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L’ARSENALE, LA
LAGUNA E LE SACRE
MURA DELLA PATRIA
di Antonio Rusconi
  20 novembre 2012
L’editto di Egnazio
                                                   Venezia, per volontà della
                                                      divina provvidenza è
                                                      costruita sull’acqua ed è
                                                      circondata dall’acqua che la
                                                      difende come delle mura.
                                                   Chiunque pertanto, in qualsiasi
                                                      modo, osi arrecare danno
                                                      alle acque pubbliche, sia
                                                      giudicato come nemico
                                                      della patria e sia
                                                      condannato ad una pena
                                                      non inferiore a quella
                                                      inflitta a chi ha violato le
                                                      sacre mura della Patria.
                                                   Questo editto rimanga sempre
                                                      in vigore.




Epigrafe dettata da Giambattista Cipelli, detto Egnazio – Venezia 1473-1553, umanista, e
 murata nel 1505 nella sede del Magistrato alle Acque (attualmente al Museo Correr).
Il sonetto di Cristoforo Sabbadino
                 (XVI secolo)


     Quanto fur grandi le tue mura ‘l sai,
     Venetia: hor come le s'attrovan vedi.
       Es’a sua saldezza non provvedi,
         Soletta senza mura rimarrai.
      Gli fiumi, ‘l mar e gl'homeni tu hai
      per inimici, ‘l provi e non lo credi.
   Non tardar, apri gl’occhi, e mov’ i piedi:
    Che quando ‘l vorrai far, poi non potrai.
     Rimovi i fiumi: et alle voglie ingorde
 Degli homin poni ‘l fren: che voglia ‘l mare,
     Restato sol, sempre t’havrà obedita.
   Se non avrai l’orechie al tuo ben sorde,
L’ perché con gran ragion, t’hebbe a fermare,
     Ne l’acque ‘l ciel ti dona eterena vita.
I grandi temi della salvaguardia lagunare
• La diversione dei fiumi
• Le difese a mare
• La costruzione dei moli alle bocche
• Lo scavo dei canali navigabili e gli interrimenti
• La regolazione e la proprietà delle valli da pesca
• La subsidenza, l’eustatismo, le mareggiate, l’acqua alta.
• Degrado morfologico (avviato negli ultimi 2 secoli)
• L’inquinamento delle acque (bacino scolante, zona industriale,
  reflui urbani, sito contaminato, ecc.)
• Il sito contaminato di Porto Marghera
• La grande concessione (1982-2012: 30 anni!).

• I Regolamenti lagunari e la conterminazione lagunare
• Il Magistrato alle Acque del XVI secolo e la sua ricostituzione nel
  1907
• Le leggi speciali e le leggi nazionali. Le Direttive comunitarie sulle
  acque ed i nuovi orizzonti normativi.
Mor f ologia


P. Marghera
                           •Estensione 55.000 Ha
                           •Aree a perenne sommersione
                           43.000 Ha
                    Lido
                           •Aree a periodica sommersione
                           (barene) 9.000 Ha
              Malamocco
                           •Zone emergenti 3.000 Ha
                           Profondità media:   ~1m
                           Escursione di marea ~ 1 m
               Chioggia
                           Deflusso medio Bac. Sco. 35 m3/s
La laguna è un
                         ambiente di
                         transizione tra terra e
                         mare.
                         La condizione di
                         equilibrio dipende da
                         2 fattori contrastanti:
                         erosione e
                         sedimentazione .

                         Gran laguna fa
                         gran porto



Immagine Landsat 7-ETM
I FIUMI
   DELLA LAGUNA
     INFERIORE

Fino alla prima metà del ‘400,
Venezia controlla solo la laguna.

Nel 1405 dopo lungo assedio di
Padova i Veneziani uccidono i
Carrara. Finisce la “guerra dei
fiumi”, iniziata nel 1110.

Fino ad allora i veneziani
avevano deviato le foci del
Brenta e del Musone dentro la
laguna       (intestadure   e
traversagni)
1440 - Inizia l’era delle diversioni superiori
                 (terminerà nel 1896)




1457: Diversivo di
Volta Cappone:

-scarsi risultati per
ampiezza
insufficiente.

-Ma è la prima vera
diversione
1507: Ultimazione nuovo alveo del Brenta (Brenton) da Dolo per S.Bruson,
Corte, Conche. Fra’ Giocondo critica.
1776: Progetto LORGNA (grandioso)
1789, Progetto ARTICO (nuova inalveazione da Stra: un secolo per realizzarlo!
Gli Austriaci bocciano, Napoleone approva)
Il Piano Fossombroni-Paleocapa
       (1835: “… esagerata applicazione
del sistema del bando dei fiumi dalle lagune…”)




                              •   Reimmissione del Brenta in
                                  laguna (1840)

                              •   Nuova inalveazione del
                                  Brenta a Stra (Cunetta:
                                  1858)

                              •   Rilevante riduzione del
                                  percorso: aumento
                                  pendenza. Facilitato il
                                  deflusso delle piene a mare

                              •   In 50 anni impaludati 25
                                  kmq, poi bonificati e
                                  definitivamente sottratti
                                  all’espansione delle maree
1885-1895: Sistemazione dell’ultimo tratto. Le foci del Brenta, del
Bacchiglione e del Gorzone (Agno-Guà) sono definitivamente riunite
(Si osservino la foce del fiume dentro la laguna (1839-1895) e gli interrimenti
avvenuti in 56 anni).
Ripresa aerofotogrammetrica 1996
Si osservi il paleo-alveo oggi antropizzato, la nuova linea di costa e, a sud, la foce dell’Adige.
Il nodo idraulico di Brondolo è importante ai fini della navigazione interna
IL “BACINO SCOLANTE”

Il Musone entrava in
Laguna con il nome di
“Bottenigo”.
1612: Le acque
“sovrabbondanti” del
Musone vengono deviate
con un nuovo alveo
artificiale verso il Brenta
(Muson dei Sassi).
Le acque “ordinarie”
(quelle basse, cioè di
risorgiva, continuano a
defluire verso la laguna
con il nome di Muson
vecchio, Taglio Mira-
Mirano, Naviglio,
Novissimo. I due sistemi,
così separati hanno avuto
bisogno di molte botti a
sifone e regolatori (nodi
idraulici di Torre dei Burri,
Camposanpiero e
Castelfranco)
PIAVE
1534 - 1543: Costruzione dell’argine
S. Marco, in destra Piave, da Ponte
di Piave a Cava del Caligo.

1615:
Costruzione del Diversivo: Taglio
del Re

1664: Allontanamento del Piave
dalla laguna e formazione del lago
della Piave.


1684: Rotta della Landrona
IL SILE


1642: DECISIONE DI PORTARE IL SILE IN
PIAVE VECCHIA

1684: APERTURA DEL TAGLIO (SOLO
ARGINE DESTRO)

Il Businello:
1695 - aperto
1769 - chiuso
1818 - aperto
1966 - apertura varco
Il Po
•    Alla fine del '500 l'idrografìa del Delta cambiò; il ramo del Po di Tramontana
     divenne quello principale e la sua corrente portava i sedimenti del fiume verso
     la Laguna. minacciando di interrarla. È ipotizzabile che, perdurando questa
     situazione, il Delta si sarebbe sviluppato in direzione nord-est, chiudendo nella
     Laguna la bocca di Chioggia e forse quella di Malamocco.

•    II progetto del Taglio di Porto Viro consisteva in uno scavo lungo circa
     7 km che, partendo dall'argine destro del Po delle Fornaci, si dirigeva
     a est, attraversava la valle Malipiera e poi il sistema dunoso. Passate le
     dune, il taglio si immetteva in un canale preesistente detto Gottolo
     Contarini. Lo scavo così volgeva a sud-est, con un'ansa a gomito, e
     terminava nella Sacca di Goro. Nel settembre del 1604 l'opera poteva
     dirsi completata. Il 16 settembre di quell'anno il provveditore Giacomo
     Zane comunicava a Venezia l'apertura del nuovo alveo.




