2. L’editto di Egnazio
Venezia, per volontà della
divina provvidenza è
costruita sull’acqua ed è
circondata dall’acqua che la
difende come delle mura.
Chiunque pertanto, in qualsiasi
modo, osi arrecare danno
alle acque pubbliche, sia
giudicato come nemico
della patria e sia
condannato ad una pena
non inferiore a quella
inflitta a chi ha violato le
sacre mura della Patria.
Questo editto rimanga sempre
in vigore.
Epigrafe dettata da Giambattista Cipelli, detto Egnazio – Venezia 1473-1553, umanista, e
murata nel 1505 nella sede del Magistrato alle Acque (attualmente al Museo Correr).
3. Il sonetto di Cristoforo Sabbadino
(XVI secolo)
Quanto fur grandi le tue mura ‘l sai,
Venetia: hor come le s'attrovan vedi.
Es’a sua saldezza non provvedi,
Soletta senza mura rimarrai.
Gli fiumi, ‘l mar e gl'homeni tu hai
per inimici, ‘l provi e non lo credi.
Non tardar, apri gl’occhi, e mov’ i piedi:
Che quando ‘l vorrai far, poi non potrai.
Rimovi i fiumi: et alle voglie ingorde
Degli homin poni ‘l fren: che voglia ‘l mare,
Restato sol, sempre t’havrà obedita.
Se non avrai l’orechie al tuo ben sorde,
L’ perché con gran ragion, t’hebbe a fermare,
Ne l’acque ‘l ciel ti dona eterena vita.
4. I grandi temi della salvaguardia lagunare
• La diversione dei fiumi
• Le difese a mare
• La costruzione dei moli alle bocche
• Lo scavo dei canali navigabili e gli interrimenti
• La regolazione e la proprietà delle valli da pesca
• La subsidenza, l’eustatismo, le mareggiate, l’acqua alta.
• Degrado morfologico (avviato negli ultimi 2 secoli)
• L’inquinamento delle acque (bacino scolante, zona industriale,
reflui urbani, sito contaminato, ecc.)
• Il sito contaminato di Porto Marghera
• La grande concessione (1982-2012: 30 anni!).
• I Regolamenti lagunari e la conterminazione lagunare
• Il Magistrato alle Acque del XVI secolo e la sua ricostituzione nel
1907
• Le leggi speciali e le leggi nazionali. Le Direttive comunitarie sulle
acque ed i nuovi orizzonti normativi.
5. Mor f ologia
P. Marghera
•Estensione 55.000 Ha
•Aree a perenne sommersione
43.000 Ha
Lido
•Aree a periodica sommersione
(barene) 9.000 Ha
Malamocco
•Zone emergenti 3.000 Ha
Profondità media: ~1m
Escursione di marea ~ 1 m
Chioggia
Deflusso medio Bac. Sco. 35 m3/s
6. La laguna è un
ambiente di
transizione tra terra e
mare.
La condizione di
equilibrio dipende da
2 fattori contrastanti:
erosione e
sedimentazione .
Gran laguna fa
gran porto
Immagine Landsat 7-ETM
7. I FIUMI
DELLA LAGUNA
INFERIORE
Fino alla prima metà del ‘400,
Venezia controlla solo la laguna.
Nel 1405 dopo lungo assedio di
Padova i Veneziani uccidono i
Carrara. Finisce la “guerra dei
fiumi”, iniziata nel 1110.
Fino ad allora i veneziani
avevano deviato le foci del
Brenta e del Musone dentro la
laguna (intestadure e
traversagni)
8. 1440 - Inizia l’era delle diversioni superiori
(terminerà nel 1896)
1457: Diversivo di
Volta Cappone:
-scarsi risultati per
ampiezza
insufficiente.
-Ma è la prima vera
diversione
9. 1507: Ultimazione nuovo alveo del Brenta (Brenton) da Dolo per S.Bruson,
Corte, Conche. Fra’ Giocondo critica.
10. 1776: Progetto LORGNA (grandioso)
1789, Progetto ARTICO (nuova inalveazione da Stra: un secolo per realizzarlo!
