1. IMPRESE
ANNO1,N.4-NOVEMBRE2010
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale 70% LO/MI
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano
www.commercioelettrico.com
Quale futuro per la distribuzione
di materiale elettrico
Organo Ufficiale FME
FEDERAZIONE
I sistemi di allarme e
sorveglianza per le abitazioni
MERCATO
Meteo sotto controllo
IMPRESE
Illuminazione e domotica
DISTRIBUZIONE
Terminale di cavo “intelligente”
IMPRESE
Vetrina della sicurezza
EVENTI
UPS e qualità dell’energia elettrica
IMPRESE
Un futuro più intelligente
per la luce
ILLUMINAZIONE
Primi vincitori Oscar Top Level
FEDERAZIONE
Break the wall
FEDERAZIONE
Il rating e i suoi utilizzi
ECONOMIA
COMMERCIO
ELETTRICO
IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO
ANNO5,N.5-GIUGNO-LUGLIO2014e7,00
5
Giugno2014www.commercioelettrico.com
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Il progetto SOLARIS ha inizio nel 2008 grazie ad un gruppo di persone
motivate da esperienza e professionalità, proponendo al mercato della
distribuzione prodotti sempre più innovativi nel campo dell’energia
rinnovabile e dal 2013, ampliando la propria offerta, Solaris diventa
distributore ufficiale sul territorio italiano della storica ed importante
azienda tedesca di interruttori orari: GRÄSSLIN.
SOLARIS rimane sempre attenta alle esigenze del mercato, all’elevata
qualità ed affidabilità dei propri prodotti, insieme alla ricerca del
design abbinata alla funzionalità, e continua ad offrire ai propri clienti
sempre prodotti altamente innovativi.
Siamo specialisti nella:
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IMPRESE
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per la luce
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ELETTRICO
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3.
4. COMMERCIO
ELETTRICO
è una pubblicazione
Innova Editore S.r.l.
Via Giovanni Prati 9, 20145 Milano
Tel 02 84269700 – Fax 02 84269719
E-mail: info@innovaeditore.it
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REA MI - 1986203 – P.I. 07855960964
Capitale Sociale 10.000,00 euro i.v.
Anno 5 N° 5 – Giugno - Luglio 2014 € 7
Direttore Responsabile
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Direttore Editoriale
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Redazione
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Hanno collaborato
Mauro Alfonso, Guido Buttarelli, Carlo Carrara,
Gabriele Contini, Giampaolo Ferrari, Elisa Pastorino,
Amerigo Rossi,Marco Scarpinato, Franco Vitali
Grafica e DTP
Andrea Piomboni, Ugo Greissing
Coordinamento Editoriale
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Amministrazione
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Ufficio Vendite e Pubblicità
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COMMERCIALE:
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registrazione presso il Tribunale di Milano: 156 del 31/03/2010.
Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione
N°24270 - ISSN 0329-3479
IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI
E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO
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14
15
16
17
Un futuro più intelligente per la luce
Soluzioni e innovazioni LED per l’illuminazione interna ed esterna
Illuminazione e domotica
L’azienda fiorentina Chelli ha recentemente aperto un nuovo spazio
dimostrativo per I’illuminazione degli ambienti, ma non solo...
I sistemi di allarme e sorveglianza
per le abitazioni
Un’opportunità da valorizzare, lavorando su comunicazione,
segmentazione e proposta commerciale
illuminazione
DISTRIBUZIONE
MERCATO
32
28
22
Quale futuro per la distribuzione
di materiale elettrico?
Quali saranno le tendenze che si stanno delineando
negli attuali scenari?
Break the wall
La crisi finanziaria ha da tempo fatto emergere il ruolo determinante
del processo legato al credito all’interno di tutte le imprese
Primi vincitori Oscar Toplevel
I primi vincitori e le loro opinioni
Portare all’estero Metel o aprirsi verso
gli standard stranieri?
Carlo Carrara, in occasione dell’uscita dal CDA Metel,
ci saluta con una riflessione sul futuro dell’azienda
Il rating e i suoi utilizzi
Che cos’è, cosa si deve fare ed a cosa può servire il rating
ECONOMIA
18
FEDERAZIONE
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5. RUBRICHE
IMPRESE
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sorveglianza per le abitazioni
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Meteo sotto controllo
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Illuminazione e domotica
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EVENTI
UPS e qualità dell’energia elettrica
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Un futuro più intelligente
per la luce
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5
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03
SOMMARIO
LA COPERTINA
NEWS
stampa tecnica
PROPOSTE
4
45
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Anno 5, N.5www.commercioelettrico.com
3M Italia Srl
Via Norberto Bobbio, 21
20096 Pioltello, Milano
www.3melettrici.it
Vetrina della Sicurezza
Numeri in crescita, grandi ritorni e nuovi servizi innovativi
EVENTI
42
Meteo sotto controllo
Monitorare automaticamente l’irraggiamento solare
per ridurre i consumi
Terminale di cavo “intelligente”
Un caso di successo tutto italiano nel mondo delle Smart Grid
UPS e qualità dell’energia elettrica
L’alto contenuto tecnologico di molte apparecchiature elettroniche
richiede un adeguato livello di continuità e qualità dell’elettricità
Coniugare estetica, sicurezza
e risparmio energetico
La proprietà del nuovo parcheggio di Corso d’Italia, a Roma, ha scelto
una soluzione tecnologica innovativa per l’illuminazione degli spazi
imprese
27
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42
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6. ANIE:
progetto di
aggregazione
per le rinnovabili
ABB:
premiata
l’efficienza
energetica
04 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
Sono cinque le aziende italiane che hanno ricevuto l’ABB Energy Efficiency Award nel 2014. Terzia-
rio, industria, utility e trasporti i settori rappresentati, nei quali, grazie all’applicazione di soluzioni
per l’efficienza energetica in bassa, media e alta tensione, sono stati raggiunti apprezzabili risul-
tati in termini di risparmio energetico, riduzione delle emissioni di CO2
e di costi.
La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso 29 maggio al Museo Nazionale della Scienza
e della Tecnologia di Milano e ha visto alternarsi le testimonianze dei vincitori: AFV Acciaierie
Beltrame (industria metallurgica), A2A Ambiente (utility), Albasolar (building), Galbani – Gruppo
Lactalis Italia (industria alimentare) e Grandi Navi Veloci (trasporti), che hanno evidenziato, con
fatti e numeri, i vantaggi concreti ottenuti grazie all’applicazione delle soluzioni ABB per l’efficien-
za energetica.
L’aggiudicazione del Premio è stata affidata al Comitato Tecnico Scientifico di ABB, mentre per la
validazione dei risultati è stata selezionata una Giuria qualificata, composta da rappresentanti di
Assolombarda, AEIT e del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia.
«Anche quest’anno l’ABB Energy Efficiency Award è stato assegnato a realtà molto diverse fra
loro, sia per dimensioni, sia per settore di attività, a conferma della trasversalità della tematica
dell’efficienza energetica e della possibilità di avere un ritorno economico significativo anche con
investimenti contenuti», ha affermato Matteo Marini, Amministratore Delegato di ABB. «Dobbia-
mo incrementare le leve che spingono gli investimenti in efficienza energetica, a livello sia pubbli-
co, sia privato, puntando su informazione, formazione e semplificazione della normativa. Il Paese
ne guadagnerà in competitività».
Anche in questa edizione dell’Award ABB ha voluto premiare giovani neo laureati che hanno elabo-
rato le loro tesi sul tema dell’efficienza energetica, con soluzioni orientate ad un elevato contenuto
tecnologico e al risparmio economico. Tra ventitré candidati sono stati selezionati quattro giovani
neo laureati, provenienti dal Politecnico di Milano e dall’Università degli Studi di Genova. L’ABB
Energy Efficiency Award è stato, inoltre, l’occasione per discutere dei trend globali dell’efficienza
energetica, della visione di executive manager ed esperti del settore e delle opportunità che l’ef-
ficienza energetica può offrire per supportare il sistema economico e produttivo. Durante questo
intervento, a cura di Matteo Marini, è stata presentata la seconda edizione del documento di ri-
ferimento del Gruppo ABB per l’efficienza energetica “Trend globali dell’efficienza energetica”.
Al termine, il Direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, Fiorenzo Galli, ha
illustrato un approfondito audit realizzato da ABB sull’edificio storico che ospita il Museo stesso,
mettendo in luce opportunità di efficientamento energetico e delineando le priorità di intervento.
Lo scorso 7 maggio è stato presentato al Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ac-
compagnato dal Direttore Generale Marcella Panucci e dal vice Presidente Antonella Mansi,
il progetto di aggregazione del settore energie rinnovabili in ANIE, la Federazione nazionale
che rappresenta l’industria elettronica ed elettrotecnica italiana.
Il Presidente di ANIE, Claudio Andrea Gemme, era accompagnato dal Direttore generale
di ANIE, Maria Antonietta Portaluri, dal Presidente di ANIE Energia, Matteo Marini, e dal
Presidente del GIFI (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane), Emilio Cremona.
È stato, infatti, deliberato di costituire in Federazione una nuova Associazione, ANIE Rin-
novabili, che riunisce: i costruttori di componenti e di impianti chiavi in mano per la pro-
duzione di energia da fotovoltaico, eolico, biomasse e geotermia, mini idraulico; le aziende
interessate a promuovere la costruzione di impianti per la produzione di energia da fonte
rinnovabile in Italia e all’estero; i promotori di nuove tecnologie per la produzione di energia
da fonti rinnovabili.
Il progetto si muove nell’ottica promossa dalla Commissione Pesenti di favorire l’aggrega-
zione e la rappresentanza unitaria in Confindustria.
«Con la nascita di ANIE Rinnovabili», ha spiegato il Presidente di ANIE, «la Federazione
aggregherà le aziende che lavorano per l’efficientamento del sistema energetico nazionale.
Questa operazione ci permetterà di cogliere le potenzialità di tutte quelle nuove tecnologie
che, nate sulla scia del grande sviluppo delle rinnovabili, sono oggi in realtà perfettamente
integrate in un sistema bilanciato
e costituiscono una ricchezza per
tutto il Paese».
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8. CEI:
Premio
Miglior
Tesi di Laurea
06 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
Gewiss:
100 studenti
premiati
Giunto alla diciannovesima edizione, il Premio CEI – Miglior Tesi di Laurea premierà
quest’anno tre Tesi di Laurea con un riconoscimento pubblico ed ufficiale e l’asse-
gnazione di un contributo in denaro così suddiviso: primo premio 2.500 euro; secondo
premio 2.000 euro; terzo premio 1.500 euro.
I premi verranno attribuiti alle tre migliori tesi dedicate a sviluppare e approfondire
tematiche connesse alla normazione tecnica nazionale, comunitaria ed internazionale,
anche con riferimento alle ricerche preparatorie e prenormative inerenti l’attività di
certificazione ed il perseguimento della regola dell’arte.
Possono riguardare tutti i campi di attività coinvolti nell’applicazione della normati-
va: da quello strettamente tecnico, alle implicazioni in campo giuridico, economico,
sociale, storico, ecc. Ulteriori approfondimenti possono considerare gli sviluppi del
benessere economico e sociale legati alla normativa nazionale ed internazionale e
all’evoluzione della tecnologia, le nuove tecnologie di informazione e le peculiarità del
linguaggio tecnico e normativo.
Al Premio possono partecipare tutti i Laureati o Laureandi (Laurea pre-
cedente ordinamento o Laurea Magistrale) delle Facoltà di Ingegneria
(Civile, Della Prevenzione e della Sicurezza, Elettrica, Elettronica, Ener-
getica, Dei Sistemi Edilizi, Per l’ambiente e il territorio, Informatica,
Meccanica), Giurisprudenza, Economia e Scienze Politiche e Sociali di
tutte le Cattedre nazionali che avranno discusso la Tesi e conseguito la
Laurea nel periodo dal 1° gennaio 2014 al 28 febbraio 2015.
Il Premio CEI è stato istituito nel 1999 allo scopo di stimolare la ricerca
accademica sui temi legati all’attività normativa nei settori elettrotec-
nico, elettronico e delle telecomunicazioni.