(da internet: http://ww.parchideltapo.it)
L’evoluzione del litorale
        lagunare
I Murazzi del Lido
I Murazzi di Pellestrina
Mareggiata del
4/XI/1966: collasso delle
difese a mare
LE BURRASCHE DELL’ALTO ADRIATICO
Effetti distruttivi delle mareggiate (4/XI/1966)




       4 novembre 1966 - Litorale di Pellestrina
             Onde di scirocco; Hs > 6 mt
PRINCIPALI CRITICITA’ DELLA LAGUNA

1 – La MORFOLOGIA : drastico annullamento apporti e perdita sedimenti. Appiattimento fondali.
Squilibrio idrogeologico. Avanzato processo di degrado del bacino lagunare. Degenerazione
morfologica.
2 – L’IDRAULICA della laguna. Aumento dei volumi d’acqua scambiati con il mare. Aumento delle
velocità alle bocche e lungo i canali. Diminuzione dello smorzamento dell’ampiezza e del ritardo della
marea.
3 – L’ALTIMETRIA dei suoli: perdita di quota: eustatismo + subsidenza: 28 cm). Aumento frequenza
acque alte. L’idrogeologia della laguna.
4 – Lo STATO ECOLOGICO: qualità delle acque e della vita e i siti inquinati di Porto Marghera).
Andamento dei livelli di marea in mare
                                                    aperto (linea nera) e a Punta Salute, ai
                                                      tempi di Denaix, primi ‘800 (linea
                                                      rossa) ed oggi (linea bleu) [da L.
                                                                D’Alpaos, 1992]




                                                    La propagazione della marea
                                                        all'interno della laguna
                                                    avviene tramite i canali che si
                                                     sviluppano dalle bocche di
                                                       porto (laguna viva), e si
                                                      ramificano gradualmente
                                                        verso la laguna morta,
                                                    costituita dalle valli da pesca
                                                       e dalla gronda lagunare,
                                                    diminuendo la loro profondità




Il colmo dell’onda di marea entrante si propaga all’interno della laguna, subendo
un ritardo ed uno smorzamento.
Riduzione delle barene
   dal 1810 a oggi:
-da 118 km 2 a 33.5 km 2
CAUSE:
1): Riduzione della superficie
liquida lagunare per:
•temporanea reintroduzione
del Brenta in laguna sud
(seconda metà XIX sec.);
•casse di colmata
•chiusura valli da pesca
•aeroporto
2): Erosione e drastica
riduzione apporti solidi
Crescita del l.m.m. negli ultimi 140 anni
                           (Confronto Venezia/Trieste)




Quando la marea supera i 110 cm sullo zero mareografico di P.Salute (quota di salvaguardia),
si allaga tutto il centro storico (30-40 cm nei punti più bassi).
La quota 110 cm viene mediamente superata 5 volte/anno, la quota di 120 cm 2 volte/anno.
Andamento del livello medio del mare a Venezia
        e previsione di scenari futuri
Frequenza di superamento
          di un assegnato livello di marea
      (periodo 1966-2005 e periodo 1996-2005)

Ttt
ttt

                             L’INNALZAMENTO DEL LMM
                               PREVISTO NEI PROSSIMI
                                     DECENNI
                          La frequenza dei 110 cm (5,4 v/a) diventerà
                          pari alla frequenza :
                          -dei 100 cm con 10 cm di innalzamento
                          marino (14,3 v/a).
                          -dei 90 cm con innalzamento di 20 cm (32
                          v/a).
                          -degli 80 cm con innalzamento di 30 cm (77
                          v.a.):
                          (quasi un caso ogni due giorni, nel semestre
                          autunno/inverno).
LE VALLI DA PESCA

                   • Fino al XIX sec. spazi
                     aperti all’espansione
                     della marea
                   • Progressivamente
                     arginate; dal 1945
                     totalmente intercluse
                     alla marea




9.400 ettari pari al 17% della laguna
L’ATTUALE BACINO SCOLANTE
         NELLA LAGUNA DI VENEZIA
- Superficie scolante: 204˙000 ettari;
- Deflusso in laguna: in parte naturale ed in parte a sollevamento meccanico;
- Circa 30 punti di immissione distribuiti nel perimetro lagunare;
- Circa 20˙000 ettari a regolazione (laguna/Brenta);
- Apporto medio acqua dolce in laguna: circa 1 miliardo mc/anno;
- Portata media scolante 34 mc/s;
- Portata massima scolante: 650 mc/s (Cucchini, 1924, Rusconi, 1987, Datei,
1999, ecc.);

- Carichi diretti ed indiretti in laguna (APAT, 2005): apporti bacino scolante
(64%), industrie P.Marghera (13%), centri urbani di VE e isole (6%), impianto
depurazione Campalto (4%), atmosfera (13%).
- Apporti principali: nutrienti (azoto totale:7˙223 t/a, azoto ammoniacale: 1˙178
t/a, fosforo totale: 453 t/a); Metalli: zinco (43 t/a), rame (10 t/a), ecc.
- Stato laguna (APAT, 2005): cattivo (70%), scadente (27%), non attibuito (3%);

- La questione del Sile (il “Businello” ed il 4 novembre 1966);
- I possibili sovralzi dei livelli idrici lagunari a paratoie sollevate.

- La questione dell’idrovia PD-VE
Area di Porto Marghera: Sito Contaminato di Interesse Nazionale (L.426/98)
                  Superficie di 5.900 ha di cui 3.100 ha di aree emerse
        Il COMITATO DI SORVEGLIANZA ha adottato il Master Plan il 22/12/2004
(Ministeri Ambiente, industria, LL.PP., Regione, Provincia, Comune, A.P.V., parti sociali,
                          aziende). La bonifica è però ferma.
     Nuovo accordo di programma x la bonifica ed il rispristino di PM. Aprile 2012
Il sito inquinato di interesse nazionale (SIN)
                      di Porto Marghera




L’interramento di intere aree barenali è avvenuto utilizzando rifiuti e scarti
industriali, bormbardamenti, escavo canali industriali, ecc.
I principali riferimenti di tutela
                            lagunare
Periodo          Assetto politico                  Eventi lagunari
 697-1797           Repubblica       1501: Istituzione del Magistrato alle Acque
(1.100 anni)        Serenissima      (laguna, fiumi, lidi.
                                     1791: Conterminazione lagunare;
1797-1805               1^                                  -
  (7 anni)        amministrazione
                    austriaca
1805-1815         Amministrazione    1806: Prony propone i moli alle bocche di porto
 (10 anni)          Francese         1811: Carta topobatimetrica del Denaix
                                     1813: Inizio lavori diga nord di Malamocco.
1815-1866        2^amministrazione   1835: Piano Fossombroni-Paleocapa
 (50 anni)           austriaca       1840: Reimmissione del Brenta in laguna
                                     (Paleocapa);
                                     1841: Regolamento lagunare;
                                     1896: Definitiva espulsione del f. Brenta dalla
                                     Laguna.
                                     1894: Disegno nuova legge lagunare (Romanin-
                                     Jacur);
                                     1907: Ricostituzione del Magistrato alle Acque;

1866-2012              Italia        1924: revisione conterminazione;

(146 anni)                           1945: chiusura Valli da pesca;
                                     1963: Legge n.366 lagune di VE e Grado;
                                     1966: scavo canale dei petroli e alluvione
                                     (acqua alta di 1,94 ms.m.)
La genesi delle leggi di tutela
              lagunare
        Legislazione del Governo
    della Repubblica di Venezia sulla
laguna e sulla sua legale conterminazione
     (Decreti del XVII e XVIII secolo)