Gli Austriaci bocciano, Napoleone approva)
11. Il Piano Fossombroni-Paleocapa
(1835: “… esagerata applicazione
del sistema del bando dei fiumi dalle lagune…”)
• Reimmissione del Brenta in
laguna (1840)
• Nuova inalveazione del
Brenta a Stra (Cunetta:
1858)
• Rilevante riduzione del
percorso: aumento
pendenza. Facilitato il
deflusso delle piene a mare
• In 50 anni impaludati 25
kmq, poi bonificati e
definitivamente sottratti
all’espansione delle maree
12. 1885-1895: Sistemazione dell’ultimo tratto. Le foci del Brenta, del
Bacchiglione e del Gorzone (Agno-Guà) sono definitivamente riunite
(Si osservino la foce del fiume dentro la laguna (1839-1895) e gli interrimenti
avvenuti in 56 anni).
13. Ripresa aerofotogrammetrica 1996
Si osservi il paleo-alveo oggi antropizzato, la nuova linea di costa e, a sud, la foce dell’Adige.
Il nodo idraulico di Brondolo è importante ai fini della navigazione interna
14. IL “BACINO SCOLANTE”
Il Musone entrava in
Laguna con il nome di
“Bottenigo”.
1612: Le acque
“sovrabbondanti” del
Musone vengono deviate
con un nuovo alveo
artificiale verso il Brenta
(Muson dei Sassi).
Le acque “ordinarie”
(quelle basse, cioè di
risorgiva, continuano a
defluire verso la laguna
con il nome di Muson
vecchio, Taglio Mira-
Mirano, Naviglio,
Novissimo. I due sistemi,
così separati hanno avuto
bisogno di molte botti a
sifone e regolatori (nodi
idraulici di Torre dei Burri,
Camposanpiero e
Castelfranco)
15. PIAVE
1534 - 1543: Costruzione dell’argine
S. Marco, in destra Piave, da Ponte
di Piave a Cava del Caligo.
1615:
Costruzione del Diversivo: Taglio
del Re
1664: Allontanamento del Piave
dalla laguna e formazione del lago
della Piave.
1684: Rotta della Landrona
16. IL SILE
1642: DECISIONE DI PORTARE IL SILE IN
PIAVE VECCHIA
1684: APERTURA DEL TAGLIO (SOLO
ARGINE DESTRO)
Il Businello:
1695 - aperto
1769 - chiuso
1818 - aperto
1966 - apertura varco
17. Il Po
• Alla fine del '500 l'idrografìa del Delta cambiò; il ramo del Po di Tramontana
divenne quello principale e la sua corrente portava i sedimenti del fiume verso
la Laguna. minacciando di interrarla. È ipotizzabile che, perdurando questa
situazione, il Delta si sarebbe sviluppato in direzione nord-est, chiudendo nella
Laguna la bocca di Chioggia e forse quella di Malamocco.
• II progetto del Taglio di Porto Viro consisteva in uno scavo lungo circa
7 km che, partendo dall'argine destro del Po delle Fornaci, si dirigeva
a est, attraversava la valle Malipiera e poi il sistema dunoso. Passate le
dune, il taglio si immetteva in un canale preesistente detto Gottolo
Contarini. Lo scavo così volgeva a sud-est, con un'ansa a gomito, e
terminava nella Sacca di Goro. Nel settembre del 1604 l'opera poteva
dirsi completata. Il 16 settembre di quell'anno il provveditore Giacomo
Zane comunicava a Venezia l'apertura del nuovo alveo.
(da internet: http://ww.parchideltapo.it)
23. LE BURRASCHE DELL’ALTO ADRIATICO
Effetti distruttivi delle mareggiate (4/XI/1966)
4 novembre 1966 - Litorale di Pellestrina
Onde di scirocco; Hs > 6 mt
24. PRINCIPALI CRITICITA’ DELLA LAGUNA
1 – La MORFOLOGIA : drastico annullamento apporti e perdita sedimenti. Appiattimento fondali.
Squilibrio idrogeologico. Avanzato processo di degrado del bacino lagunare. Degenerazione
morfologica.
2 – L’IDRAULICA della laguna. Aumento dei volumi d’acqua scambiati con il mare. Aumento delle
velocità alle bocche e lungo i canali. Diminuzione dello smorzamento dell’ampiezza e del ritardo della
marea.
3 – L’ALTIMETRIA dei suoli: perdita di quota: eustatismo + subsidenza: 28 cm). Aumento frequenza
acque alte. L’idrogeologia della laguna.
4 – Lo STATO ECOLOGICO: qualità delle acque e della vita e i siti inquinati di Porto Marghera).
