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Capitolo 25 I sistemi scheletrico e muscolare 0
“ correre” ……..cosa significa? ,[object Object],Muybridge Muybridge nel 1878 riesce a fotografare un cavallo in corsa utilizzando  24 fotocamere,  sistemate parallelamente alla direzione del moto dell’animale, che vengono fatte scattare in sequenza da un filo colpito dagli zoccoli del cavallo; la serie di fotografie mostra come gli zoccoli si sollevino effettivamente dal terreno contemporaneamente,
Definizione biomedica di: “corsa” ,[object Object],L’elefante indiano corre? Questa andatura a balzi è un’altra caratteristica della corsa
I meccanismi della mobilità ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Dirige il lavoro dei muscoli Esercita le forze necessarie al movimento È una struttura rigida e oppone la giusta resistenza al lavoro muscolare
Che senso ha studiare i meccanismi della mobilità? ,[object Object],L’applicazione degli studi sui meccanismi del movimento in campo medico consentirebbe di aiutare le persone con problemi di motilità
Il regno animale ,[object Object],[object Object]
Mobilità e locomozione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],Il nuoto :  - scarsi gli effetti della gravità  - notevoli gli effetti dell’attrito viscoso La forma affusolata ed idrodinamica favorisce  la velocità nel nuoto Figura 25.1A
il nuoto ha seguito diverse strategie evolutive ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],La locomozione terrestre   : Occorre energia sia per il movimento sia per non cadere Figura 25.1B, C
Muoversi richiede energia ,[object Object],[object Object]
Il mantenimento dell’equilibrio ,[object Object],Che può essere risolto con un basso dispendio energetico se l’animale possiede almeno 3 punti di appoggio
I bipedi sono meno stabili ,[object Object],Durante la corsa, quando tutti gli arti possono essere sollevati, la stabilità del corpo di un animale dipende più dalla velocità che dai punti di appoggio
[object Object],[object Object],Gli animali che strisciano devono vincere la forte resistenza che l’attrito oppone al loro movimento.   nei pitoni e nei boa alcuni muscoli fanno  muovere le scaglie ventrali in modo che si sollevino dal suolo inclinandole in avanti per poi spingerle nuovamente indietro, questa spinta fa procedere l’animale.
Muscolo  longitudinale  rilassato  (disteso) Muscolo  circolare  contratto Muscolo circolare  rilassato Muscolo  longitudinale  contratto Figura 25.1D ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Capo Setole
[object Object],Figura 25.1E Il volo  Solo insetti uccelli chirotteri  volano Bordo di attacco spesso Bordo di fuga sottile L’ala è convessa superiormente e concava inferiormente Questa forma costringe l’aria che passa sopra l’ala a percorrere un tragitto più lungo di quella che passa inferiormente Di conseguenza: -  l’aria  che passa sopra l’ala si dilata producendo una  diminuzione della pressione; la maggior pressione sotto l’ala imprime una spinta verso l’alto. Forma aerodinamica
Tutti i tipi di movimento animale hanno in comune alcune caratteristiche  ,[object Object],[object Object],[object Object]
Il sostegno scheletrico ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],L’idroscheletro
L’idra ,[object Object],Il  liquido  è contenuto nella  cavità gastrovascolare ; quando l’idra  chiude la bocca ,  i muscoli  che circondano il suo corpo  si contraggono e,  a causa dell’incomprimibilità dei liquidi,   l’animale si allunga e i tentacoli si estendono.  Figura 25.2A
L’idroscheletro ,[object Object],Alcuni vermi possono scavare gallerie nel terreno  o vivere in strutture tubulari estendendo il proprio corpo all’esterno per nutrirsi ed effettuare gli scambi gassosi, per poi ritirarsi rapidamente all’interno del tubo se minacciati.
[object Object],[object Object],L’esoscheletro Figura 36.13D
Muscolatura scheletrica L’esoscheletro Negli  artropodi il corpo è formato da parti articolate che si muovono grazie a muscoli i inseriti  sulla superficie interna dell’esoscheletro.  A livello delle articolazioni delle zampe, l’esoscheletro è sottile e flessibile in modo da rendere possibile un’ampia varietà di movimenti corporei.
La muta ,[object Object],In alcune specie di insetti e in altre specie di artropodi, come per esempio le aragoste e i granchi le mute si succedono per tutta la vita. Figura 25.2B
[object Object],La conchiglia è secreta dal mantello,  La conchiglia aumenta di diametro perché  nuovo materiale viene progressivamente aggiunto al suo margine esterno   Conchiglia (un esoscheletro) Mantello Figura 25.2C
[object Object],[object Object],Figura 25.2D L’endoscheletro ,[object Object],[object Object]
I vertebrati ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Il primo sistema di sostegno è la  corda dorsale la  corda dorsale si forma durante la gastrulazione dal tetto dell’archenteron
 
