questo segmento assai va-           Con i conti in regola, ma con la mente alte-          su un mercato del lavoro già                                     c’è una crisi accelerata dalla lotta ai media in-
L




        sto dell’elettorato è sensibile solo ai toni forti di   rata (la quinta potenza economica occupa so-                                                                               gaggiata dai poteri; soprattutto, in Italia, dove
                                                                                                                          duramente colpito. A rischio
I




        una mobilitazione dal volto drammatizzante. I           lo il ventunesimo posto per i libri venduti e il                                                                           il governo - in maniera solo apparentemente
•




        suoi slogan banali, i suoi toni accaldati tramu-        trentatreesimo per i giornali diffusi), l’Italia è                                                                         tecnica, ma, alla fine, attuando un disegno che
                                                                                                                                      migliaia di posti                                    pare strategico - sta modificando gli assetti di
A




        tano ogni prova in una elezione di mobilitazio-         un grande enigma. La follia securitaria domina
R




        ne che inaugura una sorta di referendum per-            un paese che perde competitività ma sale al de-                                                                            riferimento normativo, cancellando l’inter-
O




        manente sul gradimento del capo. Il linguaggio          cimo posto per l’ampiezza della sua popolazio-                                                                             vento pubblico a sostegno del pluralismo.
'




        dei giornali di destra, pieni di stereotipi, pre-       ne carceraria. Attratta dall’iperconsumo di lus-                                                                               L’ultimo colpo alle spalle, quello dell’eli-
M




                                                                                                                                                                                           minazione integrale dei contributi per abbat-
I




        giudizi, volgarità lavora anch’esso a suppor-           so, la cultura e l’informazione sono considerati
L T




        to di questa estrema personalizzazione dello            dalla neoborghesia un bene superfluo. Niente                                                                               tere le tariffe postali (di colpo aumentate del
        scontro richiesta per rafforzare l’immagine del         di nuovo. Leopardi aveva già capito tutto.                                              * Segretario Generale della Fnsi   118% dal 1 aprile, e non era un pesce), sulla
U




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  • 1. , Ultimora Notizie dal fronte della libertà di stampa. Un bene sempre più messo a rischio dai monopoli, dai poteri, dalla politica. Tutto quello che si deve sapere su come si combatte la guerra dell'informazione < Duecosì ci togliamo il pensiero. cattiva. Prima quella catti- va, notizie, una buona e una In realtà, è un insieme di cifre, grafici, considerazioni e analisi attorno a una delle più grandi «battaglie» di questi anni, quel- la della (sulla) informazione. La stampa, i media, sono centra- li, sempre più oggetto d'attenzioni (spesso le peggiori, come in Italia) e ormai essi stessi soggetto politico fondamentale. Di più, l'informazione è diventata sempre più globale. Perché le nuove tecnologie superano qualunque confine geografico e «strumen- tale», arrivando ovunque e mescolando i giornali col web, la te- lefonia con la tv e la radio. Ma anche perché l'informazione si è contaminata - non sempre coscientemente - con altre forme della comunicazione, della ricerca, dello spettacolo. Diventan- do essa stessa un po' tutte queste cose messe insieme. Ma tutto questo di per sé non è una «cattiva notizia». E' lo stato dell'arte che preoccupa: la riduzione dell'informazione a sem- plice merce; la crescente precarietà lavorativa del nostro me- stiere, le conseguenti cadute professionali e culturali; la com- pressione della libertà di stampa; la concentrazione nelle mani di pochi grandi gruppi delle proprietà editoriali e del mercato pubblicitario; le leggi che assecondano i monopoli e rendono la vita sempre più difficile ai piccoli editori e alle autoproduzioni; l'omologazione del linguaggio e persino delle notizie. E' questo il bollettino di guerra che inquieta. E' questo l'insieme della cat- tive notizie che vi illustriamo nelle pagine che seguono. Per far- ne uno strumento di battaglia politica e culturale. Ma non c'era anche una buona notizia? Certo, eccola: oggi è il nostro trentanovesimo compleanno, età quasi incredibile per un giornale nato senza un soldo e dalla sola volontà. Ma poten- do contare su qualche buona idea e sulla critica dell'esistente. Le due fonti che, a ben guardare, possono essere inesauribili e, anche nei momenti più difficili, alimentare il futuro. Quindi, la buona notizia è che siamo vivi e che la vita è una narrazione co- mune, sempre possibile. Gabriele Polo quanto pesano i gruppi industriali nella proprietà dei media. in italia i grandi giornali e le tv private sono possedute per il 100% da gruppi industriali con molteplici interessi. nel resto del mondo invece Supplemento al numero odierno de il manifesto la quota media è del 30%.
