IPR Marketing | Sondaggio sulle nuove regole dei mutui | Il Sole 24 oreIPR Marketing
Divise le risposte sulle conseguenze delle nuove regole dei mutui.
Bloccherebbero o renderebbero almeno più pensoso l’acquirente sul punto di muoversi verso l’acquisto? Per il 31% sì. Il 40% ritiene che di regole per sfrattare il mutuatario moroso già ce ne fossero, per cui inutile rovinarsi la vita per questo. Un 19% più pragmaticamente proverebbe a puntare i piedi per evitare l’inclusione della clausola di vendita “facilitata” nel contratto.
A chi ci si rivolgerebbe per l’acquisto di sempre? La maggioranza risponde che si rivolgerebbe alla propria banca di sempre, quella dove si ha il conto. Ma è un voto fortemente influenzato dalle scelte degli over 55, mentre le categorie più giovani danno risposte più sfaccettate, con una preferenza per i siti comparatori o sentendo i consigli di amici e conoscenti.
La casa può essere un investimento in alcuni casi, in altri (si pensi a una seconda casa in un luogo di villeggiatura) è una spesa per un consumo durevole, dove si riflettono desideri, proiezioni di status e quant’altro. Con il sondaggio abbiamo verificato l’opinione su questo punto. La percentuale di coloro che considerano la casa come un investimento è decisamente prevalente rispetto a quanti pensano che acquistarla sia soprattutto un indebitamento. Il 66% infatti considera l’acquisto di una casa un investimento. Una quota del campione decisamente prevalente tra i più giovani, gli under 35, che “votano” per il 74% a favore dell’investimento.
Si potrebbe obiettare che rispetto alla tradizionale alta propensione degli italiani dell’acquisto di una casa, alla conclamata malattia per il mattone, si tratta di una percentuale persino bassa. E che anzi potrebbe rivelare piuttosto dei margini di erosione della passione per l’investimento immobiliare.
Una lettura di questo tipo troverebbe infatti una conferma nell’altra risposta al sondaggio: quanti pensano di fare un investimento nel mattone? Qui la percentuale scende al 17 per cento. Ovviamente non tutti pensano di fare investimenti importanti come quello di un immobile a breve, che non è un atto semplice come l’acquisto di un pacchetto di azioni.
IPR Marketing | Sondaggio sul Bail in | Il Sole 24 OreIPR Marketing
Un quadro desolante. Nonostante il martellamento costante che ormai da alcuni mesi arriva dai mezzi di informazione, se agli italiani si accenna del bail-in, il risultato è scoraggiante.
Il 61% dice di non conoscere il termine, il 22 l’ha sentito, ma non ci ha capito molto. Quelli che si mostrano più o meno sicuri, sono il 12%.
I numeri del sondaggio condotto in esclusiva per Plus24 da IPR-Marketing di Antonio Noto, danno un quadro più fosco di quello che era emerso da un precedente sondaggio (si veda Plus del 26 settembre 2015). In quel caso però si era preferito “mettere alla prova” gli intervistati chiedendo se conoscessero cosa accadeva in caso di crisi bancaria, non usando il termine bail-in, utilizzato nel sondaggio pubblicato qui accanto. Come elemento di verifica, però, è stato chiesta anche l’opinione su cosa accada in caso di crisi bancaria: e il numero delle persone con le idee chiare in questo caso sale al 28%.
Interessante è anche un altro punto messo in luce dal sondaggio: il 51% degli intervistati, a prescindere dalla conoscenza del termine, di fatto è in sintonia con il bailin.
È questo infatti il numero di coloro che ritengono che siano gli azionisti e i creditori (gli obbligazionisti) delle banche a dover pagare e non lo Stato con i soldi di tutti: soluzione questa “votata” solo dal 20% degli intervistati.