Nei cefalocordati rimane l’unico sistema di sostegno. Solo in questi è costituita da cellule muscolari in contrazione a causa della continua stimolazione nervosa
In alcuni vertebrati rimane e su di essa si inseriscono i  muscoli del tronco
È cilindrica, costituita da  numerose cellule poliedriche   circondate da cellule più piccole e da un guaine connettivali fibrose ed elastiche
Il turgore delle cellule, mantenuto contro gradiente, rende la corda rigida e flessibile
Nella maggior parte dei vertebrati è sostituita da osso pur rimanendo come residuo in alcuni di essi. Anche nell’uomo rimangono lembi tra vertebra e vertebra
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Figura 25.2E
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Cartilagine Fibroblasto Condroblasti condrociti sostegno funzioni :   scheletro embrionale allungamento delle ossa (piastra metafisaria) movimento dei capi articolari Non ci sono vasi né nervi E’ soggetta a calcificazione Lo scheletro cartilagineo ( flessibile e resiliente: sopporta urti improvvisi senza rompersi) composizione : MATRICE CELLULE Fibre Sostanza amorfa è un tessuto connettivo
Tessuto cartilagineo fibroblasti  condroblasti  condrociti fibre collagene  fibre elastiche cellule La cartilagine è ricoperta da  una capsula  di tessuto connettivo detta  pericondrio  che è vascolarizzata
CARTILAGINE IALINA: Si trova nell’embrione e nel feto, nelle zone di accrescimento osseo, nelle superfici articolari, coste,  laringe, trachea, bronchi , naso. CARTILAGINE ELASTICA: elastica e flessibile, ricchissima di fibre elastiche.  Si trova nel  padiglione auricolare, epiglottide, tuba di Eustachio. CARTILAGINE FIBROSA:  è costituita di grossi fasci fibrosi. Può sopportare grandi sollecitazioni in trazione ed è più “ rigida “ rispetto alle altre due. Costituisce  i dischi intervertebrali, menischi articolari, inserzioni tendinee, sinfisi pubica. Cartilagine elastica  Cartilagne ialina
[object Object],[object Object],Cartilagine ialina   pericondrio Nell’embrione Nelle articolazioni e nelle costole Nella laringe e nella trachea Cartilagine fibrosa dischi intervertebrali, menischi articolari,  inserzioni tendinee,  sinfisi pubica.
Tessuto osseo funzione : sostegno meccanico protezione (scatola cranica, costole) permette la locomozione riserva metabolica di sali minerali composizione :  Massima resistenza, minimo peso matrice organica:  osteoide fibre collagene sostanza amorfa matrice inorganica: apatite  fosfato di calcio carbonato di calcio cellule osteoprogenitrici cellule osteoblasti osteociti osteoclasti
Lo scheletro osseo Diversi  ormoni  influenzano la formazione, l’accrescimento e il  rimodellamento dell’osso, stimolando o gli osteoblasti o gli osteoclasti,  sono: Ormone  somatotropo  dell’ipofisi Tiroxina  della tiroide Tirocalcitonina  delle cellule C  della tiroide  Paratormone   delle paratiroide Estrogeni e testosterone  delle gonadi
Il periostio ,[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object]
osteone in via di formazione ,[object Object],[object Object],[object Object]
 
 
[object Object],Osteoblasto osteocita osteocita osteocita  dal cui citoplasma si dipartono numerosi prolungamenti, perlopiù diretti verso gli osteoblasti sovrastanti
[object Object],[object Object],osteoclasto  all’interno di una lacuna  Ricostruzione tridimensionale di un  osteoclasto nuclei,
 
Nei pesci solo le pinne anteriori sono articolate ad una cintura, le pinne posteriori sono applicate alla muscolatura
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
 
Lo scheletro umano (adulto)* è composto da circa  206  ossa che si suddividono in tre categorie: •  Ossa lunghe  (es. quelle degli arti) •  Ossa piatte  (cranio, bacino, scapole) •  Ossa corte o brevi  (vertebre, carpo, tarso,  etc.)
Ossa lunghe ,[object Object],[object Object],Ossa piatte Ossa corte lunghezza, larghezza e spessore si equivalgono.  Ossa irregolari
[object Object],Cinto scapolare Figura 25.3A Cranio  Alcuni tipi  di articolazioni 1 2 3 Clavicola Scapola Sterno Costola Omero Vertebra Radio Ulna Cinto pelvico Carpo  Falangi Metacarpo Femore Rotula Tibia Perone  Tarso Metatarso Falangi
neurocranio splancnocranio
 
