Buone prassi di politiche giovanili (Perugia, 17 dicembre 2007)
1. RASSEGNA DI IDEE
PROGETTUALI (ed
immagini) PER LO
SVILUPPO DI AZIONI
PILOTA ED
INNOVATIVE IN
MATERIA DI
POLITICHE
GIOVANILI
2. Buone prassi di politiche
giovanili
Perugia , 17 dicembre
2007
Analisi punti di forza e
criticità di alcune buone
prassi di politiche
giovanili
di Giovanni Campagnoli
3. Modalità per il finanziamento di progetti pilota a
favore di giovani di età compresa fra i 14 e i 34 anni
Progetti innovativi nei settori della creatività
artistica e musicale, dello sviluppo sostenibile e
della cultura del riuso, della convivenza fra culture
e religioni diverse e dell’animazione di comunità,
che consentano ai giovani di acquisire gli
strumenti per liberare il potenziale creativo che è
in ciascuno di loro, caratterizzato da originalità,
inventività, intuizione e immaginazione.
Durata max: 12 mesi.
Attraverso la promozione di forme laboratoriali di
protagonismo giovanile, i ragazzi saranno
chiamati ad investire i propri talenti per produrre
servizi/oggetti socialmente utili, per fare
esperienza significativa di strutturazione
dell’identità (autostima), per acquisire abilità utili
per comprendere e dominare la cultura del tempo.
4. Modalità per il finanziamento di progetti pilota a
favore di giovani di età compresa fra i 14 e i 34 anni
Creatività artistica:
corsi/laboratori di video, fumetti, foto, arti digitali e varie, danza, cucina; mostre, nuove
tecnologie, writer, hip hop.
Creatività musicale:
rassegne band, eventi, gestione sala prove, realizzazione cd
Sviluppo sostenibile e cultura del riuso:
Campi naturalistici (tipo Manitese), consumo critico, contrasto a consumismo rispetto a corpo,
sostanza, ecc; giornate ecologiche (Puliamo il mondo), viaggi in Oasi ecologiche, riuso ai fini
artistici di materiali in discarica (es. muri con bottiglie di plastica, casse di legno ridipinte, abiti,
ecc), mercatini dell’usato (testi scolastici, libri, cd,..), promozione della raccolta differenziata,
risparmio energetico, acqua, ecc; scambio etico
Convivenza tra culture e religioni diverse:
Scambi giovanili, Marcia della pace, festa della convivenza, festival delle filosofie e
dell’interreligiosità (con esperienza della notte), festa delle culture (gusto, folklore, usi e
costumi, ecc)
Animazione di comunità:
progetti intergeneazionali, Leve giovanili, giovani per la comunità, Educazione civile giovanile,
volontariato civile, cohausing di giovani in quartieri di immigrazione, CCR per adolescenti?
5. CREATIVITA’ ARTISTICA
La dimensione della creatività è centrale nella storia dello
sviluppo economico-sociale dell’Italia. Oggi però le
professioni ed i mestieri ad alto indice creativo sono
praticati solo dal 14% della popolazione (la media è del
30%; ITA: 34° su 39).
Oggi creatività si lega spesso anche ai nuovi media, alla
ICT: ma solo due terzi degli studenti italiani usa
abitualmente internet (in Islanda e Svezia il 98%) ed il
19% mai (l’analfabetismo informatico” è il 59%).
Inoltre l’uso di internet nei gruppi ad alto reddito è tre volte
superiore rispetto ai gruppi a basso reddito
Inoltre creatività oggi significa anche valorizzazione
comunicativo-artistica degli attrattori di un territorio, vero
patrimonio locale da cui può dipendere lo sviluppo di una
comunità locale. Allora non investire in creatività, significa
rischiare di non sviluppare il Paese.
6. Arti di strada: skateboarding, bmx, writing, hip hop,
installazioni, creazioni urbane, danza, stancil, giocoleria,…
Per avviare una progettualità di questo
genere, si può partire dal coinvolgere gruppi
di giovani skaters e writers dapprima
nell’organizzazione di un evento di strada,
seguito però da una verifica rispetto
all’ipotesi struturare il tutto (ad es. con uno
skate park o uno spazio ad hoc).