Si è tenuta mercoledì 14 maggio la cerimonia di premiazione della seconda edizione
de: “Un progetto di classe”, il concorso ideato da Gewiss Professional rivolto a tutti gli
istituti di istruzione secondaria.
Ad aggiudicarsi l’edizione 2013/2014 del concorso è stato l’ISIS Zanussi di Pordeno-
ne; completano il podio gli istituti ENGIM Lombardia di Brembate Sopra (BG) (secondo
classificato), e l’ISS di Cairo Montenotte (SV) (terzo classificato). La giuria ha ritenuto,
inoltre, di assegnare tre premi speciali: il Premio Creatività, assegnato all’istituto Tutor
di Piacenza, per i migliori plastico e video valutati nel loro insieme; il Premio Professio-
nalità, assegnato all’IPSIA Garelli di Mondovì (CN), per la presentazione più “vicina” ad
un vero lavoro fatto da professionisti; il Premio Miglior Progetto Illuminotecnico, asse-
gnato all’ABF di Albino (BG).
Al Concorso hanno aderito oltre 100 istituti di istruzione secondaria e oltre 2.000 stu-
denti provenienti da tutto il territorio nazionale, cui è stato chiesto di lavorare alla pro-
gettazione elettrica e illuminotecnica di un villaggio turistico.
Studenti e docenti hanno dovuto realizzare schemi elettrici,
redigere preventivi, dimensionare impianti di illuminazione,
configurare quadri elettrici, compilare dichiarazioni di con-
formità e definire la documentazione completa da allegare al
progetto.
La selezione dei progetti migliori è stata effettuata da una
giuria tecnica, composta da 3 esperti Gewiss, tenendo conto
della varietà dei software utilizzati, dell’utilizzo di soluzioni
adatte al luogo e allo scopo, della completezza e chiarezza
della documentazione fornita, della semplicità ed economici-
tà delle soluzioni adottate, dell’assenza di errori formali.
Le classi vincitrici del concorso si sono aggiudicate materia-
li didattici utili ad approfondire alcune tematiche inerenti il
mondo elettrotecnico: domotica, illuminazione e normative di
settore.
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9. NEWS
Ecolamp:
raccolta
differenziata
delle sorgenti
luminose
L’Italia si posiziona al quinto posto nella raccolta di lampadine a basso consumo in Eu-
ropa nell’anno 2013, con 2.380 tonnellate di sorgenti luminose raccolte e trattate. Lo ha
reso noto Ecolamp, il Consorzio italiano che opera nel riciclo dei rifiuti del comparto R5
dei RAEE, l’unico segmento dei rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche (RAEE)
a registrare un segno positivo anche a chiusura del 2013.
Se, come evidenziato dal rapporto Ambiente Italia 2014, l’Italia è leader europeo nell’in-
dustria del riciclo, in particolare dei metalli ferrosi, plastica e tessili, per la raccolta delle
lampadine a basso consumo scende al quinto posto. In termini assoluti, l’Italia segue la
Spagna (oltre 2.500 tonnellate), la Francia (4.590 tonnellate), il Regno
Unito (5.370 tonnellate) e la Germania (oltre 9.600 tonnellate). Buoni
risultati per l’Italia dal punto di vista dell’incremento annuo, con il 14
per cento in più di lampadine raccolte sul 2012. Dal dato di raccolta
procapite risulta che in media un cittadino italiano ha raccolto circa
0,039 kg di lampadine a basso consumo nel 2013, mentre un cittadino
tedesco ben 0,117 kg.
I dati elaborati provengono dal network che riunisce i principali Con-
sorzi europei di raccolta di lampadine a basso consumo, cui Ecolamp
aderisce. Le elaborazioni tengono conto sia della raccolta avvenuta
tramite i canali obbligatori, sia di quella proveniente da eventuali
canali volontari: il dato italiano, quindi, prende in considerazione il
conferimento del materiale alle Isole Ecologiche cittadine e quello
derivante dai canali della distribuzione (1.116 tonnellate), oltre alla
raccolta volontaria di Ecolamp dedicata ai professionisti del settore
(1.264 tonnellate).
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10. 08 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
Conergy:
fornitura
di energia
elettrica
AVE:
110 anni
di storia
Con l’obiettivo di costituire un efficace portafoglio di prodotti e servizi,
Conergy ha recentemente aggiunto un nuovo servizio e sarà in grado
di stipulare contratti di fornitura di energia elettrica con i propri clienti.
Dopo aver ampliato le gamme prodotti, l’azienda ha finalizzato un accor-
do di collaborazione con un importante operatore del mercato energia,
Enegan (Gruppo Gan), società trader di energia elettrica e gas, per avvia-
re questa nuova e importante attività.
La rete di Installatori Accreditati Conergy Italia (IFAC) potrà d’ora in
avanti proporre interessanti contratti di fornitura di energia ai propri
clienti esistenti e potenziali, diventando sempre più i referenti a 360° per
la realizzazione di impianti fotovoltaici domestici e industriali.
Enegan si distingue per la trasparenza della proposta e per il forte
orientamento al cliente, al quale si rivolge con un approccio di consu-
lente in materia di energia. Da sempre segue le linee guida di garanzia
energetica e attenzione all’ambiente, facendosi promotrice di soluzioni
ecocompatibili.
Tutte queste caratteristiche rendono l’azienda un partner ideale per Co-
nergy che con la sua rete di vendita, le competenze tecniche e commer-
ciali, le conoscenze e le professionalità specifiche nel settore e il rispetto
di standard qualitativi implementerà al meglio la nuova iniziativa.
La fornitura di energia elettrica va ad ampliare ulteriormente il già ricco
portafoglio di Conergy, che mira ad offrire la massima qualità disponibile
sul mercato per realizzare impianti completi, integrati e all’avanguardia.
Quest’anno AVE celebra 110 anni di attività e ha deciso di festeggiare il nuovo ed importante
traguardo con le persone che nel corso degli anni hanno dato il loro contributo nel far crescere
l’azienda, fino a farla diventare una realtà di eccellenza nell’ambito dei produttori di apparec-
chiature elettriche ed elettroniche di qualità, capace di offrire risposte razionali ed adeguate
all’evoluzione delle esigenze impiantistiche civili ed industriali.
Fondata nel 1904, Ave ha sede a Rezzato, in provincia di Brescia e conta più di 200 dipendenti.
Guidata dal Dottor Alessandro Belli, nei primi anni del Duemila ha visto l’ingresso dei figli
Emanuele, Tommaso e, in seguito, Clementina, sui quali si basa la continuità e il futuro dell’a-
zienda stessa, con ruoli di primo piano nel marketing e comunicazione e nel commercio.
Fin dai suoi esordi, la società ha seguito una filosofia aziendale ben precisa, dove l’innovazio-
ne tecnologica e l’attenzione al design hanno dominato l’intera produzione aziendale. Non a
caso architetti e designer di fama come Giò Ponti, Andries Van Onck e Makio Hasuike hanno
collaborato con l’azienda nella realizzazione di soluzioni sempre più presenti in ogni angolo
del mondo.
In un ambito in continua evoluzione, l’azienda ha saputo comprendere rapidamente le nuove
esigenze del mercato ed offrire soluzioni basate sull’elevata tecnolo-
gia e sull’indubbia personalità ed eleganza estetica, creando prodotti
all’avanguardia adatti a stili ed ambienti differenti.
Oggi conta al suo interno ben 6 Divisioni strategiche di prodotto di-
stinte in: Serie Civili; Domotica e Gestione Alberghiera; Sicurezza;
Scatole, Contenitori e Centralini; Apparecchi Modulari; Ventilazione.
L’elevato grado di specializzazione e di attenzione alla qualità, con
gestione e controllo di tutti i processi aziendali, dalla progettazione
alla produzione, dall’amministrazione alla logistica, le ha consentito
di ottenere, fin dal 1995, la Certificazione Sistemi di Qualità - CSQ in
conformità alle severe norme UNI EN ISO 9001.
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w
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11. NEWS
www.commercioelettrico.com
Solarexpo:
il fotovoltaico
in Italia è vivo
09Anno 5, N.5
Si è chiusa l’edizione 2014 di Solarexpo - The Innovation Cloud, a Fiera Milano, con il dato
di 14.200 visitatori professionali in tre giornate di manifestazione.
A conferma della crescente domanda di aggiornamento professionale, indispensabile
nell’era post incentivi, i 50 convegni ed eventi speciali hanno registrato 6.000 presenze e
l’intervento di 400 relatori. «La significativa affluenza di visitatori, per di più quest’anno
particolarmente profilati dal punto di vista professionale», ha affermato Luca Zingale,
Direttore scientifico dell’evento, «è un chiaro segnale della fiducia che il mercato interno
stia ripartendo. In parallelo, le aziende dovranno mantenere un forte orientamento verso
l’estero, dove la domanda di energia verde è in crescita esponenziale».
Anche dopo la fine degli incentivi nell’estate scorsa, il fotovoltaico in Italia è vivo e vegeto.
Grazie alle detrazioni fiscali del 50 per cento in 10 anni per le ristrutturazioni edilizie,
installare pannelli solari per produrre elettricità resta ancora un ottimo investimento per
le famiglie. Un piccolo impianto da 3 kW, con un costo indicativo di circa 7÷7.500 euro, che
produce 3.300÷4.500 kWh l’anno (a secondo della località italiana in cui è situato), con gli
sgravi si ripaga in 6÷8 anni e sulla sua vita utile (almeno 25 anni) garantisce un risparmio
netto di oltre 20.000 euro, come mostrano i dati emersi nel corso della manifestazione.
Anche per le imprese, l’opzione fotovoltaico è economicamente interessante, sebbene
queste non possano godere degli sgravi fiscali. Le PMI italiane, che pagano l’energia il 30
per cento in più della media dell’Eurozona, possono alleggerire notevolmente la bolletta
installando sul proprio tetto un impianto fotovoltaico. Il risparmio è tanto più elevato
quanto più i consumi si concentrano nelle ore di produzione giornaliere: utilizzando di-
rettamente l’elettricità solare prodotta dal proprio impianto non si paga il costo del kWh
prelevato dalla rete, con un risparmio che può arrivare al 37÷50 per cento in meno.
Grazie al forte calo del prezzo degli impianti e alla combinazione tra bollette salate e
una buona radiazione solare, in molte parti del Paese si è raggiunta la cosiddetta “grid
parity”, cioè il momento in cui prodursi l’elettricità dal solare è conveniente rispetto ad
acquistarla dalla rete, anche senza alcun incentivo. Oggi la parola d’ordine per imprese
e famiglie è autoconsumo. Senza più incentivi è meglio utilizzare l’elettricità prodotta
dal proprio impianto fotovoltaico, facendo, quindi, coincidere produzione e consumi. Ma
non sempre ciò è possibile. Diventa allora molto utile abbinare al fotovoltaico una serie
di tecnologie come i sistemi di domotica, che gestiscono in modo intelligente i carichi
elettrici; oppure per il riscaldamento e il raffrescamento delle abitazioni potranno ser-
vire le pompe di calore, apparecchiature ad alta efficienza alimentate dall’elettricità che
consentono di risparmiare sul gas. Per elevare la quota di autoconsumo da solare c’è
grande attenzione anche per le batterie e per gli inverter integrati con accumuli, nuovi
componenti del sistema fotovoltaico che permettono di immagazzinare l’energia dell’im-
pianto che non si consuma sul momento, per poterla utilizzare, ad esempio, di sera.
SPS IPC
Drives Italia:
vetrina della
tecnologia
Con 21.128 visitatori (+17% sulla precedente edizione) si è chiusa al di sopra
delle più rosee previsioni SPS IPC Drives Italia, la tre giorni dell’automazione
di Parma.
Dal 20 al 22 maggio i visitatori e i 584 espositori (+13%) hanno dato vita ad
una manifestazione in cui si è respirata un’aria carica di positività e di voglia
di fare, in linea con la tendenza di mercato del comparto dell’automazione,
che prevede quest’anno una crescita pari al 5÷7%.