                                   Regolamento Austriaco
                              per impedire i danni che vengono
                                recati alla Laguna di Venezia
                                         (20 dicembre 1841)




                          Legge 5 marzo 1963, n. 366 “Nuove norme
                           relative alle Lagune di Venezia e Marano
                                (comprende il RD 1853/1936 sulla pesca)
Il regolamento Austriaco del 1841
(Provvisorio, ma in vigore per 122 anni, fino al 1963)



                              La nuova legge (Regolamento di
                              polizia lagunare veniva attuata in
                              via provvisoria e di esperimento
                              poiché doveva, per eminenti
                              riguardi di ordine pubblico,
                              indicare speciali prescrizioni e
                              discipline dirette allo scopo della
                              conservazione lagunare.
                              Sostanzialmente riassumeva le
                              discipline della Repubblica Veneta
                              sul mantenimento dell’ampiezza
                              della laguna, sulla libera
                              espansione delle maree, di
                              disciplina della pesca, sul divieto
                              di interrimenti e sui periodi di di
                              totale apertura delle valli da pesca
                              alla marea.
Dal regolamento Austriaco alla legge 5 marzo 1963, n.366

-   1841/1966: ventennio austriaco di difficile applicazione
    (inosservanza) del Regolamento lagunare (proprietà delle valli,
    apertura valli, scavi ed interrimenti …);
-   1870: Commissione Reale Paleocapa-Marcello per un nuovo
    Regolamento lagunare (non approvato)
-   1897: Commissione Romanin-Jacur presenta un nuovo disegno
    di legge lagunare (non approvato: la questione venne definita
    una delle più farraginose pratiche che conservava nei suoi
    archivi la burocrazia italiana)).
-   1907: il ricostituito Magistrato alle Acque fece riprodurre e
    diffondere il testo del regolamento Austriaco del 1841, che era a
    tutti gli effetti ancora in vigore. Allegò anche 4 sentenze della
    Cassazione sui criteri per stabilire la legittima proprietà privata,
    ovvero la demanialità delle valli lagunari.
-   Il RD n.1853/1936 ha apportato alcune modifiche alla
    regolamentazione dellapesca
La legge 5 marzo 1963, n.366
“Nuove norme relative alle lagune di Venezia e Marano”
-   15 articoli della legge sono identici al Regolamento austriaco;

-   Definisce l’ambito lagunare all’interno del quale esplica le sue
    regole: La laguna è il bacino demaniale marittimo di acqua salsa
    compreso tra le foci del Sile ed il Brenta, compreso tra il mare e
    la terraferma.
-   La laguna è separata dal mare e dalla terra da un confine, detto
    linea di conterminazione, marcata da apposti cippi o pilastri di
    muro segnati con numeri progressivi. Tael linea delimita il
    territorio lagunare nel quale devono essere osservate le norme
    e le prescrizioni contenute nella legge per la salvaguardia.
-   Al Magistrato alle Acque spettano la sorveglianza sull’intera
    laguna e la disciplina di tutto quanto abbia attinenza con il
    mantenimento del regime lagunare. La navigazione lagunare è
    sottoposta alla giusrisdizione del Magistrato, esclusi i canali
    marittimi, la cui manutenzione però (scavi, ecc.) deve avere il
    nulla osta del Magistrato.
La legge n. 366 del 1963
             (Nuove norme relative alle lagune di Venezia e Marano)

•   I divieti e gli obblighi in laguna
    Opere modificanti il perimetro della conterminazione, erigere traverse,
    introdurre altra acqua dolce (sistemare idraulicamente e igienicamente
    quella già sversante), possibilità esproprio x espansione maree,
    scaricare o disperdere rifiuti (depurazione), scaricare materie,
    trasportare materiali senza autorizz., solo in sacche bollette di viaggio,
    vietato il trsporto dal tramonto all’alba.
•   La tutela degli argini di conterminazione
    Soggetti alle stesse norme degli argini fluviali.
•   L’esercizio della pesca
    (RDL 1853/1936). Nella laguna la pesca si può esercitare in 2 modi: in
    forma vagantiva ed in forma stabile nelle valli da pesca censite dal De
    Bernardi (1843). Tutte le opere vanno autorizzate dal MA.
•   Le violazioni
    Istituita la polizia lagunare x l’accertamento delle violazioni
•   Il ripristino dei luoghi
•   L’estensione alla laguna di Marano-Grado
La conterminazione lagunare

                                       La linea di conterminazione
                                           lagunare delimita i confini
                                           amministrativi della laguna di
                                           Venezia , dove vige la legge
                                           n.366/1963 e la diretta
                                           competenza del Magistrato
                                           alle Acque.

                                       Nel 1791 la Repubblica di
                                          Venezia ha definito la linea di
                                          conterminazione segnandola
                                          con cippi ancora esistenti.

                                       Nel 1924 venne modificata la
                                          linea di conterminazione
                                          aggiornandone il tracciato
                                          secondo la bonifica del
                                          Brenta.

                                       Nel 1990 un DM LL.PP. ha
                                          aggiornato il tracciato,
                                          includendo le bocche di porto
                                          e S.Erasmo.


         Fonte: Atlante della Laguna
Le tappe della salvaguardia lagunare
              (dopo l’alluvione del 4 novembre 1966)

      Le leggi speciali (n.171/1973, n.798/1984, n.139/1992)
1) - OBIETTIVI: Riequilibrio idrogeologico, arresto ed inversione
   del processo di degrado , eliminazione delle cause che lo hanno
   provocato, attenuazione livelli di marea, nel rispetto delle
   caratteristiche di sperimentalità, reversibilità e gradualità .
2) Indirizzi governativi del 1975 : restringimento fisso delle
   bocche, apertura delle valli, dissipazione dell’energia del flusso
   di marea lungo i porti canali .
3) - Gli interventi dello Stato in concessione a trattativa privata al
    Consorzio Venezia Nuova (1982) .
4) - Le priorità degli interventi nel Piano generale degli interventi
    del 1992. Le opere di regolazione delle maree subordinate ad
    un adeguato avanzamento degli altri interventi (rinforzo moli
    foranei, difesa acque alte abitati lagunari, ripristino morfologia
    lag.re, arresto processo degrado, difesa litorali, sostituzione
    traffico petrolifero, apertura valli da pesca).
RELAZIONE AL PARLAMENTO (15 settembre 2005)
   STATO DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI DI SALVAGUARDIA
         FINANZIAMENTI ASSEGNATI DAL 1984 AL 2004
                         IMPORTI
   SOGGETTO         FINANZIATI (meuro)           %                   ATTIVITA’
  Stato (am.d.)           202,17                 3            ^ Polizia lagunare
                                                              ^ Manut. Str. beni dem.li in
                                                              fregio alla laguna

  Stato (conc.)         3.079,45 °              40            ^ L. 798/84 e L.139/92


 Regione Veneto          1.762,50               23            ^ Disinquinamento gronda
                                                              e bacino scolante.
                                                              Appr.idrico e opere ig.san.

Comune di Venezia        1.825,12               23            ^ Restauro e risanamento
                                                              immobili. Sistem. Ponti e
                                                              canali e fond. Contr.Privati.

