1. Figura di Rey - A
Figura da copiare su foglio bianco senza strumenti (righello)
2. Simone, 9 anni, adottato
• Giunge in consultazione dopo aver ricevuto una
diagnosi di disturbo specifico di scrittura presso
una UONPIA.
• I genitori chiedono una presa in carico per
supportare gli insegnanti nell’applicazione di
strumenti compensativi e dispensativi ed
effettuare una terapia neuropsicologica.
• Parla molto, chiede spesso le stesse cose, sono
presenti tratti di ansia.
• Preferisce la relazione con l’adulto.
3. Valutazione cognitiva e neuropsicologica
• WISC-R: QIV = 112, QIP = 84, QIT = 98.
• Apprendimenti:
– lettura strumentale nella norma, lievi difficoltà di
comprensione del testo
– Ortografia nella fascia inferiore della norma, difficoltà
grafica e compositive
– Difficoltà nella soluzione di problemi, nell’esecuzione
dei calcoli scritti e mentali
• Percezione: TPV completamento di figure 16°p
4. Un dettato di 4 minuti
A fronte di una
sostanziale correttezza
ortografica è da
sottolineare la grafia
inaccurata: grafemi
molto grandi, non
rispetto dell’uso del
foglio.
5. Valutazione cognitiva e neuropsicologica
• Abilità visuo-costruttive: VMI (4°P), Copia
Figura di Rey (<5°p)
• Memoria di Lavoro visiva simultanea: Matrici
TEMA (<5°p)
• Memoria di Lavoro spaziale sequenziale: Test
di Corsi (span di 3 avanti, span 2 indietro)
• Attenzione: nel contesto scolastico viene
descritto distratto, in realtà è un epifenomeno del
disagio emotivo-relazionale.
7. Le insegnanti….
• Affermano che Simone non si impegna, che le
sue difficoltà vanno oltre il disturbo visuo-
spaziale.
• Non sono in grado di accettare un bambino con
difficoltà
• Non hanno messo in atto alcuno strumento
compensativo e dispensativo (nemmeno una
fotocopia ingrandita)
• Gli insegnanti hanno causato un aumento del
senso di inadeguatezza con i continui giudizi
negativi
8. Intervento abilitativo
• Per circa 6 mesi ha seguito una terapia
bisettimanale, sulle strategie di calcolo, di
soluzione dei problemi, di comprensione del
testo scritto, di grafia, di organizzazione
dello spazio.
• Ha lavorato sul riconoscimento emotivo di
se stesso e delle altre persone. Ha provato
ad applicare strategie relazionali più
complesse.
9. Misure compensative a scuola
• Permettere l’utilizzo di fogli quadrettati con quadretti di
dimensioni maggiori rispetto al resto della classe (anche 1 cm);
• Usare quaderni con margini ben evidenti e righe che permettano
di scrivere ordinatamente negli spazi (per es. quaderni Erickson);
• Per le operazioni scritte predisporre tabelle dove inserire le cifre;
• Predisporre modelli di figure geometriche (per es. da copiare sul
foglio);
• Favorire l’utilizzo di un foglio lucido “grigliato” da sovrapporre
al proprio foglio di lavoro di tanto in tanto per controllare se vi
sono spazi lasciati troppo vuoti (per es. per lo svolgimento di
operazioni in colonna predisporre un lucido suddiviso già negli
spazi necessari per ogni operazione).
10. Misure dispensative a scuola
• Privilegiare le istruzioni e le spiegazioni orali e scritte,
piuttosto delle mappe e degli schemi visivi;
• Evitare test a scelta multipla, privilegiare domande a risposta
aperta anche se telegrafiche; se si utilizzano domande a scelta
multipla prevedere poche alternative per evitare che l’alunno
commetta errori per confusioni di carattere visuo-percettivo;
• Disporre per ogni pagina, un numero limitato di esercizi per
permettere all’alunno una decodifica del compito più facile e
uno svolgimento più agevole;
• Impiegare caratteri più grandi nella stesura dei testi;
• Predisporre ampi spazi nella realizzazione di esercizi che
prevedano la compilazione sul foglio;
• Aiutare a interpretare i grafici.
11. Risultati dell’intervento
• Le competenze di visuo-spaziali di base non si sono
modificate
• Simone ha acquisito strategie aritmetiche, di
comprensione del testo e di uso di marker nello spazio
• I suoi sforzi e miglioramenti non sono stati riconosciuti
a scuola, che non metteva in atto gli adattamenti
richiesti…
• ….dopo 2 anni di tentativi di mediazione con le
insegnanti ha cambiato scuola… la situazione è cambiata
radicalmente in termini di benessere globale del
bambino.
12. Disturbo di apprendimento visuo-
spaziale di natura non verbale (DANV)
• Elementi diagnostici:
• presenza di disturbo specifico di apprendimento,
specialmente in aspetti che coinvolgono abilità non verbali
(es. calcolo, geometria, scienze, geografia, scrittura-
prassie, orientamento spaziale);
• presenza di una discrepanza fra intelligenza verbale e non-
verbale (per es. almeno 15 punti di differenza fra QI
verbale e QI di performance nei subtest più specifici della
scala WISC-R o con altri test di abilità;
• presenza di specifici deficit di tipo visuospaziale (per es.
nella memoria di lavoro visuospaziale).
13. Caratteristiche del Bambino con DANV
• deficit tattile-percettivi bilaterali ma generalmente più
evidenti per il lato sinistro del corpo;
• problemi di coordinazione psicomotoria;
• deficit nelle abilità visuospaziali,
• problemi in compiti cognitivi e sociali non verbali;
• buona memoria verbale meccanica;
• difficoltà a adattarsi a nuove situazioni;
• difficoltà in aritmetica, in opposizione ai buoni risultati in
lettura e scrittura;
• verbosità;
• deficit in percezione, giudizio e interazioni sociali,
tendenza a ritirarsi in se stessi.