Il format della manifestazione si è confermato vincente,
in quanto ha favorito l’incontro e il confronto tra operatori
del mercato e ha offerto numerosi spunti di riflessione e
approfondimento per i prossimi mesi.
Particolarmente apprezzate le Tavole Rotonde dedicate
ai vari settori dell’industria, alle quali hanno partecipato
responsabili di numerose aziende italiane e utilizzatori
finali di componenti di automazione.
I risultati ottenuti quest’anno non possono che rappre-
sentare un nuovo stimolo per l’edizione del prossimo
anno (Parma, 12-14 maggio 2015), per renderla ancora
più ricca di contenuti e riconfermarla come vetrina italia-
na della tecnologia.
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12. 10 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
BTicino:
cambio
al vertice
Forum
Meccatronica:
innovare e
competere con
le tecnologie
dell’automazione
Capofila del Gruppo Legrand in Italia, BTicino ha un nuovo Amministratore Delegato:
è Franco Villani, attuale Vice Direttore Generale, che subentra nella posizione a Paolo
Perino, chiamato dal Gruppo francese ad assumere il ruolo di Direttore della Business
Unit Building Systems. Perino conserva la carica di Presidente e la responsabilità delle
funzioni industriali dell’azienda italiana.
Villani, classe 1962, novarese, sposato e padre di una figlia, è laureato al Politecnico
di Milano in Ingegneria Elettrotecnica. Dopo una breve esperienza in Enel,
entra nel 1990 in BTicino come Assistant Product Manager e continua il suo
percorso fino alla posizione di Marketing Manager per i prodotti industriali.
A quella maturata nella funzione marketing associa successivamente un’e-
sperienza significativa in ambito vendite, nel ruolo di Responsabile della
Regione Lombardia, ed infine, nel 1997, arriva a ricoprire la posizione di Di-
rettore Commerciale.
In questo ruolo ha gestito il processo d’integrazione delle varie marche del
Gruppo Legrand in Italia e delle varie acquisizioni realizzate: Legrand, Zuc-
chini, Cablofil, Metasystem Energy e Vantage.
Lo scorso mese di aprile è stato nominato alla Presidenza di Metel, società
partecipata dalle principali Associazioni della filiera elettrotecnica e dell’illu-
minazione.
Franco Villani, oltre a quella di Amministratore Delegato, manterrà ad interim
anche la posizione di Direttore Commerciale di BTicino.
Rinnovata la collaborazione tra ANIE Automazione e Messe Frankfurt Italia in
vista dell’organizzazione della prima edizione del Forum Meccatronica: “Inno-
vare e competere con le tecnologie dell’automazione”, in programma a Berga-
mo presso l’avveniristica struttura del Parco Scientifico Tecnologico Kilometro
Rosso il prossimo 24 settembre.
Il Forum nasce dall’esigenza di creare un evento fortemente verticale, non solo
dal punto di vista settoriale, ma anche territoriale, coinvolgendo di volta in volta
differenti distretti industriali del panorama italiano.
Un nuovo evento, dunque, che focalizza l’attenzione su progetti atti alla divul-
gazione della conoscenza delle tecnologie e alla promozione delle stesse sul
mercato. Il format è quello di una mostra/convegno rivolta ai costruttori di mac-
chine per la produzione industriale e agli utilizzatori finali di tecnologie mecca-
troniche. L’obiettivo della giornata è il confronto aperto e fattivo tra realizzatori
e utilizzatori di soluzioni meccatroniche e fornitori di componenti e sistemi per
l’automazione avanzata. Investire in innovazione significa porre le basi per la
crescita futura di un Paese, soprattutto in una fase congiunturale che presenta
forti elementi d’instabilità come quella odierna e che limita, di fatto, le risorse
per nuovi investimenti. Investire in innovazione è essenziale per intercettare le
opportunità che potranno scaturire dal consolidamento della ripresa interna-
zionale.
Fra i nuovi mercati nati dalle potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica
si colloca la Smart factory, ossia la fabbrica resa evoluta e intelligente dove le
tecnologie meccatroniche rivestono un ruolo fondamentale. La meccatronica
ha un’importante ricaduta sulla competitività di un’azienda; infatti, progettare
in un’ottica meccatronica significa integrazione di tecnologie e soluzioni, ma
anche nuove metodologie gestionali e di utilizzo della conoscenza. Nella fase
di sviluppo il principale driver è costituito dalle esigenze specifiche del cliente
che grazie alla meccatronica ottiene una macchina sempre più affidabile e in
grado di implementare servizi sofisticati ed innovativi. Un impegno costante alla
riduzione dei consumi energetici può rappresentare per il sistema industriale
uno strumento per abbattere i costi del processo produttivo e un’occasione per
sollevare il proprio standard competitivo sui mercati internazionali. In tale am-
bito, ai fini della realizzazione d’interventi di efficienza energetica, l’impiego di
soluzioni meccatroniche consente un’ottimizzazione dell’utilizzo di energia.
Franco Villani,
Amministratore Delegato
BTicino
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13. NEWS
www.commercioelettrico.com
Vortice:
60 anni
di attività
B&R
Automazione
Industriale:
sicurezza in
primo piano
11Anno 5, N.5
Lodevole traguardo quello raggiunto da Vortice Elettrosociali, che quest’anno compie i 60
anni di attività, chiudendo il 2013 con un fatturato di circa 52 milioni di euro.
Era il 1954 quando Attilio Pagani seppe intuire e anticipare i bisogni ancora inespressi in
un’Italia che stava rinascendo dalle macerie della guerra e fondò, in un capannone di Viale
Montenero a Milano, un’impresa che in pochi anni si pose ai vertici di mercato nella creazione
di prodotti in grado di migliorare la qualità della vita di coloro che li avrebbero utilizzati.
Dal nome di un aspiratore per cucina, primo prodotto di successo che si afferma sul mercato,
nasce Vortice Elettrosociali che nel corso degli anni amplia sempre più la sua produzione
nel settore del trattamento dell’aria. Dopo le cappe aspiranti, gli umidificatori, gli aspiratori
e i ventilatori, che hanno reso ogni ambiente più abitabile, nasce la linea degli apparecchi
che eliminano le impurità dell’aria, contribuendo alla salvaguardia dell’igiene. Iniziano così
importanti collaborazioni con Laboratori e Istituti universitari per attività di ricerca sui temi
dell’aerazione, della ventilazione e della depurazione.
Nel 1962 avviene la realizzazione del primo vero insediamento industriale di 6.000 m2
a
Peschiera Borromeo, ai confini di Milano, ma, a fronte del cre-
scente successo si rende necessario, dieci anni dopo, un poten-
ziamento degli apparati produttivi. Nasce così nel 1972 l’attuale
stabilimento a Zoate di Tribiano (MI), che oggi impiega circa
170 dipendenti e ospita dalla Direzione Generale, alle funzioni
Commerciali e di marketing, il Centro di Ricerca e sviluppo con i
laboratori, la produzione e il servizio di pre e post vendita.
Nel 1974 Attilio Pagani inizia la sua espansione all’estero con l’a-
pertura di una Filiale in Francia, a Parigi, e nel 1978 a Londra. Oggi
il Gruppo Vortice vanta 3 Filiali Commerciali in Francia, Inghilterra e
Costa Rica, 1 Società Commerciale e Produttiva in Cina e 1 Ufficio di
Rappresentanza in Russia.
A metà degli anni ’70, quando la crisi del petrolio aveva causato
l’aumento del costo dell’energia, il dinamico Imprenditore decide
di entrare nel settore dei piccoli apparecchi per il riscaldamento elettrico, producendo ter-
moconvettori e negli anni ’80 entra nel mercato con una gamma di ventilatori da soffitto,
lanciandone così la moda.
Fin dalle sue origini, la produzione Vortice ha sempre dato una grande rilevanza alla forma
estetica e al design dei prodotti, mantenendo costanti collaborazioni con studi di Architetti e
Designer affermati del calibro di De Matteis, Zanuso, Trabucco, Vecchi, ottenendo nel corso
degli anni numerosi riconoscimenti come il Premio “Compasso d’Oro” conferito all’Azienda
nel 1987 per “l’impegno posto nella qualificazione di prodotti attraverso il design”.
Dall’esperienza e dalla collaborazione di tre aziende ai vertici nei rispettivi settori operativi
– B&R, Comau e Heidenhain, nascono due appuntamenti con un unico obiettivo: illustrare
in modo realistico, chiaro ed esaustivo come l’adeguamento alle normative sulla safety
rappresenti un’opportunità da sfruttare a proprio vantaggio per migliorare la produttività e
la competitività sul mercato, e non solo un’incombenza necessaria.
Con SafeMotion Experience, i temi della sicurezza in ambito di automazione industriale
saranno, infatti, al centro dell’attenzione il 18 giugno, a Bologna, e il 2 luglio, a Milano.
L’agenda degli incontri prevede, attraverso un percorso logico ben definito, l’analisi dei
diversi aspetti legati alla sicurezza delle macchine e dei singoli componenti delle stesse
con interventi tecnici delle tre aziende organizzatrici. Sarà dimostrato come sia possibile
operare con parti di macchine e impianti in movimento senza dover arrestare il processo.
Le giornate saranno arricchite dalla presenza di un esperto in ambito di certificazione
dell’I.C.E.P.I., in apertura e chiusura delle sessioni mattutine, che fornirà informazioni e
consigli pratici per l’adeguamento alle normative in materia di sicurezza.
Nel pomeriggio saranno protagoniste le aziende utilizzatrici con la presentazione di casi
applicativi reali.
Entrambi gli appuntamenti “SafeMotion Experience” sono rivolti a costruttori di
macchine, utenti finali, system integrator e, più in generale, agli operatori coinvolti
sui temi della sicurezza di macchine e impianti.
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14. Concord:
illuminazione
museale
12 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
Helvar:
collaborazione
con Samsung
per i moduli LED
Il Museo Nazionale di Palazzo Venezia ha ospitato, fino al 2 marzo scorso, la prima mo-
stra monografica e antologica dedicata al pittore veneziano Carlo Saraceni.
La mostra si snoda in maniera cronologica e l’allestimento è pensato per scandire con i
colori le varie fasi della poetica di Saraceni: dalle opere giovanili più improntate al natu-
ralismo, passando per i dipinti del periodo maturo commissionati dalle più illustri per-
sonalità del tempo, fino ad arrivare ad esempi della diffusione del linguaggio del pittore
attraverso la sua scuola.
Grandi strutture autoportanti anteposte alle pareti delle sale ospitano al loro interno le
creazioni di Saraceni: quasi a creare stanze nelle stanze, queste architetture dalle tinte
forti e il pavimento scuro realizzato con la moquette blu, contrastano con il “tromp l’oeil”
delle pareti e i soffitti a cassettoni rinascimentali.
L’illuminazione generale delle sale è volutamente quasi assente
e, quindi, gli ambienti rimangono nel loro insieme poco illuminati:
per contrasto le opere, perfettamente illuminate grazie al progetto
dello Studio Carolina De Camillis e Riccardo Fibbi, emergono dalla
penombra e catturano la scena con i loro colori vividi esaltati dalle
tinte forti delle pareti. La luce crea un effetto scenografico molto
suggestivo. I dipinti sembrano galleggiare sostenuti dalla luce che
si origina direttamente dalle pareti.
Per ottenere questo risultato i corpi illuminanti, tutti a LED, sono
stati nascosti nelle velette e nelle basi che fanno da cornice alle pa-
reti e sono del tutto invisibili agli occhi dei visitatori. Contrariamente
a quanto avviene di solito, l’illuminazione principale è posta sotto ai
quadri ed è fornita da 1 o 2 barre a LED.
In numerosi casi tuttavia tale illuminazione è stata potenziata ag-
giungendo nella parte superiore faretti Beacon LED Diode Pro Ac-
cent di Concord, che permettono di illuminare le opere più grandi
nella loro interezza, o di evitare le ombre portate, determinate sui
dipinti dalle cornici più sporgenti.