I giovani diventano così i responsabili delle
strutture (es skate) e possono organizzare
un tour delle prime attività legate all’arte di
strada (contest con musica, dj set, writer...).
Acquisiscono quindi un ruolo sociale
Merchandising e piccolo bar autogestito
possono contribuire al finanziamento della
struttura, così come lavori quali ripensamenti
ed abbellimenti dell’arredo urbano
7. L’attualità del fumetto
Il progetto consiste nel promuovere un corso di
fumetti per gli studenti delle scuole medie superiori
(quarta e quinta), considerando il fumetto come
espressione artistica e letteraria, facendolo
diventare uno strumento didattico per formare la
coscienza critica verso i nuovi linguaggi della
società.
Inoltre la scommessa è legare il fumetto ai contenuti
della didattica (es. per Italiano realizzare una poesia
a fumetti, un racconto o un romanzo, oppure per
matematica qualcosa di nuovo, stile cartoons o
manga). Infine, è sempre possibile allestire una
mostra nell’ambito di un festival giovanile.
Gli stessi risultati si possono ottenere con le
fotografie (magari con quelle dei cellulari).
Sia per foto che per fumetti, nelle mostre deve
essere sempre promosso la possibilità di vendita dei
lavori (dietro ogni tela o foglio, va messo un
prezzo…)
8. DIGITAL ART
Realizzare video non è più una prerogativa per pochi:
oggi i mezzi sono alla portata di tutti ed ogni tanto si legge
di film e/o cortometraggi costati pochissimi, distribuiti in
circuiti ad hoc e che poi arrivano al successo (es. Fame
chimica, Il vento fa il suo giro…).
Formarsi rispetto alla tecnica del digitale è possibile, così
come ottenere prodotti di qualità decisamente superiore
ai “filmini delle vacanze”.
I tantissimi spot prodotti per “Italia 1”, così come lo stesso
youtube, dicono di questa voglia dei giovani.
Promuovere allora percorsi formativi, circuiti, rassegne (e
partecipare ad altre), sono azioni legate alla promozione
delle arti digitali. Ma anche mostre di foto e rassegne di
video girati con il telefonino, sono nuove giovani idee.
Oggi si parla anche di “arte digitale momentanea” (riprese
cioè in diretta e proiettate), di luci che colorano i
particolari artistici di città e piazze, ecc
9. CINEMA DIGITALE (ma anche radio e tv)
Le nuove tecnologie possono essere anche una
opportunità di fruizione di spettacolo: infatti vi sono
in Italia circuiti di cinema digitale che a costi davvero
accessibilissimi permettono di trasformare
qualunque spazio in una sala cinematografica. Poi,
collegandosi via internet o via satellite, si scaricano
e proiettano film in prima visone, spettacoli di
cabaret, opera, documentari e teatro.
Questi circuiti permettono anche di diventare
produttore di corti e documentari e metterli a
disposizione per tutte le sale del circuito.
Va segnalato poi che oggi youtube è già la tv
digitale di tutti e che, in ogni caso (v. arcoiris) le
produzioni in questo senso sono possibili. Così
come è molto efficace in termini di risultati e costi, la
web radio. Oltre che web locali ben fatti, possono
essere una nuova ed altrettanto efficace forma di
comunicazione.
10. Costruiamo insieme gli “emoticons”
Tecnologia (e relativa nuova simbologia) al
servizio dell’educazione alle emozioni:
obiettivo del progetto è facilitare i ragazzi
nell’ascolto e nell’educazione della propria
sfera emotiva...
L’idea è che per trattare questo tema, si
può partire da un gruppo di adolescenti e
animatori, che si trovano per proporre una
serie di nuovi “emoticons”, partendo
dall’individuare le emozioni e descivere le
relative situazioni.