  • 2. LA LIBERTÀ DI STAMPA LA LIBERTÀ NEL WEB 90 NEL MONDO da una ricerca di freedom house condotta su 15 Paesi (0 = migliore; 100 = peggiore) 74 78 78 La classifica di 195 Paesi in base 51 34 40 40 40 45 alla rispettiva libertà di stampa. 31 Fonte: Freedom of the Press, 2009 Dal 1980 Freedom House analizza la libertà di stampa in 195 Paesi e territori, assegnando dei valori in base a categorie oggettive. A 10 20 21 26 ogni Paese è assegnato un punteggio che va da 0 (il migliore) a 100 (il peggiore) sulla base delle risposte a un questionario di 23 domande. I Paesi che ottengono da 0 a 30 punti hanno una tota- A O IA AN NA A A A A ILE A A IA IA BA NY DI HI ISI NI N IC ITT le libertà di stampa; là dove il punteggio va da 31 a 60 la libertà è G ES SS AS CI AG IR CU FR IN OR RC TO N KE AL RU EG TU BR ET DA TU ES GE considerata parziale; i Paesi che hanno un valore da 61 a 100 non M BR SU AN hanno libertà di stampa. GR O T S E F I N A M L I libertà • di stampa A R per numero O di abitanti ' M I solo 1 miliardo di persone vive L T in paesi con libertà di stampa U 2
  • 3. il manifesto ganava i fascisti e scendeva in campo direttore responsabile: valentino parlato · progetto grafico e impaginazione: ab&c grafica e multimedia, roma 06-68308613 per difendere i propri interessi rap- infografica: gaia russo · stampa: Sigraf srl Via Vailate 14 Calvenzano [BG] · chiuso in redazione, 19 aprile 2010. presentava per il Paese. C’è stata una specie di trion- fo del gossip, ci si è rassegnati a guardar la classe dirigente dal bu- co della serratura. Questo è vero. Diciamo che si sarebbero potute fare tutte e due le cose: affiancare giornalisti al tempo alla leggerezza l’informazione se- ria, invece c’è stato il trionfo del Intervista a Curzio pettegolezzo Da cosa è dipeso? Maltese: la crisi e le Intanto da una selezione, che sfide di un mestiere del colera io definirei di classe, dei giorna- listi. Quando ho cominciato io i giornalisti non erano tutti figli di che cambia nell'Italia operai, però qualcuno ce n’era. La precarizzazione del lavoro di berlusconizzata giornalista, l’arretramento gene- rale del paese hanno fatto sì che di Carlo Lania negli ultimi 10-15 anni ci sia sta- L’opposizione politica è quel- ta anche una scelta precisa delle la che ha fatto meno resistenza di < «Il divertente se un fai con- re giornalista è lo mestie- persone da avviare al mestiere. Si è preferita l’assenza di talento. tutti. Una parte è d’accordo con Berlusconi da una vita. Un altro tro il potere, ovunque tu sia e Ma questo vale un po’ per tutti i pezzo ne ha sposato lo stile. In- qualunque sia il potere. Se lo fai mestieri in Italia: chi non ha ta- fine c’è un terzo pezzo che cre- accanto al potere, è un mestiere lento è anche più controllabile. dendo di essere antiberlusconia- miserabile». Sembra quasi un Da noi c’è un beato servilismo. no, come fa Antonio Di Pietro, a epitaffio quello che pronuncia Gente come Feltri, Belpietro o sua volta ha molto affinità con il Curzio Maltese, giornalista di Re- Minzolini non vengono neanche populismo. La verità: Berlusconi pubblica, scrittore, ma soprattut- sfiorati dalla vergogna di fare cer- non ce l’ha con gli avversari poli- to attento osservatore della so- ti titoli, certe battaglie. In questo, tici, ce l’ha con chiunque raccon- cietà italiana e del nostro giorna- è vero, c’è una responsabilità ge- ti le cose. In questo è davvero un lismo. Pessimismo giustificato il nerale. Se il giornalismo italiano progetto di regime. suo, viste le trasformazioni e i è fatto in gran parte da servi con- Quando è cominciato tutto? condizionamenti subiti dall’in- tenti, vuol dire che in generale la Le vere colpe del giornalismo formazione in 16 anni di berlu- categoria non ha saputo mante- italiano, di tutto, anche di quello sconismo che hanno inciso non nere la sua dignità. migliore, sono state negli anni di poco nel modo di fare questo la- Nel mirino c’è l’informazione scomo- Tangentopoli. Quella era un’oc- voro. da, con il presidente del consiglio che casione per fare i conti non solo Partiamo da una constatazione: il chiede agli imprenditori di non fare con il ladrocinio dei gruppi po- berlusconismo è soprattutto sempli- pubblicità su Repubblica, oppure che litici, ma con l’illegalità diffusa, ficazione. Se questo è vero, qual è la briga per chiudere una trasmissione. l’evasione fiscale, l’ingiustizia. Se nostra colpa di giornalisti nel modo Ma anche cancellando il diritto sog- durante Tangentopoli il giorna- in cui abbiamo fatto informazione in gettivo per i giornali. lismo avesse indagato veramen- questi anni? Se vogliano uscire per un atti- te, avrebbe scoperto che dietro La semplificazione è un po’ mo dall’ossessione del berlusco- le bande di politici delinquenti una truffa. Quando io ho comin- nismo, possiamo dire che l’Ita- c’erano ampi pezzi di paese. ciato a fare il giornalista l’Italia lia è un paese che ha perso gran Nel suo libro, «La bolla», lei parla di sembrava essersi lasciata alla parte della libertà di informazio- perdita della memoria. spalle vecchi luoghi comuni re- ne in tante altre cose. Faccio un E’ un’esperienza quotidiana. azionari riesumati in seguito da esempio: in tutto il mondo stan- Assistiamo tutti i giorni a politi- Berlusconi. Tra la fine degli anni no discutendo dello scandalo del- ci che sostengono il contrario di 70 e i primi anni 80 c’era un Pa- la pedofilia nella chiesa e in Italia quanto sostenevano poco tempo ese più moderno e culturalmen- fanno le trasmissioni sulla Sacra prima. E nessuno gli chiede mai te più vivace di quello in cui vi- Sindone. La reazione del Vatica- conto di niente. Qualcuno anco- viamo oggi. Sono anche gli anni no allo scandalo pedofilia è inte- ra si ricorda che Tremonti era un in cui nascono le radio libere e ressante, perché è una reazione liberista e nello stesso tempo era con esse una controinformazio- totalmente inefficace in tutto il contro il libero mercato? Oppure ne capace di rappresentare una mondo