   Comune di              275,85                 4                         ,,
    Chioggia
    Altri Enti            646,53                 8            Prov., Università, Diocesi,
                                                              Autorità portuale,
                                                              Biennale, …

    TOTALE              7.791,53^^              100

                     ° Compresi fondi       ^^ Importo
                      CIPE e accordo     aggiornato a 8.500
                    Stato MONTEDISON     meuro per 2^ ass.
                                               CIPE
Attuazione del piano generale degli interventi in concessione
                             al CVN.
   (fonte: Relazione al Parlamento del 15/09/2005 – importi in
                             meuro)
      OBIETTIVO           FABBISOGNO TOTALE   IMPORTI FINANZIATI           ATTIVITA’
Mo.s.e.                       3.700 (50%)          1.309 (32%)     (in bae al prog. def.vo)
Difesa locale acque m.-          911                  911          Difesa loc. centri urbani
alte
Ristrutt. moli foranei           108                  108
Difesa dalle mareggiate          415                  353          Rinf. Cordone lit. 45 km
Recupero morfologico             802                  501          Ricostr. Morf. Barene ..
                                                                   Drag.sed.inq. e rive can.
Arresto degrado               1.224 (17%)           693 (17%)      ind. Rieq. amb. (M.P.?)
ecosistema lagunare                                                Commissario per i
                                                                   fanghi?

All.mento traffico                45                   13          Progetto prel. Appro.to
petrolif.                                                          Avviata proc. VIA
Ausili luminosi                   21                   15
navigaz.ne
Apertura valli da pesca           4                    4           Interv. Pilota
Servizio informativo             161                  102
Somme a disposizione              30                   30
TOTALE                          7.420                4.O39 °
° comprensivi 638 CIPE
e 271 ccordo.M.EDISON
4 DIFFERENTI MO.S.E
   NELLA STORIA VENTENNALE DEL PROGETTO
DELLA CHIUSURA MOBILE DELLE BOCCHE DI PORTO


                      PARERI ORGANI   RESTRINGIMENTI   LARGHEZZA        OPERE
         LIVELLO        CENTRALI        FISSI DELLE      VARCHI     COMPLEMENT.
ANNO                                    BOCCHE DI
       PROGETTUALE     DELLO STATO                        (metri)   (dighe a mare,
                                           PORTO                    conche di nav.)

        STUDIO DI      PARERE
                                           SI           1070            NO
1982   FATTIBILITA’    POSITIVO
         MOSE 1         CSLP

        PROGETTO       PSARERE
                                          NO            1760             SI
1990   PRELIMINARE     NEGATIVO
                         CSLP
         MOSE 2

       PROGETTO DI     PARERE
                                          NO            1760            NO
1994     MASSIMA       POSITIVO
          MOSE 3        CSLP

                        PARERE
                                          NO            1760            NO
1998        ,,         NEGATIVO
                       COMM.VIA

        PROGETTO
        DEFINITIVO
                        SENZA
                      PARERE DEL
                                          NO            1760             SI
2003     MOSE 4        CONS SUP
                        LL.PP.
LA CABINA DI REGIA DEL SISTEMA
      ACQUE LAGUNA-TERRAFERMA

   Sistema
                           Bacino scolante     Laguna
Brenta-Bacchig.
     Piave                      Sile          di Venezia




    Direttiva
 Legislazione
  nazionale
                   Quadro nazionale
                            Acque
                          Legislazione       Legislazione
                                               speciale
                  2000/60
 Autorità di


                                               ?
  BacinoTUA        n.152/2006
                           Regione           Magistrato
                                             alle Acque
    Distretto Idrografico Alpi
   Comitato               Giunta
 Istituzionale Orientali regionale           Comitatone

Autorità di Bacino Distrettuale
I Distretti Idrografici definiti
     dal D.Lgs 152/2006

a) Alpi Orientali;
b) Padano;
c) Appennino settentrionale
d) Serchio;
e) Appennino settentrionale;
f) Appennino meridionale;
g) Sardegna;
h) Sicilia.


    Le Autorità di Bacino
        Distrettuali
     (Stato + Regioni )
   non sono state ancora
         Costituite

 Distretto Alpi Orientali: la
      compatibilità con la
     legislazione speciale
  di Venezia e la laguna
Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
                                  (24 febbraio 2010)

               SUBUNITA’ IDROGRAFICA BACINO SCOLANTE,
                 LAGUNA DI VENEZIA E MARE ANTISTANTE
IL PIANO DI GESTIONE E’ STATO                OBIETTIVI DEL PIANO PER LA
ADOTTATO DAL COMITATO                        SUBUNITA’ IDROGRAFICA BACINO
ISTITUZIONALE DELLE AUTORITA’                SCOLANTE, LAGUNA E MARE
DI BACINO IN DATA 24 febbraio                ANTISTANTE
2010
                                             Obiettivi del piano:
Il piano mette in evidenza
                                             -Al 2015: Bacino scolante: stato
l’importanza della gestione dei ˙
                                             ecologico buono di 14 corpi idrici,
sedimenti in laguna.
                                             stato sufficiente negli altri 70.
I sedimenti e la loro gestione:              Laguna: stato ecologico buono in
importanti per raggiungere e                 tutti i corpi idrici ad eccezione di
mantenere lo stato qualitativo               Marghera e del Centro Storico,
buono dei corpi idrici.                      fortemente modificato. Mare: buono.
Verrà costituito all’uopo un apposito        - Al 2021: Bacino scolante: stato
Tavolo Istituzionale tra le                  ecologico buono per tutti i corpi
Amministrazioni competenti, entro            idrici. Laguna: s.e. buono x tutti i
120 giorni dall’adozione del piano di        corpi dirici escluso C.S. Mare:
gestione                                     buono.
Bando di gara per l’affidamento dello Studio di fattibilità
             degli interventi per il completamento
                  dell’idrovia Padova-Venezia
                                   (importo 200˙000 euro)
                (BUR n. 73 del 30 settembre 2011 – scadenza 30 novembre 2011)

•    Finalità dello studio: utilizzo dell’idrovia per la diversione delle piene del sistema Brenta-
     Bacchiglione, nonché come linea navigabile per il trasporto delle merci, con
     adeguamento alla V classe;
•    Importo presumibile lavori: 100 milioni di euro;
                                  Principali attività da sviluppare
-    Individuazione delle portate da immettere in funzione del regime di piena del sistema
     Brenta-Bacchigliore;
-    Soluzione progettuale delle interferenze più importanti (incrocio con Brenta a Vigonovo,
     incrocio con Novissimo a Mira, sbocco in laguna);
-    Analisi possibili conseguenze sul regime idraulico della laguna per gli aspetti ambientali
     connessi con lo scarico delle acque e dei sedimenti, nella eventualità di concomitanza fra
     le piene del Brenta-Bacchiglione e la condizione di acqua alta (dispositivi alle bocche
     chiusi).
-    Indicazione quantitativa del volume media annuo di sedimenti derivabile in laguna;
-    Analisi della possibilità di recapitare in laguna le portate liquide e solide in punti diversi
     rispetto allo sbocco attuale dell’idrovia.
Piano Morfologico della Laguna di Venezia
                        Aggiornamento
       (Magistrato alle Acque, concessionario CVN: 2011)
                      Interventi previsti

1 - Realizzazione zone umide e piane a marea (barene e velme) con
    riuso sedimenti dragati dai canali interrati;
2 - Protezione dei bordi e della vegetazione delle barene esistenti con
    tecniche di ingegneria naturalistica;
3 - Realizzazione sovralzi per contrastare il moto ondoso;
4 - Messa a dimora di vegetazione;
5 - Ripristino delle sponde delle isole minori (degrado causato dalla
    crescita del l.m.m. e dal moto ondoso);
6 - Escavo canali per la vivificazione delle aree periferiche;
7 - Sistemazione delle discariche abbandonate in laguna;
8 - Rinaturalizzazione delle casse di colmata;
9 - Fitodepurazione.
Valutazione Ambientale Strategica
            “Aggiornamento del Piano morfologico
                   della Laguna di Venezia
          (Magistrato alle Acque, concessionario CVN, 2011)