25. Andamento dei livelli di marea in mare
aperto (linea nera) e a Punta Salute, ai
tempi di Denaix, primi ‘800 (linea
rossa) ed oggi (linea bleu) [da L.
D’Alpaos, 1992]
La propagazione della marea
all'interno della laguna
avviene tramite i canali che si
sviluppano dalle bocche di
porto (laguna viva), e si
ramificano gradualmente
verso la laguna morta,
costituita dalle valli da pesca
e dalla gronda lagunare,
diminuendo la loro profondità
Il colmo dell’onda di marea entrante si propaga all’interno della laguna, subendo
un ritardo ed uno smorzamento.
26. Riduzione delle barene
dal 1810 a oggi:
-da 118 km 2 a 33.5 km 2
CAUSE:
1): Riduzione della superficie
liquida lagunare per:
•temporanea reintroduzione
del Brenta in laguna sud
(seconda metà XIX sec.);
•casse di colmata
•chiusura valli da pesca
•aeroporto
2): Erosione e drastica
riduzione apporti solidi
27.
28. Crescita del l.m.m. negli ultimi 140 anni
(Confronto Venezia/Trieste)
Quando la marea supera i 110 cm sullo zero mareografico di P.Salute (quota di salvaguardia),
si allaga tutto il centro storico (30-40 cm nei punti più bassi).
La quota 110 cm viene mediamente superata 5 volte/anno, la quota di 120 cm 2 volte/anno.
30. Frequenza di superamento
di un assegnato livello di marea
(periodo 1966-2005 e periodo 1996-2005)
Ttt
ttt
L’INNALZAMENTO DEL LMM
PREVISTO NEI PROSSIMI
DECENNI
La frequenza dei 110 cm (5,4 v/a) diventerà
pari alla frequenza :
-dei 100 cm con 10 cm di innalzamento
marino (14,3 v/a).
-dei 90 cm con innalzamento di 20 cm (32
v/a).
-degli 80 cm con innalzamento di 30 cm (77
v.a.):
(quasi un caso ogni due giorni, nel semestre
autunno/inverno).
31. LE VALLI DA PESCA
• Fino al XIX sec. spazi
aperti all’espansione
della marea
• Progressivamente
arginate; dal 1945
totalmente intercluse
alla marea
9.400 ettari pari al 17% della laguna
32. L’ATTUALE BACINO SCOLANTE
NELLA LAGUNA DI VENEZIA
- Superficie scolante: 204˙000 ettari;
- Deflusso in laguna: in parte naturale ed in parte a sollevamento meccanico;
- Circa 30 punti di immissione distribuiti nel perimetro lagunare;
- Circa 20˙000 ettari a regolazione (laguna/Brenta);
- Apporto medio acqua dolce in laguna: circa 1 miliardo mc/anno;
- Portata media scolante 34 mc/s;
- Portata massima scolante: 650 mc/s (Cucchini, 1924, Rusconi, 1987, Datei,
1999, ecc.);
- Carichi diretti ed indiretti in laguna (APAT, 2005): apporti bacino scolante
(64%), industrie P.Marghera (13%), centri urbani di VE e isole (6%), impianto
depurazione Campalto (4%), atmosfera (13%).
- Apporti principali: nutrienti (azoto totale:7˙223 t/a, azoto ammoniacale: 1˙178
t/a, fosforo totale: 453 t/a); Metalli: zinco (43 t/a), rame (10 t/a), ecc.
- Stato laguna (APAT, 2005): cattivo (70%), scadente (27%), non attibuito (3%);
- La questione del Sile (il “Businello” ed il 4 novembre 1966);
- I possibili sovralzi dei livelli idrici lagunari a paratoie sollevate.
- La questione dell’idrovia PD-VE
33. Area di Porto Marghera: Sito Contaminato di Interesse Nazionale (L.426/98)
Superficie di 5.900 ha di cui 3.100 ha di aree emerse
Il COMITATO DI SORVEGLIANZA ha adottato il Master Plan il 22/12/2004
(Ministeri Ambiente, industria, LL.PP., Regione, Provincia, Comune, A.P.V., parti sociali,
aziende). La bonifica è però ferma.
Nuovo accordo di programma x la bonifica ed il rispristino di PM. Aprile 2012
34. Il sito inquinato di interesse nazionale (SIN)
di Porto Marghera
L’interramento di intere aree barenali è avvenuto utilizzando rifiuti e scarti
industriali, bormbardamenti, escavo canali industriali, ecc.