Azienda che produce componenti energeticamente effi-
cienti e soluzioni per l’illuminazione e il controllo della
luce, Helvar ha annunciato ufficialmente l’ingresso nel
mercato dei moduli LED attraverso un accordo di colla-
borazione con Samsung, che le metterà a disposizione
il meglio delle proprie tecnologie applicate ai moduli
LED per poter offrire ai clienti una gamma di soluzioni
sempre più completa nell’ambito delle tecnologie per il
lighting.
In questo modo la società finlandese, che negli ultimi
anni ha sviluppato una gamma di alta qualità di driver e
dispositivi di controllo della luce per i LED, potrà offrire
ai propri clienti soluzioni complete tra le più efficienti,
compatibili e affidabili sul mercato. Helvar ha presenta-
to le prime 3 famiglie di moduli LED durante il Light +
Building, ottenendo un notevole riscontro da parte dei
propri clienti. I primi moduli lanciati sul mercato sono
le famiglie COB (Chip On Board), Linear e Multiplex,
destinate rispettivamente alle tre principali categorie di
apparecchi: downlight, apparecchi lineari e quadrati. I
prodotti saranno in commercio a breve. Oltre ai nuovi
articoli che andranno ad arricchire il catalogo di pro-
dotti, Helvar completerà il lancio con un’interessante
offerta di strumenti di calcolo e progettazione e conti-
nuerà, comunque, ad investire massicciamente nell’in-
teressante settore della tecnologia LED.
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15. editoriale
13Anno 5, N.5www.commercioelettrico.com
FEDERAZIONE
Cari lettori e cari Soci FME,
i mesi che precedono la pausa estiva saranno mesi importanti, densi di avvenimenti e incontri
finalizzati a dare seguito ai progetti e alle iniziative sulle quali la Federazione sta lavorando.
Come già anticipato, nel corso del mese di giugno e di luglio io e i miei collaboratori saremo
presenti agli incontri delle Associazioni Regionali con la finalità e l’obiettivo di compattare e ri-
vitalizzare i gruppi regionali, alcuni dei quali hanno particolarmente accusato questo momen-
to di crisi accantonando, come spesso purtroppo capita, gli appuntamenti locali, ritenendo
erroneamente che fossero in alcuni casi perdite di tempo e ci fossero altre attività a cui dare
priorità.
Indubbiamente, inutile negarlo, il lungo periodo di difficoltà del settore non ha certo contri-
buito negli ultimi tempi a creare le condizioni idonee per un sano sviluppo di quello spirito
collaborativo tra colleghi che è la base della vita associativa. Però è altrettanto indubbio che è
proprio nei momenti di difficoltà che dallo stare assieme possono nascere soluzioni a problemi
comuni e progetti che possono contribuire a far crescere il nostro business.
Cito solo, per fare alcuni esempi, alcune iniziative sulle quali FME sta lavorando e che trovano
negli ambiti regionali il contesto ideale per svilupparsi e portare ai soci quei vantaggi reali e
concreti per i quali sono state pensate e sviluppate.
Indirizzate al comparto aziendale va citato il consolidamento della centrale rischi, la certifica-
zione dell’area Credito Management e la certificazione del rating, così come l’invio a tutti i soci
dello studio di Benchmarking dei bilanci di produttori e distributori, patrimonio di informazioni
utili per posizionare la propria azienda nel contesto del settore di riferimento.
Verso il mercato non si può non parlare, invece, del Listino Servizi e del Listino Cavi, delle
statistiche, di Electrocod, così come di assoluta priorità, anche per gli sviluppi che potrà avere
nell’immediato futuro, è Communication Warehouse.
Di questo e di tanto altro parleremo e ci confronteremo con gli imprenditori locali nelle riunioni
in Piemonte, Lombardia, Triveneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Campania, per poi via
via visitare anche le restanti zone d’Italia. Come già detto per altro ci piacerebbe che questi
incontri fossero anche l’occasione per ascoltare nuove proposte e suggerimenti fatte diretta-
mente dai Soci al fine di venire sempre più incontro alle richieste della base associativa.
Prima di chiudere questo spazio vorrei menzionare un’altra importante iniziativa che, se andrà
in porto, potrà portare vantaggi indiscutibili alla nostra categoria: mi piace parlarne anche
perché dimostra come FME sia cresciuta in fatto di credibilità e di rappresentatività tanto da
essere al fianco di ANIE nella proposta che come Prosiel stiamo portando all’attenzione del
MISE, Ministero per lo Sviluppo Economico, relativa ad un provvedimento governativo che ab-
bia ad oggetto il tema delle verifiche degli impianti elettrici nelle abitazioni. Con l’obiettivo pri-
mario di salvaguardare la sicurezza degli impianti nelle case, evitando e riducendo gli incidenti
domestici ancora molto numerosi, si può ottenere, infatti, un grosso ritorno economico nel
rifacimento degli impianti stessi, puntando soprattutto sulla domotica, sulle nuove tecnologie
di controllo e modulazione dell’energia e su tutte le altre nuove possibilità. Senza entrare per
ora troppo nel merito, essendo ancora nella primissima fase di studio di fattibilità del progetto,
anticipiamo che la proposta è quella di costituire un Ente, copartecipato pubblico/privato sul
modello dell’analogo Consuel operante in Francia che, partendo da una dotazione economica
iniziale, si faccia carico di effettuare le verifiche a campione. La proposta per ora è quella di
partire con un test su Roma, su un campione di circa 10.000 abitazioni.
L’iter è sicuramente lungo e sappiamo bene che quando si ha a che fare con le istituzioni nulla
è mai certo, però la prima risposta avuta dal Ministero è stata positiva ed è indubbio che se l’i-
niziativa andasse in porto il nostro settore potrebbe beneficare di ritorni economici importanti.
Vi terremo ovviamente aggiornati, intanto buona lettura a tutti!
Giampaolo Ferrari
Presidente FMEVuoi dire la tua opinione sull’editoriale o
suggerire argomenti su cui dibattere?
Scrivi a: relazione.esterne@fmeonline.it
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16. 14 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
Quali saranno le
tendenze che si stanno
delineando negli
attuali scenari?
Quale futuro
per la
distribuzione
di materiale
elettrico?
Lo chiediamo ad Antonello Garzoni, Docente
di strategie competitive presso l’Università
Bocconi e Direttore del Master in Impren-
ditorialità e Strategia Aziendale della SDA
Bocconi, che ha illustrato la sua visione nel
corso dell’evento organizzato da FME in oc-
casione di Solarexpo 2014, tenutosi a Fiera
Milano lo scorso 7 maggio.
Che ne pensa del mercato elettrico attuale?
«È un mercato sicuramente difficile di que-
sti tempi; però ci sono spazi di crescita in
aree come la domotica, oppure con l’iden-
tificazione di nuovi ambiti come la cantieri-
stica navale o l’automazione. Comunque la
necessità è quella di specializzarsi».
Quali consigli per un mercato
così frammentato?
«In un contesto come questo bisogna fare
squadra, lavorare con un gruppo compatto
che sia in grado di giocare un ruolo impor-
tante sia per un migliore servizio a livello lo-
cale, sia per la capacità di giocare una par-
tita con i clienti di mercati importanti, dove
si ha la capacità di specializzarsi in ambiti
interessanti e su delle nicchie di maggiore
crescita e maggior valore».
È vero che si salveranno grandi e piccoli
distributori e soccomberanno i medi?
«Al contrario; io credo che i piccoli hanno si-
curamente delle difficoltà legate alla massa
critica, ma comunque riescono a presidia-
re il loro mercato. Il grande distributore in
questo momento ha delle grandi difficoltà
perché reagisce male alla contrazione di
mercato. Sul medio, bisogna prima di tut-
to capire che cosa s’intende per medio. Il
medio/grande è quello che nel mercato va
bene, come dimostrano peraltro i dati di
redditività, mentre il medio/piccolo è quello
che probabilmente ha le maggiori difficoltà.
In questo contesto, è importante gestire un
discorso di cooperazione ad ampio raggio,
ovvero la capacità di giocare un ruolo un po’
più ampio per un presidio dei mercati più
interessanti e per dare anche un servizio
all’industria (che qui è grande) e necessita
di partner preparati. Quindi riuscire a diven-
tare più grande diventa un obiettivo primario
per gli attori medio/piccoli».
I movimenti di aggregazione tra distributori
sono un’inevitabile conseguenza?
«L’Italia non è fatta normalmente da im-
prenditori con un alto grado di altruismo e
desiderio cooperativo. L’obiettivo non è dun-
que quello di forzare processi aggregativi,
ma di fare un vero gioco di squadra. Con un
ruolo che possa essere di sistema e di van-
taggio per tutti».
a cura della Federazione
Antonello Garzoni, Docente
di strategie competitive presso
l’Università Bocconi e Direttore del
Master in Imprenditorialità e Strategia
Aziendale della SDA Bocconi
Negli ultimi anni, il livello di redditività media del
settore della distribuzione è progressivamente
diminuito, attestandosi su livelli molto bassi
Nello stesso periodo, la redditività del comparto dei
produttori di materiale elettrico appare decisamente
più stabile e si attesta su livelli mediamente più elevati
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17. Break
the wall
La crisi finanziaria
ha da tempo fatto
emergere il ruolo
determinante del
processo legato al
credito all’interno
di tutte le imprese
Mentre su tutti gli indicatori relativi alla
fiducia delle imprese e del mercato, si as-
siste ad un timido trend positivo anche per
i prossimi mesi, sul versante finanziario
le imprese italiane del terziario tornano
timidamente a fare capolino negli uffici
degli istituti di credito nel primo trime-
stre 2014 per chiedere un fido, un finan-
ziamento, oppure la rinegoziazione di un
fido o di un finanziamento esistente: sono
state il 14,6 per cento contro il precedente
10,8 per cento.
Resta problematica la situazione della
domanda e dell’offerta di credito. È bene,
tuttavia, evidenziare come in qualche modo
la riduzione del credito concesso alle im-
prese da parte delle banche sembri lieve-
mente allentarsi con l’inizio del 2014.
Rimane, infatti, bassa, ma in leggera cre-
scita, la cosiddetta area di stabilità, ovvero
la percentuale di coloro che ottengono il
credito con un ammontare pari o superiore
rispetto alla richiesta (25,4 per cento su
23,8 per cento) e diminuisce l’area di irri-
gidimento, corrispondente alla quota delle
imprese che si sono viste accordare un
credito inferiore rispetto a quello richiesto
e delle imprese che non se lo sono viste
accordare affatto (50,7 per cento su 52,3
per cento).
La situazione resta, comunque, preoccu-
pante, non fosse altro per il fatto che la
quota delle risposte negative si conferma
più elevata rispetto a quella delle domande
accolte (come accade ormai da un anno e
mezzo).
Alla luce di tutto ciò, si assiste ad una so-
stanziale invarianza nei giudizi negativi de-
gli imprenditori relativamente ai costi dei
servizi bancari nel loro complesso.
Al di là di quanto possa fare l’intervento
della banca centrale penalizzando i deposi-
ti bancari, oggi gli indicatori sul fabbisogno
finanziario relativi alla capacità di far fron-
te agli impegni assunti sono e rimarranno
negativi; da qui nasce il titolo dell’articolo:
il “muro da rompere”. I grossisti, sollecitati
da FME, hanno applicato con successo,
dalla sua uscita nel 2012, la legge 192 re-
lativa al mancato rispetto dei termini di pa-
gamento della Pubblica Amministrazione,
ma ancora oggi sono chiamati a reggere
da soli il peso finanziario verso la propria
clientela con la conseguenza che l’indica-
tore dei giorni crediti verso la stessa sta
aumentando anche quest’ anno.
L’aumento è dovuto ad una serie di fatto-
ri quali: riduzione dei fatturati di vendita,
continue richieste di piani di rientro e una
persistente insolvenza; l’insieme di que-
sti fattori fa sì che la velocità di rientro
sia inferiore alle attese logiche e ai rischi
settoriali, con presumibili perdite che non
giustificherebbero i rischi assunti, specie
di fronte alla perdita di marginalità degli
ultimi anni.
