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ANALISI E STRATEGIA DI CATEGORIA
Analisi delle variabili di categoria e formulazione di strategie vincenti
In un approccio per Category Management è necessario gestire ciascuna
categoria con una strategia vincente e chiara a tutti all’interno del ciclo di vendita.
Troppo spesso infatti si è fatto riferimento a considerazioni soggettive che
portano ad avvalorare questa o quella ipotesi commerciale, influenzando di
conseguenza
la
manovra
delle
leve,
quali
prezzo, promozione, assortimento, esposizione.
Per evitare che il semplice approccio empirico o esperienziale guidi scelte
importanti per la redditività dell’impresa si è pertanto introdotto negli anni un
processo di analisi che tende ad oggettivare la visione della categoria, e di
conseguenza a chiarire meglio a tutti quale debba essere la strategia da adottare.
Un'analisi di categoria parte dal confronto tra i dati interni e il Benchmark di mercato per
verificare quale sia lo stato di salute interno della stessa categoria.
Inoltre si procede ad uno studio dei dati interni, di modo da verificare quali siano le
profittabilità per singolo brand o i risultati interni di efficacia promozionale.
Solo al termine di tale analisi avremo le idee chiare su quale strategia possa comportare il
migliore risultato per i nostri conti, e a quel punto comunicarla a tutti i soggetti aziendali
interessati.
Scorreremo di seguito le principali variabili osservabili all'interno dell'analisi di categoria.
INCIDENZA DELLA CATEGORIA:
Il confronto dell'incidenza della categoria da noi e nel mercato ci permette di valutare se
ci siano potenziali di recupero o se invece abbiamo già una posizione di forza che a limite
possiamo pensare di difendere.
E' importante che il Benchmark di riferimento sia il più stringente possibile in questo
caso. Soprattutto in Italia infatti le differenze di incidenze di categoria tra una regione e
l'altra (e alle volte anche tra province) sono molto marcate.
FAIR SHARE:
La fair share (giusta quota) fa riferimento appunto alla quota che noi dovremmo avere su
ciasuna categoria rispetto al mercato. Come parametro viene utilizzata infatti la quota di
mercato dell'intera catena sul mercato di riferimento.
Se abbiamo per esempio una quota del 3% sull'intero mercato il nostro indicatore sarà
appunto il 3%. Se pertanto la categoria dei Pannolini dovesse incidere sul totale mercato
di appena il 2,5% avremmo un'Oportunity Gap del 16% sull'intero valore della categoria.
Tale dato potrebbe essere sintomatico di un sottodimensionamento espositivo, o di un
assortimento troppo compatto, o della mancanza di Top vendor etc.
E' sempre uno spunto importante da cui partire con un'analisi perchè ci permette subito
di chiarire se storicamente il cliente ci identifica per quella categoria o viceversa la
compra da noi solo per caso.
TREND DI VENDITA:
Il confronto sull'anno precedente ci permette di capire innanzitutto se la categoria
gode di buona salute o se invece è in difficoltà.
Un andamento negativo un primo trimestre potrebbe essere normale, ma se
l'andamento negativo si succede per 3 trimestri di seguito la categoria può essere
definita in difficoltà. Anche in questo caso il trend di categoria va confrontato con il
trend totale di vendita. Pertanto di fronte a momenti di forte crescita del mercato (es
5%) una crescita della categoria di appena l'1% potrebbe essere comunque
considerato negativo. Il trend ci permette di rimettere pertanto in discussione nel
tempo gli spazi assegnati su punto vendita, a volantino etc.
Altro aspetto particolarmente importante del trend è il confronto tra il dato interno e
quello di mercato, che ci permette di valutare se noi performiamo meglio o peggio
nell'ultimo periodo e se, di conseguenza, le nostre scelte commerciali sono state
giuste o meno.
BATTUTA MEDIA:
Per battuta media si intende il prezzo medio dei pezzi venduti dell’intera categoria.
E’ pertanto da precisare che con l’analisi della battuta media non si fa riferimento alla
competitività di prezzo tra noi e il competitor, ma al mix di vendite riportato.
Il confronto della battuta media tra noi e il mercato ci permette infatti di identificare
se le nostre vendite siano più orientate sulla parte alta della scala prezzi o più su
quella bassa. O se viceversa siano esattamente allineate al mercato.
Se infatti saremo riusciti a spingere (tramite il display o l’attività promo) la
componente premium dell’assortimento la nostra battuta media risulterà più alta del
mercato. Solitamente questo è da leggere in maniera positiva.
Se invece avrà prevalso la componente di primi prezzi o prodotti follower la nostra
battuta sarà più bassa del mercato e potrebbe portare ad aspetti negativi anche sulla
redditività della categoria.
PRESSIONE PROMO:
Dall’analisi della pressione promozionale ci rendiamo immediatamente conto se
stiamo spingendo troppo o troppo poco, rispetto a quanto fatto dai competitor.
Spingere più del mercato ha il vantaggio di risultare più competitivi agli occhi dei
clienti e di conseguenza far crescere il fatturato della categoria, ma con un’inevitabile
investimento di margine, che oltre un certo punto produrrà effetti negativi sulla massa
di margine. Il punto di flesso verrà raggiunto quando l’incremento delle vendite
dovuto all’aumento di 1 punto della pressione promo sarà uguale al rapporto tra
margine regolare e margine promozionale -1:
∆SALES = (MRG%REG / MRG%PROMO) – 1
Esempio:
MRG%REG = 35
MRG%PROMO = 20
PRESSIONE PROMO 30 >> 31
∆SALES = (35/20)-1 = 1,75-1 = 0,75
In tal caso avremo interesse ad aumentare la pressione promo fino a quando
l’aumento delle vendite sia di almeno uno 0,75%.
Se spingiamo invece troppo poco avremo un margine % maggiore ma un fatturato
insufficiente, mettendo così a rischio la redditività della categoria.
EFFICACIA PROMOZIONALE:
Dall'analisi dell'efficacia promozionale è possibile identificare quale segmento sia più
interessante da promozionare e quindi a quale segmento concedere gli spazi a
volantino o sulle altre attività più forti.
Inoltre ci permette di identificare di quanto ci scostiamo dal mercato, e giudicare
quindi le nostre scelte in termini di articoli e prezzi.
La valutazione di efficacia promozionale viene fatta prevalentemente in termini di
incremento sulla baseline di vendita:

Vendite
euro

PEI= vp / vb
vp

vb

promo

baseline
ANDAMENTO PREZZI, COSTI E MARGINI:
La redditività della categoria è strettamente legata a due variabili:
- VENDITE
- COSTI

Le vendite a loro volta sono determinate dal prezzo di vendita e dai volumi (che a loro
volta sono spinti alla pressione promozionale).
I costi dipendono anch'essi dai volumi e, ovviamente, dal costo d'acquisto negoziato
dal buyer con l'industria. E' da precisare che nella grande distribuzione italiana occorre
parlare di costo medio ponderato (costo medio tra acquistato in promo e regular).
L'osservazione di uno specchietto contenenente queste variabili ci permette con una
sola occhiata di capire cosa sta succedendo alla redditività della nostra categoria,
proprio come fosse il cruscotto di un’auto con le sue spie e indicatori.
ANALISI QUOTE:
L'analisi delle quote dei vari brand, congiuntamente all'osservazione del margine a
valore per unità di misura, ci permette invece di capire se stiamo puntando sui cavalli
giusti e se abbiamo ancora spazio di corsa o siamo già al massimo.
E' inoltre utile per stabilire una condotta da mantenere anche in chiave negoziale.
Ipotizziamo per esempio di avere 3 soli brand in una categoria:
QUOTA MKT QUOTA NOI

UTILE X UM

BRAND A

60%

55%

0,7

BRAND B

30%

40%

0,5

BRAND C

10%

5%

0,9

In tal caso è evidente che la scelta di spingere sul brand B è stata sbagliata. Questo
comporta che rispetto al mercato avremmo un differenziale negativo del 3% sulla
redditività. Pertanto dovremmo controbilanciare sul brand C e parzialmente su quello A.
ESEMPIO PRATICO
Di seguito è riportato un modello di esempio.
E’ stata presa una categoria tipo della GDO italiana, quella degli aperitivi.
L’analisi si riferisce a qualche tempo fa e volontariamente sono stati
cambiati dei numeri di modo da non rendere l’analisi riconducibile ad un
soggetto in particolare.
La finalità è infatti solo didattica per analizzare il metodo e non la categoria.
Aperitivi
Giugno 2012
Categorie in analisi:
Categorie

Fatturato

Ruolo

Aperitivi analcolici

567.000

Sviluppo

Aperitivi alcolici

711.000

Sviluppo

Tot

1.278.000

Categorie

Profitto

Margine

Aperitivi analcolici

86.616

15.27%

Aperitivi alcolici

148.140

20.80%

Tot

234.756

18.36%
VENDITE

FAIR SHARE

(su tot bevande)
MERCATO

NOI

[020501] Aperitivi Analcolici

8.151.000

567.000

98,57

[020502] Aperitivi Alcolici

9.865.000

711.000

102,8

18.016.000

1.278.000

101,3

[0205] Aperitivi

La famiglia presenta una buona performance totale, ma mentre
sull’aperitivo alcolico abbiamo una fair share positiva sull’analcolico siamo
ancora sotto.
VENDITE

TREND AP

incidenza
MERCATO

NOI

MERCATO

NOI

[020501] Aperitivi Analcolici

45,2%

44,3%

+5,56

+5,74

[020502] Aperitivi Alcolici

54,8%

55,6%

+5,58

+6,17

100

100

+5,57

+5,97

[0205] Aperitivi

La famiglia degli aperitivi presenta un trend su base annua in incremento
del 5,97%, totalmente allineato rispetto al mercato (+5,57%).
Entrambi i segmenti sembrano ancora godere di un trend di crescita positivo
di categoria in controtendenza rispetto ai dati di spesa complessiva delle
famiglie italiane, in calo di un 1,4%.
Battuta a Pezzo
MERCATO

Pressione Pr.