tranne che da noi: inve- che Bossi era anticlericale e oggi complessità che poi si è persa. ce di provare la sua estraneità o di guida un partito di baciapile? E Un periodo di grande libertà ma discutere dei fatti, tu gridi al com- non sarebbe il caso di ricordare anche di grandi maestri di gior- plotto ed è finita la discussione. che Di Pietro ha impedito la com- nalismo. I miei sono stati sicura- Così è finita la libertà di informa- missione sul G8 di Genova? C’è mente Giorgio Bocca, Luigi Pin- zione. Questo la dice lunga anche un azzeramento della memoria tor, Indro Montanelli e Sergio su quanto è importante il con- reciproca. Ma è un vizio antico. Saviane. Quattro personalità che trollo dell’informazione. Siamo L’Italia tutta ha fatto nel dopo- oggi non sarebbero concepibili, un Paese che non ha mai regolato guerra una gigantesca rimozio- parabole giornalistiche che non davvero i conti con il passato. ne a proposito delle reali ragioni si possono ripetere. La libertà, In che senso? di popolarità del fascismo. Non si l’intelligenza, l’autonomia, l’iro- Da noi non è in pericolo la li- è mai affrontato il nodo centrale, nia, sono tutte qualità che si so- bertà di informazione, è in peri- cioè perché da noi si riproduce no perse. Quegli anni rappresen- colo la democrazia. L’Italia non questo autoritarismo. tano una delle rivoluzioni man- ha mai fatto i conti con il fascismo Sempre nel libro lei cita Macondo e in cate di questo paese. Berlusconi ed è un paese che tollera male la particolare il giorno in cui bisognerà è stata la reazione su tutta la li- libertà di stampa. Io poi non sono rinominare le cose. Da quali comin- nea, anche nel modo di informa- neanche uno di quelli ottimisti cerebbe? re. Oggi il berlusconismo ha ri- che pensa che con internet possa Dalla parola «Riforme». Ora- dotto una buona parte del gior- succedere chissà che cosa. Anzi, mai fanno passare per riforme nalismo a corte. Così è sparita qualche dubbio in merito ce l’ho. tutto. Ma in Italia non si può mi- anche la complessità, sostituta Internet è infatti una forma anco- ca fare una riforma, bisogna fa- dalla teoria del complotto. ra più violenta di precarizzazione re una rivoluzione. Purtroppo ho La giustificazione è: così fanno tutti, dei giornalisti e di schiavitù per i visto che l’unico che ha il corag- cioè ognuno scrive in difesa del pro- giovani che vogliono fare questo gio di usare questa parola, Mario prio editore, a destra come a sinistra. mestiere e quindi sono sottoposti Monicelli, ha più di novant’anni. Questa giustificazione è la a una serie di ricatti. Ma spinge Dovremmo tornare alla Costitu- sporcizia del mestiere. Si pensa anche a un linguaggio che è mol- zione e vorrei dire all’antifasci- che servire il padrone sia un mo- to pubblicitario. E tra i mali del smo, che è l’unica forma patriot- do di fare giornalismo. Un imbar- giornalismo italiano c’è anche il tica decente elaborata in questo barimento tutto italiano. fatto che è diventato un giorna- Paese. Fondamentalmente la Questo per quanto riguarda i gior- lismo pubblicitario, vende pro- vera guerra fatta dal berlusconi- nalisti schierati, ma più in generale dotti, politici o di altra natura, ma smo non è stata contro la sini- 3 non pensa che qualche responsabilità vende prodotti. stra, ma contro la Costituzione, ce l’abbiamo un po’ tutti? Faccio un Ma questo è il modo di fare politica di considerata un prodotto della esempio: quando Berlusconi arrivò questa destra. sinistra estrema. E’ quello il vero O nel ‘94, furono in pochi a resistere Si ma si è imposto facilmente, obiettivo ideologico di Berlusco- T S alla sirena della leggerezza. Si parlò un po’ troppo facilmente. ni e della cultura che ha prepa- E più dell’effetto calza sul viso che del Quindi una delle nostre colpe è quella rato il berlusconismo, che poi è F pericolo che questo signore che sdo- di aver fatto una scarsa resistenza? sostanzialmente quella del pi- I N In realtà ci sono settori che duismo, di Gelli, di questa Ame- A hanno resistito ancora di me- rica latina che si vuole importa- M no. Lasciamo perdere il mon- re. L’ultima cosa che farà Berlu- Liberi, parzialmente liberi L do dell’industria dove resistenza sconi sarà cercare di stravolgere I e non liberi per continente non l’ha fatta nessuno, anzi non vedeva l’ora. Il mondo della cul- la Costituzione. E purtroppo an- cora una volta non è il ceto po- • Ripartizione della popolazione per macro regione (secondo tura, gli intellettuali hanno par- litico che è peggiore del Paese. A le tre categorie) in numeri assoluti lato in gran parte d’altro contenti E’ la Costituzione che è un po’ R e percentuale. I grafici sono dimensionati in base al numero tra l’altro di avere lauti contratti troppo avanti rispetto a questo O con Mondadori. paese. Lo era cinquant’anni fa e ' di abitanti M E l’opposizione? lo è ancora oggi. I L T U
  • 4. La crisi picchia duro. A farne le spese sono tutte le figure occupazionali cotto» per pezzi rimaneggiati in fretta e furia, hanno dovuto affrontare la crisi drammatica dell'industria dell'informazione di Agenzia Italia, mentre anche l’Ansa ha fini- to per dichiarare 55 esuberi. Persino lo sport paga pesantemente dazio (Gazzetta, Corriere, Tuttosport, Edisport). E se qualcuno pensava che la stampa «radicata sul territorio» avesse qualche chance in più, dovrà ricredersi guar- dando le vertenze che hanno segnato il Gaz- tra tagli e ritagli zettino, il Mattino (del gruppo Caltagirone, che ha escluso l’Fnsi dalle trattative) e il Ro- ma di Napoli, Il Messaggero della capitale. Ma anche fogli ancora più specifici come l’Eco di Bergamo, La Prealpina o La Provincia di Co- non si salva nessuno mo, l’Arena di Verona o il Nuovo giornale di Bergamo. La mannaia cala al nord come al sud (Quotidiano di Calabria, idem di Basili- cata, ma anche La Padania della trionfante Lega, che butta fuori 10 persone, con cig rin- di Francesco Piccioni novata per altri due anni). Le pubblicazioni di sinistra se la passano