È stata poi alta la quota di coloro che almeno un pensiero a ritirare i propri soldi dalla banca l’hanno fatto (39%). Però il 65 per cento di quelli che hanno dichiarato di aver avuto questa “tentazione”, ha preferito non darle seguito. Il 29% invece dichiara di aver fatto i passi conseguenti: ben il 12 per cento ha preferito semplicemente metterli “sotto il materasso”. Altri invece hanno preferito spostarli in un’altra banca (8%) oppure di destinarli ad altri investimenti (9%).
(FONTE Il Sole 24 Ore - PLUS24)
IPR Marketing | Sondaggio sulle nuove regole dei mutui | Il Sole 24 oreIPR Marketing
Divise le risposte sulle conseguenze delle nuove regole dei mutui.
Bloccherebbero o renderebbero almeno più pensoso l’acquirente sul punto di muoversi verso l’acquisto? Per il 31% sì. Il 40% ritiene che di regole per sfrattare il mutuatario moroso già ce ne fossero, per cui inutile rovinarsi la vita per questo. Un 19% più pragmaticamente proverebbe a puntare i piedi per evitare l’inclusione della clausola di vendita “facilitata” nel contratto.
A chi ci si rivolgerebbe per l’acquisto di sempre? La maggioranza risponde che si rivolgerebbe alla propria banca di sempre, quella dove si ha il conto. Ma è un voto fortemente influenzato dalle scelte degli over 55, mentre le categorie più giovani danno risposte più sfaccettate, con una preferenza per i siti comparatori o sentendo i consigli di amici e conoscenti.
La casa può essere un investimento in alcuni casi, in altri (si pensi a una seconda casa in un luogo di villeggiatura) è una spesa per un consumo durevole, dove si riflettono desideri, proiezioni di status e quant’altro. Con il sondaggio abbiamo verificato l’opinione su questo punto. La percentuale di coloro che considerano la casa come un investimento è decisamente prevalente rispetto a quanti pensano che acquistarla sia soprattutto un indebitamento. Il 66% infatti considera l’acquisto di una casa un investimento. Una quota del campione decisamente prevalente tra i più giovani, gli under 35, che “votano” per il 74% a favore dell’investimento.
Si potrebbe obiettare che rispetto alla tradizionale alta propensione degli italiani dell’acquisto di una casa, alla conclamata malattia per il mattone, si tratta di una percentuale persino bassa. E che anzi potrebbe rivelare piuttosto dei margini di erosione della passione per l’investimento immobiliare.
Una lettura di questo tipo troverebbe infatti una conferma nell’altra risposta al sondaggio: quanti pensano di fare un investimento nel mattone? Qui la percentuale scende al 17 per cento. Ovviamente non tutti pensano di fare investimenti importanti come quello di un immobile a breve, che non è un atto semplice come l’acquisto di un pacchetto di azioni.
IPR Marketing | Sondaggio sul Bail in | Il Sole 24 OreIPR Marketing
Un quadro desolante. Nonostante il martellamento costante che ormai da alcuni mesi arriva dai mezzi di informazione, se agli italiani si accenna del bail-in, il risultato è scoraggiante.
Il 61% dice di non conoscere il termine, il 22 l’ha sentito, ma non ci ha capito molto. Quelli che si mostrano più o meno sicuri, sono il 12%.
I numeri del sondaggio condotto in esclusiva per Plus24 da IPR-Marketing di Antonio Noto, danno un quadro più fosco di quello che era emerso da un precedente sondaggio (si veda Plus del 26 settembre 2015). In quel caso però si era preferito “mettere alla prova” gli intervistati chiedendo se conoscessero cosa accadeva in caso di crisi bancaria, non usando il termine bail-in, utilizzato nel sondaggio pubblicato qui accanto. Come elemento di verifica, però, è stato chiesta anche l’opinione su cosa accada in caso di crisi bancaria: e il numero delle persone con le idee chiare in questo caso sale al 28%.
Interessante è anche un altro punto messo in luce dal sondaggio: il 51% degli intervistati, a prescindere dalla conoscenza del termine, di fatto è in sintonia con il bailin.
È questo infatti il numero di coloro che ritengono che siano gli azionisti e i creditori (gli obbligazionisti) delle banche a dover pagare e non lo Stato con i soldi di tutti: soluzione questa “votata” solo dal 20% degli intervistati.