occipitale
FACCIA INTERNA  Le fosse cerebrali accolgono gli emisferi telencefalici e le fosse cerebellerari accolgono gli emisferi cerebellari .
FACCIA ESTERNA Per mezzo dei condili occipitali l'osso occipitale si articola con la prima verterbra cervicale.
TEMPORALE faccia laterale della superficie esocranica
FACCIA ENDOCRANICA  (sostituzione) Etmoide sfenoide
nasale lacrimale zigomatico vomere
ETMOIDE FACCIA SUPERIORE posto davanti allo sfenoide, delimita le cavità nasali e orbitarie.  FACCIA ANTERIORE La  crista galli  si mette in rapporto anteriormente con l'osso frontale
Lordosi cervicale Cifosi dorsale Lordosi lombare Cifosi sacrale Regioni vertebrali Le vertebre sono: 7 cervicali  nel collo 12 toraciche  nel tronco 5 lombari  nella regione lombare 5 sacrali  nella pelvi 4 coccigee  nella pelvi
vertebre ,[object Object],da un corpo,  da un canale vertebrale da un arco neurale con due apofisi traverse e un’apofisi spinosa o processo spinoso.
i processi trasversi sono fusi  con rudimenti costali, delimitando su ambo i lati un  foro trasversario Nelle vertebre cervicali
Atlante dente epistrofeo
Ernia del disco
 
Capitello tubercolo
 
 
Acromion Spina Cavità glenoidea Processo coracoideo
 
Foro otturato acetabolo Cresta iliaca pube ischio
 
[object Object],Figura 25.3B Essere umano  (bipede) Babbuino (quadrupede)
[object Object],Le  articolazioni mettono a contatto due ossa : questo contatto può essere: diretto  o mediato  da tessuto fibroso o cartilagineo o da liquido.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Le articolazioni si suddividono  dal punto di vista  strutturale  in: Le articolazioni si suddividono  dal punto di vista  funzionale   in
Tipi di Articolazioni principali Spalla  ginocchio molto mobile sinoviale diartrosi vertebre poco mobile cartilaginea anfiartrosi cranio fissa fibrosa sinartrosi esempi Grado di movimento Nome strutturale Nome funzionale
SINARTROSI ,[object Object]
ANFIARTROSI ,[object Object]
DIARTROSI ,[object Object],[object Object],Trocoide,  un  cilindro osseo  avvolto da un anello fibroso che scorre su una superficie leggermente cava (es.: tra il capitello del  radio e l'ulna ; tra  l'atlante l'epistrofeo ).  A sella , due superfici aventi ognuna due curvature, una concava e l'altra convessa (es.: tra il  carpo ed metacarpo  del pollice; tra lo  sterno e la clavicola ). Consente movimenti di flessione, estensione, abduzione e adduzione. Ginglimo angolare,  Condilo-artrosi,  una sporgenza convessa allargata (ovoidale) entro una superficie concava anch'essa allargata (es.:l'articolazione del  ginocchio ). Consente movimenti di flessione, estensione, abduzione e adduzione.
Esempi di diartrosi Figura 25.3C trocleoartrosi trocoide 1 2 3 Enartrosi  (spalla) Articolazione a cerniera (gomito) Articolazione a perno (gomito) Testa dell’omero Scapola Ulna Omero  Ulna Radio
[object Object],superficie sferica (testa) cavità
Trocleo-artrosi troclea rocchetto enartrosi Ginglimo angolare o condilo-artrosi
[object Object],[object Object],[object Object]
Condilo- artrosi o ginglimo-angolare Sporgenza convessa, allargata Superficie concava, allargata
condiloartrosi la membrana sinoviale  secerne un liquido vischioso che ha lo scopo di facilitare lo scorrimento tra le due superfici a contatto. Struttura schematica di una articolazione   la  capsula articolare , manicotto di tessuto connettivo denso; i legamenti ,  possono situarsi all'interno o all'esterno della capsula articolare; i tendini  dei muscoli; le  cartilagini articolari , generalmente cartilagine ialina o fibrosa, rivestono le superfici articolari. In alcune articolazioni si frappone anche un disco cartilagineo (es.: articolazione del ginocchio).
membrana sinoviale tendine del quadricipite capsula articolare e liquido sinoviale
 
[object Object],[object Object],Ulna radio
[object Object],[object Object],Ogni superficie ha due curvature Carpo metacarpo
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],Cartilagine Vasi  sanguigni Tessuto  connettivo  fibroso Midollo  osseo giallo Cavità centrale Tessuto osseo  compatto Tessuto osseo spugnoso  (contiene il midollo osseo rosso) Cartilagine Figura 25.4
[object Object],[object Object]
L’osso spugnoso  è composto da una  rete di trabecole  si trova sempre  all’interno delle ossa. L’osso compatto  è formato da colonne ossee parallele  riveste sempre la superficie delle ossa. Differenze funzionali  l’osso spugnoso  si trova in zone in cui le  sollecitazioni non sono forti , ma arrivano da diverse direzioni; l’osso spugnoso rende  lo scheletro più leggero e permette ai muscoli di muovere le ossa più agevolmente l’osso compatto  è più spesso e si trova in regioni molto sollecitate, ma da poche direzioni.
[object Object]
E' incredibile come le linee di forza dell'osso stesso, seguano analogamente, la disposizione di quelle portanti di un ponte.
Osso compatto Osso spugnoso
 