crescita del lavoro anche peggio. E così i contratti di solidarietà giornalistico precario < La decimazione è in corso, ma nondei è ce ecc». Ed è comprensibile che un «esterno», al 50% cambiano volto a Liberazione, mentre Fonte: Dati Ingi detto che sia sufficiente a placare gli per piazzare «un pezzo» su un giornale, sia un la cassa integrazione entra a La rinascita della della crisi. Nell’editoria le cose vanno male e po’ più attento alla compatibilità con la linea sinistra (e presto, di nuovo, toccherà al mani- non si vede luce. Nel 2009, spiegano i dati rac- editoriale del soggetto cui cerca di vendere. festo) e a l’Unità (17 persone). Né il fare audio colti dalla Federazione nazionale della stam- L’elenco delle ristrutturazioni in atto è ov- esenta dalla crisi: a Radio Popolare si fa viva la pa (Fnsi, il sindacato dei giornalisti) circa 600 viamente lunghissimo, e interessa sia le gran- cig in deroga al 10% a rotazione per tutti. La «firme» sono uscite dalla produzione; di imprese mediatiche che le piccole redazio- religione anche prima dello scandalo pedo- quest’anno potrebbero essercene altre 700. Se ni, sia la stampa (o la radio) quotidiana che i filia non è più una garanzia: da Famiglia cri- si tien conto che l’intera categoria vanta appe- periodici. Ma il criterio, come si diceva, è re- stiana se ne vanno in sette. na 18.000 contrattualizzati (mentre fioriscono lativamente univoco: privilegiare lo strumen- Sulle cause della crisi occupazionale la più che dappertutto le forme di rapporto la- to del prepensionamento, il «meno doloro- diagnosi è precisa. «Per anni le aziende si sono vorativo precarie, dalle collaborazioni ai free so» sul piano dei redditi. Altre volte, quando disinteressate del livello delle vendite e della lance), nel giro di due anni quasi il 10% non l’età dei coinvolti non permette di avvicinare qualità del prodotto, pensando di potersi ga- avrà più un lavoro stabile. il momento del ritiro, è necessario ricorrere rantire i profitti con la raccolta pubblicitaria. Nella maggior parte dei casi si tratta di pre- ai «contratti di solidarietà», con la Fnsi impe- Quando è esplosa la crisi, l’investimento in pensionamenti, ma ci sono anche «redazioni gnata a gestire ­ a fine periodo ­ ulteriori am- pubblicità è stato uno dei primi a essere ridot- giovani» falcidiate dal licenziamento puro e mortizzatori sociali (cassa integrazione ordi- to; ora ragionano soltanto in termini di tagli, semplice. Certo, si tratta pur sempre di un set- naria e straordinaria). In altri casi, invece, si aspettando che passi la nottata». tore «protetto» più di altri. Basti pensare che è ricorso all’«esodo incentivato»: una buonu- A farne le spese è stata anche la free press, qui per il ricorso agli ammortizzatoiri sociali scita in cambio delle dimissioni. In tutti i casi, i giornali gratuiti che avevano avuto un ruolo non vale il limite del triennio ogni cinque an- scorrendo i dati, il ruolo del sindacato è stato di primo piano insieme e a Internet nella ri- ni, che regola il settore industriale (sarebbe indirizzato alla «limitazione del danno» occu- duzione delle vendite per la carta stampata. bene ricordarsene, quando si scrivono pezzi pazionale (strappando quasi sempre un nu- Anche Metro, Dnews, Epolis hanno dovuto af- contro i «privilegi» di categorie meno fortu- mero di «esuberi» più basso da quello dichia- frontare piani di ristrutturazione più o meno nate). Ma le conseguenze sono comunque ri- rato dall’azienda) e salariale. pesanti. «Ma i segnali non sono positivi; c’è il levanti per quanto riguarda i lineamenti della Nel 2009 tutte le grandi testate hanno ri- rischio che tutti questi sacrifici non siano suf- professione giornalistica nel prossimo futu- dotto il personale. La Stampa (34 redattori, ficienti a far uscire le aziende editoriali dalle ro, perché questo processo di ristrutturazio- quasi un terzo dell’organico), La Repubblica difficoltà». Proprio la strategia scelta per «re- ne fa fuori quasi in automatico le generazioni addirittura 84 nell’arco di 12 mesi (ma il pia- sistere» alla crisi, tagliare i costi a cominciare più mature (intorno ai 60 anni), all’apice della no originario dell’azienda ne prevedeva 102), dai «vecchi», accentuare il ricorso alle presta- carriera e della credibilità. Se è vero infatti che mentre 8 vanno via dall’Espresso. Corriere del- zioni precarie si può rivelare un boomerang in nessun «mestiere» gli esseri umani sono ri- la sera e Gazzetta dello sport (entrambi Rcs) devastante. «Non c’è ripensamento né in- ducibili a semplici «numeri», in questo che hanno messo alla porta rispettivamente 47 novazione dei prodotti-giornale. Ma solo un media i fatti e la loro narrazione, plasmando e 20 redattori, mentre il settore periodici del impoverimento trainato dai risparmi. Ma se in misura variabile, ma ampia, la «pubblica gruppo ha raggiunto un accordo per 34 esu- spegni la luce in negozio, c’è il rischio che tu opinione» l’autonomia individuale e l’autore- beri (più sette già usciti con l’incentivo). Non non riapra mai più». E se il livello qualitativo si volezza personale giocano un ruolo molto im- va meglio nel quotidiano di Confindustria (Il abbassa troppo, diventi molto più esposto al- portante. Tanto più se, come spiegano all’Fn- Sole 24ore), con 25 uscite «obbligate» e 12 «vo- la «concorrenza» della Rete o della free press. si, «di fronte a tante uscite di redattori maturi, lontarie». Se cerchi di fare un prodotto con poco valo- le imprese non fanno nuove assunzioni, pre- Non ci sono settori editoriali che si salvino. re aggiunto, ecco che «il gratis» ti sorpassa in ferendo lavorare con collaborazioni, free lan- Le «agenzie», che forniscono spesso il «pre- tromba. LE PROMESSE situazione. A partire dal 2009, ha tori e il fornitore monopolistico pubblicitari a danno della carta verno: a) «a prorogare almeno soppresso il carattere di diritto del servizio. stampata. Se a tutto ciò uniamo i fino al 1° gennaio 2012, l’entrata soggettivo dei contributi