NOI

MERCATO

NOI

[020501] Aperitivi Analcolici

2,34

2,66

24,96

30,67

[020502] Aperitivi Alcolici
[0205] Aperitivi

6,13
3,61

6,40
4,01

18,73
21,55

21,70
25,76

La battuta a pezzo risulta essere molto più alta del mercato sia nel caso
degli aperitivi alcolici che degli analcolici. Questo è indicativo di un buon
mix di vendite spostato sulla parte alta della fascia prezzo (da difendere).
La pressione promozionale totale risulta essere di 4 pt sopra il mercato e
il taglio prezzo praticato leggermente più alto del mercato. Tale scelta si
giustifica con la necessità di difendere i fatturati del canale notturno.
L’efficacia promozionale è molto bassa sull’aperitivo alcolico (30 vs 36) e
molto alta sull’analcolico (48 vs 44). Valutare pertanto una spinta più decisa
e più comunicata sull’alcolico cercando di ridimensionare quella
sull’analcolico.
Montante
Vendite Valore

Trend AP %

Vendite Volumi

+5,97%
+ 6,55%

Prezzo medio Vendita

- 0,05%

Prezzo medio Acquisto

-1,15%

Press.Promo

+ 3,23%

Margine

+0,63%

Il dato di vendita dell’ultimo anno mobile presenta una crescita sul
fatturato, soprattutto a causa dell’aumento della pressione promozionale
(+3,23%).
E’ evidente che l’aumento in volumi è più elevato di quello a valore
(+6,55%). Il prezzo medio scende infatti dello 0,05%, seguito però da una
riduzione dei costi per merci del 1,15%.
L’effetto sul margine percentuale è pertanto positivo.
Sulla massa di margine di conseguenza riportiamo un netto miglioramento .
Assecondare ulteriormente questa spinta, monitorando però il
comportamento dei competitor sui prezzi.
BRAND

MRG a valore x
UM

MERCATO

NOI

Campari

70,3

72,5

1,49

Martini & Rossi

20,6

24,2

1,98

Pernod Ricard

2,2

3,0

1,32

Altri

5,9

0,3

0

Private Label

1,0

0,0

0

Sull’alcolico la quota del leader è maggiore rispetto a quella del mercato,
così come su Martini. Questo è legato ad una concentrazione della
categoria su pochi brand. Scelta portata avanti nella scorsa revisione di
categoria, in cui erano stati sacrificati dei prodotti per ridurre il
problema delle rotture di stock sugli altorotanti. La scelta sembra aver
dato i risultati sperati visto l’andamento della categoria.
La marginalità di Martini è buona (da difendere), anche se va
sottolineato che è presente solo nel segmento Vermouth.
MERCATO

NOI

MRG a valore x
UM

Campari

26,0

22,7

0,44

San Pellegrino

25,3

23,7

0,20

San Benedetto

2,6

3,7

0,50

Altri Produttori

19,2

21,8

0,29

Private Label

26,9

28,1

0,48

BRAND

E’ subito evidente il dato anomalo su Campari, che da noi pesa 3
punti in meno del mercato. Sono potenzialmente fatturati da
recuperare senza cannibalizzare le vendite degli altri articoli (da
rivedere prezzo e promozionalità di crodino).
Sicuramente troppo basso il margine di s.pellegrino. Da sondare con il
fornitore la possibilità di ottenere scontistiche compensative.
Molto bassa la marginalità di altri, tra cui il prodotto locale, che a
questo punto necessità di essere ridimensionato.
Da notare che malgrado la marginalità % di Campari sia sempre
piuttosto schiacciata, in valore assoluto risulti essere il più redditizio.
N° Items
NOI