Per poi provare ad individuare delle
strategie efficaci di gestione delle stesse,
sempre da rappresentare con la simbologia
da sms
11. Il “summer bar”
Un’attività ed un luogo giovanile sono lo
“stare al bar”. Partendo da luoghi
frequentati dai ragazzi (es. piazze, bar,
muretti, ecc) è possibile aprire dei piccoli
bar estivi “low cost”, spazi quindi
temporanei ed occasionali organizzati da
ragazzi per altri ragazzi.
Il “summer bar” in alcuni casi è un
progetto che parte dai Centri di
aggregazione. Laddove vi è la frequenza
di giovani straniere/i, il loro
coinvolgimento nella gestione del bar
permette di promuovere cibi etnici e
magari anche di fare serate a tema (es i
“cibi da strada”).
Inoltre questi luoghi potrebbero
promuovere una cultura diversa del
consumo (es avere prodotti del
commercio equo, non vendere alcol, ecc)
12. LA CREATIVITA’
Palestra! Obj: è legare creatività a
territorio per lo sviluppo. Importanza
di prevedere percorsi che trasformino
passioni in lavoro (quindi non solo
circuiti, ma anche confronti con il
mercato…)
Es: aprire un bar in Italia è molto
difficile, farci eventi, cinema digitale o
suonare…
13. Dai “corsi/laboratori/stages di creatività” alle “Factory”
Ciascuna dimensione creativa richiede una
buona dose di tecnica. Che si può imparare!
Apprendere la tecnica della fotografia, del
video, del fumetto, ma anche della scrittura
creativa, della regia, del design, della
clawnwerie, del’animazione con i bambini,
dell’organizzazione di eventi, allestimenti vari,
bar acrobatico (e/o gelataio)… è possibile.
Funzionale ha ciò è la creazione di
“factory” (officine) della creatività, veri e propri
luoghi in cui si impara, si produce, si espone,
si vende, si incontra, ecc.
In questo modo i ragazzi acquisirebbero delle
competenze e capacità spendibili a favore
della loro comunità locale. Lo sperimentare
queste attività ha per i giovani, una forte
valenza formativa, sviluppa capacità
imprenditive ed in generale una attitudine al
lavoro
14. CREATIVITA’ MUSICALE
La promozione di band
giovanili può avvenire
attraverso la gestione di una
sala prove e studi di
registrazione e la creazione di
un circuito nei locali del
territorio.
Favorire l’espressività dei
giovani, promuovere attività
che li vedano protagonisti
attraverso la musica dal vivo e
sostenere le nuove produzioni
delle band, sono gli obiettivi da
porsi in questo tipo di progetto.
Si può anche realizzare un cd
che tutte le band vendono
durante i loro concerti.
15. Per favorire l’espressione musicale giovanile, è oggi Centro Giovani
forse necessario arrivare ad una gestione diretta di uno
spazio in cui sia possibile fare anche musica dal vivo(non
esistono infatti molte opportunità in questo senso).
Un luogo contenitore di incontri, concerti, eventi musicali
(anche all’aperto), jam session, proposte culturali,
proiezioni, mostre.
Questo spazio dovrà avere tre caratteristiche principali:
1. essere multiservizio (offrire cioè più proposte in un solo
luogo) con una factory per la greatività giovanile,
lboratori, sale prove e studio di registrazione, un bar ed
uno spazio espositivo per giovani artisti, skate park,
campi sportivi, spazi esterni per eventi
2. Connotarsi (e comunicare) che è uno spazio per i giovani: infatti una nuova gestione di un
bar, nonostante le migliori intenzioni, non è detto che sia un centro giovanile. Fa qui invece
progettata dal punto di vista della comunicazione interna (e quindi anche arredi, strumenti ed
attrezzature) ed esterna, proprio questa valenza.
3. Lo spazio giovanile è abitato da operatori (animatori) che lavorano e promuovono azioni con i
giovani, intesi Non come consumatori, ma come cittadini attivi, che sviluppano progetti per la
loro comunità locale. Sarà un luogo in cui si sviluperà una convivenza pacifica tra più culture e
tribù giovanili
Infine, ma non per importanza, bisogna ricordare che la gestione (anche economica) di tutte le
attività è una vera e propria impresa sociale e culturale.