È stata poi alta la quota di coloro che almeno un pensiero a ritirare i propri soldi dalla banca l’hanno fatto (39%). Però il 65 per cento di quelli che hanno dichiarato di aver avuto questa “tentazione”, ha preferito non darle seguito. Il 29% invece dichiara di aver fatto i passi conseguenti: ben il 12 per cento ha preferito semplicemente metterli “sotto il materasso”. Altri invece hanno preferito spostarli in un’altra banca (8%) oppure di destinarli ad altri investimenti (9%).
(FONTE Il Sole 24 Ore - PLUS24)
IPR Marketing | La qualità della vita Roma. Percezione dei cittadini romani |...IPR Marketing
Il sondaggio: «Capitale in declino». La rabbia dei romani, stanchi e delusi
di Lorenzo De Cicco
È una città arrabbiata e delusa, stanca della sua burocrazia paralizzante, della piovra corruttiva che si è infiltrata negli uffici comunali, che sente umiliato il suo prestigio a livello internazionale. Ma è anche una comunità, quella romana, che ha voglia di riscatto e che, nonostante il malumore diffuso per la situazione attuale, ha intenzione di mettersi in fila ai seggi per cambiare una classe dirigente locale che considera inadeguata. E anche per spazzare via la sensazione, sempre più radicata, di una città avviata al declino. È questo lo spaccato di Roma che emerge dal sondaggio realizzato da Ipr Marketing, commissionato dall' associazione Roma Progetto 2025.
IMMOBILISMO Per la stragrande maggioranza dei romani (il 73%) la qualità della vita è insoddisfacente. I più scontenti sono gli anziani (85%). Solo il 22% dei residenti si sente di esprimere una valutazione positiva sulla vivibilità della Città eterna. Per tre romani su quattro poi la situazione, negli ultimi 6-7 anni, è peggiorata. Soprattutto per le donne.
Le cose sono cambiate in meglio solo per il 3% del campione. Da qui si spiega la convinzione, per la maggioranza assoluta dei residenti, che la Città eterna stia vivendo una fase di decadenza. Colpa, soprattutto, di un ceto politico che viene giudicato inappropriato dal 71% dei cittadini. Che ritengono, al 77,5%, che la questione Capitale vada affrontata a livello nazionale, magari con qualche aiuto da parte del governo: il 51,2% chiede più risorse, ma c'è anche un fronte (piuttosto nutrito: 42,5%) convinto che i fondi a disposizione delle istituzioni territoriali siano perfino troppi. E che questo flusso di denaro pubblico possa alimentare la corruzione.
Eccolo il grande male di Roma, negli anni di Mafia Capitale. Una piaga che, è sensazione diffusa, da anni convive nel cuore della macchina amministrativa. Tanto che il 40,8% dei romani dice di avere saputo di episodi di corruzione tra i vigili urbani e il 43,3% ha parlato di illeciti negli uffici pubblici. E sono proprio funzionari e impiegati, per il 28% dei romani, i principali responsabili dei problemi di Roma, subito dopo i politici (47%).
LE VOTAZIONI Ed è qui che irrompe la voglia di cambiamento. E di riscatto. Perché il 64% dei cittadini di Roma (il 66% dei giovani) ha intenzione di andare a votare il prossimo 5 giugno alle elezioni per eleggere il sindaco di Roma. L’unica via per non rassegnarsi al crepuscolo e per trasformare quella rabbia sempre più estesa (54,7%) nella speranza di una rinascita.
IPR Marketing | Sondaggio elezioni sindaci 2016: Roma, Napoli Milano | Porta ...IPR Marketing
IPR Marketing - Elezioni sindaci: chi è in vantaggio a Milano, Roma e Napoli.
Le elezioni dei sindaci sono il tema caldissimo degli ultimi giorni. IPR Marketing, nel sondaggio presentato a Porta a Porta, ha mostrato i dati su vantaggi e svantaggi dei candidati nelle principali città coinvolte dalle elezioni: Milano, Roma e Napoli.