all’edi- Con il decreto milleproro- tentativi legati alle proposte delle in vigore delle disposizioni di cui MANCATE toria, rendendo incerti dimen- sione e tempi della loro eroga- ghe, poi, il governo ha soppresso i contributi, erogati dalla Presi- cosiddette «leggi Bavaglio», è dif- ficile sfuggire all’impressione che al comma 62 dell’articolo 2 della legge 23 dicembre 2009, n.191»; zione, impedito la possibilità di denza del consiglio, all’emitten- il sistema dell’informazione sia b) «a presentare, entro il 30 giu- appostare i contributi nei bilanci za locale e ridotti del 50% quelli volutamente sotto attacco in una gno 2010, un Ddl di riforma dei di Lelio Grassucci* aziendali, determinato difficoltà destinati ai giornali editi e diffusi fase di grande delicatezza. contributi all’editoria, finalizzato - per molti insuperabili - nei rap- all’estero e a quelli delle associa- È ben vero che in Italia esi- a introdurre norme di maggior ri- porti con il mondo bancario. Sol- zioni dei consumatori. Con un ste la libertà di stampa, ma essa gore nei criteri di accesso e di as- < Da anni, e promesse digo- verni, alle con diversi ri- tanto l’intervento del Parlamen- to, che ha stabilito la proroga di tratto di penna sono state messe a repentaglio centinaia di testate è costantemente e in vario modo minacciata; mentre le posizioni segnazione dei contributi, atte a ridurre il fabbisogno necessario forma hanno fatto seguito solo un anno del diritto soggettivo, ha a stampa e radiofoniche. dominanti appaiono sempre più per far fronte a questo impegno tagli delle risorse e minacce alla scongiurato - per l’immediato - la Con un altro decreto legisla- consolidate e pervasive. L’allar- di tutela del pluralismo ed a rista- sopravvivenza di decine di testa- chiusura di 92 testate, con la per- tivo, volto a recepire un’altra di- me sta diventando molto alto nel bilire in modo pieno il carattere te. Ora, la situazione si è decisa- dita di oltre 4.000 posti di lavoro rettiva europea, ha deciso la sop- paese: e la dimostrazione più evi- di diritto soggettivo ai contributi mente aggravata. tra giornalisti e poligrafici. pressione del sistema autorizza- dente è stata la grande manifesta- diretti all’editoria garantendo, al Il sottosegretario Bonaiuti, in- Subito dopo, con un decre- torio dei punti vendita - esclusivi zione di popolo dello scorso 3 ot- contempo, una riduzione dei re- fatti, all’atto dell’insediamento to interministeriale del 31 mar- e non - della carta stampata, ren- tobre a Roma. lativi oneri dello Stato». ha annunciato la presentazione zo sono state soppresse, a partire dendo oltremodo difficile, se non Forte preoccupazione è stata È passato ormai più di un me- - entro sei mesi - di un Ddl di ri- dal 1 aprile, le tariffe postali age- impossibile, l’accesso dei cittadi- espressa dal Parlamento italiano. se e il governo non ha ancora dato forma, coinvolgendo nella stesu- volate (per tutti, grandi e piccoli, ni a tutte le testate, che non sia- Infatti, in sede di esame del Rego- alcun riscontro a queste autore- ra tutti gli operatori e la stessa op- senza distinzione). Un altro du- no quelle edite dai grandi grup- lamento Bonaiuti: a. la Commis- voli sollecitazioni. Al contrario, il posizione. ro colpo all’editoria, che sta at- pi. C’è da sperare che il governo sione cultura della Camera (il 10 sottosegretario Bonaiuti si è limi- O Sono trascorsi quasi due anni e traversando la difficile congiun- rinunci a questa decisione, come marzo) ha affermato che «appare tato ad affermare che provvederà T quell’annuncio è rimasto tutt’ora tura a tutti ben nota. Un provve- richiesto da un parere unanime necessario ristabilire, non a tito- a convocare improbabili Stati ge- S lettera morta. Al contrario, du- dimento grave e pesante che ha della Commissione cultura della lo provvisorio, il cosiddetto dirit- nerali dell’editoria entro l’estate. E F rante questo periodo, con il pre- cambiato, dall’oggi al domani, Camera. to soggettivo…, superando così Eppure è urgente intervenire. I testo dall’emergenza, il governo senza alcun preavviso, le regole La situazione è dunque peg- l’articolo 44 del decreto-legge 25 Sia per aiutare le aziende edito- N è intervenuto con provvedimen- in corso. Un provvedimento il- giorata. Si è messo mano al siste- giugno 2008, n. 112…»; b. negli riali a superare la loro più difficile A M ti distruttivi - prevalentemente legittimo perché non si possono ma distributivo di giornali e pe- stessi giorni il Senato ha impe- crisi dal dopoguerra, difenderne per delega - sottraendo, di fatto, modificare con un decreto inter- riodici senza governarne le con- gnato il governo a prorogare di e allargarne il pluralismo. Sia per L al Parlamento la potestà legislati- ministeriale tariffe stabilite con seguenze e intervenire su tutta la due anni il diritto soggettivo, per provvedere a garantire le risorse I va su temi strategici per la demo- legge, rimettendole alla semplice filiera. Si è affrontato il nodo dei poter fare una riforma, capace necessarie a coprire il fabbisogno • crazia del paese e peggiorando la contrattazione privata tra gli edi- contributi pubblici senza garan- di fare pulizia tra chi percepisce per l’erogazione piena dei con- tire la riforma dell’editoria. So- i sostegni pubblici, ripristinando tributi diretti relativi all’anno in A R no state assunte misure pesanti così la certezza dei contributi; c. corso. Un tira e molla di rassicurazioni e smentite, tra tagli O sulla Tv via internet e sul contin- il 18 febbraio, in occasione della Siamo a un punto di non ri- ' gentamento degli spot sulla Tv approvazione in aula del decre- torno. Occorre rendere visibili al M e correzioni. La politica del governo nei confronti a pagamento, senza affrontare il to milleproroghe, 360 deputati I paese i rischi che la democrazia L T problema delle situazioni domi- hanno sottoscritto un ordine del dell’informazione sta correndo. dell'editoria è come una roulette russa nanti e dello squilibrio dei flussi giorno che ha impegnato il Go- *Presidente onorario di Mediacoop U 4