FAMILA

ESSELUNGA

AUCHAN

IPER

Aperitivo Analcolico

8

10

9

10

10

Aperitivo Alcolico

15

14

12

22

26

La numerica ci vede attualmente allineati sui concorrenti di format.
Mantenere stabile il numero di articoli.
cluster
APEROL LT.1
CAMPARI SODA X 10
VERMOUTH MARTINI BIANCO ML.750
APEROL SPRITZ X 3 BOTT.
APEROL SODA X 6
VERMOUTH MARTINI ROSSO ML.750
CINZANO BIANCO
BITTER CAMPARI 100CL
CINZANO COCKTAIL ITALIANO X3
CAMPARI MIXX
CINZANO SODA ROSSO 10X6
RICARD PASTIS
VERMOUTH MARTINI ROSE' ML.750
BIANCOSARTI 70CL
CINZANO SODA BIANCO 10X6
CINZANO ROSSO
BITTER CAMPARI 70CL
MARTINI SODA ROSE' CL.10X4
MARTINI SODA BIANCO CL.10X4
MARTINI GOLD 75CL GIFT BOX
MINIMARTINI BIANCO
MINIMARTINI ROSSO
CAMPARI MIXX ORANGE
BITTER MARTINI

A
A
A
A
A
A
A
A
B
B
B
B
C
C
C
C
CHIUSO
CHIUSO
CHIUSO
CHIUSO
CHIUSO
CHIUSO
CHIUSO
CHIUSO

fatturato
112.927
174.673
93.766
61.731
52.037
30.572
26.458
52.269
12.690
16.785
14.709
18.307
7.986
9.592
10.197
3.118
6.631
1.772
1.180
721
245
199
5
3.130

delta ap
19%
10%
-4%
4%
-3%
9%
-3%
121%
655%
41%
-19%
-19%
-31%
365%
-4%
-53%
-65%
-81%
-91%
-32%
-79%
-84%
-100%
3%

press promo
22%
19%
27%
22%
35%
25%
10%
10%
43%
20%
29%
3%
30%
16%
19%
14%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%
0%

profit
mrg %
32.731
36%
30.480
22%
20.890
28%
16.366
33%
9.790
24%
8.663
35%
5.941
28%
3.705
9%
3.623
36%
2.910
22%
2.747
23%
2.744
19%
2.235
35%
1.974
26%
1.770
22%
739
30%
648
12%
441
31%
310
33%
142
25%
58
30%
47
30%
1
23%
-868
-35%

L'articolo più profittevole è anche questo semestre l'aperol da lt 1. Il
campari da 1 lt invece soffre della distribuzione presso concorrenti
molto agguerriti. Valutare di tornare al 70 cl.
Soffrono i Vermouth, mentre dimostrano una buona vitalità quasi tutti
i monodose (a eccezione dei Cinzano soda).
cluster

fatturato

delta ap

press promo profit

mrg %

BITTER ROSSO PRIVATE LABEL X10

A

171.405

17%

43%

35.411

26%

CRODINO X 10

A

115.278

-6%

23%

12.959

14%

BITTER LOCALE ROSSO X10

A

76.294

-3%

43%

11.094

18%

GINGER PRIVATE LABEL X10

A

32.274

-3%

39%

7.823

30%

SANBITTER ROSSO X 10

A

118.362

-8%

22%

6.898

7%

GINGER LOCALE CL 10 X 6

B

24.520

29%

0%

6.011

31%

BITTER ROSSO B.S.DERBY

B

20.187

-37%

16%

5.776

36%

SANBITTER EMOZIONI DI FRUTTAX4

B

9.174

-14%

12%

827

11%

La marca privata gode nel comparto analcolico di un'ottima salute sul
rosso, dove va spinta a discapito del prodotto locale e del sanbitter.
Sul biondo invece Crodino è ancora l'asse portante ma è necessario
rivedere il posizionamento competitivo visto lo stress sul margine.
sales
700
600
500
400
300

baseline

200

100
0
1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

I momenti di maggiore efficacia promozionale sono quelli in prossimità
di volantino sui due articoli di private label. Subito dopo, quasi in linea
la promozione su crodino. In entrambi i casi il fatturato della categoria
quasi raddoppia rispetto alla baseline.
Molto più bassi i risultati di Sanbitter e del prodotto locale. In tal caso
l’incremento sulla baseline è solo del 30-40%.

24
sales
700
600
500
400
300

baseline
200
100
0
1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

I momenti di maggiore efficacia promozionale sono quelli in prossimità
dei volantini su Bitter Campari, che però necessitano di un
investimento in termini di margine.
Buoni risultati arrivano anche dal Vermouth martini e dal campari
soda.