35. I principali riferimenti di tutela
lagunare
Periodo Assetto politico Eventi lagunari
697-1797 Repubblica 1501: Istituzione del Magistrato alle Acque
(1.100 anni) Serenissima (laguna, fiumi, lidi.
1791: Conterminazione lagunare;
1797-1805 1^ -
(7 anni) amministrazione
austriaca
1805-1815 Amministrazione 1806: Prony propone i moli alle bocche di porto
(10 anni) Francese 1811: Carta topobatimetrica del Denaix
1813: Inizio lavori diga nord di Malamocco.
1815-1866 2^amministrazione 1835: Piano Fossombroni-Paleocapa
(50 anni) austriaca 1840: Reimmissione del Brenta in laguna
(Paleocapa);
1841: Regolamento lagunare;
1896: Definitiva espulsione del f. Brenta dalla
Laguna.
1894: Disegno nuova legge lagunare (Romanin-
Jacur);
1907: Ricostituzione del Magistrato alle Acque;
1866-2012 Italia 1924: revisione conterminazione;
(146 anni) 1945: chiusura Valli da pesca;
1963: Legge n.366 lagune di VE e Grado;
1966: scavo canale dei petroli e alluvione
(acqua alta di 1,94 ms.m.)
36. La genesi delle leggi di tutela
lagunare
Legislazione del Governo
della Repubblica di Venezia sulla
laguna e sulla sua legale conterminazione
(Decreti del XVII e XVIII secolo)
Regolamento Austriaco
per impedire i danni che vengono
recati alla Laguna di Venezia
(20 dicembre 1841)
Legge 5 marzo 1963, n. 366 “Nuove norme
relative alle Lagune di Venezia e Marano
(comprende il RD 1853/1936 sulla pesca)
37. Il regolamento Austriaco del 1841
(Provvisorio, ma in vigore per 122 anni, fino al 1963)
La nuova legge (Regolamento di
polizia lagunare veniva attuata in
via provvisoria e di esperimento
poiché doveva, per eminenti
riguardi di ordine pubblico,
indicare speciali prescrizioni e
discipline dirette allo scopo della
conservazione lagunare.
Sostanzialmente riassumeva le
discipline della Repubblica Veneta
sul mantenimento dell’ampiezza
della laguna, sulla libera
espansione delle maree, di
disciplina della pesca, sul divieto
di interrimenti e sui periodi di di
totale apertura delle valli da pesca
alla marea.
38. Dal regolamento Austriaco alla legge 5 marzo 1963, n.366
- 1841/1966: ventennio austriaco di difficile applicazione
(inosservanza) del Regolamento lagunare (proprietà delle valli,
apertura valli, scavi ed interrimenti …);
- 1870: Commissione Reale Paleocapa-Marcello per un nuovo
Regolamento lagunare (non approvato)
- 1897: Commissione Romanin-Jacur presenta un nuovo disegno
di legge lagunare (non approvato: la questione venne definita
una delle più farraginose pratiche che conservava nei suoi
archivi la burocrazia italiana)).
- 1907: il ricostituito Magistrato alle Acque fece riprodurre e
diffondere il testo del regolamento Austriaco del 1841, che era a
tutti gli effetti ancora in vigore. Allegò anche 4 sentenze della
Cassazione sui criteri per stabilire la legittima proprietà privata,
ovvero la demanialità delle valli lagunari.
- Il RD n.1853/1936 ha apportato alcune modifiche alla
regolamentazione dellapesca
39. La legge 5 marzo 1963, n.366
“Nuove norme relative alle lagune di Venezia e Marano”
- 15 articoli della legge sono identici al Regolamento austriaco;
- Definisce l’ambito lagunare all’interno del quale esplica le sue
regole: La laguna è il bacino demaniale marittimo di acqua salsa
compreso tra le foci del Sile ed il Brenta, compreso tra il mare e
la terraferma.
- La laguna è separata dal mare e dalla terra da un confine, detto
linea di conterminazione, marcata da apposti cippi o pilastri di
muro segnati con numeri progressivi. Tael linea delimita il
territorio lagunare nel quale devono essere osservate le norme
e le prescrizioni contenute nella legge per la salvaguardia.
