Tres cerditos hermanos construyeron casas de diferentes materiales para escapar del lobo que quería comérselos. La casa de paja del cerdito pequeño y la de madera del cerdito mediano fueron derribadas por el lobo. El cerdito mayor vivía en una casa de ladrillo que resistió los embates del lobo, el cual cayó en un caldero de agua hirviendo cuando intentó entrar por la chimenea y escapó aullando de dolor.
Nel dibattito che accompagna i tentativi di riforma degli esercizi farmaceutici e della distribuzione del farmaco si continua, in maniera pretestuosa, a far riferimento a un presunto contrasto tra da un lato le indicazioni dell’Agcm e della Commissione Europea e, dall’altro, le sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea.
Agcm e Commissione chiedono il superamento degli aspetti anti-concorrenziali e di chiusura corporativistica che caratterizzano il settore. Dalle due Corti sopraggiungono sentenze che, a prima vista e soprattutto ad occhio inesperto, potrebbero sembrare sconfessare Agcm e Commissione.
Il disallineamento è solo apparente. Tra l’altro, per quanto riguarda la Corte di Giustizia Europea, spetta ai Giudici nazionali formulare il quesito pregiudiziale in termini precisi e netti, in modo da ottenere dalla Corte una pronuncia circostanziata. E lo stesso si può dire dei ricorsi alla Corte Costituzionale: è dal tenore della domanda del ricorrente che dipende la "praticabilità" della risposta del Giudice costituzionale.
È importante liberare il campo da convincimenti infondati e pretestuosi sui rapporti tra Agcm, Commissione, Corte Costituzionale e Corte di Giustizia Europea. Se questo punto di vista sbagliato viene propugnato e si concretizza sulla distribuzione del farmaco, è concreto il rischio che esso venga esteso anche ad altri settori sovraregolati e presidiati da lobby.
Non è accettabile che equivoci istituzionali di questo tipo trasformino l’affermazione della legalità in un’azione di natura soltanto formale, non falsificabile, e strumentalizzabile per mantenere lo status-quo anche quando palesemente pervaso da storture corporativistiche.
Nel dibattito che accompagna i tentativi di riforma degli esercizi farmaceutici e della distribuzione del farmaco si continua, in maniera pretestuosa, a far riferimento a un presunto contrasto tra da un lato le indicazioni dell’Agcm e della Commissione Europea e, dall’altro, le sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea.
Agcm e Commissione chiedono il superamento degli aspetti anti-concorrenziali e di chiusura corporativistica che caratterizzano il settore. Dalle due Corti sopraggiungono sentenze che, a prima vista e soprattutto ad occhio inesperto, potrebbero sembrare sconfessare Agcm e Commissione.
Il disallineamento è solo apparente. Tra l’altro, per quanto riguarda la Corte di Giustizia Europea, spetta ai Giudici nazionali formulare il quesito pregiudiziale in termini precisi e netti, in modo da ottenere dalla Corte una pronuncia circostanziata. E lo stesso si può dire dei ricorsi alla Corte Costituzionale: è dal tenore della domanda del ricorrente che dipende la "praticabilità" della risposta del Giudice costituzionale.
È importante liberare il campo da convincimenti infondati e pretestuosi sui rapporti tra Agcm, Commissione, Corte Costituzionale e Corte di Giustizia Europea. Se questo punto di vista sbagliato viene propugnato e si concretizza sulla distribuzione del farmaco, è concreto il rischio che esso venga esteso anche ad altri settori sovraregolati e presidiati da lobby.
Non è accettabile che equivoci istituzionali di questo tipo trasformino l’affermazione della legalità in un’azione di natura soltanto formale, non falsificabile, e strumentalizzabile per mantenere lo status-quo anche quando palesemente pervaso da storture corporativistiche.
Il riparto del FSN per il 2011: Much Ado About Nothing? (Aprile 2011, Fabio P...Nicola_C_Salerno
- Federalismo in costruzione -
Questo Working Paper risponde a due quesiti:
Quale distribuzione di risorse tra Regioni emergerebbe se i 106,4 miliardi di Euro del Fsn-2011 fossero ripartiti in maniera tale da riconoscere, su tutto il territorio nazionale, i medesimi rapporti di fabbisogno pro-capite tra fasce di età che si registrano nelle Regioni benchmark (senza introdurre un esplicito indicatore di deprivazione)?; Quanto differirebbero le proporzioni di riparto così determinate da quelle sulla cui base è stato suddiviso il Fsn-2010?
La sostanziale corrispondenza tra proporzioni del riparto del Fsn nel 2010 e proporzioni che sarebbero derivate dal benchmarking sulle Regioni più virtuose spinge a riflettere su un preciso punto di policy: adottare da subito (senza transizione) come regola di riparto del Fsn quella dei ratio tra fabbisogni interfascia di età delle Regioni benchmark …… e dedicare la transizione ad un percorso di riduzione sia delle sperequazioni infrastrutturali sia delle sovraspese rispetto agli standard.