 
 
 
Formazione dell’osso  Ossificazione  2- indiretta (encondrale)  ossa di sostituzione Inizialmente si forma uno scheletro cartilagineo che attraverso dei centri di ossificazione viene poi sostituito da osso; riguarda la gran parte delle ossa 1- diretta (membranosa) ossa di rivestimento l’osso si forma direttamente da osteociti immersi in una matrice connettivale.
Ossificazione diretta o membranosa: ,[object Object],[object Object]
Ossificazione endocondrale
 
 
 
 
L’ossificazione dei modelli cartilaginei può essere un processo complicato
In azzurro la cartilagine,  in rosso l’osso nelle ossa lunghe del braccio e della gamba  3 centri di ossificazione: 1 nella diafisi,  2 nelle epifisi  Il processo di ossificazione accompagna l’allungamento finché permangono le  cartilagini di congiunzione  tra diafisi e epifisi
 
Ossificazione endocondrale
 
 
COLLEGAMENTI ,[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],Figura 25.5A
[object Object],Figura 25.5B
[object Object],Figura 25.5C Colonizzata  SEM 50  Colonizzata SEM 50 
Contrazione muscolare e movimento ,[object Object],[object Object],Le cellule muscolari sono dette fibre muscolari Bicipite contratto,  tricipite rilassato  (disteso) Tricipite contratto,  bicipite rilassato Bicipite Tricipite Tricipite  Bicipite Tendine Figura 25.6A
Muscolatura dei visceri e dei vasi sanguigni Contrazione involontaria  (innervato dal sist. nervoso autonomo); le cellule non presentano striature (actina e miosina sono presenti ma non sono disposte in modo ordinato) e hanno  forma affusolata Liscio                                                                                  Pareti del cuore (miocardio) Contrazione   involontaria  (innervato dal sist. nervoso autonomo); nelle cellule è presente la tipica struttura scalariforme. Scalariforme cardiaco                                                                   Muscoli scheletrici Contrazione volontaria  (innervato dal sist. nervoso centrale); nelle cellule è presente la tipica striatura determinata dall'ordinata disposizione delle proteine contrattili (actina e miosina), le cellule sono di forma cilindrica e sono dette:  fibre muscolari Striato scheletrico                                                                      Principale localizzazione Caratteristiche Tessuto muscolare
Dai  somiti  deriva la muscolatura striata  Il mesoderma localizzato lateralmente e ventralmente ai somiti origina  i muscoli lisci Il tessuto muscolare deriva dal mesoderma
Muscolatura striata volontaria ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Es. opponente del mignolo Es. Ileococcigeo Puborettale
Muscoli con fasci ad andamento parallelo: Quadrilatero Nastriformi fusiformi Muscoli con fasci ad andamento obliquo : Unipennato Bipennato multipennato Muscoli radiali Muscoli spiraliformi Classificazione dei muscoli secondo criteri morfologici
 