  • 5. La flessibilità ha sconvolto un mestiere un tempo considerato "sicuro". Ormai i giovani lavorano per pochi euro al pezzo le vittime della crisi notizie in saldo: tita Iva e co.co.co): mancano all’appello 5200 persone, quelli che, spiegano alla Fnsi, a fine anno avevano sospeso l’attività per mancanza nel 2009 espulsi dalle redazioni 600 giornalisti. precari di reddito. Età media compresa tra i 35 e i 40 anni, i cosiddetti liberi professionisti dell’in- le previsioni 2010: fuori altri 700. Fonte: FNSI in redazione formazione guadagnano la bellezza di 12 mi- la euro lordi all’anno, i co.co.co 8500 euro. Su 102 mila iscritti all’ordine, i professionisti so- no la metà della metà. «E’ un vero caos», com- di Sara Farolfi menta Daniela Stigliano (responsabile Com- missione lavoro autonomo della Fnsi), «l’Or- dine ha allargato le maglie dell’accordo senza < Nel mercato dell’informazione made in Italy una notizia può costare anche me- rivedere gli elenchi, anche noi del sindacato ci siamo mossi in ritardo, e ci sono 17 scuole di no di due euro. Meno di un chilo di zucchine e giornalismo che ogni anno sfornano centina- quando anche si sale di qualche euro, meno ia di professionisti». della tariffa oraria di chi fa le pulizie, come Nell’assenza di un tariffario, «che sia però hanno scritto due mesi fa i collaboratori vi- verosimile e vincolante», non c’è limite al ri- centini del Gazzettino, annunciando corag- basso. In Sicilia si è arrivati a «due centesimi giosamente uno sciopero contro «cifre che ci a riga», «novanta (centesimi) a pezzo»: i «ci- umiliano umanamente e professionalmente e nesi dell’informazione» li ha definiti il presi- che non ci permettono più di fare il lavoro che dente dell’ordine regionale siciliano. «In que- amiamo per il giornale che amiamo». Il giorno ste indecorose condizioni di lavoro, come si dopo, nessuno di loro ha scritto sul giornale. può pensare di avere un’informazione indi- Gli argini sono saltati e oggi il mondo pendente e di qualità? È evidente che dietro dell’informazione è una giungla. Le «piazze al problema retributivo c’è un problema di del caporalato editoriale», parole di Roberto deontologia», osserva Maurizio Fogar, della Natale (presidente Fnsi), si ingrossano ogni commissione lavoro autonomo del sindacato anno di aspiranti cottimisti della notizia. Un friulano. Difficile tenere la schiena dritta, co- esercito a cui, in tempi di crisi e di piani di ri- me in gergo si dice, quando si può essere tan- strutturazione che dimezzano le redazioni, to ricattabili. «La verità è che scrive chiunque, gli editori possono attingere a piene mani in non c’è selezione, e alle aziende i collaboratori un’asta al ribasso che non conosce più limi- non costano niente, se non servono non scri- ti. Due terzi, o forse più, dell’informazione vono», dice Laura. Gli editori, «che comunque dipende da loro. Autonomi, free lance, parti- guadagnano su altro», della qualità se ne infi- te Iva e collaboratori: con poche eccezioni, si schiano. E così, sull’onda di una crisi che ha tratta in larghissima parte di precari, spiega- imposto imponenti piani di ristrutturazione a no dalla Federazione nazionale della stampa tutti i principali gruppi editoriali, le redazioni (Fnsi). A spingere, tutta intorno, la fascia in- si svuotano e fuori s’infoltisce la schiera degli distinta dei disposti a tutto pur di scrivere su ‘esterni’. Oltre alla crisi c’è poi da considerare un giornale, chi non è iscritto all’albo, non ha l’impatto dirompente della multimedialità. nessun contratto, ma aspira a entrare in una Già oggi esistono televisioni locali che espel- redazione o anche solo a mettere la propria lono i professionisti e comprano servizi da firma in calce a una notizia, e contribuisce società editoriali terze (magari messe in pie- così suo malgrado a un irrefrenabile dumping di dai grandi gruppi editoriali in una sorta di al ribasso. perverso insider trading). Già oggi i siti inter- Questione di passione, di ambizione, per net d’informazione (anche quelli più quotati) alcuni il blasone di un mai tramontato pre- assumono ‘non giornalisti’ come redattori. E stigio sociale. «D’accordo, ma a un certo pun- di questo passo, domani, «chi la farà la multi- to bisogna sfangarla», dice Grazia, che pu- medialità?». re sa bene quanto può costare una passione: un lancio d’agenzia (per un’agenzia di stam- pa nazionale, quelle che per capirci dettano GLI INVISIBILI l’agenda ai quotidiani main stream) vale 3,50 alla riscossa euro netti, «che si tratti di Napolitano, di Em- ma Marcegaglia o di chissà chi altro, non fa «Contribuiamo per oltre il 50 per cento nessuna differenza». In tanti la sfangano cer- all'informazione di quotidiani e periodici, cando uffici stampa, o facendosi largo nel va- radio, tv, e on line ma se chiude una riegato mondo dell’informazione, «qualun- testata non abbiamo diritto neppure agli que cosa che ti permetta il lusso di fare il gior- ammortizzatori sociali». Dopo anni di nalista». I «più fortunati» riescono ad avere un attesa di un formale riconoscimento da contratto di collaborazione, come è successo parte del sindacato dei giornalisti (Fnsi), a Laura (nome di fantasia), che si ‘mantiene’ «i fantasmi dell'informazione» - freelance, la collaborazione con la redazione marchigia- liberi professionisti e soprattutto precari, na del Messaggero, grazie a un più sicuro uffi- che nelle vesti di fantasmi hanno seguito cio stampa. Nell’uovo pasquale l’azienda del anche tutta l'ultima vertenza per il potente immobiliarista Caltagirone ha messo rinnovo del contratto – hanno depositato una «rimodulazione» delle tariffe, dopo che a giugno scorso lo statuto dell'Unione già da novembre i compensi dei collaboratori sindacale giornalisti freelance (Usgf), erano stati tagliati del 10 per cento. Da qual- chiedendo di essere riconosciuti come che settimana dunque, le «brevi» (in gergo, le organismo