I grossisti dovrebbero fare su questi temi
maggior sistema, insieme ai fornitori, visto
che anche questi ultimi sono interessati al
fenomeno, sia per le loro vendite dirette
alla clientela “comune”, sia per condivi-
derne i rischi e monitorare la “salute” fi-
nanziaria dei propri clienti e del mercato,
evitando inutili e dannosi “transfer order”
in sottocosto.
Occorre, quindi, abbattere il muro della
riservatezza in un processo orizzontale di
trasparenza al mercato, iniziando dalla
richiesta istruttoria delle procedure di af-
fidamento sul modello bancario, creando e
diffondendo un progetto di filiera con l’ap-
poggio del sistema bancario (vedi Confidi),
nel quale potranno trovare la giusta collo-
cazione tutte quelle Associazioni che han-
no interesse a far crescere e consolidare le
imprese socie, abbattendo così il muro at-
tuale e ricostruendo quel clima necessario
e consapevole per lo sviluppo del settore di
fronte alle nuove sfide dei mercati a “valore
aggiunto”.
Giancarlo Profeti
15Anno 5, N.5www.commercioelettrico.com
FEDERAZIONE
Giancarlo Profeti, Direttore FME
Profeti.indd 3 27/06/2014 12:01:38
18. I primi vincitori e le
loro opinioni
Primi
vincitori
Oscar
Toplevel
Abbiamo intervistato alcuni collaboratori delle
società che si sono aggiudicate il primo OSCAR
TOPLEVEL, dedicato all’associato FME che più
si è distinto nella crescita professionale dei
propri collaboratori.
I primi ad aggiudicarsi l’OSCAR TOPLEVEL
sono MEF e il Gruppo Fogliani.
Siamo andati a fargli visita e abbiamo raccolto
le loro opinioni su CommunicationWarehouse.
Ci hanno raccontato le loro professionalità e le
attività quotidiane che svolgono, la loro visione
sul portale, elencando i motivi che li portano a
leggere regolarmente le newsletter dei produt-
tori. Ne abbiamo ricavato sei video interviste
che ora condividiamo con tutti gli utenti del por-
tale. Dalla loro esperienza abbiamo acquisito i
vantaggi offerti da CommunicationWarehouse,
sopra a tutti la tempestività nella ricezione del-
le informazioni sui prodotti che ricevono diret-
tamente sulla propria postazione, informazioni
facili che aiutano nel lavoro quotidiano e che
permettono di essere al passo con i tempi.
In molti casi ci segnalano di aver trovato, nelle
newsletter di CommunicationWarehouse, delle
soluzioni che sono state immediatamente utili
nella soddisfazione del cliente.
In sintesi ci hanno lasciato il messaggio che
“essere informati tempestivamente e con sem-
plicità è utile per migliorare la soddisfazione
del cliente”.
Come spesso accade l’appetito vien mangiando
e di conseguenza sono emerse le richieste, pri-
ma fra tutte “aumentare il numero di produttori
aderenti a CommunicationWarehouse”.
Allargare la gamma di prodotti trattati nel
portale coprendo tutti i prodotti che gestiscono
quotidianamente.
Altro punto da incrementare è una maggiore
profondità tecnica sui prodotti presentati.
Ancora una volta emerge la sete d’informazioni
da parte delle migliori figure professionali, forti
della consapevolezza che “solo un maggiore
livello di conoscenza può fare la differenza nel
soddisfare clienti sempre più esigenti”.
Enrico Renato Viscardi
Claudio Casarotto
Fogliani
Paolo Tassi
Fogliani Franchini
Mirko Iavarone
Fogliani
Stefano Solli
MEF
Antonio Peccerillo
MEF
Laico Possemato
MEF
ABB
BM Group
Bocchiotti
BTicino
Comelit
Fox & Parker
Gewiss
Hager
Osram
Philips
Riello UPS
Scame Parre
Schneider Electric
Siemens
Soler & Palau
Vimar
Vortice
I Partner di
CommunicationWarehouse2
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19. Portare
all’estero Metel
o aprirsi verso
gli standard
stranieri?
Carlo Carrara, in
occasione dell’uscita
dal CDA Metel,
ci saluta con una
riflessione sul futuro
dell’azienda
Analizzando il contesto italiano, Metel ha
avuto una rapida evoluzione in termini tec-
nologici ed un’accentuata penetrazione del
mercato da quando ai servizi di base di tra-
smissione dei documenti, sono stati affian-
cati servizi aggiuntivi volti alla risoluzione di
problematiche settoriali ed individuali, e fina-
lizzati a migliorare notevolmente l’efficacia e
la completezza dello scambio informativo nel
contesto della filiera elettrica.
Stiamo,tuttavia,raggiungendounasituazione
di stallo: il parco utenti negli anni di significa-
tiva espansione è stato mantenuto circoscrit-
to a solo due livelli della filiera: produttori e
distributori. Solamente nell’ultimo triennio si
è riusciti a raggiungere una modesta apertu-
ra verso quelle Software House che offrono
servizi proprio ai soggetti della filiera elettri-
ca. Ciò nonostante, non si è ancora riusciti a
fare accettare totalmente il concetto che sta
alla base di uno “standard”, ovvero che per
essere tale ed affermarsi in modo solido e
duraturo, debba essere diffuso il più possibile
e non essere limitato a diventare il linguaggio
di pochi. Chi adotta uno “standard” lo fa con
l’intento di ridurre i costi e semplificare le
operazioni di scambio documentale ed infor-
mativo, e deve avere la certezza che questi si
diffondano in modo permanente e stabile nel
mercato in cui opera. Ogni atteggiamento di
chiusura verso la libera diffusione aumenta il
rischio che altri standard finiscano col sop-
piantare lo “standard riservato” fino al punto
di renderlo inutile.
Con lo standard Metel si sono raggiunti risul-
tati importanti nella filiera elettrica in Italia
(pur considerando l’esclusione degli installa-
tori), mentre nel contesto europeo ci si trova
in una posizione molto fragile, soprattutto se
la si rapporta alla diffusione, alla potenza, e
all’“anzianità” di standard non soggetti a li-
mitazioni di sorta. Penso quindi che se Metel
rimarrà chiusa continuando a blindare il par-
co degli utenti, non reggerà al confronto con
gli standard diffusi in Europa. Al momento
non penso che ci siano prospettive di cam-
biamento radicale di questa impostazione
che ha ormai assunto un ruolo strategico, ed
è consolidata e radicata in modo indiscutibi-
le. Le rigide posizioni dei due soci principali,
anziché essere affrontate sui giusti tavoli di
discussione, sono state portate irrisolte an-
che nell’organo di controllo di Metel, che non
ha alcuna competenza per poterle discutere
e modificare.
È per questo motivo che definisco sostanzial-
mente di stallo la posizione attuale di Metel.
In questo quadro non molto edificante, vedo
tuttavia una strada molto interessante non
nel rimuovere gli ostacoli, ma nell’aggirarli,
con grosse opportunità di ulteriore sviluppo e
consolidamento anche su un mercato aperto
all’Europa. La chiave di questo nuovo terreno
di sviluppo sta nell’“integrazione” con gli altri
standard europei: non potendo far loro con-
correnza per la debolezza e limitatezza della
sua diffusione, Metel si dovrebbe aprire per
interfacciarsi con i principali standard euro-
pei creando di fatto la possibilità di comuni-
care con tutti. Il primo standard verso cui si
dovrebbe rivolgere è Etim, che consolidato
nel Nord, sta diffondendosi anche nel resto
dell’Europa e nei Paesi dell’Est europeo.
Una corretta “integrazione” con Etim aprireb-
be agli standard Metel orizzonti decisamente
molto più ampi di quelli attuali, a patto che
non emergano nuovi fattori destinati a con-
trastare una tale evoluzione.
Carlo Carrara
17Anno 5, N.5www.commercioelettrico.com
FEDERAZIONE
Carlo Carrara
FME Metel.indd 3 27/06/2014 11:57:15
20. Che cos’è, cosa
si deve fare ed a cosa
può servire il rating
Il rating
e i suoi utilizzi
Il rating è un’opinione sulle capacità di
un soggetto di adempiere alle proprie
obbligazioni finanziarie.
In particolare, i rating di credito pos-
sono essere utilizzati per valutare il
rischio di:
- debiti sovrani;
- titoli obbligazionari;
- società non finanziarie (imprese);
- società finanziarie;
- prodotti di finanza strutturata.
I rating possono qualificarsi come
rating pubblici, nel caso in cui la va-
lutazione espressa con il rating sia
un’informazione aperta a tutti, o
come rating privati, nel caso in cui
la valutazione sia riservata al richie-
dente (e condivisibile con terzi solo
in casi specifici e regolamentati).
Diversamente dagli score di credito,
che possono essere ottenuti attraver-
so algoritmi statistici calcolati sulla
base di dati quali/quantitativi relativi
al soggetto valutato (nel caso delle
imprese dati di bilancio, precedenti
casi di insolvenza, ecc.), i rating hanno
sempre una componente “judgemen-
tal”: in altri termini, la valutazione
finale è sempre oggetto di un giudizio
di un analista o di un team di analisti.
A chi devo rivolgermi?
Posso scegliere io o ci sono elenchi
ufficiali da consultare?
Nell’Unione Europea, l’attività di rating
è oggetto di una rigorosa regolamen-
tazione che fa capo all’Esma (Europe-
an Securities and Markets Authority),
l’Autorità europea che ha la respon-
sabilità della registrazione e supervi-
sione delle agenzie di rating. Possono,
quindi, emettere un rating solo le
agenzie riconosciute dall’Esma.
Se autorizzati anche dalla Banca
d’Italia, i rating possono essere uti-
lizzati dalle banche nell’ambito della
determinazione del requisito minimo
patrimoniale di Basilea con il metodo
standardizzato. Infine, i rating pos-
sono essere impiegati in ambito Ecaf
(Eurosystem credit assesment fra-
mework) per il rifinanziamento degli
istituti di credito presso la Banca Cen-
trale Europea.
Le uniche agenzie di rating operanti
in Italia che, oltre ad essere ricono-
sciute dall’Esma, sono riconosciute
anche dalla Banca d’Italia e dalla
Banca Centrale Europea sono Cer-
ved, DBRS, FitchRatings, Moody’s e
Standard & Poor’s.
18 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
Cerved.indd 2 27/06/2014 15:19:13
21. Come si ottiene un rating pubblico?
Quanto tempo ci vuole?
Nel caso di Cerved, l’emissione di un
rating pubblico è un processo che
consta di otto fasi e che può essere
ultimato in sole cinque settimane, nel
caso in cui l’impresa oggetto di valu-
tazione abbia rapidamente a disposi-
zione le informazioni necessarie per la
valutazione:
1) mandato: la società che richiede un
rating formalizza un mandato a Cer-
ved;
2) raccolta delle informazioni: l’anali-
sta o gli analisti raccolgono le infor-
mazioni rilevanti dagli archivi di Cer-
ved e richiedono alla società oggetto di
valutazione una serie di informazioni
aggiuntive (business plan, budget, pia-
ni finanziamento in essere, prospetto
centrale rischi, ecc.), che consentono
di completare e di aggiornare il set di
dati utili a una corretta valutazione del
rischio di credito;
3) analisi dei dati da parte della/e
persona/e incaricata/e da Cerved;
4) visita presso la sede aziendale: du-
rante l’incontro, l’analista (o gli anali-
sti) approfondisce con le persone chia-
ve dell’azienda gli aspetti più rilevanti
per valutare il rischio dell’azienda;
5) valutazione dell’azienda: sulla base
dei dati e delle informazioni raccolte
nei database societari o presso l’a-
zienda da valutare, l’analista (o gli
analisti) elabora un giudizio di rating
che sottopone al Comitato di Rating;
6) confronto pre-emissione: l’analista
(gli analisti) comunicano all’azienda il
rating assegnato e le argomentazioni
che hanno portato a quella valutazione;
7) emissione: passato un giorno la-
vorativo, Cerved emette il rating che
diventa pubblico;
8) monitoraggio: dopo l’emissione
del rating, la società è sotto il moni-
toraggio di Cerved; questo significa
che il rating viene ri-emesso nel caso
di nuove informazioni che cambiano
in modo rilevante il profilo di rischio
dell’azienda.