- Al Magistrato alle Acque spettano la sorveglianza sull’intera
laguna e la disciplina di tutto quanto abbia attinenza con il
mantenimento del regime lagunare. La navigazione lagunare è
sottoposta alla giusrisdizione del Magistrato, esclusi i canali
marittimi, la cui manutenzione però (scavi, ecc.) deve avere il
nulla osta del Magistrato.
40. La legge n. 366 del 1963
(Nuove norme relative alle lagune di Venezia e Marano)
• I divieti e gli obblighi in laguna
Opere modificanti il perimetro della conterminazione, erigere traverse,
introdurre altra acqua dolce (sistemare idraulicamente e igienicamente
quella già sversante), possibilità esproprio x espansione maree,
scaricare o disperdere rifiuti (depurazione), scaricare materie,
trasportare materiali senza autorizz., solo in sacche bollette di viaggio,
vietato il trsporto dal tramonto all’alba.
• La tutela degli argini di conterminazione
Soggetti alle stesse norme degli argini fluviali.
• L’esercizio della pesca
(RDL 1853/1936). Nella laguna la pesca si può esercitare in 2 modi: in
forma vagantiva ed in forma stabile nelle valli da pesca censite dal De
Bernardi (1843). Tutte le opere vanno autorizzate dal MA.
• Le violazioni
Istituita la polizia lagunare x l’accertamento delle violazioni
• Il ripristino dei luoghi
• L’estensione alla laguna di Marano-Grado
41. La conterminazione lagunare
La linea di conterminazione
lagunare delimita i confini
amministrativi della laguna di
Venezia , dove vige la legge
n.366/1963 e la diretta
competenza del Magistrato
alle Acque.
Nel 1791 la Repubblica di
Venezia ha definito la linea di
conterminazione segnandola
con cippi ancora esistenti.
Nel 1924 venne modificata la
linea di conterminazione
aggiornandone il tracciato
secondo la bonifica del
Brenta.
Nel 1990 un DM LL.PP. ha
aggiornato il tracciato,
includendo le bocche di porto
e S.Erasmo.
Fonte: Atlante della Laguna
42. Le tappe della salvaguardia lagunare
(dopo l’alluvione del 4 novembre 1966)
Le leggi speciali (n.171/1973, n.798/1984, n.139/1992)
1) - OBIETTIVI: Riequilibrio idrogeologico, arresto ed inversione
del processo di degrado , eliminazione delle cause che lo hanno
provocato, attenuazione livelli di marea, nel rispetto delle
caratteristiche di sperimentalità, reversibilità e gradualità .
2) Indirizzi governativi del 1975 : restringimento fisso delle
bocche, apertura delle valli, dissipazione dell’energia del flusso
di marea lungo i porti canali .
3) - Gli interventi dello Stato in concessione a trattativa privata al
Consorzio Venezia Nuova (1982) .
4) - Le priorità degli interventi nel Piano generale degli interventi
del 1992. Le opere di regolazione delle maree subordinate ad
un adeguato avanzamento degli altri interventi (rinforzo moli
foranei, difesa acque alte abitati lagunari, ripristino morfologia
lag.re, arresto processo degrado, difesa litorali, sostituzione
traffico petrolifero, apertura valli da pesca).
43. RELAZIONE AL PARLAMENTO (15 settembre 2005)
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI DI SALVAGUARDIA
FINANZIAMENTI ASSEGNATI DAL 1984 AL 2004
IMPORTI
SOGGETTO FINANZIATI (meuro) % ATTIVITA’
Stato (am.d.) 202,17 3 ^ Polizia lagunare
^ Manut. Str. beni dem.li in
fregio alla laguna
Stato (conc.) 3.079,45 ° 40 ^ L. 798/84 e L.139/92
Regione Veneto 1.762,50 23 ^ Disinquinamento gronda
e bacino scolante.
Appr.idrico e opere ig.san.
Comune di Venezia 1.825,12 23 ^ Restauro e risanamento
immobili. Sistem. Ponti e
canali e fond. Contr.Privati.
Comune di 275,85 4 ,,
Chioggia
Altri Enti 646,53 8 Prov., Università, Diocesi,
Autorità portuale,
Biennale, …
TOTALE 7.791,53^^ 100
° Compresi fondi ^^ Importo
CIPE e accordo aggiornato a 8.500
Stato MONTEDISON meuro per 2^ ass.