14. Le maggiori difficoltà nell’apprendimento
1. Aritmetica
2. Geometria
3. Comprensione del testo spaziale
4. Disegno
5. Coordinazione motoria
6. Altre: Scienze, Tecnologie, Geografia e
Orientamento
15. Punti di forza nel DANV
• Lo sviluppo linguistico raggiunge valori medi
dopo un iniziale ritardo, sebbene sia presente
una prosodia non coerente.
• Buone abilità di conversione grafema-fonema
• Buone competenze meta-fonologiche
(soprattutto segmentazione fonemica)
• Buone prestazioni ai compiti di fluenza
fonemica
16. La valutazione delle
componenti visuo-spaziali
• Competenze prassiche: esecuzione di schemi motori
complessi su richiesta o imitazione.
• Abilità percettive: posizioni nello spazio, figura-sfondo,
completamento di figure, costanza della forma.
• Integrazione visuo-motoria: coordinazione occhio-mano,
copiatura, velocità visuo-motoria, riproduzione di
rapporti visuo-spaziali.
• Competenze visuo-grafiche e visuo-costruttive: copia di
figure complesse (Rey), ricostruzioni di oggetti (Cubi)
17. Batteria TPV: Percezione Hammill et al., 1994
Posizione nello spazio Figura-sfondo
Completamento di figura
Costanza della forma
18. Batteria TPV: interpretazione dei punteggi
• Posizione nello spazio: discriminazione
visiva, esplorazione sistematica
• Figura-sfondo: integrazione percettiva,
analisi fine, confronto
• Completamento di figura: integrazione e
rappresentazione visuopercettiva
• Costanza della forma: discriminazione
visiva, manipolazione mentale, confronto e
riconoscimento
20. Batteria TPV: integrazione visuo-motoria
• Coordinazione occhio-mano: controllo
visuo-motorio
• Copiatura-riproduzione: percezione,
programmazione, controllo grafico
• Rapporti spaziali: percezione, riferimento
ad un sistema, organizzazione, riproduzione
• Velocità visuo-motoria: associazione di
simboli, discriminazione visiva, controllo
grafico, monitoraggio
21. Abilità visuo-grafiche
• La copia di un disegno richiede: analisi visiva,
programmazione dei gesti, coordinazione
oculo-manuale, controllo del tratto.
• La produzione grafica senza modello richiede
più rappresentazione mentale, analisi e
descrizione interna degli elementi e delle loro
esatte relazioni, codifica e mappaggio dalla
rappresentazione interna al programma
motorio
• NB: la (ri)produzione di una figura familiare è
poco utile per la valutazione
(automatizzazione, stereotipizzazione)
22. Abilità visuo-costruttive
• La costruzione di una struttura complessa a
partire da un modello richiede:
analisi visiva, integrazione degli elementi,
valutazione dei rapporti e dei vincoli spazio-
costruttivi tra gli elementi (cosa posso mettere
prima e cosa dopo, cosa sostiene che cosa),
elaborazione di un programma (piano),
programmazione motoria, controllo
dell’esecuzione, confronto con il modello ed
eventuale autocorrezione
23. DISEGNO CON CUBI
Il subtest valuta l’abilità visuo-percettiva astratta di analisi e
sintesi di stimoli complessi, la capacità di problem-solving
spaziale e non-verbale, la velocità di processamento.
24. RICOSTRUZIONE DI OGGETTI
Il subtest valuta la capacità di
organizzazione percettiva visuo-
spaziale e abilità di utilizzare
elementi isolati ponendoli in
relazione gli uni agli altri per
strutturare un insieme significativo.
Sono richieste una buona coordinazione visuo-motoria, memoria di
richiamo visivo a lungo termine, attenzione al dettaglio.
26. Figura di Rey - A
• Far copiare la Figura di Rey – A usando 4 colori
per registrare l’ordine di copiatura (valutare se il
bambino coglie la struttura globale oppure inizia
disegnando i dettagli)
• Far svolgere 10 minuti di attività non interferenti
con la memoria visuo-spaziale (parlare)
• Far riprodurre a memoria la Figura di Rey – A
usando una matita
• Effettuare lo scoring e convertire i punteggi grezzi
in punti z
27. Figura di Rey - A
Figura da copiare su foglio bianco senza strumenti (righello)
31. Test della Lavagna Ruotata
Il compito del bambino è di denominare l’oggetto che comparirebbe
sovrapponendo la lavagna con il quadratino al di sopra di quella con
le figure. Bisogna tenere conto che la lavagna con il quadratino può
essere ruotata di 90 o 180 gradi, per cui al soggetto viene richiesta una
rotazione mentale.
L’esaminatore deve registrare la risposta del soggetto, il tempo di
risposta e la correttezza (da 0 a 12 punti).
Per lo scoring analizzare le risposte (e i tempi dei reazione) rispetto
alle 4 condizioni di rotazione. Quale è la condizione più difficile?
Dati di riferimento:
7-9 anni: M = 8,42 DS = 2,37 10-13 anni: M = 10,00 DS = 1,86.
Calcolare i punti z rispetto alla prestazione globale.
33. Organizzazione spaziale
•Copiare la parte a quadretti
su un foglio più grande.
•Leggere le 16 istruzioni al
bambino (età 7-13 anni).
•Valutare il punto di arrivo.
•Far dire al bambino quali
sono state le difficoltà e
come faceva per eseguire il
compito (introspezione al
bambino).
•Aggiungere le proprie
osservazioni personali sulle
strategie del bambino.