Quali dati vengono analizzati per il
mio rating? Perché?
Per l’emissione del rating sono ana-
lizzate tutte le informazioni che pos-
sono influenzare il rischio di default di
un’impresa. Parte di queste informa-
zioni sono pubbliche – come, ad esem-
pio, i bilanci o l’apertura/chiusura di
sedi legali che per legge devono es-
sere depositate presso il registro delle
imprese – parte devono, invece, essere
fornite dall’azienda oggetto di valuta-
zione alla società di rating: ad esem-
pio, il business plan, il budget, i piani di
finanziamento in essere. Oltre a un set
d’informazioni standard, esistono dei
dati che dipendono dalla natura parti-
colare del business dell’impresa e che
possono essere più o meno rilevanti ai
fini della valutazione del rischio.
A una valutazione più accurata, quindi
supportata da un set di dati più ampio
e rilevante, corrisponde una maggiore
trasparenza per il mercato, che si tra-
duce per l’impresa valutata in un costo
minore del finanziamento.
Devo fornire dati o documenti a sca-
denze precise?
La società oggetto di valutazione è
tenuta a fornire informazioni aggior-
nate e accurate all’agenzia di rating.
La tempestività della fornitura dei dati
consente di accorciare i tempi dell’e-
missione del rating ed è in genere
nell’interesse della stessa impresa.
19Anno 5, N.5www.commercioelettrico.com
ECONOMIACerved Rating Agency
Cerved Rating Agency è l’agenzia di rating italiana specializzata nella valutazione
del merito di credito di imprese non finanziarie. I rating di Cerved Rating Agency
sono riconosciuti in ambito europeo e utilizzabili a fini regolamentari.
Cerved Rating Agency, nasce dallo scorporo delle attività di rating di Cerved Group
con l’obiettivo di valorizzare le competenze sviluppate dal gruppo nel campo delle
valutazioni del merito di credito e offrire al mercato un servizio di alta qualità, raf-
forzando i presidi di indipendenza dell’attività di rating.
Le valutazioni rilasciate da Cerved Rating Agency sono di elevata qualità; si basano
su una metodologia rigorosa e sistematica che garantisce un alto livello di accura-
tezza e di robustezza.
Cerved.indd 3 27/06/2014 15:19:15
22. Posso negoziare il giudizio finale?
Come posso migliorare il mio rating?
Il giudizio finale non è in alcun caso
oggetto di negoziazione tra l’agenzia di
rating e la società valutata.
L’assegnazione di un rating è comun-
que un processo che aiuta l’azienda a
individuare le proprie aree di miglio-
ramento, sia perché “costringe” la
società valutata a produrre una docu-
mentazione utile per autovalutarsi, sia
perché è accompagnato da un rappor-
to con il quale gli analisti argomentano
le ragioni che hanno portato all’asse-
gnazione del rating, compresi i punti di
forza e di debolezza, analisi di scenario
che possono simulare l’evoluzione del
rischio.
È obbligatorio avere il rating?
La legge non impone alcun obbligo, ma
il rating è un elemento fondamentale
per gli eventuali investitori di Mini-Bond,
perché offre un’informazione sintetica
sul grado di rischio che si corre a fronte
del rendimento del titolo che metterà in
portafoglio.
Perché devo chiedere il rating?
Il rating può migliorare l’accesso alle
fonti di finanziamento di un’impresa,
supportandone la crescita, ed è il primo
passo che un’azienda deve fare per va-
lutare se l’opzione Mini-Bond è adatta
al progetto di sviluppo della società.
In rating è, infatti, lo strumento attra-
verso il quale un’azienda può allineare
la propria percezione a quella delle
banche e di altri potenziali finanziatori,
migliorando in modo decisivo la consa-
pevolezza delle proprie potenzialità, tra
le quali quella di finanziarsi attraverso
l’emissione di Mini-Bond.
Un buon rating può essere impiegato
come strumento per migliorare il dialo-
go con le banche, sia in ottica di conces-
sione di un nuovo finanziamento, sia in
ottica di rinegoziazione delle condizioni
in essere. La valutazione di un’agenzia
riconosciuta dall’Esma e dalla Banca
d’Italia, le stesse valutazioni presenti
nel rapporto che accompagna il rating,
possono infatti fornire utili indicazioni
per completare e migliorare il set di in-
formazioni necessarie alla banca nella
concessione di un prestito.
Inoltre, un rating positivo aiuta l’azien-
da a ottenere credito commerciale dalle
proprie controparti o a migliorare le
condizioni correnti. Il rating pubblico è,
infatti, uno strumento che aiuta i forni-
tori dell’azienda a includere un’azienda
solida tra i buoni pagatori, spingendoli
a offrire condizioni commerciali più
flessibili.
Il rating può poi essere utilizzato con la
propria assicurazione creditizia, per ri-
durre la polizza o per innalzare la soglia
di copertura.
Il rating è anche uno strumento che
supporta la crescita, sia sui mercati
nazionali, sia sui mercati internaziona-
li. Una valutazione positiva certificata
da un’agenzia di rating riconosciuta è
in alcuni casi un requisito necessario
per accedere a gare della Pubblica
Amministrazione o per evitare di pre-
sentare fidejussioni bancarie. Il rating
è anche un passaporto internazionale
che agevola la conclusione di accordi o
di partnership all’estero: essendo uno
strumento riconosciuto a livello inter-
nazionale, consente, infatti, di allineare
la percezione del rischio delle imprese
italiane a quella di aziende tedesche,
statunitensi o di altri Paesi, svincolan-
dola da quella del rischio-paese.
Il giudizio espresso da un’agenzia di
rating è riconosciuto da tutti o qualcu-
no può chiedermi di fare un’altra valu-
tazione con un’agenzia di sua fiducia?
Le valutazioni espresse da agenzie
riconosciute sono pubblicate sul sito
dell’Esma se i rating sono pubblici e
quindi quei giudizi possono essere uti-
lizzati erga omnes. Ciò non impedisce
la possibilità per un soggetto di richie-
dere più valutazioni a diverse agenzie
di rating, che tra loro possono anche
differire.
Mauro Alfonso
Amministratore Delegato
Cerved Rating Agency
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24. Un’opportunità da
valorizzare, lavorando
su comunicazione,
segmentazione e
proposta commerciale
I sistemi
di allarme
e sorveglianza
per le abitazioni
Il tema della sicurezza delle famiglie e,
in particolare, delle abitazioni è ogget-
to di diverse rilevazioni svolte dall’Istat
e da altri Enti, tra cui le forze dell’or-
dine e il Ministero dell’interno: l’Istat
intervista periodicamente oltre 20.000
famiglie nell’ambito delle sue indagini
multi scopo, rilevando tra l’altro i reati
subiti e i danni che ne sono conseguiti,
la percezione di sicurezza, i mezzi di
difesa adottati; le forze dell’ordine rile-
vano le denunce ricevute. La ricchezza
dei dati raccolti consente di analizzare
i fenomeni con un elevato dettaglio,
in base all’area geografica, all’età, al
sesso e ad altre caratteristiche. Pur-
troppo, non sempre i dati sono aggior-
natissimi.
Il CESDE studia questi dati, e ove
necessario, effettua delle stime ag-
giornate sulla base dei trend storici,
accettando naturalmente un margine
di approssimazione più elevato. Que-
sto mese presentiamo un’analisi sui
furti nelle abitazioni e i reati connes-
si, di grande interesse per valutare il
mercato dei sistemi di allarme e sor-
veglianza per le abitazioni.
I furti nelle abitazioni:
un fenomeno rilevante per
le famiglie e in rapida crescita
I furti negli appartamenti e i rea-
ti connessi (come i furti nelle parti
esterne dell’abitazione, i vandalismi,
le intrusioni abusive) costituiscono
un fenomeno di grande rilevanza per
le famiglie italiane: ogni anno oltre
il 2 per cento delle famiglie è colpito
da un attacco alla propria abitazione;
nell’arco di una vita vi è la quasi cer-
tezza di subire più di un furto nella
propria abitazione.
I soli furti denunciati alle forze dell’or-
dine sono oltre 200.000 l’anno; si tratta
di un dato che non include vandalismi,
danneggiamenti e intrusioni abusive,
non comprende i furti tentati senza
successo, e non considera i furti non
denunciati alle forze dell’ordine: infat-
ti, circa il 30÷35 per cento dei furti in
abitazione, secondo le indagini Istat,
non viene denunciato, nella convin-
zione, corretta, che la probabilità di
recuperare i beni derubati sia minima.
Il numero di furti in abitazione, dopo
22 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
Figura 1: Dinamica dei furti in
abitazione 2006-2012
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25. un lungo periodo di stasi o di riduzio-
ne, ha ripreso a crescere velocemente
dal 2009, in corrispondenza dell’ag-
gravarsi della crisi economica: la cre-
scita, tra il 2009 e il 2012, è stata pari
al 58 per cento (figura 1); si noti che
nello stesso periodo le altre tipologie
di furti sono in calo o in lieve crescita,
con l’eccezione dei furti con destrezza.
In sintesi, il problema dei furti in abi-
tazione non è un problema nuovo, ma
sta assumendo una nuova rilevanza, e
questo è destinato ad avere riflessi sul
mercato di tutti i sistemi per la prote-
zione dell’abitazione.
Per numerosità dei sinistri e per di-
mensione economica del danno, il
furto nell’abitazione costituisce per le
famiglie la principale fonte di danni
economici da criminalità dopo quelli
relativi ai veicoli (furti di auto e moto-
veicoli, di loro parti, di oggetti all’in-
terno di essi, vandalismi), e prima di
tutti gli altri, quali i furti subiti fuori
dall’abitazione, i borseggi, gli scippi, le
rapine.
Il danno medio da furto nell’abitazione
principale è intorno ai 3.700 euro, e nel
60 per cento dei casi il danno supera i
500 euro; valori più elevati si riscontra-
no solo per il furto di auto, con valori
medi intorno ai 5.000 euro, mentre per
tutti gli altri tipi di furto hanno valori
medi decisamente più bassi (figura 2).
Gli oggetti rubati più spesso nelle
abitazioni sono il denaro, i gioielli e le
pellicce (tutti oltre il 50 per cento dei
casi denunciati); altri oggetti rubati
con una certa frequenza (in generale
intorno al 15 per cento dei casi per
ciascuna tipologia di articoli), sono
TV e altri equipaggiamenti elettronici
(stereo, computer, ecc.), oggetti di ar-
genteria, porcellana, quadri e oggetti
di arte.
Mentre chi ha subito il furto di un vei-
colo lo recupera in circa la metà dei
casi (oltre il 40 per cento di moto e
motorini, circa il 60 per cento di auto e
camion), chi ha subito un furto in abi-
tazione non recupera i beni e non viene
risarcito in oltre il 90 per cento dei casi:
i beni derubati sono recuperati in circa
il 2÷4 per cento (tra recupero integrale
e parziale), mentre in meno del 2 per
cento dei casi vi è un rimborso assicu-
rativo (figura 3). Si noti che le famiglie
che hanno una polizza contro i furti in
casa sono poco meno del 20 per cento.
Il fenomeno dei furti e dei reati contro
l’abitazione è fortemente segmentato
secondo il tipo di comune (figura 4):
è più debole nei Comuni più piccoli, e
cresce man mano che ci si sposta ver-
so i Comuni più grandi. La frequenza
dei furti è maggiore nelle aree metro-
politane, ma in quest’ambito i comu-
ni centrali dell’area (Milano, Torino,
Roma, Napoli, ecc.) hanno meno reati
contro l’abitazione dei comuni periferi-
ci che li circondano: si tratta di aree di
pendolari, che lasciano vuote le case
per gran parte della giornata, una si-
tuazione che facilita i furti.