In linea generale, questa tornata elettorale registra un certo svantaggio del Centro Destra: i futuri sindaci saranno secondo le intenzioni di voto, principalmente di sinistra o appartenenti al Movimento 5 Stelle.
IPR Marketing | XIII Rapporto gli italiani e il solare | Fondazione UniVerdeIPR Marketing
XIII RAPPORTO SULL'ENERGIA SOLARE PER GLI ITALIANI NEI PROSSIMI 5 ANNI SARA' LA MAGGIORE FONTE ENERGETICA
Sono stati presentati durante il convegno: “Smart cities ed economia circolare”, (organizzato dalla Fondazione UniVerde e daIPR Marketing in collaborazione con Cobat, Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo), i dati del 13° rapporto: “Gli italiani e il solare”, con un focus su “Storage & Recycling” e sullaCOP21, la conferenza internazionale sul clima che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre.
Anche quest’anno il favore degli italiani verso il solare conferma il trend positivo degli ultimi quattro anni con una percentuale di gradimento, registrata nel mese di novembre 2015, pari all’87%. La stessa percentuale sostiene che l’Italia, in futuro, dovrebbe investire proprio su questo tipo di energiaperché (per il 90%) compatibile con l’ambiente. Il 68% degli intervistati vorrebbe farne uso. L’88% la considera sicura ma il 62% ancora burocraticamente difficile e il 46% dispendiosa.
IPR Marketing | Intenzioni di voto elezioni comunali 2016 | Porta a PortaIPR Marketing
A pochissimo dalle elezioni amministrative nelle principali città italiane, qual è la posizione degli elettori?
Dal sondaggio elettorale commissionato da Porta a Porta A IPR Marketing sulle elezioni per i sindaci a Roma, Milano Napoli e Torino, viene fuori per il momento un certo equilibrio tra i candidati favoriti.
IPR Marketing | Sondaggio sulla percezione della sicurezza stradale | Fondazi...IPR Marketing
La sicurezza delle strade è un problema urgente nelle città?
Per l’assoluta maggioranza degli intervistati, il 67%, la sicurezza delle strade è un problema urgente da affrontare nelle città. La percezione di urgenza è avvertita in maniera superiore alla media al sud e nelle isole (76%).
La maggioranza degli italiani è a favore del reato di omicidio stradale.
Il timore di essere coinvolti in un incidente stradale, in qualità di pedone o di conducente di auto e soprattutto di moto, è molto avvertito dalla popolazione italiana: è quanto emerge dal sondaggio condotto da Ipr Marketing per conto della fondazione 'Guccione' attiva nella tutela delle vittime della strada. Una paura così sentita, da essere seconda solo a quella di subire un furto in casa. E tale preoccupazione cresce sensibilmente rispetto alla media nazionale man mano che si scende al sud della penisola.
IPR Marketing | Fiducia nei Ministri Aprile 2016 | La RepubblicaIPR Marketing
I cittadini italiani non se la sentono di riporre troppa fiducia nei ministri del governo Renzi. Ad aprile, per la prima volta, addirittura dieci rappresentanti dei dicasteri hanno registrato un calo di gradimento nella classifica stilata dal centro di ricerca Ipr Marketing per Repubblica.it in base a un sondaggio condotto su un campione di mille persone, mentre cinque sono rimasti stabili. Tonfo per Federica Guidi, su cui pesa lo scandalo del petrolio.
Cala, di conseguenza, anche la fiducia media, che registra un -1,5%, attestandosi al 20,5%, contro il 22% di febbraio.
IPR Marketing, attraverso il sondaggio sulle elezioni comunali che interessano le principali città italiane, ha rilevato alcuni dati sulle preferenze degli elettori.
L'istituto di ricerca ha presentato il sondaggio al Tg3, rivelando che la maggior parte dei cittadini chiamati al voto ha espresso preferenze per i candidati del centro sinistra, con la sola eccezione di Napoli, dove i giochi sono ancora aperti.
