2. CLASSIFICAZIONE IN BASE
ALL’ORIGINE
In base all’origine, la Legislazione italiana classifica i rifiuti in URBANI e SPECIALI.
Rifiuti speciali: sono rifiuti speciali quelli che derivano da attività agricole e
agroindustriali, da demolizioni di edifici, nonché i rifiuti pericolosi derivanti da attività
artigianali e industriali.
Rifiuti urbani: sono urbani i rifiuti domestici, i materiali che vengono deposti nella
pattumiera delle abitazioni o abbandonati lungo le strade, i parchi pubblici, le
spiagge…
3. TIPOLOGIE DI RIFIUTI
Rifiuti non pericolosi, domestici ed
urbani:
• Imballaggi
• Rifiuti ingombranti ( arredi,
elettrodomestici…)
• Rifiuti di abitazioni civili
• Rifiuti di attività commerciali e
produttive
Rifiuti provenienti dalla spazzatura
delle strade, dalla pulizia di spiagge,
rive dei corsi d’acqua…
4. • Rifiuti vegetali provenienti da
aree verdi, quali giardini, parchi ed
aree cimiteriali
• Rifiuti pericolosi costituiti da tutta
quella serie di rifiuti che, pur
avendo un'origine civile
contengono al loro interno un‘
elevata dose di sostanze
pericolose e che quindi devono
essere gestiti diversamente dal
flusso dei rifiuti urbani normali: Pile,
Medicinali, Vernici, Solventi, Colle,
Acidi, Antiparassitari e insetticidi,
termometri, tubi al neon e lampade
6. COS’È LA RACCOLTA
DIFFERENZIATA?
La raccolta differenziata indica un sistema di raccolta dei rifiuti che prevede una prima
differenziazione in base al tipo da parte dei cittadini diversificandola dalla raccolta
totalmente indifferenziata.
Il fine ultimo è dunque la separazione dei rifiuti in modo tale da reindirizzare ciascuna
tipologia di rifiuto differenziato verso il rispettivo più adatto trattamento di smaltimento
o recupero che va dallo stoccaggio in discarica o
all‘incenerimento/termovalorizzazione per il residuo indifferenziato , al compostaggio
per l‘organico e al riciclo per il differenziato propriamente detto: carta, vetro, lattine,
plastica.
7. PERCHÈ FARE LA RACCOLTA
DIFFERENZIATA?
Abituiamoci a fare una raccolta differenziata per:
• Poter riutilizzare le materie prime e risparmiare le risorse naturali;
• Diminuire i rifiuti che vanno nelle discariche e negli inceneritori;
• Ridurre l’inquinamento causato da discariche e da inceneritori;
• Risparmiare l’energia necessaria alla produzione della materia prima;
• Risparmiare soldi.
8. LE ISOLE DI SPAZZATURA.
• Il "giro" del nord Pacifico, dove le correnti fanno confluire gran parte dei rifiuti
di plastica abbandonati in mare e si è creata un'"isola" di spazzatura.
• Era l'ultima isola inesplorata del pianeta. Ma ora gli scienziati dell'istituto
oceanografico stautnitense Scripps l'hanno finalmente visitata e studiata.
Raccogliendo ovunque pezzi di plastica di diverse dimensioni.
L'isola di cui parliamo si trova al centro dell'oceano Pacifico ed è uno dei punti,
detto il "giro" del nord Pacifico dove le correnti fanno confluire gran parte dei rifiuti di
plastica abbandonati in mare. E dove i rifiuti - 100 milioni di tonnellate - rimangono
intrappolati dalle correnti, come mostrato in questo multimedia.
9. • Come hanno potuto le correnti formare un “chiazza” di plastica in mezzo
all’oceano? Ci vuole un ripasso di chimica. I materiali plastici, infatti, non si
biodegradano come gli altre sostanze di natura organica, ma prima si
fotodegradano, dividendosi in parti sempre più piccole senza però che le molecole
si scompongano. Questo fa sì che i rifiuti finiscano quasi per squagliarsi, formando
un alone che continua a galleggiare.
• Si pensa inoltre alle alte concentrazioni di PCB (molto tossici e probabilmente
cancerogeni) che possono entrare nella catena alimentare visto che i filamenti
plastici sono difficilmente distinguibili dal plancton e quindi ingeriti da organismi
marini, organismi che noi stessi essere umani ci cibiamo. Più in generale, è
preoccupante la presenza di rifiuti pervasivi e tossici, in un ecosistema
fondamentale, durante periodi di decine o centinaia di anni.
10. LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
COME FONTE DI PROFITTO.
Il problema dello smaltimento dei rifiuti e uno dei tanti problemi che affligge il nostro
paese, per non parlare della raccolta differenziata.
In alcuni paesi europei il riciclaggio è divenuto un vero e proprio business, infatti, già
da anni oltre alla raccolta differenziata base, esistono delle macchine automatiche
che pagano i tuoi rifiuti: 0,25€ per ogni bottiglia di plastica e 0,08€ per ogni bottiglia di
vetro.
Questo significa che il rifiuto viene considerato come una ricchezza.
11. UNA SCUOLA DI BOTTIGLIE
RICICLATE.
Nell’estate del 2011, è stata ampliata la scuola del barrio La Yuca di Santo Domingo, con una nuova
ala costruita in eco-ladrillo, un sistema intelligente per il riutilizzo delle bottiglie di plastica. Le
comuni bottiglie di acqua e bibite vengono riempite con materiali di scarto, sigillate e poi impilate una
sopra l’altra grazie a l’ausilio di una rete metallica di contenzione. Eretta la parete, il tutto viene
ricoperto da pannelli o da normale stucco: il risultato finale è un comune muro, che al suo interno
nasconde però una tecnica ingegnosa per il riciclo.
Il vantaggio di questo tipo d’operazione, oltre a provvedere a un’adeguata sistemazione di grandi
quantità di rifiuti che altrimenti rimarrebbero per secoli a cielo aperto, è la sua natura a bassissimo
costo
12. Ognuno di noi quotidianamente può fare qualcosa per l’ambiente, dividendo i rifiuti in
questa maniera:
Cassonetto della
carta.
Cassonetto
del vetro.
Cassonetto
raccolta vestiti
Cassonetto
indifferenziata
Cassonetto
per le pile
13. LE QUATTRO ‘R’
Il decreto Ronchi è la legge emanata dallo Stato Italiano che regola la gestione dei
rifiuti, in accordo con le direttive europee ed è basata sul principio delle quattro ‘R’
citate da questo decreto:
• RIDUZIONE: minore produzione del rifiuto all’ origine
• RIUTILIZZO: riutilizzo più volte dello stesso prodotto
• RICICLAGGIO: dare nuova vita ai materiali
• RECUPERO: valorizzazione del rifiuto per ricavare
materia
14. UTILIZZO DELL’ ELETTRICITÀ
IN EUROPA.
Questa immagine rappresenta
l’utilizzo dell’elettricità in Europa
ed evidenzia in particolare lo
spreco dell’Italia e delle grandi
capitali europee.
15. Realizzato dalle alunne della classe 1D:
Paolini Federica
Oro Martina
Giansante Lisa
Brandimarte Elena