Utilità di confrontare i 13 km2 di barene e velme ricostruite con quelle scomparse
    negli ultimi 20 anni (quante?).
Nessun cenno viene fatto per riprendere in ragionevole considerazione di attuare
   sperimentalmente e reversibilmente di reintrodurre sedimenti attraverso le
   portate fluviali del sistema Brenta- Bacchiglione a favore della laguna media-
   inferiore.
Opportune sperimentazioni e attente misure gestionali (moto ondoso natanti),
   includendo anche la possibilità di introdurre sedimenti di origine fluviale
   (Brenta), anche se comunque ciò non sarebbe in grado di riequilibrare l’assetto
   morfologico della laguna.
Le stime sono di 200˙000/300˙000 mc/anno a fronte di 500˙000 mc che attualmente
   la laguna esporta in mare. Il PMLV quantifica in 3-400˙000 mc/anno la perdita.
Indispensabili anche azioni di introduzione strutture morfologiche artificiali nella
    laguna centrale viva per rallentare l’effetto del vento (fetch) (bora soprattutto).
    Intervento scartato dal PMLV per negativo impatto ambientale.

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LA LAGUNA LE SACRE MURA DELLA PATRIA (Antonio Rusconi)

  • 1. L’ARSENALE, LA LAGUNA E LE SACRE MURA DELLA PATRIA di Antonio Rusconi 20 novembre 2012
  • 2. L’editto di Egnazio Venezia, per volontà della divina provvidenza è costruita sull’acqua ed è circondata dall’acqua che la difende come delle mura. Chiunque pertanto, in qualsiasi modo, osi arrecare danno alle acque pubbliche, sia giudicato come nemico della patria e sia condannato ad una pena non inferiore a quella inflitta a chi ha violato le sacre mura della Patria. Questo editto rimanga sempre in vigore. Epigrafe dettata da Giambattista Cipelli, detto Egnazio – Venezia 1473-1553, umanista, e murata nel 1505 nella sede del Magistrato alle Acque (attualmente al Museo Correr).
  • 3. Il sonetto di Cristoforo Sabbadino (XVI secolo) Quanto fur grandi le tue mura ‘l sai, Venetia: hor come le s'attrovan vedi. Es’a sua saldezza non provvedi, Soletta senza mura rimarrai. Gli fiumi, ‘l mar e gl'homeni tu hai per inimici, ‘l provi e non lo credi. Non tardar, apri gl’occhi, e mov’ i piedi: Che quando ‘l vorrai far, poi non potrai. Rimovi i fiumi: et alle voglie ingorde Degli homin poni ‘l fren: che voglia ‘l mare, Restato sol, sempre t’havrà obedita. Se non avrai l’orechie al tuo ben sorde, L’ perché con gran ragion, t’hebbe a fermare, Ne l’acque ‘l ciel ti dona eterena vita.
  • 4. I grandi temi della salvaguardia lagunare • La diversione dei fiumi • Le difese a mare • La costruzione dei moli alle bocche • Lo scavo dei canali navigabili e gli interrimenti • La regolazione e la proprietà delle valli da pesca • La subsidenza, l’eustatismo, le mareggiate, l’acqua alta. • Degrado morfologico (avviato negli ultimi 2 secoli) • L’inquinamento delle acque (bacino scolante, zona industriale, reflui urbani, sito contaminato, ecc.) • Il sito contaminato di Porto Marghera • La grande concessione (1982-2012: 30 anni!). • I Regolamenti lagunari e la conterminazione lagunare • Il Magistrato alle Acque del XVI secolo e la sua ricostituzione nel 1907 • Le leggi speciali e le leggi nazionali. Le Direttive comunitarie sulle acque ed i nuovi orizzonti normativi.
  • 5. Mor f ologia P. Marghera •Estensione 55.000 Ha •Aree a perenne sommersione 43.000 Ha Lido •Aree a periodica sommersione (barene) 9.000 Ha Malamocco •Zone emergenti 3.000 Ha Profondità media: ~1m Escursione di marea ~ 1 m Chioggia Deflusso medio Bac. Sco. 35 m3/s
  • 6. La laguna è un ambiente di transizione tra terra e mare. La condizione di equilibrio dipende da 2 fattori contrastanti: erosione e sedimentazione . Gran laguna fa gran porto Immagine Landsat 7-ETM
  • 7. I FIUMI DELLA LAGUNA INFERIORE Fino alla prima metà del ‘400, Venezia controlla solo la laguna. Nel 1405 dopo lungo assedio di Padova i Veneziani uccidono i Carrara. Finisce la “guerra dei fiumi”, iniziata nel 1110. Fino ad allora i veneziani avevano deviato le foci del Brenta e del Musone dentro la laguna (intestadure e traversagni)
  • 8. 1440 - Inizia l’era delle diversioni superiori (terminerà nel 1896) 1457: Diversivo di Volta Cappone: -scarsi risultati per ampiezza insufficiente. -Ma è la prima vera diversione
  • 9. 1507: Ultimazione nuovo alveo del Brenta (Brenton) da Dolo per S.Bruson, Corte, Conche. Fra’ Giocondo critica.
  • 10. 1776: Progetto LORGNA (grandioso) 1789, Progetto ARTICO (nuova inalveazione da Stra: un secolo per realizzarlo! Gli Austriaci bocciano, Napoleone approva)
  • 11. Il Piano Fossombroni-Paleocapa (1835: “… esagerata applicazione del sistema del bando dei fiumi dalle lagune…”) • Reimmissione del Brenta in laguna (1840) • Nuova inalveazione del Brenta a Stra (Cunetta: 1858) • Rilevante riduzione del percorso: aumento pendenza. Facilitato il deflusso delle piene a mare • In 50 anni impaludati 25 kmq, poi bonificati e definitivamente sottratti all’espansione delle maree
  • 12. 1885-1895: Sistemazione dell’ultimo tratto. Le foci del Brenta, del Bacchiglione e del Gorzone (Agno-Guà) sono definitivamente riunite (Si osservino la foce del fiume dentro la laguna (1839-1895) e gli interrimenti avvenuti in 56 anni).
  • 13. Ripresa aerofotogrammetrica 1996 Si osservi il paleo-alveo oggi antropizzato, la nuova linea di costa e, a sud, la foce dell’Adige. Il nodo idraulico di Brondolo è importante ai fini della navigazione interna
  • 14. IL “BACINO SCOLANTE” Il Musone entrava in Laguna con il nome di “Bottenigo”. 1612: Le acque “sovrabbondanti” del Musone vengono deviate con un nuovo alveo artificiale verso il Brenta (Muson dei Sassi). Le acque “ordinarie” (quelle basse, cioè di risorgiva, continuano a defluire verso la laguna con il nome di Muson vecchio, Taglio Mira- Mirano, Naviglio, Novissimo. I due sistemi, così separati hanno avuto bisogno di molte botti a sifone e regolatori (nodi idraulici di Torre dei Burri, Camposanpiero e Castelfranco)
  • 15. PIAVE 1534 - 1543: Costruzione dell’argine S. Marco, in destra Piave, da Ponte di Piave a Cava del Caligo. 1615: Costruzione del Diversivo: Taglio del Re 1664: Allontanamento del Piave dalla laguna e formazione del lago della Piave. 1684: Rotta della Landrona
  • 16. IL SILE 1642: DECISIONE DI PORTARE IL SILE IN PIAVE VECCHIA 1684: APERTURA DEL TAGLIO (SOLO ARGINE DESTRO) Il Businello: 1695 - aperto 1769 - chiuso 1818 - aperto 1966 - apertura varco