CIPE
44. Attuazione del piano generale degli interventi in concessione
al CVN.
(fonte: Relazione al Parlamento del 15/09/2005 – importi in
meuro)
OBIETTIVO FABBISOGNO TOTALE IMPORTI FINANZIATI ATTIVITA’
Mo.s.e. 3.700 (50%) 1.309 (32%) (in bae al prog. def.vo)
Difesa locale acque m.- 911 911 Difesa loc. centri urbani
alte
Ristrutt. moli foranei 108 108
Difesa dalle mareggiate 415 353 Rinf. Cordone lit. 45 km
Recupero morfologico 802 501 Ricostr. Morf. Barene ..
Drag.sed.inq. e rive can.
Arresto degrado 1.224 (17%) 693 (17%) ind. Rieq. amb. (M.P.?)
ecosistema lagunare Commissario per i
fanghi?
All.mento traffico 45 13 Progetto prel. Appro.to
petrolif. Avviata proc. VIA
Ausili luminosi 21 15
navigaz.ne
Apertura valli da pesca 4 4 Interv. Pilota
Servizio informativo 161 102
Somme a disposizione 30 30
TOTALE 7.420 4.O39 °
° comprensivi 638 CIPE
e 271 ccordo.M.EDISON
45. 4 DIFFERENTI MO.S.E
NELLA STORIA VENTENNALE DEL PROGETTO
DELLA CHIUSURA MOBILE DELLE BOCCHE DI PORTO
PARERI ORGANI RESTRINGIMENTI LARGHEZZA OPERE
LIVELLO CENTRALI FISSI DELLE VARCHI COMPLEMENT.
ANNO BOCCHE DI
PROGETTUALE DELLO STATO (metri) (dighe a mare,
PORTO conche di nav.)
STUDIO DI PARERE
SI 1070 NO
1982 FATTIBILITA’ POSITIVO
MOSE 1 CSLP
PROGETTO PSARERE
NO 1760 SI
1990 PRELIMINARE NEGATIVO
CSLP
MOSE 2
PROGETTO DI PARERE
NO 1760 NO
1994 MASSIMA POSITIVO
MOSE 3 CSLP
PARERE
NO 1760 NO
1998 ,, NEGATIVO
COMM.VIA
PROGETTO
DEFINITIVO
SENZA
PARERE DEL
NO 1760 SI
2003 MOSE 4 CONS SUP
LL.PP.
46. LA CABINA DI REGIA DEL SISTEMA
ACQUE LAGUNA-TERRAFERMA
Sistema
Bacino scolante Laguna
Brenta-Bacchig.
Piave Sile di Venezia
Direttiva
Legislazione
nazionale
Quadro nazionale
Acque
Legislazione Legislazione
speciale
2000/60
Autorità di
?
BacinoTUA n.152/2006
Regione Magistrato
alle Acque
Distretto Idrografico Alpi
Comitato Giunta
Istituzionale Orientali regionale Comitatone
Autorità di Bacino Distrettuale
47. I Distretti Idrografici definiti
dal D.Lgs 152/2006
a) Alpi Orientali;
b) Padano;
c) Appennino settentrionale
d) Serchio;
e) Appennino settentrionale;
f) Appennino meridionale;
g) Sardegna;
h) Sicilia.
Le Autorità di Bacino
Distrettuali
(Stato + Regioni )
non sono state ancora
Costituite
Distretto Alpi Orientali: la
compatibilità con la
legislazione speciale
di Venezia e la laguna
48. Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali
(24 febbraio 2010)
SUBUNITA’ IDROGRAFICA BACINO SCOLANTE,
LAGUNA DI VENEZIA E MARE ANTISTANTE
IL PIANO DI GESTIONE E’ STATO OBIETTIVI DEL PIANO PER LA
ADOTTATO DAL COMITATO SUBUNITA’ IDROGRAFICA BACINO
ISTITUZIONALE DELLE AUTORITA’ SCOLANTE, LAGUNA E MARE
DI BACINO IN DATA 24 febbraio ANTISTANTE
2010
Obiettivi del piano:
Il piano mette in evidenza
-Al 2015: Bacino scolante: stato
l’importanza della gestione dei ˙
ecologico buono di 14 corpi idrici,
sedimenti in laguna.
stato sufficiente negli altri 70.