Estensore lungo del pollice Classificazione dei muscoli in base alla funzione Flessore superficiale delle dita Estensore breve del pollice
La contrazione di un muscolo striato è attiva Il rilassamento è passivo
Tendini e legamenti
[object Object],[object Object],Fulcro  Braccio  resistenza Braccio potenza Se il b. resistenza è molto più lungo si ha il rapido sollevamento di pesi modesti
Legamenti della caviglia Tendini Passano  al di sotto dei legamenti Tendini, Legamenti
[object Object],Figura 25.7 25.7 Ciascuna cellula muscolare possiede un proprio apparato di contrazione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Sarcomero Linea Z Linea Z Filamenti sottili  (actina) Filamenti spessi  (miosina) Banda  chiara Banda  scura Banda  chiara Sarcomero TEM 26 000  Linea Z Banda  chiara Banda  chiara Banda  scura Miofibrilla Nuclei Singola fibra muscolare  (una cellula) Fascio di fibre muscolari Muscolo
La fibra muscolare è  formate dalla fusione di cellule precursori è quindi  un sincizio    una cellila polinucleata. Non può più dividersi. Ed formata da un insieme di miofibrille
[object Object],[object Object],Sarcomero  Banda scura Z Z Sarcomero  contratto Muscolo  rilassato Muscolo  in fase di  contrazione Muscolo  completamente  contratto Figura 25.8A
Filamenti spessi = miosina Filamenti sottili = actina Le miofibrille sono formate da unità ripetute chiamate  sarcomeri  che rappresentano le  unità funzionali fondamentali della fibra muscolare. sarcomero
Sarcomero   A: Scura , anisotropa I: chiara , isotropa Z: linea Z H:  nel centro della zona A, è  chiara
Z Z A H Z Z A Durante la contrazione :  la distanza tra le linee Z diminuisce,  I diventa più piccolo, H sparisce,  ma A rimane pressochè costante I
[object Object],Filamento spesso (miosina) ATP Filamento  sottile (actina) Testa della miosina Linea Z ADP P ADP P ADP + P Nuova posizione della linea Z Figura 25.8B Ca 2+ La testa della miosina si lega all’ATP  e si stacca da un filamento di actina  1 La scissione dell’ATP  « carica »  la testa della miosina 2 La testa della miosina, grazie alla presenza di calcio,  si attacca a un sito di legame dell’actina 3 Il  power stroke  fa scorrere il filamento (sottile) di actina. 4
[object Object],Gli  ioni Ca ++  si legano alle molecole di  troponina  provocano lo slittamento delle molecole di tropomiosina  in modo tale da scoprire i siti dei ponti trasversali, posti sulle molecole di actina, queste sono così pronte per stabilire il legame con le molecole di miosina.
L’energia necessaria perché avvenga lo scorrimento proviene dall’ATP. ,[object Object],Attacco :  una testa di  miosina  non legata ad ATP  si ancora  saldamente  all’actina  (rigor): stadio breve. Rilascio :  l’ ATP  si lega alla  miosina  e provoca un cambiamento conformazionale della miosina nei siti che legano l’actina. Si  riduce l’affinità  della testa per l’actina e la  miosina si stacca .
Trazione : la fessura si chiude a conchiglia intorno alla molecola di ATP, provocando un grosso cambiamento di conformazione che fa  spostare la testa  lungo il filamento di circa 5 nm. L’idrolisi dell’ATP fornisce energia; ADP e Pi restano legati alla miosina Generazione della forza : la testa della miosina si associa debolmente ad un altro sito dell’actina liberato dal Ca ++ .  Colpo di potenza   (power stroke) :  quando l’ADP e il Pi si staccano, la miosina si piega tirando il filamento di actina verso il centro del sarcomero.
Dopo il power stroke : altre molecole di ATP si legano alla testa della miosina e il processo si ripete.  La testa di miosina si ancora di nuovo saldamente all’actina (rigor) in una posizione più vicina alla linea Z. Ogni filamento  spesso contiene circa  350 teste  della miosina, ed ogni testa si attacca e si stacca circa  5 volte per secondo  durante la contrazione rapida, in modo che in ogni momento ci sono sempre molti ponti intatti.
Muscolo cardiaco: non ci sono sincizi, ma giunzioni specializzate tra le cellule distinte.
Nel muscolo liscio le cellule sono fusiformi, ed i filamenti di actina e miosina non sono disposti in modo ordinato. La contrazione è più lenta, ma l’ampiezza delle contrazioni è più ampia.
[object Object],[object Object],[object Object],25.9 I neuroni stimolano la contrazione muscolare
[object Object],Figura 25.9A Osso Tendine  Muscolo Giunzioni neuromuscolari Fibre  muscolari  (cellule) Nuclei Assone del  neurone motorio Nervo Corpo cellulare  del neurone  motorio Midollo spinale Unità  motoria 1 Unità  motoria 2
Il sarcolemma,  la membrana esterna che circonda ogni fibra, ha il ruolo di permettere la propagazione dell’onda di potenziale su tutta la superficie della cellula
[object Object],Ca 2+ rilasciato  dal reticolo  endoplasmatico Sarcomero Membrana plasmatica Miofibrilla  Reticolo endoplasmatico Tubulo Assone del  neurone motorio Potenziale d’azione Mitocondrio Figura 25.9B
[object Object],[object Object],[object Object]
I tubuli T e il reticolo sarcoplasmatico i tubuli T trasmettono il potenziale d’azione in arrivo tramite proteine che aprono i canali del Ca ++  sul reticolo sarcoplasmatico in pochi millisecondi.
Regolazione della contrazione da parte degli ioni calcio. il sito di legame della miosina sul filamento di actina è normalmente mascherato dalla  tropomiosina , che deve essere rimossa per permettere l’attacco della miosina.  In questo modo i siti di legame sull’actina si rendono disponibili al legame con la testa della miosina, permettendo la contrazione. La  troponina C  (TnC),  associa a Ca++ cambia conformazionale e  fa muovere la  tropomiosina   verso il centro dell’elica del filamento sottile.