di base dei freelance, interno notizie sotto le 14 righe) sono scese da nove a al sindacato. Ma il sindacato non ha zero euro, mentre un servizio standard viaggia dato il via libera al riconoscimento, tra i 18 e i 27 euro, lordi naturalmente e paga- avallando invece la nascita, a inizio ti a sessanta giorni. Così una redazione di cin- anno, di una «Commissione lavoro que redattori può campare grazie al lavoro di autonomo», in rappresentanza dei almeno quindici collaboratori: «Collaboratori freelance. Un passo che precari e liberi fissi che scrivono tutti i giorni, seguono pre- professionisti giudicano «tardivo e del cisi settori, persone a cui vengono richiesti i tutto insufficiente». «Andava fatto quindici pezzi portanti del giornale, che non hanno sa- anni fa, oggi è persino obsoleto», dice bati nè domeniche, e nessun rimborso spese». Simona Fossati, del gruppo milanese Free lance? Quando qualche mese fa a Roma dei «Senza bavaglio»: «Noi vogliamo si è tenuto il primo incontro in vista della co- stare dentro il sindacato, ma chiediamo 5 stituzione dell’Unione sindacale giornalisti un riconoscimento sostanziale, non freelance in una sala affollatissima i veri free- un'azione di tutoraggio». Il presidente lance si contavano sulle dita di una mano. della Commissione lavoro autonomo O «In un sistema che produce ogni anno dovrebbe essere infatti un membro della T S 1500 nuovi professionisti e che dà lavoro a 2- giunta Fnsi, anche se in giunta non siede E 300 non c’è salvezza possibile e non c’è altro nessun freelance: «Che si voglia mettere F esito che una feroce asta al ribasso tra i troppi a parlare di freelance chi non vive sulla I N contendenti», ha scritto Roberto Natale intro- propria pelle quella condizione è persino A ducendo «Identità sospese», un’indagine qua- offensivo». Perciò l'Usgf, che oggi è un M litativa uscita l’anno scorso sui giornalisti pre- gruppo nazionale che conta un migliaio di iscritti in tutte le regioni d'Italia, andrà L cari abruzzesi. Una mappatura grezza del fe- I nomeno a livello nazionale si può comunque avanti nella richiesta di riconoscimento. tentare consultando i dati della gestione sepa- Chiedono, tra le altre cose, compensi • rata a cui fanno riferimento i collaboratori. A decorosi e proporzionati al lavoro svolto, A fine 2009 risultavano iscritte 30.194 persone, il diritto alla copertura assicurativa R di cui poco più di 15 mila «liberi professioni- in caso d'infortunio o malattia, e O ammortizzatori sociali al pari degli altri ' sti», 4900 collaboratori con contratto co.co. M co e quasi altrettanti a doppia qualifica (par- lavoratori autonomi dei settori «in crisi». I L T U
  • 6. Nel nostro paese si è sempre letto poco. Ma oggi siamo finiti in coda alle classifiche europee. Il popolo dei "non leggenti" è facile preda della comunicazione banale e autoritaria lettori in fuga, il crack italiano di Michele Prospero CON LA CRISI MENO leader tra i periferici, le casalinghe, i disoccu- GIORNALI, PIù TV, RADIO pati, i commercianti, i piccoli imprenditori, gli abitanti delle aree di provincia. E INTERNET La destra riscuote consensi maggiorita- Variazione % degli utenti negli anni 2007 - 2009 ri proprio tra l’80 e il 90 per cento degli eletto- Fonte: Indagine Censis, 2009 ri che hanno quale loro fonte di informazione politica pressoché esclusiva la Tv. Tra coloro che leggono il giornale la percentuale di voto per la sinistra è di oltre il 60 per cento. La sini- stra pesca tra i soggetti centrali, tra le persone con più elevati livelli di istruzione (tra i laurea- ti supera di 20 punti la destra) e residenti nelle grandi città capoluogo. Persino tra i professio- nisti, i lavoratori autonomi, il popolo delle par- tite iva le variabili legate all’istruzione, all’ac- cesso all’informazione attraverso fonti diverse dalla sola Tv, incidono a favore della sinistra. La ristrettezza dell’area dei soggetti informati fa- vorisce però il trionfo del populismo. Il rapporto tra giornali e politica va comun- que oltre la mera dimensione quantitativa del- le copie vendute. Se per la loro scarsa diffusio- ne, l’impatto dei quotidiani è modesto sul pia- < I giornali sono poco letti in Italia. Da sempre. I dati di oggi non si discostano no dei comportamenti di massa, assai più rile- vante è il peso dei giornali misurabile a livello molto da quelli di inizio Novecento. Con i 5 di èlite. I giornali sono anzi degli importanti milioni di copie vendute (contro i 15 della tasselli all’interno della classe politica. Gli stes- Gran Bretagna e i 20 della Germania), l’Italia si si imprenditori che li stampano lo fanno non colloca alla coda dell’Europa. E’ molto ristret- da editori puri (scarsi sono i lettori e quindi le ta la fascia sociale che in altri paesi costituisce fonti della pubblicità che premiano le Tv) ma il nerbo di una opinione pubblica reattiva ri- operando in altri campi dell’economia e inten- spetto agli abusi del potere. La scolarizzazio- zionati a incidere con un foglio di loro proprie- ne di massa, la neoborghesia sterminata, tà nelle schermaglie per il potere per poi rica- l’economia della conoscenza non incidono varne vantaggi. molto nelle tendenze di una società che nelle Alcuni giornali svolgono un ruolo politi- statistiche si trova agli ultimi posti per i livelli co esplicito. Il quotidiano di Scalfari guardò di istruzione, di informazione e negli indici di dapprima con fervore al tentativo di De Mita sviluppo umano. Con il corpo nelle postmoderne reti del vir- di riconvertire la Dc da soggetto della media- Giornalisti tuale e con la testa avvolta nella nebbia di una zione clientelare a partito dell’innovazione e riferimento dei ceti emergenti cittadini. Il arrestati società arcaica, l’Italia è la grande malata della risultato non fu però confortante: la Dc eb- e imprigionati vecchia Europa. Un popolo di non leggenti (so- be un crollo di ben 6 punti nel 1983. Da gior- Fonte:World Association Of Newspapers, 2009 no solo il 51 per cento coloro che in