16. Gli spazi giovanili nella comunità
Senza arrivare alla complessità descritta prima, ci possono
essere dei luoghi in città, riconoscibili nella comunità, nelle
reti sociali, ecc., perché pensati principalmente per i giovani.
Si tratta di nuovi contesti di aggregazione, che vanno dalle
sale prove musicali agli skate park, dagli oratori ai “non
profit bar”, dai centri di aggregazione giovanile, ai net
garage (cioè piccoli garage di periferia dove gli operatori
insegnato informatica ai ragazzini stranieri…), dalle feste
locali ai tanti laboratori creativi, dalle sale polifunzionali ali
concertini. In questi contesti sono sempre possibili
sviluppare nuove azioni per i giovani con obiettivi e finalità
prima descritte. Ad es. la costruzione di uno skate park, se
pensata con i ragazzi e con una intenzionalità progettuale, è
un’azione di cittadinanza giovanile, che parte dalla loro
voglia di protagonismo. Lo stesso una rassegna di band
locali…
17. SVILUPPO SOSTENIBILE E DELLA CULTURA DEL RIUSO
Progetti in questo ambito possono avere a che fare
con la promozione del commercio equo e solidale
(considerando tra queste le produzioni e le tipicità
locali). Significa avviare botteghe, fiere e mercatini,
piuttosto che “equobar”, bar cioè con prodotti del
commercio equo.
Lo sviluppo sostenibile è però anche altro:
biotecnologie, risparmio energetico, energie rinnovabili,
consumo critico, ma anche banca etica, economie
legali, ecc. Promuovere tutto ciò (es la fiera “Fa la cosa
giusta”) e prendere parte a questi movimenti, possono
essere azioni del progetto.
Allora scambi Nord Sud di giovani, gemellaggi con
realtà del Sud Italia (es Locri, Scampia, Palermo), sono
tutte azioni che stanno su queste dimensioni più di
crescita “culturale”, grazie al confronto ed alla
consapevolezza di alcune realtà
18. SVILUPPO SOSTENIBILE E DELLA CULTURA DEL RIUSO
Il riuso può essere promosso (a Scuola così come
nell’extrascuola), partendo da esperienze concrete: un
esempio può essere la visita ad una discarica o ad un
punto di raccolta di materiali differenziato.
Da qui può cominciare la ricerca di oggetti che
possono assumere un uso diverso da quello che
avevano, svolgere funzione artistica, o semplicemente
essere restaurati o riparati.
Qualche esempio: un muro con bottiglie di plastica
colorate (o lattine), una raccolta di biciclette in
discarica (o di abiti), di mobili vecchi, le cassette di
legno della frutta ridipinte ed usate come porta oggetti,
lo stesso per sedie e/o tavolini, giocattoli ottenuti con la
latta, ecc…
Tutto ciò deve trasformarsi poi in una mostra mercato
(tipo “commercianti per un giorno”) o in una vera e
propria bottega dell’usato
19. SVILUPPO SOSTENIBILE E DELLA CULTURA DEL RIUSO
Altre azioni in questo ambito sono quelle legate al
promuovere la mobilità attraverso la bici. Allora i
meccanici ciclisti che fanno un open day per
insegnare a riparare gratis la bici, il Comune che
chiede i percorsi per progettare piste ciclabili
davvero fruibili, ecc.
Infine mercatini dell’usato di cd, libri scolastici,
fumetti, abiti, giocattoli hanno una funzione molto
potente da questo punto di vista e spesso sono i
giovani ad organizzare quelli per i bambini che lì
vendono i loro giocattoli usati.
Ma oggi questi mercatini compaiono anche su
internet: si pensi ad e-bay, ma non solo. Vi sono
infatti siti con una forte funzione etica, dove
addirittura vale solo lo scambio di un oggetto con
l’altro, a prescindere dal loro prezzo di acquisto.
Da considerare infine anche gite a campi e oasi
ecologiche, a luoghi di produzione del vino (oltre al
coinvolgimento diretto dei giovani nella
vendemmia), giornate e campi ecologici
21. Scambi giovanili internazionali
In estate (o in altre vacanze) si può
promuovere con i ragazzi un’esperienza
interculturale. La scelta dei temi e dei partner
stranieri sono i primi passi da seguire nello
sviluppo di questi tipi di percorsi.