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5 C 2009 Sistemi Scheletrico E Muscolare Cap25

  • 1. Capitolo 25 I sistemi scheletrico e muscolare 0
  • 2.
  • 3.
  • 4.
  • 5.
  • 6.
  • 7.
  • 8.
  • 9.
  • 10.
  • 11.
  • 12.
  • 13.
  • 14.
  • 15.
  • 16.
  • 17.
  • 18.
  • 19.
  • 20.
  • 21.
  • 22.
  • 23. Muscolatura scheletrica L’esoscheletro Negli artropodi il corpo è formato da parti articolate che si muovono grazie a muscoli i inseriti sulla superficie interna dell’esoscheletro. A livello delle articolazioni delle zampe, l’esoscheletro è sottile e flessibile in modo da rendere possibile un’ampia varietà di movimenti corporei.
  • 24.
  • 25.
  • 26.
  • 27.
  • 28. Il primo sistema di sostegno è la corda dorsale la corda dorsale si forma durante la gastrulazione dal tetto dell’archenteron
  • 29.  
  • 30. Nei cefalocordati rimane l’unico sistema di sostegno. Solo in questi è costituita da cellule muscolari in contrazione a causa della continua stimolazione nervosa
  • 31. In alcuni vertebrati rimane e su di essa si inseriscono i muscoli del tronco
  • 32. È cilindrica, costituita da numerose cellule poliedriche circondate da cellule più piccole e da un guaine connettivali fibrose ed elastiche
  • 33. Il turgore delle cellule, mantenuto contro gradiente, rende la corda rigida e flessibile
  • 34. Nella maggior parte dei vertebrati è sostituita da osso pur rimanendo come residuo in alcuni di essi. Anche nell’uomo rimangono lembi tra vertebra e vertebra
  • 35.
  • 36.
  • 37. Cartilagine Fibroblasto Condroblasti condrociti sostegno funzioni : scheletro embrionale allungamento delle ossa (piastra metafisaria) movimento dei capi articolari Non ci sono vasi né nervi E’ soggetta a calcificazione Lo scheletro cartilagineo ( flessibile e resiliente: sopporta urti improvvisi senza rompersi) composizione : MATRICE CELLULE Fibre Sostanza amorfa è un tessuto connettivo
  • 38. Tessuto cartilagineo fibroblasti condroblasti condrociti fibre collagene fibre elastiche cellule La cartilagine è ricoperta da una capsula di tessuto connettivo detta pericondrio che è vascolarizzata
  • 39. CARTILAGINE IALINA: Si trova nell’embrione e nel feto, nelle zone di accrescimento osseo, nelle superfici articolari, coste, laringe, trachea, bronchi , naso. CARTILAGINE ELASTICA: elastica e flessibile, ricchissima di fibre elastiche. Si trova nel padiglione auricolare, epiglottide, tuba di Eustachio. CARTILAGINE FIBROSA: è costituita di grossi fasci fibrosi. Può sopportare grandi sollecitazioni in trazione ed è più “ rigida “ rispetto alle altre due. Costituisce i dischi intervertebrali, menischi articolari, inserzioni tendinee, sinfisi pubica. Cartilagine elastica Cartilagne ialina
  • 40.
  • 41. Tessuto osseo funzione : sostegno meccanico protezione (scatola cranica, costole) permette la locomozione riserva metabolica di sali minerali composizione : Massima resistenza, minimo peso matrice organica: osteoide fibre collagene sostanza amorfa matrice inorganica: apatite fosfato di calcio carbonato di calcio cellule osteoprogenitrici cellule osteoblasti osteociti osteoclasti
  • 42. Lo scheletro osseo Diversi ormoni influenzano la formazione, l’accrescimento e il rimodellamento dell’osso, stimolando o gli osteoblasti o gli osteoclasti, sono: Ormone somatotropo dell’ipofisi Tiroxina della tiroide Tirocalcitonina delle cellule C della tiroide Paratormone delle paratiroide Estrogeni e testosterone delle gonadi
  • 43.
  • 44.
  • 45.
  • 46.  
  • 47.  
  • 48.
  • 49.
  • 50.  
  • 51. Nei pesci solo le pinne anteriori sono articolate ad una cintura, le pinne posteriori sono applicate alla muscolatura
  • 52.
  • 53.  
  • 54. Lo scheletro umano (adulto)* è composto da circa 206 ossa che si suddividono in tre categorie: • Ossa lunghe (es. quelle degli arti) • Ossa piatte (cranio, bacino, scapole) • Ossa corte o brevi (vertebre, carpo, tarso, etc.)
  • 55.
  • 56.
  • 58.  
  • 60. FACCIA INTERNA Le fosse cerebrali accolgono gli emisferi telencefalici e le fosse cerebellerari accolgono gli emisferi cerebellari .
  • 61. FACCIA ESTERNA Per mezzo dei condili occipitali l'osso occipitale si articola con la prima verterbra cervicale.
  • 62. TEMPORALE faccia laterale della superficie esocranica
