1. MIO ZIO ANTONIO
UN BEL RICORDO DEL PASSATO
Voglio raccontare una bella storia della mia vita: il giorno che mio zio-
nonno Antonio ed io ci incontrammo per la prima volta. Antonio era il
fratello de mia nonna materna Fina. Quando lui aveva trent’anni aveva
dovuto emigrare in Argentina perché la vita qui era molto
dura.Correvano gli anni cinquanta. Gli spagnoli ancora soffrivano le
conseguenze di una guerra crudele fra fratelli quindici anni fa.
Un giorno circa 1974 o forse 1975, quando ero un piccolo bambino, lui
ritornò per la prima ed ultima volta. Era estate. Il sole batteva con
forza fuori. All’improvviso sentii passi per il corridoio che si
avvecinavano in cucina dove stavo giocando da solo per terra,
immerso nel mio mondo di pirate e battaglie nel Mar dei Caraibi. La
lampadina della stanza era spenta. Soltanto c’era una debole luce che
filtrava la finestra chiusa. Quando mi fui accorto della sua presenza,
alzai la testa e lo guardai. Appena lo poteva distinguire in quella
oscurità. Di fronte a me c’era qualcuno di gran statura, magro come
un chiodo, e chi aveva una carnagione scura. Si avvicinò al mio posto e
inchinandosi, mi disse:
-Sei tu Jose Antonio, il figlio della mia nipotina Toni?
-Certo
-Sono Antonio, il zio Antonio dell’America. Questo è un regalo per te.
-Grazie-dissi con timidezza. Era un bell’aereo giallo di plastico con
doppia ala tipico della Gran Guerra.Alzai la mia testa e guardai i suoi
denti bianchi e i suoi sottili baffi. Ma soptratutto guardai la sua
simpatia e bontà che uscivano dei suoi occhi marroni. Lui mi accarezzò
il mio cappello, si alzò e si siedette. Lí, immerso nei suoi pensieri,
rimanette senza dire nulla guardandomi giocare con il mio aereo per
2. tutta la cucina, bombardando tutto il Mar dei Caraibi. Non c’era
nessuna nave che non si salvasse del mio attaco.
Un altro giorno mia madre mi chiedette di accompagnarli in spiaggia.
Ero proprio felice di accompagnarli. Andammo due kilometre a piedi e
alle fine arrivammo in spiaggia. Restiammo un saco di ore li guardando
le onde e facendo passeggiate sulla sabbia. Antonio era un uomo chi
piaceva rimanere in silenzio. Ma quel silenzio mi faceva molto bene,
era veramente una persona con fascino. Non aveveamo il bisogno di
parlare molto.
Dopo avere stato un mese fra noi ritornò in America.Aveva detto che il
più presto possibile retornerebbe e comprerebbe una casa qui.Ma un
mese dopo avere ritornato, mio tio morì nella sua casa di Villaneda,
così giovane.
Hanno transcorto trent’anni già ma ancora non posso dimenticare il
suo ricordo, il ricordo di una cara persona venuta della America e di un
aereo giallo che mi afascinarono profondamente un caloroso mese
d’estate.
Jose Antonio Cartelle Cudilleiro