Il quadro fin qui delineato si rispecchia
nelle percezioni delle famiglie rispetto
ai reati fin qui considerati: il furto in
abitazione preoccupa molto o abba-
stanza il 60 per cento dei cittadini, oltre
10 punti più di scippi, borseggi, rapine e
quasi 15 punti in più dei furti in auto (fi-
gura 5). La preoccupazione è maggiore
23Anno 5, N.5www.commercioelettrico.com
mercato
Figura 2: Danno medio della famiglia per tipo di reato (euro)
Scarpinato.indd 3 27/06/2014 11:55:00
26. 24 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
per le donne (64 per cento) rispetto agli
uomini (54 per cento), e per le classi
di età centrali (35÷54 anni: 64-65 per
cento) rispetto ai giovani fino a 24 anni
(56 per cento) e agli ultra sessantacin-
quenni (52 per cento) (figura 6).
La difesa dai furti in casa è basata so-
prattutto sui sistemi di difesa passiva,
quali le porte blindate (47 per cento), il
bloccaggio (28 per cento) e le inferriate
alle finestre (23 per cento), e la colla-
borazione con i vicini (39,4 per cento). I
sistemi di allarme hanno una diffusio-
ne ancora relativamente limitata (18,1
per cento), mentre il collegamento a
istituti di vigilanza è inferiore al 5 per
cento. Solo il 5,9 per cento delle fami-
glie ha un custode o un servizio di por-
tierato. Si tratta di dati rilevati nel 2009
(figura 7): sulla base dei trend storici
si può ritenere che, per tutte le voci
relative a sistemi di difesa attivi e pas-
sivi vi sia stato un incremento, mentre
il gap tra sistemi fisici ed elettronici
dovrebbe essersi ridotto. Entro questo
quadro nazionale si osserva una forte
segmentazione territoriale:
- nei comuni centrali dell’area metro-
politana è maggiore il ricorso alle dife-
se passive (ad esempio, il 56 per cento
delle famiglie ha adottato le porte
blindate), al portierato (22 per cento),
mentre è minore l’utilizzo dei sistemi
di allarme (15,6 per cento);
- nei comuni periferici dell’area me-
tropolitana vi è il massimo ricorso ai
sistemi di allarme (25 per cento) e alla
collaborazione dei vicini (44 per cento);
- nei centri medi e piccoli è relati-
vamente maggiore il ruolo dei vicini
(41÷43 per cento), dei cani da guardia,
delle armi e, in parte, degli istituti di
vigilanza.
I sistemi di allarme
per le abitazioni:
un’opportunità da cogliere
Esiste, quindi, una domanda potenziale
di sistemi per la difesa dell’abitazione:
il problema dei furti in casa è rilevante
per frequenza ed entità del danno ed
è cresciuto rapidamente negli ultimi
anni; le famiglie lo percepiscono con
chiarezza e sono già abituate a spen-
dere per la sicurezza dell’abitazione,
per investimenti (porte, finestre, siste-
mi) e, in misura minore, tendenzial-
mente limitata alle famiglie a reddito
più elevato, per servizi (custodia, vigi-
lanza, assicurazioni).
Tra i sistemi e i servizi a difesa dell’a-
bitazione, i sistemi di allarme e sorve-
glianza sono in questa fase di partico-
lare interesse per vari motivi connessi
alla maturazione delle tecnologie: ab-
bassamento dei prezzi, ormai scesi a
Figura 3: Che cosa è avvenuto
alla refurtiva?
Figura 4: Dove è più intenso il
fenomeno dei furti e degli altri
reati contro l’abitazione?
Scarpinato.indd 4 27/06/2014 11:55:01
27. 25Anno 5, N.5www.commercioelettrico.com
mercato
valori che si collocano tra qualche cen-
tinaio e qualche migliaio di euro per si-
stema installato da un professionista;
sviluppo della tecnologia “wireless”,
che evita le opere murarie; sviluppo
della tecnologia delle “webcam”, che
permette la sorveglianza a distanza
da un PC, da tablet o direttamente da
cellulare, a costo molto contenuto.
Potenzialmente i numeri di questo
mercato sono molto interessanti: se si
ipotizza, ad esempio, un prezzo medio
di 1.000 euro per sistema (installazio-
ne inclusa), su 30 milioni di abitazioni il
mercato cumulato potenziale sarebbe
nell’ordine di 30 miliardi di euro, senza
contare le sostituzioni. Naturalmente
si tratta di valori limite, ma sufficienti
per comprendere quanto possa essere
rilevante questo comparto.
Tuttavia, i tempi di diffusione sono sto-
ricamente lenti, nell’ordine di meno di
un punto l’anno, sempre al netto delle
sostituzioni: tra il 1998 e il 2009, la
percentuale di famiglie con sistema di
allarme nell’abitazione è cresciuta dal
13,4 per cento al 19,1 per cento. Non
abbiamo dati comparabili così precisi
per il quadriennio 2009-2013, ma le
indicazioni di cui disponiamo non se-
gnalano un boom nel tasso di penetra-
zione.
I sistemi di allarme per le abitazioni
costituiscono, quindi, un’opportu-
nità di notevole interesse per tutti
gli attori della filiera: produttori,
distributori e installatori. Tuttavia,
per fare emergere questa domanda
latente occorre investire sulla co-
municazione al mercato finale, sulla
differenziazione dell’offerta in fun-
zione della segmentazione della do-
manda, sulla strategia commerciale:
- la comunicazione è necessaria anche
per superare le diffidenze che ancora
frenano la diffusione dei sistemi di
allarme: “richiedono troppi fili”, “sono
sistemi troppo complicati da gestire”,
“non sono affidabili, scattano anche
solo se passa il gatto”, “si neutraliz-
zano con facilità”, “assordano i vicini
senza allontanare i ladri”. Inoltre, è
necessaria un’opera di acculturazio-
ne, che aiuti i consumatori ad orien-
tarsi tra le diverse tipologie di sistemi,
e a comprendere il ruolo specifico dei
sistemi di vigilanza e allarme e l’inte-
grazione con gli altri sistemi e stra-
tegie di difesa dell’abitazione. Ancora
oggi, troppo spesso, la famiglia vede
i diversi sistemi, ad esempio le infer-
riate e gli allarmi, come alternativi,
anche per ragioni di budget;
- la differenziazione dell’offerta deve
seguire i diversi segmenti di domanda:
Figura 5: Percentuale persone molto o abbastanza preoccupate di subire alcuni reati
Figura 6: Percentuale di persone molto
o abbastanza preoccupate di subire
furti in abitazione per età e sesso
Scarpinato.indd 5 27/06/2014 11:55:03
28. 26 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
ad esempio, deve tenere conto delle
caratteristiche del territorio, adattan-
dosi e integrandosi con gli altri sistemi
di difesa e automazione già adottati
dalle famiglie del luogo; deve adattarsi
alle capacità di spesa e alle “compe-
tenze tecnologiche” delle famiglie,
deve adeguarsi alle caratteristiche
dell’immobile e alle sue condizioni
(diverso intervenire in fase di ristruttu-
razione o ad appartamento finito);
- la strategia commerciale deve porre
più attenzione ai segmenti di popola-
zione più sensibili al tema della sicu-
rezza dell’abitazione, come le donne,
le fasce centrali di età, le famiglie
delle aree metropolitane e delle città
grandi e medio/grandi; deve, inoltre,
porre attenzione a nuove tipologie di
interlocutori, tipicamente i condomini,
soprattutto per la videosorveglianza;
può, inoltre, integrarsi con l’offerta
di sistemi di automazione e sicurez-
za domestica, ad esempio controllo
incendi, fughe di gas, allagamenti, o
telecontrollo del riscaldamento. In
prospettiva si potrebbero considerare
alleanze con gli operatori dei comparti
complementari, per offerte congiunte:
ad esempio, con i fornitori di sistemi
di difesa passiva (porte blindate, in-
ferriate), con i servizi di vigilanza, con
le assicurazioni (riduzione dei premi
delle polizze contro i furti).
Conclusioni
I furti nelle abitazioni e i reati connes-
si costituiscono per le famiglie la fon-
te di danni da reato più rilevante, con
la parziale eccezione dei furti di e sui
veicoli. Più ancora del furto di veicoli,
il furto in casa ha conseguenze psico-
logiche rilevanti, perché la casa è la
“tana” da cui ci si aspetta la massima
protezione.
Il problema si è accentuato dramma-
ticamente a seguito della crisi eco-
nomica, con una crescita dei furti del
58 per cento tra il 2009 e il 2012. Le
famiglie percepiscono il problema e
la sua rilevanza, e sono già abituate a
spendere per la sicurezza dell’abita-
zione, focalizzandosi soprattutto sulle
protezioni passive (porte blindate, in-
ferriate).
La progressiva maturazione delle
tecnologie digitali, con la riduzione
dei costi e il continuo arricchimento
delle funzioni dei sistemi elettronici
di allarme e sorveglianza, apre inte-
ressanti opportunità per la commer-
cializzazione di questi sistemi. Per
cogliere questa opportunità è, però,
necessario investire, soprattutto sul-
la comunicazione al mercato finale,
sulla differenziazione dell’offerta in
funzione della segmentazione della
domanda e sulla strategia commer-
ciale.
Marco Scarpinato
Figura 7: Percentuale di famiglie che hanno adottato sistemi e strategie di difesa contro i furti
nell’abitazione
Scarpinato.indd 6 27/06/2014 11:55:04
29. Meteo
sotto
controllo
Monitorare
automaticamente
l’irraggiamento solare
per ridurre i consumi
Per chi progetta gli edifici, le scelte che riguar-
dano la geometria di una chiusura trasparente,
le proprietà ottiche e il fattore solare del vetro
e la previsione di schermature sono tutti ele-
menti fondamentali di progettazione del con-
trollo dell’irraggiamento solare.
Per ridurre il fabbisogno di energia necessaria
per riscaldare e raffrescare un edificio è, quin-
di, necessario controllare la radiazione solare
sulle finestre e portefinestre della struttura.
La corretta progettazione dell’involucro e
l’utilizzo di opportune schermature possono
contribuire, quindi, al mantenimento di condi-
zioni ottimali di comfort termico e luminoso,
riducendo i consumi energetici, sia in inverno,
sia in estate.
Negli edifici con uffici rivolti a sud, in estate
l’effetto serra apporta parecchio calore indesi-
derato e, di conseguenza, provoca un aumento
del consumo energetico per l’impianto di raf-
frescamento. Può essere, quindi, conveniente
controllare l’ombreggiamento, in modo da
oscurare il più possibile l’ambiente e, nel con-
tempo, far filtrare più luce possibile per non
ricorrere all’illuminazione artificiale.
Nella stagione invernale, in presenza di sole,
può essere, invece, opportuno oscurare il meno
possibile, per un apporto di calore dal sole,
riducendo l’utilizzo dell’impianto di riscalda-
mento.
Riguardo agli edifici, come evidenziato dalla
Norma EN15232 che si riferisce all’impatto
dell’automazione sulle prestazioni energetiche
degli edifici, si nota, inoltre, come per la classe
energetica B o A sia necessaria il controllo au-
tomatico dell’ombreggiamento solare.
La stazione meteo 140KNX di Theben è in grado
di conoscere la quantità e la posizione del sole
in ogni istante e di regolare di conseguenza gli
impianti motorizzati di ombreggiamento.
Si tratta di un dispositivo multifunzione per il
controllo degli impianti tecnologici dell’edificio.
Rileva la temperatura esterna per i controlli
del condizionamento o, semplicemente, attiva
resistenze elettriche per evitare in inverno il
formarsi del ghiaccio sui percorsi pedonali o le
rampe dei box auto.
Rilevando la pioggia con una speciale super-
ficie autopulente e riscaldata per evitare il
prolungamento dell’allarme, consentendo, ad
esempio, di chiudere automaticamente finestre
a tetto o di interrompere l’irrigazione in caso di
pioggia.
Misura in modo affidabile la velocità del vento
e, alla soglia prestabilita, ritira automatica-
mente le tende esterne o altri dispositivi, evi-
tando danni.
Naturalmente si possono combinare tra di loro
differenti allarmi: ad esempio, l’azione si può
attivare solo con la coesistenza della pioggia e
del vento.