  • 63. FACCIA ENDOCRANICA (sostituzione) Etmoide sfenoide
  • 65. ETMOIDE FACCIA SUPERIORE posto davanti allo sfenoide, delimita le cavità nasali e orbitarie. FACCIA ANTERIORE La crista galli si mette in rapporto anteriormente con l'osso frontale
  • 66. Lordosi cervicale Cifosi dorsale Lordosi lombare Cifosi sacrale Regioni vertebrali Le vertebre sono: 7 cervicali nel collo 12 toraciche nel tronco 5 lombari nella regione lombare 5 sacrali nella pelvi 4 coccigee nella pelvi
  • 67.
  • 68. i processi trasversi sono fusi con rudimenti costali, delimitando su ambo i lati un foro trasversario Nelle vertebre cervicali
  • 71.  
  • 73.  
  • 74.  
  • 75. Acromion Spina Cavità glenoidea Processo coracoideo
  • 76.  
  • 77. Foro otturato acetabolo Cresta iliaca pube ischio
  • 78.  
  • 79.
  • 80.
  • 81.
  • 82. Tipi di Articolazioni principali Spalla ginocchio molto mobile sinoviale diartrosi vertebre poco mobile cartilaginea anfiartrosi cranio fissa fibrosa sinartrosi esempi Grado di movimento Nome strutturale Nome funzionale
  • 83.
  • 84.
  • 85.
  • 86. Esempi di diartrosi Figura 25.3C trocleoartrosi trocoide 1 2 3 Enartrosi (spalla) Articolazione a cerniera (gomito) Articolazione a perno (gomito) Testa dell’omero Scapola Ulna Omero Ulna Radio
  • 87.
  • 88. Trocleo-artrosi troclea rocchetto enartrosi Ginglimo angolare o condilo-artrosi
  • 89.
  • 90. Condilo- artrosi o ginglimo-angolare Sporgenza convessa, allargata Superficie concava, allargata
  • 91. condiloartrosi la membrana sinoviale secerne un liquido vischioso che ha lo scopo di facilitare lo scorrimento tra le due superfici a contatto. Struttura schematica di una articolazione la capsula articolare , manicotto di tessuto connettivo denso; i legamenti , possono situarsi all'interno o all'esterno della capsula articolare; i tendini dei muscoli; le cartilagini articolari , generalmente cartilagine ialina o fibrosa, rivestono le superfici articolari. In alcune articolazioni si frappone anche un disco cartilagineo (es.: articolazione del ginocchio).
  • 92. membrana sinoviale tendine del quadricipite capsula articolare e liquido sinoviale
  • 93.  
  • 94.
  • 95.
  • 96.
  • 97.
  • 98.
  • 99. L’osso spugnoso è composto da una rete di trabecole si trova sempre all’interno delle ossa. L’osso compatto è formato da colonne ossee parallele riveste sempre la superficie delle ossa. Differenze funzionali l’osso spugnoso si trova in zone in cui le sollecitazioni non sono forti , ma arrivano da diverse direzioni; l’osso spugnoso rende lo scheletro più leggero e permette ai muscoli di muovere le ossa più agevolmente l’osso compatto è più spesso e si trova in regioni molto sollecitate, ma da poche direzioni.
  • 100.
  • 101. E' incredibile come le linee di forza dell'osso stesso, seguano analogamente, la disposizione di quelle portanti di un ponte.
  • 102. Osso compatto Osso spugnoso
  • 103.  
  • 104.  
  • 105.  
  • 106.  
  • 107. Formazione dell’osso Ossificazione 2- indiretta (encondrale) ossa di sostituzione Inizialmente si forma uno scheletro cartilagineo che attraverso dei centri di ossificazione viene poi sostituito da osso; riguarda la gran parte delle ossa 1- diretta (membranosa) ossa di rivestimento l’osso si forma direttamente da osteociti immersi in una matrice connettivale.
  • 108.
  • 110.  
  • 111.  
  • 112.  
  • 113.  
  • 114. L’ossificazione dei modelli cartilaginei può essere un processo complicato
  • 115. In azzurro la cartilagine, in rosso l’osso nelle ossa lunghe del braccio e della gamba 3 centri di ossificazione: 1 nella diafisi, 2 nelle epifisi Il processo di ossificazione accompagna l’allungamento finché permangono le cartilagini di congiunzione tra diafisi e epifisi
  • 116.  
  • 118.  
  • 119.  
  • 120.
  • 121.
  • 122.
  • 123.
  • 124.