I sedimenti e la loro gestione: Laguna: stato ecologico buono in
importanti per raggiungere e tutti i corpi idrici ad eccezione di
mantenere lo stato qualitativo Marghera e del Centro Storico,
buono dei corpi idrici. fortemente modificato. Mare: buono.
Verrà costituito all’uopo un apposito - Al 2021: Bacino scolante: stato
Tavolo Istituzionale tra le ecologico buono per tutti i corpi
Amministrazioni competenti, entro idrici. Laguna: s.e. buono x tutti i
120 giorni dall’adozione del piano di corpi dirici escluso C.S. Mare:
gestione buono.
49. Bando di gara per l’affidamento dello Studio di fattibilità
degli interventi per il completamento
dell’idrovia Padova-Venezia
(importo 200˙000 euro)
(BUR n. 73 del 30 settembre 2011 – scadenza 30 novembre 2011)
• Finalità dello studio: utilizzo dell’idrovia per la diversione delle piene del sistema Brenta-
Bacchiglione, nonché come linea navigabile per il trasporto delle merci, con
adeguamento alla V classe;
• Importo presumibile lavori: 100 milioni di euro;
Principali attività da sviluppare
- Individuazione delle portate da immettere in funzione del regime di piena del sistema
Brenta-Bacchigliore;
- Soluzione progettuale delle interferenze più importanti (incrocio con Brenta a Vigonovo,
incrocio con Novissimo a Mira, sbocco in laguna);
- Analisi possibili conseguenze sul regime idraulico della laguna per gli aspetti ambientali
connessi con lo scarico delle acque e dei sedimenti, nella eventualità di concomitanza fra
le piene del Brenta-Bacchiglione e la condizione di acqua alta (dispositivi alle bocche
chiusi).
- Indicazione quantitativa del volume media annuo di sedimenti derivabile in laguna;
- Analisi della possibilità di recapitare in laguna le portate liquide e solide in punti diversi
rispetto allo sbocco attuale dell’idrovia.
50. Piano Morfologico della Laguna di Venezia
Aggiornamento
(Magistrato alle Acque, concessionario CVN: 2011)
Interventi previsti
1 - Realizzazione zone umide e piane a marea (barene e velme) con
riuso sedimenti dragati dai canali interrati;
2 - Protezione dei bordi e della vegetazione delle barene esistenti con
tecniche di ingegneria naturalistica;
3 - Realizzazione sovralzi per contrastare il moto ondoso;
4 - Messa a dimora di vegetazione;
5 - Ripristino delle sponde delle isole minori (degrado causato dalla
crescita del l.m.m. e dal moto ondoso);
6 - Escavo canali per la vivificazione delle aree periferiche;
7 - Sistemazione delle discariche abbandonate in laguna;
8 - Rinaturalizzazione delle casse di colmata;
9 - Fitodepurazione.
51. Valutazione Ambientale Strategica
“Aggiornamento del Piano morfologico
della Laguna di Venezia
(Magistrato alle Acque, concessionario CVN, 2011)
Utilità di confrontare i 13 km2 di barene e velme ricostruite con quelle scomparse
negli ultimi 20 anni (quante?).
Nessun cenno viene fatto per riprendere in ragionevole considerazione di attuare
sperimentalmente e reversibilmente di reintrodurre sedimenti attraverso le
portate fluviali del sistema Brenta- Bacchiglione a favore della laguna media-
inferiore.
Opportune sperimentazioni e attente misure gestionali (moto ondoso natanti),
includendo anche la possibilità di introdurre sedimenti di origine fluviale
(Brenta), anche se comunque ciò non sarebbe in grado di riequilibrare l’assetto
morfologico della laguna.
Le stime sono di 200˙000/300˙000 mc/anno a fronte di 500˙000 mc che attualmente
la laguna esporta in mare. Il PMLV quantifica in 3-400˙000 mc/anno la perdita.
Indispensabili anche azioni di introduzione strutture morfologiche artificiali nella
laguna centrale viva per rallentare l’effetto del vento (fetch) (bora soprattutto).
Intervento scartato dal PMLV per negativo impatto ambientale.
Notas del editor
Nella parte meridionale si sono trasformati in barene i canneti originari che crescevano attorno le foci dei fiumi prima delle loro deviazioni. Differenza percentuale: 70% in meno! Dal 1930 sono scomparsi il 20% della vegetazione lagunare e il 50% degli uccelli. Sono state compromesse le specie che vivono sul fondo della laguna.