23

24
La categoria è ancora in crescita da numerosi mesi.
E’ necessario aumentare il numero di punti vendita che
gestiscono il cluster A, aumentando di conseguenza gli spazi
dedicati alla categoria.
Rivedere il display destinando maggiore spazio al prodotto a
marchio e a crodino nell’analcolico. Bene l’alcolico.
Mantenere la pressione promozionale più alta del
mercato, eventualmente spostando alcune attività
dall’analcolico all’alcolico.
Mantenere intatta la numerica degli articoli complessiva e il
bilanciamento interno tra segmenti. Inserire il nuovo lancio
campari nel solo cluster C.
Rivedere a rialzo il posizionamento in continuativo dei top
5, su cui siamo sotto il competitor di 3 punti.
Spingere a ribasso le quotazioni in acquisto mantenendo il
trend riportato quest’anno tramite l’aumento della pressione
promozionale.
it.linkedin.com/in/fabiobullita/

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Analisi e strategia di categoria (by Fabio Bullita)

  • 1. ANALISI E STRATEGIA DI CATEGORIA Analisi delle variabili di categoria e formulazione di strategie vincenti
  • 2. In un approccio per Category Management è necessario gestire ciascuna categoria con una strategia vincente e chiara a tutti all’interno del ciclo di vendita. Troppo spesso infatti si è fatto riferimento a considerazioni soggettive che portano ad avvalorare questa o quella ipotesi commerciale, influenzando di conseguenza la manovra delle leve, quali prezzo, promozione, assortimento, esposizione. Per evitare che il semplice approccio empirico o esperienziale guidi scelte importanti per la redditività dell’impresa si è pertanto introdotto negli anni un processo di analisi che tende ad oggettivare la visione della categoria, e di conseguenza a chiarire meglio a tutti quale debba essere la strategia da adottare.
  • 3. Un'analisi di categoria parte dal confronto tra i dati interni e il Benchmark di mercato per verificare quale sia lo stato di salute interno della stessa categoria. Inoltre si procede ad uno studio dei dati interni, di modo da verificare quali siano le profittabilità per singolo brand o i risultati interni di efficacia promozionale. Solo al termine di tale analisi avremo le idee chiare su quale strategia possa comportare il migliore risultato per i nostri conti, e a quel punto comunicarla a tutti i soggetti aziendali interessati. Scorreremo di seguito le principali variabili osservabili all'interno dell'analisi di categoria.
  • 4. INCIDENZA DELLA CATEGORIA: Il confronto dell'incidenza della categoria da noi e nel mercato ci permette di valutare se ci siano potenziali di recupero o se invece abbiamo già una posizione di forza che a limite possiamo pensare di difendere. E' importante che il Benchmark di riferimento sia il più stringente possibile in questo caso. Soprattutto in Italia infatti le differenze di incidenze di categoria tra una regione e l'altra (e alle volte anche tra province) sono molto marcate.
  • 5. FAIR SHARE: La fair share (giusta quota) fa riferimento appunto alla quota che noi dovremmo avere su ciasuna categoria rispetto al mercato. Come parametro viene utilizzata infatti la quota di mercato dell'intera catena sul mercato di riferimento. Se abbiamo per esempio una quota del 3% sull'intero mercato il nostro indicatore sarà appunto il 3%. Se pertanto la categoria dei Pannolini dovesse incidere sul totale mercato di appena il 2,5% avremmo un'Oportunity Gap del 16% sull'intero valore della categoria. Tale dato potrebbe essere sintomatico di un sottodimensionamento espositivo, o di un assortimento troppo compatto, o della mancanza di Top vendor etc. E' sempre uno spunto importante da cui partire con un'analisi perchè ci permette subito di chiarire se storicamente il cliente ci identifica per quella categoria o viceversa la compra da noi solo per caso.
  • 6. TREND DI VENDITA: Il confronto sull'anno precedente ci permette di capire innanzitutto se la categoria gode di buona salute o se invece è in difficoltà. Un andamento negativo un primo trimestre potrebbe essere normale, ma se l'andamento negativo si succede per 3 trimestri di seguito la categoria può essere definita in difficoltà. Anche in questo caso il trend di categoria va confrontato con il trend totale di vendita. Pertanto di fronte a momenti di forte crescita del mercato (es 5%) una crescita della categoria di appena l'1% potrebbe essere comunque considerato negativo. Il trend ci permette di rimettere pertanto in discussione nel tempo gli spazi assegnati su punto vendita, a volantino etc. Altro aspetto particolarmente importante del trend è il confronto tra il dato interno e quello di mercato, che ci permette di valutare se noi performiamo meglio o peggio nell'ultimo periodo e se, di conseguenza, le nostre scelte commerciali sono state giuste o meno.