  • 17. Il Po • Alla fine del '500 l'idrografìa del Delta cambiò; il ramo del Po di Tramontana divenne quello principale e la sua corrente portava i sedimenti del fiume verso la Laguna. minacciando di interrarla. È ipotizzabile che, perdurando questa situazione, il Delta si sarebbe sviluppato in direzione nord-est, chiudendo nella Laguna la bocca di Chioggia e forse quella di Malamocco. • II progetto del Taglio di Porto Viro consisteva in uno scavo lungo circa 7 km che, partendo dall'argine destro del Po delle Fornaci, si dirigeva a est, attraversava la valle Malipiera e poi il sistema dunoso. Passate le dune, il taglio si immetteva in un canale preesistente detto Gottolo Contarini. Lo scavo così volgeva a sud-est, con un'ansa a gomito, e terminava nella Sacca di Goro. Nel settembre del 1604 l'opera poteva dirsi completata. Il 16 settembre di quell'anno il provveditore Giacomo Zane comunicava a Venezia l'apertura del nuovo alveo. (da internet: http://ww.parchideltapo.it)
  • 19.
  • 21. I Murazzi di Pellestrina
  • 22. Mareggiata del 4/XI/1966: collasso delle difese a mare
  • 23. LE BURRASCHE DELL’ALTO ADRIATICO Effetti distruttivi delle mareggiate (4/XI/1966) 4 novembre 1966 - Litorale di Pellestrina Onde di scirocco; Hs > 6 mt
  • 24. PRINCIPALI CRITICITA’ DELLA LAGUNA 1 – La MORFOLOGIA : drastico annullamento apporti e perdita sedimenti. Appiattimento fondali. Squilibrio idrogeologico. Avanzato processo di degrado del bacino lagunare. Degenerazione morfologica. 2 – L’IDRAULICA della laguna. Aumento dei volumi d’acqua scambiati con il mare. Aumento delle velocità alle bocche e lungo i canali. Diminuzione dello smorzamento dell’ampiezza e del ritardo della marea. 3 – L’ALTIMETRIA dei suoli: perdita di quota: eustatismo + subsidenza: 28 cm). Aumento frequenza acque alte. L’idrogeologia della laguna. 4 – Lo STATO ECOLOGICO: qualità delle acque e della vita e i siti inquinati di Porto Marghera).
  • 25. Andamento dei livelli di marea in mare aperto (linea nera) e a Punta Salute, ai tempi di Denaix, primi ‘800 (linea rossa) ed oggi (linea bleu) [da L. D’Alpaos, 1992] La propagazione della marea all'interno della laguna avviene tramite i canali che si sviluppano dalle bocche di porto (laguna viva), e si ramificano gradualmente verso la laguna morta, costituita dalle valli da pesca e dalla gronda lagunare, diminuendo la loro profondità Il colmo dell’onda di marea entrante si propaga all’interno della laguna, subendo un ritardo ed uno smorzamento.
  • 26. Riduzione delle barene dal 1810 a oggi: -da 118 km 2 a 33.5 km 2 CAUSE: 1): Riduzione della superficie liquida lagunare per: •temporanea reintroduzione del Brenta in laguna sud (seconda metà XIX sec.); •casse di colmata •chiusura valli da pesca •aeroporto 2): Erosione e drastica riduzione apporti solidi
  • 27.
  • 28. Crescita del l.m.m. negli ultimi 140 anni (Confronto Venezia/Trieste) Quando la marea supera i 110 cm sullo zero mareografico di P.Salute (quota di salvaguardia), si allaga tutto il centro storico (30-40 cm nei punti più bassi). La quota 110 cm viene mediamente superata 5 volte/anno, la quota di 120 cm 2 volte/anno.
  • 29. Andamento del livello medio del mare a Venezia e previsione di scenari futuri
  • 30. Frequenza di superamento di un assegnato livello di marea (periodo 1966-2005 e periodo 1996-2005) Ttt ttt L’INNALZAMENTO DEL LMM PREVISTO NEI PROSSIMI DECENNI La frequenza dei 110 cm (5,4 v/a) diventerà pari alla frequenza : -dei 100 cm con 10 cm di innalzamento marino (14,3 v/a). -dei 90 cm con innalzamento di 20 cm (32 v/a). -degli 80 cm con innalzamento di 30 cm (77 v.a.): (quasi un caso ogni due giorni, nel semestre autunno/inverno).
  • 31. LE VALLI DA PESCA • Fino al XIX sec. spazi aperti all’espansione della marea • Progressivamente arginate; dal 1945 totalmente intercluse alla marea 9.400 ettari pari al 17% della laguna
  • 32. L’ATTUALE BACINO SCOLANTE NELLA LAGUNA DI VENEZIA - Superficie scolante: 204˙000 ettari; - Deflusso in laguna: in parte naturale ed in parte a sollevamento meccanico; - Circa 30 punti di immissione distribuiti nel perimetro lagunare; - Circa 20˙000 ettari a regolazione (laguna/Brenta); - Apporto medio acqua dolce in laguna: circa 1 miliardo mc/anno; - Portata media scolante 34 mc/s; - Portata massima scolante: 650 mc/s (Cucchini, 1924, Rusconi, 1987, Datei, 1999, ecc.); - Carichi diretti ed indiretti in laguna (APAT, 2005): apporti bacino scolante (64%), industrie P.Marghera (13%), centri urbani di VE e isole (6%), impianto depurazione Campalto (4%), atmosfera (13%). - Apporti principali: nutrienti (azoto totale:7˙223 t/a, azoto ammoniacale: 1˙178 t/a, fosforo totale: 453 t/a); Metalli: zinco (43 t/a), rame (10 t/a), ecc. - Stato laguna (APAT, 2005): cattivo (70%), scadente (27%), non attibuito (3%); - La questione del Sile (il “Businello” ed il 4 novembre 1966); - I possibili sovralzi dei livelli idrici lagunari a paratoie sollevate. - La questione dell’idrovia PD-VE
  • 33. Area di Porto Marghera: Sito Contaminato di Interesse Nazionale (L.426/98) Superficie di 5.900 ha di cui 3.100 ha di aree emerse Il COMITATO DI SORVEGLIANZA ha adottato il Master Plan il 22/12/2004 (Ministeri Ambiente, industria, LL.PP., Regione, Provincia, Comune, A.P.V., parti sociali, aziende). La bonifica è però ferma. Nuovo accordo di programma x la bonifica ed il rispristino di PM. Aprile 2012
  • 34. Il sito inquinato di interesse nazionale (SIN) di Porto Marghera L’interramento di intere aree barenali è avvenuto utilizzando rifiuti e scarti industriali, bormbardamenti, escavo canali industriali, ecc.
  • 35. I principali riferimenti di tutela lagunare Periodo Assetto politico Eventi lagunari 697-1797 Repubblica 1501: Istituzione del Magistrato alle Acque (1.100 anni) Serenissima (laguna, fiumi, lidi. 1791: Conterminazione lagunare; 1797-1805 1^ - (7 anni) amministrazione austriaca 1805-1815 Amministrazione 1806: Prony propone i moli alle bocche di porto (10 anni) Francese 1811: Carta topobatimetrica del Denaix 1813: Inizio lavori diga nord di Malamocco. 1815-1866 2^amministrazione 1835: Piano Fossombroni-Paleocapa (50 anni) austriaca 1840: Reimmissione del Brenta in laguna (Paleocapa); 1841: Regolamento lagunare; 1896: Definitiva espulsione del f. Brenta dalla Laguna. 1894: Disegno nuova legge lagunare (Romanin- Jacur); 1907: Ricostituzione del Magistrato alle Acque; 1866-2012 Italia 1924: revisione conterminazione; (146 anni) 1945: chiusura Valli da pesca; 1963: Legge n.366 lagune di VE e Grado; 1966: scavo canale dei petroli e alluvione (acqua alta di 1,94 ms.m.)