Nella stazione sono presenti anche 3 sensori
di luminosità, utilizzabili per diversi controlli,
dal più semplice controllo dell’illuminazione
esterna ad una determinata soglia di lux fino a
complesse operazioni in funzione dell’illumina-
zione esterna.
Può, inoltre, controllare l’orientamento dei pan-
nelli solari motorizzati, per ottenere il massimo
rendimento dell’impianto fotovoltaico, oppure
attivare le coperture delle serre, per creare il
clima migliore in funzione delle colture.
a cura della Redazione
27Anno 5, N.5www.commercioelettrico.com
Per ottenere la classe energetica
B o A di un edificio è necessario
il controllo automatico
dell’ombreggiamento solare
Stazione meteo 140KNX di Theben
IMPRESE
Theben.indd 3 27/06/2014 11:49:28
30. L’azienda fiorentina
Chelli ha recentemente
aperto un nuovo spazio
dimostrativo per
I’illuminazione degli
ambienti, ma non solo...
Illuminazione
e domotica
Inaugurato lo scorso 16 maggio il nuovo
Show Room Luce di Chelli, impresa di
Pontassieve (FI) che opera nel settore
dell’illuminazione, del materiale elettri-
co, delle energie rinnovabili e dell’home
& building automation.
In via Lisbona, all’interno della sede
dell’azienda, è stato completamente ri-
strutturato lo spazio espositivo luce rivol-
to al clienti finali, ai professionisti ed agli
Installatori, che potranno vedere diretta-
mente come diverse soluzioni possano
illuminare, arricchire e valorizzare gli
ambienti, dai locali pubblici ai negozi, da-
gli uffici agli appartamenti, dai musei alle
esposizioni. Uno Show Room che mette
in mostra corpi illuminanti e soluzioni
singole, ma anche installazioni complete,
rendendo l’idea dell’effetto e dell’atmo-
sfera creata ad hoc per ogni esigenza.
Specializzata nello studio e nell’assisten-
za progettuale delle soluzioni illumino-
tecniche, con il nuovo Show Room l’a-
zienda mette in evidenza il design e punta
molto su tecnologia e innovazione, grazie
ad un sistema domotico che gestisce le
accensioni di tutti i prodotti esposti.
Ed è proprio la domotica un altro settore
28 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
Il nuovo Show Room all’interno della sede della Chelli a Pontassieve (FI)
Chelli.indd 2 27/06/2014 11:46:46
31. su cui l’azienda, che ha origine negli anni
’60 sul territorio fiorentino, sta puntando,
mettendo a disposizione della clientela,
dei professionisti e degli installatori, uno
strumento ancor più sorprendente ed
innovativo: l’H.A.C. (Home Automation
Center), un appartamento completa-
mente domotico (in via del Campuccio, a
Firenze), realizzato in collaborazione con
BTicino.
Un vero e proprio appartamento inte-
ramente domotico, che potrà mostrare
concretamente come in un’abitazione che
si avvale di un sistema Hi Tech e panello
touch screen, gestibile anche in remoto
con un semplice smartphone, si possa
comodamente controllare illuminazione,
elettrodomestici, impianto di climatiz-
zazione, allarme intrusione, tapparelle e
impianto audio.
Due spazi dimostrativi che portano con
sé un grande valore aggiunto, che risiede
non solo nella semplice vendita del sin-
golo prodotto, ma nell’accompagnare il
cliente ed il professionista fino alla rea-
lizzazione finale di tutto il sistema. Chelli,
infatti, che si occupa dello studio degli
ambienti e della progettazione illumino-
tecnica, con l’attenzione al gusto e alle
necessità, offre le soluzioni più adeguate
e, avvalendosi di collaboratori profes-
sionali qualificati, fornisce in un unico e
semplice percorso un servizio completo e
qualificato.
Per l’azienda, che da anni opera anche
nel campo della cooperazione internazio-
nale con una Onlus che realizza nei Paesi
in via di sviluppo impianti fotovoltaici stu-
diati ad hoc per dare energia elettrica a
piccoli villaggi, l’investimento effettuato
per lo Show Room e per l’appartamento
domotico è stato certamente molto impe-
gnativo, non soltanto in termini economi-
ci, ma soprattutto per il tempo dedicato
e per gli sforzi materiali profusi. Lo staff
di Chelli è, tuttavia, certo che tutto que-
sto rappresenti un fattore determinante,
non soltanto per lo sviluppo delle attività
dell’azienda, ma anche per le attività dei
propri collaboratori professionali.
Amerigo Rossi
29Anno 5, N.5www.commercioelettrico.com
Distribuzione
La Galleria della luce
II pannello domotico consente di gestire tutta l’illuminazione
Chelli.indd 3 27/06/2014 11:46:48
32. Un caso di successo
tutto italiano
nel mondo delle
Smart Grid
Terminale
di cavo
“intelligente”
Nelle cabine di distribuzione dell’e-
nergia sono presenti apparecchiature
installate anche 40÷50 anni fa che, col
passare degli anni, sono state aggior-
nate secondo le esigenze emergenti.
Con l’avvento delle fonti di energia
rinnovabile (che vengono immesse
direttamente all’interno della rete di
distribuzione), i gestori si sono trovati
a dover governare maggiori flussi di
energia, che arrivano non coordinati
e spesso anche in direzioni diverse
creando sovratensioni, e ad arginare
buchi di tensione che, se non gestiti,
possono causare danni ingenti alla
rete elettrica e alle apparecchiature
collegate.
L’esigenza tecnica dei principali ge-
stori del mercato elettrico ha trovato
in 3M un partner qualificato e attento
nel trovare soluzioni (terminazioni con
sensori) in grado di identificare i gua-
sti nella rete dovuti alle perturbazioni
e ai disservizi e semplificare così l’in-
terconnettività tra apparecchiature di
vecchia generazione, ancora esistenti,
e sistemi di monitoraggio di nuova ge-
nerazione.
La necessità impellente è stata quella
di rinnovare l’hardware esistente, sen-
za dover sostituire le componentisti-
che fisse nelle cabine di distribuzione.
La sostituzione della cabina secon-
daria di distribuzione e/o del quadro
comporta, infatti, costi ingenti.
Soluzione Smart
3M Italia ha studiato le necessità del
mercato e fornito una soluzione ad hoc.
Ha inventato il primo terminale di cavo
“intelligente” di media tensione che
consente di misurare la tensione e la
corrente e si può facilmente montare sui
cavi esistenti delle cabine secondarie.
Le terminazioni con sensori prodotte da
3M sono collegate a specifici hardware e
30 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
Sensored termination
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33. software che consentono di riconoscere
la posizione del guasto e di risolverlo
in poco tempo. All’interno dei cavi si
trovano dei parametri primari che
permettono di riconoscere gli sbalzi
rispetto al normale equilibrio e di tra-
smettere le relative informazioni ad un
hardware che le interpreta, grazie a
un software che può essere sviluppato
dai gestori o da terze parti.
In questo modo si crea la possibilità di
aprire/chiudere in modo automatico
interruttori e nodi di rete distributiva
per intervenire sul guasto, riducendo
i tempi di black out e misurare conti-
nuamente la qualità dell’energia. Con
questa soluzione 3M ha soddisfatto
perfettamente le esigenze delle Power
Utility, consentendo un utilizzo ottima-
le delle cabine secondarie di distribu-
zione e quadri di distribuzione, senza
dover pensare unicamente alla loro
sostituzione definitiva.
Un’importante collaborazione
La collaborazione tra 3M Italia e le
principali Power Utility italiane inizia
nell’ottobre 2010 in seguito ad appro-
fonditi dialoghi tecnici con i tecnici
della sede della società di Marcallo
(MI), centro di eccellenza italiana nel
mondo elettrico per la produzione di
forniture tecnologicamente avanzate,
in particolare connettori per cavi a
media tensione autoretraibili.
Nel 2011 un team multifunzionale 3M
ha iniziato a lavorare al progetto, pre-
sentando alla fine dello stesso anno
una soluzione tecnologica contenente
diversi brevetti depositati.
Nel 2012 sono state effettuate le
prime prove sul campo della nuova
tecnologia inventata da 3M e, nel con-
tempo, è stata avviata la fase di qua-
lificazione presso laboratori esterni
per l’ottenimento di tutte le certifica-
zioni necessarie.
Attualmente, sono diverse centinaia
le terne (confezioni tripolari) installate
sul territorio nazionale dal 2012 e, in
particolare, la “piastra” di EXPO 2015 è
stata attrezzata con questa innovativa
tecnologia: questi importanti risultati
validano ulteriormente la “bontà” di
una tecnologia ormai affermata.
a cura della Redazione
31Anno 5, N.5www.commercioelettrico.com
IMPRESE
Sensored plug-in
Il gruppo 3M in Italia e nel mondo
3M cattura il potenziale delle nuove idee e lo trasforma in migliaia di prodotti
utili e ingegnosi. La cultura della collaborazione creativa che contraddistingue
il Gruppo produce un flusso continuo di tecnologie efficaci, che rendono la vita
migliore. 3M è l’impresa innovativa, che non smette mai di progettare il futuro.
Con un fatturato globale di 31 miliardi di dollari nel 2013, dà lavoro a 89.000
persone nel mondo ed è presente con proprie sedi in oltre 70 Paesi. 3M ha da
poco superato il traguardo dei 100.000 brevetti registrati, che fanno riferimento
a 47 piattaforme tecnologiche. Il portafoglio di 75.000 prodotti si articola in cin-
que principali aree: Salute, Industria, Consumo, Sicurezza e Grafica, Elettronica
ed Energia.
In Italia, 3M ha una presenza forte, consolidata in oltre 50 anni di attività: una
sede ecosostenibile a Pioltello (MI) e una a Roma; tre unità produttive, di cui
ben due focalizzate nel mondo dell’energia elettrica; un centro di distribuzione.
3M Italia impegna mille persone, ha un fatturato di oltre 446 milioni di euro e
una vastissima gamma di soluzioni tecnologiche innovative.
3M.indd 3 27/06/2014 11:43:09
34. Soluzioni e innovazioni
LED per l’illuminazione
interna ed esterna
Un futuro
più intelligente
per la luce
In occasione del Light + Building 2014
di Francoforte, Toshiba ha presentato
le sue innovazioni nel campo dell’il-
luminazione e le sue ultime soluzioni
per costruire un futuro più intelligen-
te, confortevole ed efficiente basato
sull’illuminazione LED.
Grazie ai grandi progressi ottenuti
tramite la duplice esperienza nell’illu-
minazione e nell’elettronica, l’azienda
ha raggiunto un nuovo traguardo nella
sua storia e si è impegnata nel creare
sistemi “smart ready”. Infatti, l’obiet-
tivo per il 2014 è quello di fornire so-
luzioni intelligenti per l’illuminazione
sia interna, sia esterna.
Le soluzioni globali per l’edilizia e le
infrastrutture pubbliche presentate
vogliono soddisfare le esigenze di
tutti i quattro principali segmenti di
mercato: casa, ufficio, retail ed ester-
ni. Toshiba sta lavorando alacremente
per fornire:
• illuminazione residenziale più con-
fortevole;
• illuminazione d’ufficio più efficiente;
• illuminazione retail più attraente;
• illuminazione da esterno più intelli-
gente.
Sistema di illuminazione
intelligente
La costruzione ecoefficiente del “Lyon
Smart Community Demonstration
Project” è un esempio di come un
sistema di illuminazione intelligente
possa contribuire a risparmiare ener-
gia. A Lione l’azienda ha collaborato
con architetti e designer della luce
per creare il concept e il progetto
industriale delle innovative illumina-
zioni a LED.
Il nuovo rilevatore di movimento, che
usa un sensore CMOS, è in grado di
lavorare su aree di movimento più
piccole e definite rispetto all’impianto
di rilevamento di movimento tradizio-
nale. Utilizzando questo sistema sen-
sibile, il responsabile della struttura
Tra i principali
obiettivi di Toshiba
un’illuminazione
d’ufficio più efficiente
32 www.commercioelettrico.comAnno 5, N.5
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