L’organizzazione dello scambio (invio ed
accoglienza) avviene programmando una
serie di attività quotidiane sui temi scelti (es,
quelli dell’ambiente, dell’arte, della cultura).
Si tratta di laboratori, discussioni,
conoscenza reciproca, apprendimenti...
Il programma euroepo che sostiene questi
scambi è gioventù
22. I viaggi “low cost” come opportunità per tutti di conoscere nuovi mondi…
23. Interculturalità giovanile e “seconda generazione”
Gli stessi obiettivi e le stesse modalità animativo/
organizzativo, che si ritrovano nell’esperienze
interculturali del programma euroepo gioventù,
possono pensarsi anche in gruppi giovanili locali,
in cui vi è la presenza di stranieri di seconda
generazione.
Infatti costrutuire gruppi di adolescenti italiani e
stranieri (extracomunitari o meno) significa dar
vita ad un luogo della conoscenza e del
confronto, che può essere poi risorsa per la
comunità locale (a partire dal coinvilgimento delle
loro famiglie). Qui infatti si forma un gruppo di
ragazzi capace di lavorare con e sulle
differerenze.
Da questi gruppi possono nascere quindi tante
azioni che favoriscono conocenza ed integrazione
di culture diverse anche atutta la comunità.
Qualche esempio: una rassegna fotografica (e
mostra pubblica) dei ragazzi stranieri che
ritornano ai luoghi di origine delle loro famiglie, un
video per le tv locali sul tema del razzismo, ecc
24. Pronti per aprirsi al “mistero”
Obiettivo del progetto è facilitare
la riflessione al “mistero” della
vita, attraverso un confronto ed un
dialogo tra più posizioni e più
religioni.
Chi attiva questi percorsi, li pensa
davvero aperti a giovani di
religioni diverse. Il confronto e la
discussione sono gli atrumenti di
lavoro, così come l’ascolto e la
tolleranza i valori guida. Risultati
poi possono essere
l’organizzazione comune di
alcune esperienze concrete
partendo da queste riflessioni (la
notte, la preghiera, le sette, ecc)
25. Cultura di tolleranza e di pace
Per promuovere questi valori, può essere funzionale organizzare la
partecipazione a grandi eventi (es GMG, marcia della pace, ecc)
per voi valutare insieme apprendimenti dell’esperienza.
Ma anche concorsi di idee su questi temi, possono generare
sorprendenti intuizioni
26. ANIMAZIONE DI COMUNITA’
Si tratta di progetti intergeneazionali (e/o interculturali), di giovani
che si attivano per la comunità, Leve giovanili, Educazione civile
giovanile, volontariato civile, cohausing di giovani in quartieri di
immigrazione, CCR per adolescenti?. Ma anche, in generale, una
rilettura delle pratiche descritte sulla interculturalità e sulla creatività,
dove i giovani apprendono competenze da spendere per e nella loro
comunità
27. La STORIA e la MEMORIA (anche futura)
Opportunità intergenerazionali ed interculturali (memoria futura) e legalità (Libera):
promuovere valori forti (e non solo ciò che viene dai giovani), riprendere ad educare
(dopo anni di abdicazione…)
28. Esperimenti di forum giovani comunale
Il progetto consiste nel Forum Giovani per
coinvolgerli per fare proposte
all’Amministrazione, dare opinioni su attività,
gestire spazi, risorse, progetti.
Il tutto per rendere i giovani cittadini attivi
all’interno della società, permettendo di
partecipare qui e ora alle sccelte che li
riguardano, ricercando nuove forme di
rappresentanza (non certo le sole
organizzazioni giovanili) ed aprendolo ai
singoli, istituendo la Convention (per e con tutti
i giovani) ed esperimenti di e-democracy per i
giovani. Il lavoro di cura di questo progetto è
affidato ad un animatore.
Il Comune, in primis, adotta la Carta europea
di partecipazione dei giovani e questa fase può
essere approfondita e curata già dai giovani
stessi.