  • 7. BATTUTA MEDIA: Per battuta media si intende il prezzo medio dei pezzi venduti dell’intera categoria. E’ pertanto da precisare che con l’analisi della battuta media non si fa riferimento alla competitività di prezzo tra noi e il competitor, ma al mix di vendite riportato. Il confronto della battuta media tra noi e il mercato ci permette infatti di identificare se le nostre vendite siano più orientate sulla parte alta della scala prezzi o più su quella bassa. O se viceversa siano esattamente allineate al mercato. Se infatti saremo riusciti a spingere (tramite il display o l’attività promo) la componente premium dell’assortimento la nostra battuta media risulterà più alta del mercato. Solitamente questo è da leggere in maniera positiva. Se invece avrà prevalso la componente di primi prezzi o prodotti follower la nostra battuta sarà più bassa del mercato e potrebbe portare ad aspetti negativi anche sulla redditività della categoria.
  • 8. PRESSIONE PROMO: Dall’analisi della pressione promozionale ci rendiamo immediatamente conto se stiamo spingendo troppo o troppo poco, rispetto a quanto fatto dai competitor. Spingere più del mercato ha il vantaggio di risultare più competitivi agli occhi dei clienti e di conseguenza far crescere il fatturato della categoria, ma con un’inevitabile investimento di margine, che oltre un certo punto produrrà effetti negativi sulla massa di margine. Il punto di flesso verrà raggiunto quando l’incremento delle vendite dovuto all’aumento di 1 punto della pressione promo sarà uguale al rapporto tra margine regolare e margine promozionale -1: ∆SALES = (MRG%REG / MRG%PROMO) – 1 Esempio: MRG%REG = 35 MRG%PROMO = 20 PRESSIONE PROMO 30 >> 31 ∆SALES = (35/20)-1 = 1,75-1 = 0,75 In tal caso avremo interesse ad aumentare la pressione promo fino a quando l’aumento delle vendite sia di almeno uno 0,75%. Se spingiamo invece troppo poco avremo un margine % maggiore ma un fatturato insufficiente, mettendo così a rischio la redditività della categoria.
  • 9. EFFICACIA PROMOZIONALE: Dall'analisi dell'efficacia promozionale è possibile identificare quale segmento sia più interessante da promozionare e quindi a quale segmento concedere gli spazi a volantino o sulle altre attività più forti. Inoltre ci permette di identificare di quanto ci scostiamo dal mercato, e giudicare quindi le nostre scelte in termini di articoli e prezzi. La valutazione di efficacia promozionale viene fatta prevalentemente in termini di incremento sulla baseline di vendita: Vendite euro PEI= vp / vb vp vb promo baseline
  • 10. ANDAMENTO PREZZI, COSTI E MARGINI: La redditività della categoria è strettamente legata a due variabili: - VENDITE - COSTI Le vendite a loro volta sono determinate dal prezzo di vendita e dai volumi (che a loro volta sono spinti alla pressione promozionale). I costi dipendono anch'essi dai volumi e, ovviamente, dal costo d'acquisto negoziato dal buyer con l'industria. E' da precisare che nella grande distribuzione italiana occorre parlare di costo medio ponderato (costo medio tra acquistato in promo e regular). L'osservazione di uno specchietto contenenente queste variabili ci permette con una sola occhiata di capire cosa sta succedendo alla redditività della nostra categoria, proprio come fosse il cruscotto di un’auto con le sue spie e indicatori.
  • 11. ANALISI QUOTE: L'analisi delle quote dei vari brand, congiuntamente all'osservazione del margine a valore per unità di misura, ci permette invece di capire se stiamo puntando sui cavalli giusti e se abbiamo ancora spazio di corsa o siamo già al massimo. E' inoltre utile per stabilire una condotta da mantenere anche in chiave negoziale. Ipotizziamo per esempio di avere 3 soli brand in una categoria: QUOTA MKT QUOTA NOI UTILE X UM BRAND A 60% 55% 0,7 BRAND B 30% 40% 0,5 BRAND C 10% 5% 0,9 In tal caso è evidente che la scelta di spingere sul brand B è stata sbagliata. Questo comporta che rispetto al mercato avremmo un differenziale negativo del 3% sulla redditività. Pertanto dovremmo controbilanciare sul brand C e parzialmente su quello A.