Ponencia en I SEMINARIO SOBRE LA APLICABILIDAD DE LA INTELIGENCIA ARTIFICIAL EN LA EDUCACIÓN SUPERIOR UNIVERSITARIA. 3 de junio de 2024. Facultad de Estudios Sociales y Trabajo, Universidad de Málaga.
IMÁGENES SUBLIMINALES EN LAS PUBLICACIONES DE LOS TESTIGOS DE JEHOVÁClaude LaCombe
Recuerdo perfectamente la primera vez que oí hablar de las imágenes subliminales de los Testigos de Jehová. Fue en los primeros años del foro de religión “Yahoo respuestas” (que, por cierto, desapareció definitivamente el 30 de junio de 2021). El tema del debate era el “arte religioso”. Todos compartíamos nuestros puntos de vista sobre cuadros como “La Mona Lisa” o el arte apocalíptico de los adventistas, cuando repentinamente uno de los participantes dijo que en las publicaciones de los Testigos de Jehová se ocultaban imágenes subliminales demoniacas.
Lo que pasó después se halla plasmado en la presente obra.
Presentación de la conferencia sobre la basílica de San Pedro en el Vaticano realizada en el Ateneo Cultural y Mercantil de Onda el jueves 2 de mayo de 2024.
6.
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Para resumir los valores de un campo del conjunto encontrado de registros
Total de Calculando el total de los valores del campo.
Media de Calculando la media de los valores del campo.
Recuento de Realizando un recuento del número de registros que contienen un valor para el
campo. Por ejemplo, si un campo contiene 100 valores (un valor para cada
registro), el resultado del recuento es 100.
Mínimo Buscando el menor número o la primera fecha, hora o fecha y hora de un campo.
Máximo Buscando el mayor número o la última fecha, hora o fecha y hora de un campo.
Desviación
típica de
Buscando la diferencia entre los valores de un campo. Esta opción calcula la
desviación típica de la media de los valores de un campo.
Fracción del
total de
Calculando la proporción entre un valor del campo y el total de todos los valores
de ese campo. (Por ejemplo, busca la fracción de las ventas totales que se puede
atribuir a cada vendedor.)
8.
1. GLOSARIO DE TERMINOS
1. Administración de Base de Datos Relacional: Técnica de administración de bases de datos en la
que la información se guarda en tablas de datos bidimensionales. El programa que funciona con
dos tablas de datos al mismo tiempo, relaciona la información mediante vinculaciones
establecidas por una columna o campos comunes.
2. Acceso: La manera en la cual los archivos o conjunto de datos son referenciados por la
computadora.
3. Base de Datos: Es una serie de datos organizados y relacionados entre sí, los cuales son
recolectados y explotados por los Sistemas de Información de una empresa o negocio en
particular.
4. Campo: Unidad básica de una base de datos, un campo puede ser, por ejemplo, el nombre de
una persona. Los nombres de los campos, no pueden empezar con espacios en blanco y caracteres
especiales. No pueden llevar puntos, ni signos de exclamación o corchetes. Si pueden tener
espacios en blanco en el medio.
5. Datos estadísticos: estos almacenan información estadística sobre los datos en la base de datos.
6. El DBMS: es un conjunto de programas que se encargan de manejar la creación y todos los
accesos a las bases de datos.
7. ELIMINACION: Es una solicitud de eliminación que se expresa de forma muy parecida a una
consulta. Sin embargo, en vez de presentar tuplas al usuario, quitamos las tuplas seleccionadas de
la base de datos. Sólo puede eliminar tuplas completas; no se puede eliminar únicamente valores
de determinados atributos.
8. Facilidad de Consultas: Permitir al usuario hacer cuestiones sencillas a la base de datos. Este
tipo de consultas tienen como misión proporcionar la información solicitada por el usuario de una
forma correcta y rápida.
9. Gestor de Base de Datos: Es un conjunto de programas que permiten crear y mantener una base
de datos, asegurando su integridad, confidencialidad y seguridad.