un anno nale fiancheggiatore (sfortunato) di un par- mettono in mano almeno un libro) è facilmen- tito in declino, la Repubblica si tramutò ben te sedotto dalle potenze dell’immaginario che presto in giornale-partito che determinava dileguano il presente nel virtuale e conferisco- gli orientamenti culturali, la leadership, le no all’illusorio mondo delle narrazioni la cor- scelte politiche della sinistra (impose il tratto posità del reale. Gli esperimenti di democrazia giustizialista dell’opposizione, la centralità autoritaria, in corso da 15 anni, hanno la loro dell’iniziativa referendaria sulle materie elet- radice anche in questa strutturale debolezza torali, l’approdo ad un paradigma liberalde- della opinione pubblica. mocratico dopo il congedo del Pci). Nella lunga durata della storia d’Italia del La designazione del candidato premier resto affiora più volte la mancanza di una mo- dell’Ulivo nel 2001, la retorica del popolo del- derna società civile. L’alienazione politica dei le primarie, la parola d’ordine del voto utile, ceti medi, che è all’origine delle più gravi crisi l’attuale invocazione di “un papa straniero” istituzionali del paese, non è estranea alla chiu- estraneo ai partiti, confermano la straordinaria sura privatistica della società. Per qualche tem- potenza di fuoco del giornale fondato da Scal- po i giornali politici o di partito hanno fornito fari. La sua indubbia influenza accentua però credenze e mobilitato vasti ceti popolari. Fin- la metamorfosi della sinistra in un mero movi- TOTALE ché è durato il partito di massa si è sviluppato mento di opinione contendibile nella sua gui- intervento < un nesso forte tra la cultura critica e l’agire del- da dai leader sostenuti dal principale dei me- Mai l’informazione è stata globale come le classi subalterne. L’identificazione ideologi- dia amici. Senza più un radicamento nei ceti nel nostro tempo e mai è stata così in ca ha dato alle masse un efficace filtro selettivo popolari, e priva di uno sforzo di socializzazio- crisi. E’ il paradosso del tempo che viviamo. utile nella comprensione delle cose del mondo con uno sguardo di parte. ne politica di massa, la sinistra agevola (e ne è vittima) un duplice processo di erosione. pubblico per C’è un futuro davanti a noi, ma il suo territorio e i suoi confini appaiono incerti, nebulosi e un bene comune Con il declino dei partiti e con il trionfo del- Per un verso, rende il popolo delle peri- confusi. Uno sviluppo tecnologico di cambia- la realtà virtuale narrata dalla Tv, i ceti subalter- ferie sociali, sprovvisto di forze mobilitanti, menti tumultuosi e permanenti non basta ad ni hanno smarrito ogni rappresentazione poli- molto sensibile all’immaginario berlusconia- affermare condizioni di crescita reale. Nel tica e hanno cominciato a seguire sempre più no, per un altro si rassegna a giocare il ruolo di mondo dei media si moltiplicano gli strumenti l’incanto dell’immaginario. Proprio per i ceti una mera forza d’opinione che colloca al cen- di Franco Siddi* e le opportunità attraverso cui articolare il la- periferici la televisione è diventata il principale tro dell’agenda il tema della legalità. Ciò però voro giornalistico e diffondere l’informazione, O veicolo di senso e il canale preferenziale della equivale a un fallimento storico in un paese ma non vanno di pari passo qualità, condizio- I continui tagli T comunicazione politica. Non a caso tra gli elet- che è entrato nell’Europa della moneta ma re- ne economica e occupazione «regolare». C’è S tori di Berlusconi si registra la quota più bassa sta ai margini dell’Europa della cultura politica una crisi che discende dalla situazione econo- E ai finanziamenti statali F di laureati (2,8 per cento) e quella più alta di per i suoi persistenti livelli di inciviltà (il 65 per mica in picchiata dopo la sbornia della stagio- I analfabeti o di persone con la sola licenza ele- cento non supera il secondo livello di alfabetiz- ne del business finanziario, c’è una crisi da ri- arrivano come una mannaia N mentare (47,6 per cento) che si rivolgono alla zazione; il 40 per cento degli occupati ha il di- posizionamento in un mercato dove cambia- A M Tv come fonte esclusiva di sapere. ploma e solo il 9 per cento ha la laurea). no gli strumenti del comunicare e i pubblici e Il cavaliere sa che questo segmento assai va- Con i conti in regola, ma con la mente alte- su un mercato del lavoro già c’è una crisi accelerata dalla lotta ai media in- L sto dell’elettorato è sensibile solo ai toni forti di rata (la quinta potenza economica occupa so- gaggiata dai poteri; soprattutto, in Italia, dove duramente colpito. A rischio I una mobilitazione dal volto drammatizzante. I lo il ventunesimo posto per i libri venduti e il il governo - in maniera solo apparentemente • suoi slogan banali, i suoi toni accaldati tramu- trentatreesimo per i giornali diffusi), l’Italia è tecnica, ma, alla fine, attuando un disegno che migliaia di posti pare strategico - sta modificando gli assetti di A tano ogni prova in una elezione di mobilitazio- un grande enigma. La follia securitaria domina R ne che inaugura una sorta di referendum per- un paese che perde competitività ma sale al de- riferimento normativo, cancellando l’inter- O manente sul gradimento del capo. Il linguaggio cimo posto per l’ampiezza della sua popolazio- vento pubblico a sostegno del pluralismo. ' dei giornali di destra, pieni di stereotipi, pre- ne carceraria. Attratta dall’iperconsumo di lus- L’ultimo colpo alle spalle, quello dell’eli- M minazione integrale dei contributi per abbat- I giudizi, volgarità lavora anch’esso a suppor- so, la cultura e l’informazione sono considerati L T to di questa estrema personalizzazione dello dalla neoborghesia un bene superfluo. Niente tere le tariffe postali (di colpo aumentate del scontro richiesta per rafforzare l’immagine del di nuovo. Leopardi aveva già capito tutto. * Segretario Generale della Fnsi 118% dal 1 aprile, e non era un pesce), sulla U 6