  • 12. ESEMPIO PRATICO Di seguito è riportato un modello di esempio. E’ stata presa una categoria tipo della GDO italiana, quella degli aperitivi. L’analisi si riferisce a qualche tempo fa e volontariamente sono stati cambiati dei numeri di modo da non rendere l’analisi riconducibile ad un soggetto in particolare. La finalità è infatti solo didattica per analizzare il metodo e non la categoria.
  • 14. Categorie in analisi: Categorie Fatturato Ruolo Aperitivi analcolici 567.000 Sviluppo Aperitivi alcolici 711.000 Sviluppo Tot 1.278.000 Categorie Profitto Margine Aperitivi analcolici 86.616 15.27% Aperitivi alcolici 148.140 20.80% Tot 234.756 18.36%
  • 15. VENDITE FAIR SHARE (su tot bevande) MERCATO NOI [020501] Aperitivi Analcolici 8.151.000 567.000 98,57 [020502] Aperitivi Alcolici 9.865.000 711.000 102,8 18.016.000 1.278.000 101,3 [0205] Aperitivi La famiglia presenta una buona performance totale, ma mentre sull’aperitivo alcolico abbiamo una fair share positiva sull’analcolico siamo ancora sotto.
  • 16. VENDITE TREND AP incidenza MERCATO NOI MERCATO NOI [020501] Aperitivi Analcolici 45,2% 44,3% +5,56 +5,74 [020502] Aperitivi Alcolici 54,8% 55,6% +5,58 +6,17 100 100 +5,57 +5,97 [0205] Aperitivi La famiglia degli aperitivi presenta un trend su base annua in incremento del 5,97%, totalmente allineato rispetto al mercato (+5,57%). Entrambi i segmenti sembrano ancora godere di un trend di crescita positivo di categoria in controtendenza rispetto ai dati di spesa complessiva delle famiglie italiane, in calo di un 1,4%.
  • 17. Battuta a Pezzo MERCATO Pressione Pr. NOI MERCATO NOI [020501] Aperitivi Analcolici 2,34 2,66 24,96 30,67 [020502] Aperitivi Alcolici [0205] Aperitivi 6,13 3,61 6,40 4,01 18,73 21,55 21,70 25,76 La battuta a pezzo risulta essere molto più alta del mercato sia nel caso degli aperitivi alcolici che degli analcolici. Questo è indicativo di un buon mix di vendite spostato sulla parte alta della fascia prezzo (da difendere). La pressione promozionale totale risulta essere di 4 pt sopra il mercato e il taglio prezzo praticato leggermente più alto del mercato. Tale scelta si giustifica con la necessità di difendere i fatturati del canale notturno. L’efficacia promozionale è molto bassa sull’aperitivo alcolico (30 vs 36) e molto alta sull’analcolico (48 vs 44). Valutare pertanto una spinta più decisa e più comunicata sull’alcolico cercando di ridimensionare quella sull’analcolico.
  • 18. Montante Vendite Valore Trend AP % Vendite Volumi +5,97% + 6,55% Prezzo medio Vendita - 0,05% Prezzo medio Acquisto -1,15% Press.Promo + 3,23% Margine +0,63% Il dato di vendita dell’ultimo anno mobile presenta una crescita sul fatturato, soprattutto a causa dell’aumento della pressione promozionale (+3,23%). E’ evidente che l’aumento in volumi è più elevato di quello a valore (+6,55%). Il prezzo medio scende infatti dello 0,05%, seguito però da una riduzione dei costi per merci del 1,15%. L’effetto sul margine percentuale è pertanto positivo. Sulla massa di margine di conseguenza riportiamo un netto miglioramento . Assecondare ulteriormente questa spinta, monitorando però il comportamento dei competitor sui prezzi.
  • 19. BRAND MRG a valore x UM MERCATO NOI Campari 70,3 72,5 1,49 Martini & Rossi 20,6 24,2 1,98 Pernod Ricard 2,2 3,0 1,32 Altri 5,9 0,3 0 Private Label 1,0 0,0 0 Sull’alcolico la quota del leader è maggiore rispetto a quella del mercato, così come su Martini. Questo è legato ad una concentrazione della categoria su pochi brand. Scelta portata avanti nella scorsa revisione di categoria, in cui erano stati sacrificati dei prodotti per ridurre il problema delle rotture di stock sugli altorotanti. La scelta sembra aver dato i risultati sperati visto l’andamento della categoria. La marginalità di Martini è buona (da difendere), anche se va sottolineato che è presente solo nel segmento Vermouth.
  • 20. MERCATO NOI MRG a valore x UM Campari 26,0 22,7 0,44 San Pellegrino 25,3 23,7 0,20 San Benedetto 2,6 3,7 0,50 Altri Produttori 19,2 21,8 0,29 Private Label 26,9 28,1 0,48 BRAND E’ subito evidente il dato anomalo su Campari, che da noi pesa 3 punti in meno del mercato. Sono potenzialmente fatturati da recuperare senza cannibalizzare le vendite degli altri articoli (da rivedere prezzo e promozionalità di crodino). Sicuramente troppo basso il margine di s.pellegrino. Da sondare con il fornitore la possibilità di ottenere scontistiche compensative. Molto bassa la marginalità di altri, tra cui il prodotto locale, che a questo punto necessità di essere ridimensionato. Da notare che malgrado la marginalità % di Campari sia sempre piuttosto schiacciata, in valore assoluto risulti essere il più redditizio.