  • 125. Muscolatura dei visceri e dei vasi sanguigni Contrazione involontaria (innervato dal sist. nervoso autonomo); le cellule non presentano striature (actina e miosina sono presenti ma non sono disposte in modo ordinato) e hanno forma affusolata Liscio                                                                                 Pareti del cuore (miocardio) Contrazione involontaria (innervato dal sist. nervoso autonomo); nelle cellule è presente la tipica struttura scalariforme. Scalariforme cardiaco                                                                  Muscoli scheletrici Contrazione volontaria (innervato dal sist. nervoso centrale); nelle cellule è presente la tipica striatura determinata dall'ordinata disposizione delle proteine contrattili (actina e miosina), le cellule sono di forma cilindrica e sono dette: fibre muscolari Striato scheletrico                                                                     Principale localizzazione Caratteristiche Tessuto muscolare
  • 126. Dai somiti deriva la muscolatura striata Il mesoderma localizzato lateralmente e ventralmente ai somiti origina i muscoli lisci Il tessuto muscolare deriva dal mesoderma
  • 127.
  • 128. Muscoli con fasci ad andamento parallelo: Quadrilatero Nastriformi fusiformi Muscoli con fasci ad andamento obliquo : Unipennato Bipennato multipennato Muscoli radiali Muscoli spiraliformi Classificazione dei muscoli secondo criteri morfologici
  • 129.  
  • 130. Estensore lungo del pollice Classificazione dei muscoli in base alla funzione Flessore superficiale delle dita Estensore breve del pollice
  • 131. La contrazione di un muscolo striato è attiva Il rilassamento è passivo
  • 133.
  • 134. Legamenti della caviglia Tendini Passano al di sotto dei legamenti Tendini, Legamenti
  • 135.
  • 136. La fibra muscolare è formate dalla fusione di cellule precursori è quindi un sincizio  una cellila polinucleata. Non può più dividersi. Ed formata da un insieme di miofibrille
  • 137.
  • 138. Filamenti spessi = miosina Filamenti sottili = actina Le miofibrille sono formate da unità ripetute chiamate sarcomeri che rappresentano le unità funzionali fondamentali della fibra muscolare. sarcomero
  • 139. Sarcomero A: Scura , anisotropa I: chiara , isotropa Z: linea Z H: nel centro della zona A, è chiara
  • 140. Z Z A H Z Z A Durante la contrazione : la distanza tra le linee Z diminuisce, I diventa più piccolo, H sparisce, ma A rimane pressochè costante I
  • 141.
  • 142.
  • 143.
  • 144. Trazione : la fessura si chiude a conchiglia intorno alla molecola di ATP, provocando un grosso cambiamento di conformazione che fa spostare la testa lungo il filamento di circa 5 nm. L’idrolisi dell’ATP fornisce energia; ADP e Pi restano legati alla miosina Generazione della forza : la testa della miosina si associa debolmente ad un altro sito dell’actina liberato dal Ca ++ . Colpo di potenza (power stroke) : quando l’ADP e il Pi si staccano, la miosina si piega tirando il filamento di actina verso il centro del sarcomero.
  • 145. Dopo il power stroke : altre molecole di ATP si legano alla testa della miosina e il processo si ripete. La testa di miosina si ancora di nuovo saldamente all’actina (rigor) in una posizione più vicina alla linea Z. Ogni filamento spesso contiene circa 350 teste della miosina, ed ogni testa si attacca e si stacca circa 5 volte per secondo durante la contrazione rapida, in modo che in ogni momento ci sono sempre molti ponti intatti.
  • 146. Muscolo cardiaco: non ci sono sincizi, ma giunzioni specializzate tra le cellule distinte.
  • 147. Nel muscolo liscio le cellule sono fusiformi, ed i filamenti di actina e miosina non sono disposti in modo ordinato. La contrazione è più lenta, ma l’ampiezza delle contrazioni è più ampia.
  • 148.
  • 149.
  • 150. Il sarcolemma, la membrana esterna che circonda ogni fibra, ha il ruolo di permettere la propagazione dell’onda di potenziale su tutta la superficie della cellula
  • 151.
  • 152.
  • 153. I tubuli T e il reticolo sarcoplasmatico i tubuli T trasmettono il potenziale d’azione in arrivo tramite proteine che aprono i canali del Ca ++ sul reticolo sarcoplasmatico in pochi millisecondi.
  • 154. Regolazione della contrazione da parte degli ioni calcio. il sito di legame della miosina sul filamento di actina è normalmente mascherato dalla tropomiosina , che deve essere rimossa per permettere l’attacco della miosina. In questo modo i siti di legame sull’actina si rendono disponibili al legame con la testa della miosina, permettendo la contrazione. La troponina C (TnC), associa a Ca++ cambia conformazionale e fa muovere la tropomiosina verso il centro dell’elica del filamento sottile.