  • 36. La genesi delle leggi di tutela lagunare Legislazione del Governo della Repubblica di Venezia sulla laguna e sulla sua legale conterminazione (Decreti del XVII e XVIII secolo) Regolamento Austriaco per impedire i danni che vengono recati alla Laguna di Venezia (20 dicembre 1841) Legge 5 marzo 1963, n. 366 “Nuove norme relative alle Lagune di Venezia e Marano (comprende il RD 1853/1936 sulla pesca)
  • 37. Il regolamento Austriaco del 1841 (Provvisorio, ma in vigore per 122 anni, fino al 1963) La nuova legge (Regolamento di polizia lagunare veniva attuata in via provvisoria e di esperimento poiché doveva, per eminenti riguardi di ordine pubblico, indicare speciali prescrizioni e discipline dirette allo scopo della conservazione lagunare. Sostanzialmente riassumeva le discipline della Repubblica Veneta sul mantenimento dell’ampiezza della laguna, sulla libera espansione delle maree, di disciplina della pesca, sul divieto di interrimenti e sui periodi di di totale apertura delle valli da pesca alla marea.
  • 38. Dal regolamento Austriaco alla legge 5 marzo 1963, n.366 - 1841/1966: ventennio austriaco di difficile applicazione (inosservanza) del Regolamento lagunare (proprietà delle valli, apertura valli, scavi ed interrimenti …); - 1870: Commissione Reale Paleocapa-Marcello per un nuovo Regolamento lagunare (non approvato) - 1897: Commissione Romanin-Jacur presenta un nuovo disegno di legge lagunare (non approvato: la questione venne definita una delle più farraginose pratiche che conservava nei suoi archivi la burocrazia italiana)). - 1907: il ricostituito Magistrato alle Acque fece riprodurre e diffondere il testo del regolamento Austriaco del 1841, che era a tutti gli effetti ancora in vigore. Allegò anche 4 sentenze della Cassazione sui criteri per stabilire la legittima proprietà privata, ovvero la demanialità delle valli lagunari. - Il RD n.1853/1936 ha apportato alcune modifiche alla regolamentazione dellapesca
  • 39. La legge 5 marzo 1963, n.366 “Nuove norme relative alle lagune di Venezia e Marano” - 15 articoli della legge sono identici al Regolamento austriaco; - Definisce l’ambito lagunare all’interno del quale esplica le sue regole: La laguna è il bacino demaniale marittimo di acqua salsa compreso tra le foci del Sile ed il Brenta, compreso tra il mare e la terraferma. - La laguna è separata dal mare e dalla terra da un confine, detto linea di conterminazione, marcata da apposti cippi o pilastri di muro segnati con numeri progressivi. Tael linea delimita il territorio lagunare nel quale devono essere osservate le norme e le prescrizioni contenute nella legge per la salvaguardia. - Al Magistrato alle Acque spettano la sorveglianza sull’intera laguna e la disciplina di tutto quanto abbia attinenza con il mantenimento del regime lagunare. La navigazione lagunare è sottoposta alla giusrisdizione del Magistrato, esclusi i canali marittimi, la cui manutenzione però (scavi, ecc.) deve avere il nulla osta del Magistrato.
  • 40. La legge n. 366 del 1963 (Nuove norme relative alle lagune di Venezia e Marano) • I divieti e gli obblighi in laguna Opere modificanti il perimetro della conterminazione, erigere traverse, introdurre altra acqua dolce (sistemare idraulicamente e igienicamente quella già sversante), possibilità esproprio x espansione maree, scaricare o disperdere rifiuti (depurazione), scaricare materie, trasportare materiali senza autorizz., solo in sacche bollette di viaggio, vietato il trsporto dal tramonto all’alba. • La tutela degli argini di conterminazione Soggetti alle stesse norme degli argini fluviali. • L’esercizio della pesca (RDL 1853/1936). Nella laguna la pesca si può esercitare in 2 modi: in forma vagantiva ed in forma stabile nelle valli da pesca censite dal De Bernardi (1843). Tutte le opere vanno autorizzate dal MA. • Le violazioni Istituita la polizia lagunare x l’accertamento delle violazioni • Il ripristino dei luoghi • L’estensione alla laguna di Marano-Grado
  • 41. La conterminazione lagunare La linea di conterminazione lagunare delimita i confini amministrativi della laguna di Venezia , dove vige la legge n.366/1963 e la diretta competenza del Magistrato alle Acque. Nel 1791 la Repubblica di Venezia ha definito la linea di conterminazione segnandola con cippi ancora esistenti. Nel 1924 venne modificata la linea di conterminazione aggiornandone il tracciato secondo la bonifica del Brenta. Nel 1990 un DM LL.PP. ha aggiornato il tracciato, includendo le bocche di porto e S.Erasmo. Fonte: Atlante della Laguna
  • 42. Le tappe della salvaguardia lagunare (dopo l’alluvione del 4 novembre 1966) Le leggi speciali (n.171/1973, n.798/1984, n.139/1992) 1) - OBIETTIVI: Riequilibrio idrogeologico, arresto ed inversione del processo di degrado , eliminazione delle cause che lo hanno provocato, attenuazione livelli di marea, nel rispetto delle caratteristiche di sperimentalità, reversibilità e gradualità . 2) Indirizzi governativi del 1975 : restringimento fisso delle bocche, apertura delle valli, dissipazione dell’energia del flusso di marea lungo i porti canali . 3) - Gli interventi dello Stato in concessione a trattativa privata al Consorzio Venezia Nuova (1982) . 4) - Le priorità degli interventi nel Piano generale degli interventi del 1992. Le opere di regolazione delle maree subordinate ad un adeguato avanzamento degli altri interventi (rinforzo moli foranei, difesa acque alte abitati lagunari, ripristino morfologia lag.re, arresto processo degrado, difesa litorali, sostituzione traffico petrolifero, apertura valli da pesca).
  • 43. RELAZIONE AL PARLAMENTO (15 settembre 2005) STATO DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI DI SALVAGUARDIA FINANZIAMENTI ASSEGNATI DAL 1984 AL 2004 IMPORTI SOGGETTO FINANZIATI (meuro) % ATTIVITA’ Stato (am.d.) 202,17 3 ^ Polizia lagunare ^ Manut. Str. beni dem.li in fregio alla laguna Stato (conc.) 3.079,45 ° 40 ^ L. 798/84 e L.139/92 Regione Veneto 1.762,50 23 ^ Disinquinamento gronda e bacino scolante. Appr.idrico e opere ig.san. Comune di Venezia 1.825,12 23 ^ Restauro e risanamento immobili. Sistem. Ponti e canali e fond. Contr.Privati. Comune di 275,85 4 ,, Chioggia Altri Enti 646,53 8 Prov., Università, Diocesi, Autorità portuale, Biennale, … TOTALE 7.791,53^^ 100 ° Compresi fondi ^^ Importo CIPE e accordo aggiornato a 8.500 Stato MONTEDISON meuro per 2^ ass. CIPE