  • 21. N° Items NOI FAMILA ESSELUNGA AUCHAN IPER Aperitivo Analcolico 8 10 9 10 10 Aperitivo Alcolico 15 14 12 22 26 La numerica ci vede attualmente allineati sui concorrenti di format. Mantenere stabile il numero di articoli.
  • 22. cluster APEROL LT.1 CAMPARI SODA X 10 VERMOUTH MARTINI BIANCO ML.750 APEROL SPRITZ X 3 BOTT. APEROL SODA X 6 VERMOUTH MARTINI ROSSO ML.750 CINZANO BIANCO BITTER CAMPARI 100CL CINZANO COCKTAIL ITALIANO X3 CAMPARI MIXX CINZANO SODA ROSSO 10X6 RICARD PASTIS VERMOUTH MARTINI ROSE' ML.750 BIANCOSARTI 70CL CINZANO SODA BIANCO 10X6 CINZANO ROSSO BITTER CAMPARI 70CL MARTINI SODA ROSE' CL.10X4 MARTINI SODA BIANCO CL.10X4 MARTINI GOLD 75CL GIFT BOX MINIMARTINI BIANCO MINIMARTINI ROSSO CAMPARI MIXX ORANGE BITTER MARTINI A A A A A A A A B B B B C C C C CHIUSO CHIUSO CHIUSO CHIUSO CHIUSO CHIUSO CHIUSO CHIUSO fatturato 112.927 174.673 93.766 61.731 52.037 30.572 26.458 52.269 12.690 16.785 14.709 18.307 7.986 9.592 10.197 3.118 6.631 1.772 1.180 721 245 199 5 3.130 delta ap 19% 10% -4% 4% -3% 9% -3% 121% 655% 41% -19% -19% -31% 365% -4% -53% -65% -81% -91% -32% -79% -84% -100% 3% press promo 22% 19% 27% 22% 35% 25% 10% 10% 43% 20% 29% 3% 30% 16% 19% 14% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% profit mrg % 32.731 36% 30.480 22% 20.890 28% 16.366 33% 9.790 24% 8.663 35% 5.941 28% 3.705 9% 3.623 36% 2.910 22% 2.747 23% 2.744 19% 2.235 35% 1.974 26% 1.770 22% 739 30% 648 12% 441 31% 310 33% 142 25% 58 30% 47 30% 1 23% -868 -35% L'articolo più profittevole è anche questo semestre l'aperol da lt 1. Il campari da 1 lt invece soffre della distribuzione presso concorrenti molto agguerriti. Valutare di tornare al 70 cl. Soffrono i Vermouth, mentre dimostrano una buona vitalità quasi tutti i monodose (a eccezione dei Cinzano soda).
  • 23. cluster fatturato delta ap press promo profit mrg % BITTER ROSSO PRIVATE LABEL X10 A 171.405 17% 43% 35.411 26% CRODINO X 10 A 115.278 -6% 23% 12.959 14% BITTER LOCALE ROSSO X10 A 76.294 -3% 43% 11.094 18% GINGER PRIVATE LABEL X10 A 32.274 -3% 39% 7.823 30% SANBITTER ROSSO X 10 A 118.362 -8% 22% 6.898 7% GINGER LOCALE CL 10 X 6 B 24.520 29% 0% 6.011 31% BITTER ROSSO B.S.DERBY B 20.187 -37% 16% 5.776 36% SANBITTER EMOZIONI DI FRUTTAX4 B 9.174 -14% 12% 827 11% La marca privata gode nel comparto analcolico di un'ottima salute sul rosso, dove va spinta a discapito del prodotto locale e del sanbitter. Sul biondo invece Crodino è ancora l'asse portante ma è necessario rivedere il posizionamento competitivo visto lo stress sul margine.
  • 24. sales 700 600 500 400 300 baseline 200 100 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 I momenti di maggiore efficacia promozionale sono quelli in prossimità di volantino sui due articoli di private label. Subito dopo, quasi in linea la promozione su crodino. In entrambi i casi il fatturato della categoria quasi raddoppia rispetto alla baseline. Molto più bassi i risultati di Sanbitter e del prodotto locale. In tal caso l’incremento sulla baseline è solo del 30-40%. 24
  • 25. sales 700 600 500 400 300 baseline 200 100 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 I momenti di maggiore efficacia promozionale sono quelli in prossimità dei volantini su Bitter Campari, che però necessitano di un investimento in termini di margine. Buoni risultati arrivano anche dal Vermouth martini e dal campari soda. 23 24
  • 26. La categoria è ancora in crescita da numerosi mesi. E’ necessario aumentare il numero di punti vendita che gestiscono il cluster A, aumentando di conseguenza gli spazi dedicati alla categoria. Rivedere il display destinando maggiore spazio al prodotto a marchio e a crodino nell’analcolico. Bene l’alcolico. Mantenere la pressione promozionale più alta del mercato, eventualmente spostando alcune attività dall’analcolico all’alcolico. Mantenere intatta la numerica degli articoli complessiva e il bilanciamento interno tra segmenti. Inserire il nuovo lancio campari nel solo cluster C. Rivedere a rialzo il posizionamento in continuativo dei top 5, su cui siamo sotto il competitor di 3 punti. Spingere a ribasso le quotazioni in acquisto mantenendo il trend riportato quest’anno tramite l’aumento della pressione promozionale.