Il vantaggio sarebbe duplice.
Da un lato, si metterebbero subito in chiaro le regole di riparto che devono guidare la suddivisone del Fsn nella prospettiva di finanziamento top-down. Queste regole non sarebbero “sporcate” dall’inclusione di parametri di riparto che tentassero di inglobare correttivi di transizione, e così avrebbero un forte valore informativo e simbolico, esse stesse un benchmark.
Dall’altro lato, la transizione si concentrerebbe sulle due azioni che effettivamente devono andare ad esaurimento/realizzazione nel corso della stessa transizione, e che, condotte ad hoc e “fuori linea” rispetto alla programmazione del Fsn e alla sua ripartizione, possono guadagnare in capacità di verifica, concretezza, efficacia, e irreversibilità. Tra l’altro, l’adeguatezza infrastrutturale influenza il livello di efficienza/qualità della spesa, così come l’efficienza/qualità della spesa libera risorse reinvestibili nell’ammodernamento infrastrutturale.
A questi due vantaggi se ne aggiungerebbe un altro, tutt’altro che trascurabile: la profonda semplificazione delle procedure istituzionali attraverso cui, ogni anno, è necessario passare per concordare la ripartizione del Fsn tra Stato e Regioni. Sarebbe possibile ridurre i costi della politica e dell’apparato burocratico, circoscrivere meglio la sfera di discrezionalità della politica, dare tempi certi e funzionali alla formazione dei capitoli del bilancio dello Stato e delle Regioni. Tutti progressi di cui si avverte necessità anche al di là della sanità.
Il Working Paper contiene un proposta chiara su cui si sollecita il dibattito, in concomitanza con la definizione del riparto per il 2011 che proprio nei prossimi giorni dovrebbe essere perfezionato. Sarà sicuramente interessante controllare quanto le proporzioni di riparto del Fsn-2011 saranno diverse da quelle emerse dalla simulazione di riparto qui simulata.
Grazie per l’attenzione e vive cordialità,
CeRM
---
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18 Aprile 2011
The loan market was subdued in August, owing to summer break for both investors and bankers. Inflows in high-yield funds were up. Secondary markets were up for both loans and high yield, default rates also rose.
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A National Management Plan for a protected non-timber CITES listed tree speci...Verina Ingram
A National Management Plan for a protected non-timber CITEs listed tree species: Prunus africana. Ingram et al. pygeum mgt plan presentation nat forum march 10
1. LEER ATENTAMENTE LA HISTORIA Y PONER LAS IMÁGENES EN LAS LINEAS
PUNTEADAS.
EN EL CORAZÓN DEL VIVÍAN TRES CERDITOS QUE
ERAN HERMANOS. EL SIEMPRE ANDABA
PERSIGUIÉNDOLES PARA COMÉRSELOS. PARA ESCAPAR DEL LOBO,
LOS CHANCHITOS DECIDIERON HACERSE UNA CASA. EL PEQUEÑO
LA HIZO DE PAJA, EL MEDIANO CONSTRUYÓ UNA Y EL
MAYOR TRABAJABA EN SU CASA DE .
EL LOBO SALIÓ DETRÁS DEL CERDITO PEQUEÑO Y ÉL CORRIÓ
HASTA SU CASITA DE PAJA, PERO EL LOBO Y LA CASITA
DE PAJA DERRUMBÓ.
EL LOBO PERSIGUIÓ TAMBIÉN AL CERDITO POR EL BOSQUE, QUE
A REFUGIARSE EN CASA DE SU HERMANO MEDIANO. PERO
EL LOBO SOPLÓ Y SOPLÓ Y LA CASITA DE MADERA DERRIBÓ. LOS
CERDITOS SALIERON RAPIDAMENTE DE ALLÍ.
CASI SIN ALIENTO, CON EL LOBO PEGADO A SUS TALONES,
LLEGARON A LA CASA DEL HERMANO MAYOR.
CON UNA LARGUÍSIMA TREPÓ HASTA EL TEJADO, PARA
ENTRAR POR LA CHIMENEA. PERO EL CERDITO MAYOR PUSO AL
FUEGO UNA CON AGUA. EL LOBO COMILÓN DESCENDIÓ
POR EL INTERIOR DE LA CHIMENEA, PERO CAYÓ SOBRE EL AGUA
HIRVIENDO Y SE ESCALDÓ.
ESCAPÓ DE ALLÍ DANDO UNOS TERRIBLES AULLIDOS SE
CUENTA QUE NUNCA JAMÁS QUISO COMER CERDITO. QUE SE
OYERON EN TODO EL BOSQUE. FIN