  • 44. Attuazione del piano generale degli interventi in concessione al CVN. (fonte: Relazione al Parlamento del 15/09/2005 – importi in meuro) OBIETTIVO FABBISOGNO TOTALE IMPORTI FINANZIATI ATTIVITA’ Mo.s.e. 3.700 (50%) 1.309 (32%) (in bae al prog. def.vo) Difesa locale acque m.- 911 911 Difesa loc. centri urbani alte Ristrutt. moli foranei 108 108 Difesa dalle mareggiate 415 353 Rinf. Cordone lit. 45 km Recupero morfologico 802 501 Ricostr. Morf. Barene .. Drag.sed.inq. e rive can. Arresto degrado 1.224 (17%) 693 (17%) ind. Rieq. amb. (M.P.?) ecosistema lagunare Commissario per i fanghi? All.mento traffico 45 13 Progetto prel. Appro.to petrolif. Avviata proc. VIA Ausili luminosi 21 15 navigaz.ne Apertura valli da pesca 4 4 Interv. Pilota Servizio informativo 161 102 Somme a disposizione 30 30 TOTALE 7.420 4.O39 ° ° comprensivi 638 CIPE e 271 ccordo.M.EDISON
  • 45. 4 DIFFERENTI MO.S.E NELLA STORIA VENTENNALE DEL PROGETTO DELLA CHIUSURA MOBILE DELLE BOCCHE DI PORTO PARERI ORGANI RESTRINGIMENTI LARGHEZZA OPERE LIVELLO CENTRALI FISSI DELLE VARCHI COMPLEMENT. ANNO BOCCHE DI PROGETTUALE DELLO STATO (metri) (dighe a mare, PORTO conche di nav.) STUDIO DI PARERE SI 1070 NO 1982 FATTIBILITA’ POSITIVO MOSE 1 CSLP PROGETTO PSARERE NO 1760 SI 1990 PRELIMINARE NEGATIVO CSLP MOSE 2 PROGETTO DI PARERE NO 1760 NO 1994 MASSIMA POSITIVO MOSE 3 CSLP PARERE NO 1760 NO 1998 ,, NEGATIVO COMM.VIA PROGETTO DEFINITIVO SENZA PARERE DEL NO 1760 SI 2003 MOSE 4 CONS SUP LL.PP.
  • 46. LA CABINA DI REGIA DEL SISTEMA ACQUE LAGUNA-TERRAFERMA Sistema Bacino scolante Laguna Brenta-Bacchig. Piave Sile di Venezia Direttiva Legislazione nazionale Quadro nazionale Acque Legislazione Legislazione speciale 2000/60 Autorità di ? BacinoTUA n.152/2006 Regione Magistrato alle Acque Distretto Idrografico Alpi Comitato Giunta Istituzionale Orientali regionale Comitatone Autorità di Bacino Distrettuale
  • 47. I Distretti Idrografici definiti dal D.Lgs 152/2006 a) Alpi Orientali; b) Padano; c) Appennino settentrionale d) Serchio; e) Appennino settentrionale; f) Appennino meridionale; g) Sardegna; h) Sicilia. Le Autorità di Bacino Distrettuali (Stato + Regioni ) non sono state ancora Costituite Distretto Alpi Orientali: la compatibilità con la legislazione speciale di Venezia e la laguna
  • 48. Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali (24 febbraio 2010) SUBUNITA’ IDROGRAFICA BACINO SCOLANTE, LAGUNA DI VENEZIA E MARE ANTISTANTE IL PIANO DI GESTIONE E’ STATO OBIETTIVI DEL PIANO PER LA ADOTTATO DAL COMITATO SUBUNITA’ IDROGRAFICA BACINO ISTITUZIONALE DELLE AUTORITA’ SCOLANTE, LAGUNA E MARE DI BACINO IN DATA 24 febbraio ANTISTANTE 2010 Obiettivi del piano: Il piano mette in evidenza -Al 2015: Bacino scolante: stato l’importanza della gestione dei ˙ ecologico buono di 14 corpi idrici, sedimenti in laguna. stato sufficiente negli altri 70. I sedimenti e la loro gestione: Laguna: stato ecologico buono in importanti per raggiungere e tutti i corpi idrici ad eccezione di mantenere lo stato qualitativo Marghera e del Centro Storico, buono dei corpi idrici. fortemente modificato. Mare: buono. Verrà costituito all’uopo un apposito - Al 2021: Bacino scolante: stato Tavolo Istituzionale tra le ecologico buono per tutti i corpi Amministrazioni competenti, entro idrici. Laguna: s.e. buono x tutti i 120 giorni dall’adozione del piano di corpi dirici escluso C.S. Mare: gestione buono.
  • 49. Bando di gara per l’affidamento dello Studio di fattibilità degli interventi per il completamento dell’idrovia Padova-Venezia (importo 200˙000 euro) (BUR n. 73 del 30 settembre 2011 – scadenza 30 novembre 2011) • Finalità dello studio: utilizzo dell’idrovia per la diversione delle piene del sistema Brenta- Bacchiglione, nonché come linea navigabile per il trasporto delle merci, con adeguamento alla V classe; • Importo presumibile lavori: 100 milioni di euro; Principali attività da sviluppare - Individuazione delle portate da immettere in funzione del regime di piena del sistema Brenta-Bacchigliore; - Soluzione progettuale delle interferenze più importanti (incrocio con Brenta a Vigonovo, incrocio con Novissimo a Mira, sbocco in laguna); - Analisi possibili conseguenze sul regime idraulico della laguna per gli aspetti ambientali connessi con lo scarico delle acque e dei sedimenti, nella eventualità di concomitanza fra le piene del Brenta-Bacchiglione e la condizione di acqua alta (dispositivi alle bocche chiusi). - Indicazione quantitativa del volume media annuo di sedimenti derivabile in laguna; - Analisi della possibilità di recapitare in laguna le portate liquide e solide in punti diversi rispetto allo sbocco attuale dell’idrovia.
  • 50. Piano Morfologico della Laguna di Venezia Aggiornamento (Magistrato alle Acque, concessionario CVN: 2011) Interventi previsti 1 - Realizzazione zone umide e piane a marea (barene e velme) con riuso sedimenti dragati dai canali interrati; 2 - Protezione dei bordi e della vegetazione delle barene esistenti con tecniche di ingegneria naturalistica; 3 - Realizzazione sovralzi per contrastare il moto ondoso; 4 - Messa a dimora di vegetazione; 5 - Ripristino delle sponde delle isole minori (degrado causato dalla crescita del l.m.m. e dal moto ondoso); 6 - Escavo canali per la vivificazione delle aree periferiche; 7 - Sistemazione delle discariche abbandonate in laguna; 8 - Rinaturalizzazione delle casse di colmata; 9 - Fitodepurazione.
  • 51. Valutazione Ambientale Strategica “Aggiornamento del Piano morfologico della Laguna di Venezia (Magistrato alle Acque, concessionario CVN, 2011) Utilità di confrontare i 13 km2 di barene e velme ricostruite con quelle scomparse negli ultimi 20 anni (quante?). Nessun cenno viene fatto per riprendere in ragionevole considerazione di attuare sperimentalmente e reversibilmente di reintrodurre sedimenti attraverso le portate fluviali del sistema Brenta- Bacchiglione a favore della laguna media- inferiore. Opportune sperimentazioni e attente misure gestionali (moto ondoso natanti), includendo anche la possibilità di introdurre sedimenti di origine fluviale (Brenta), anche se comunque ciò non sarebbe in grado di riequilibrare l’assetto morfologico della laguna. Le stime sono di 200˙000/300˙000 mc/anno a fronte di 500˙000 mc che attualmente la laguna esporta in mare. Il PMLV quantifica in 3-400˙000 mc/anno la perdita. Indispensabili anche azioni di introduzione strutture morfologiche artificiali nella laguna centrale viva per rallentare l’effetto del vento (fetch) (bora soprattutto). Intervento scartato dal PMLV per negativo impatto ambientale.

Notas del editor

  1. Nella parte meridionale si sono trasformati in barene i canneti originari che crescevano attorno le foci dei fiumi prima delle loro deviazioni. Differenza percentuale: 70% in meno! Dal 1930 sono scomparsi il 20% della vegetazione lagunare e il 50% degli uccelli. Sono state compromesse le specie che vivono sul fondo della laguna.