29. Leggende locali
Il progetto-mostra "Leggende locali“ nasce quando in un gruppo
di giovani si rileva un interesse ed una passione per le leggende
la storia locale.
Come per altre situazioni, le conoscenze e le competenze del
gruppo di giovani viene poi messo a disposizione della comunità
locale, con una mostra (pubblicata magari anche in internet) e/o
la pubblicazione di un libro contenente le leggende e le storie
locali più belle e suggestive. Il lavoro dell’animatore è seguire
questi percorsi, favorire gli incontri con la generazioni di anziani
che sa di queste leggende (e/o anche – cambiando genere –
ricorda I giochi che facevano loro cda bambini in strada). Poi il
progetto si può estendendere anche oltre i confini nazionali,
portando la cultura locale all'estero attraverso il contatto con altri
ragazzi provenienti da tutto il mondo, e soprattutto traducendo le
leggende in molte lingue.
I giovani coinvolti in questo progetto danno sfogo alla loro
creatività, preparando i costumi dell'epoca in cui sono ambientate
le leggende, realizzando le scenografie; un’occasione per
avvicinare i ragazzi alla cultura e al folklore locale dando loro la
possibilità di prendere coscienza delle loro origini per una crescita
più costruttiva e consapevole.
30. PREVENZIONIAMOCI: peer information
È un progetto sulla prevenzione dei
comportamenti a rischio dei giovani.
La metodologia è quella della peer
information, lavorando con i leader
informali dei gruppi giovanili.
La formazione di un gruppo di pari,
“attrezzati” per affrontare un primo
step di argomenti delicati con i loro
compagni/e è il primo passo di
questo programma, che può vedere
questi giovani in azione in tutte le
Terze classi di tutte le Scuole del
territorio.
Giovani per i giovani, quindi
31. Aggregazione, sostegno scolastico e orientamento
ludico-creativo
Un gruppo di giovani promuove attività educative, di
aggregazione, sostegno scolastico, orientamento
ludico-creativo, secondo il metodo di animazione
socio culturale, in un contesto locale.
Finalità generale è favorire l’inserimento dei giovani
nella società, prevenire l’emarginazione ed
estendere la cultura della solidarietà.
Per questo si porta avanti un lavoro quotidiano e
paziente con i ragazzi, per il quale è necessario
formare giovani-operatori preparati ad inserirsi in
questi ambiti, a volte anche particolarmente
complessi e difficili da reggere. Questi percorsi
partono come volontariato, ma possono evolversi
nel Servizio civile, nella nascita di associazioni ad
hoc, ecc
32. Partecipazione e sport
Attraverso lo sport è possibile promuovere
relazioni significative, scambi,
collaborazioni, favorire la crescita umana e
personale, la scoperta e l’accettazione dei
propri limiti.
Lo sport diventa il mezzo con cui si fa
aggregazione. Per questo è necessario
favorire attività di formazione per i giovani
che diventano allenatori/ animatori di
gruppi di ragazzi. Ed anche per gli
allenatori attuali.
Laddove non esistono strutture sportive (e
ne è sentito il bisogno), è possibile
innescare un percorso che parte dalla
dimensione del FARE (ad es anche
rimettendo in funzione un vecchio campo
sportivo…)
33. Tra ricerca e azione
Primo obiettivo di un Comune che vuole
investire sui giovani, è costituire un gruppo di
lavoro sulle politiche giovanili (coordinato da un
operatore-animatore) in modo da raccogliere
aspettative e desideri dei giovani e coinvolgerli
nella progettazione di azioni, eventi, spazi.
Parallelamente si può avviare un gruppo di
adulti (o giovani adulti) composto da chi ha
responsabilita’ educative nei confronti delle
giovani generazioni, facendo anche formazione
e progettazione e raccordandosi poi anche
direttamente con i giovani.
Con queste premesse, è molto probabile la
generazione di azioni e èpercorsi per i giovani,
con gli adulti. Un esempio sono, ancora una
volta, tutti i percorsi legati a spazi, creatività (in
termini di acquisizioni di competenze spendibili,
ecc).