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EPIDEMIOLOGIA DERIVA DALLA FUSIONE DI TRE PAROLE έπί δή µ ος λόγος
EPIDEMIOLOGIA Studio della popolazione dal punto di vista sanitario.
STORIA I primi concetti dell’epidemiologia si ritrovano negli scritti di Ippocrate (V secolo a.C), egli osservò che alcune patologie erano correlate a condizioni ambientali o personali dell’individuo.
STORIA L’epidemiologia come scienza autonoma nasce in Inghilterra nel 1662 quando John Graunt pubblica un’analisi sulla natalità e mortalità a Londra. Successivamente William Farr mette a punto un sistema per la raccolta dei certificati di morte. Infine John Snow, il primo epidemiologo moderno, formulò una teoria sulle modalità di trasmissione del colera.
Nasce come epidemiologia preventiva:   studia la distribuzione della salute e della malattia nella popolazione e ricerca le cause di tale diffusione. Si preoccupa di prevenire l’insorgenza della malattia nell’uomo attraverso la ricerca dei fattori di rischio transizione epidemiologica :  riduzione della patologia infettiva ed aumento della patologia cronico-degenerativa si sviluppa come   epidemiologia clinica: si occupa del buon andamento e della corretta interpretazione di tutto l’iter diagnostico-terapeutico
Sviluppi più recenti epidemiologia dei servizi sanitari o  epidemiologia valutativa :   si occupa di valutare l’insieme delle attività di un qualsiasi tipo di servizio sanitario
CONCETTO DI SALUTE La salute non è semplicemente uno stato di assenza di malattie, ma una condizione dinamica di benessere fisico, mentale e sociale.
OBIETTIVI  DELL’IGIENE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
PROMOZIONE DELLA SALUTE PRINCIPALI FATTORI DI BENESSERE reddito livello di istruzione indice di affollamento alimentazione infrastrutture  (acquedotti, reti fognarie, ecc.) assistenza sanitaria
CAUSE DI MALATTIA Agenti chimici, fisici e biologici capaci di determinare nell’uomo una condizione di malattia. FATTORE DI RISCHIO E’ una “causa” non necessaria né sufficiente a determinare una condizione di malattia. PROTEZIONE  DELLA  SALUTE
FONTI DI RACCOLTA DATI Censimento Registri anagrafici Notificazioni obbligatorie: Certificazioni delle cause di morte Registro delle nascite Notifica malattie infettive Altre fonti sanitarie Indagini ad hoc
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
CENSIMENTO Viene effettuato con periodicità decennale può essere: De facto  (persone presenti all’atto del censimento) De jure  (residenti all’atto del censimento)
PIRAMIDE DELLE ETA’ E’ LA DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI ETA’ E SESSO DI UNA POPOLAZIONE
DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI ETA’ E SESSO DELLA POPOLAZIONE ITALIANA
DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI ETA’ E SESSO DELLA POPOLAZIONE ITALIANA
DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI ETA’ E SESSO DELLA POPOLAZIONE ITALIANA
REGISTRI ANAGRAFICI Le variazioni che avvengono all’interno di una popolazione  (nascite, morti, matrimoni, migrazioni, ecc.)  sono registrati dall’ufficio anagrafe di ogni Comune e trasmessi all’ISTAT.
Certificazione delle cause di morte
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Notifica delle malattie infettive Le malattie infettive sono soggette a notifica obblicatoria (D.M. 5-7-1975 e mod.) secondo le disposizioni del Testo Unico delle Leggi Sanitarie.
Notifica delle malattie infettive Le malattie infettive, la cui notifica è obbligatoria sono divise in 5 classi in base alla rilevanza epidemiologica e sociale, alla frequenza, alla gravità ed alla possibilità di intervento.
Notifica delle malattie infettive I Classe Malattie soggette a regolamento sanitario internazionale. Immediata trasmissione: Medico  ASL  Regione   Ministero  ISTAT  OMS
Notifica delle malattie infettive II Classe Malattie ad elevata frequenza e/o possibili di interventi di controllo. Trasmissione entro 2 giorni: Medico  ASL  Regione   Ministero  ISTAT
Notifica delle malattie infettive III Classe Malattie per le quali sono richieste particolari documentazioni. Trasmissione mediante schede inviate all’ISTAT.
Notifica delle malattie infettive IV Classe Malattie per le quali alla segnalazione del singolo caso deve seguire la segnalazione dell’ASL solo in caso di focolai epidemici. Trasmissione entro 1 giorno: Medico  ASL  Regione   Ministero  ISTAT
Notifica delle malattie infettive V Classe Malattie non comprese nelle classi precedenti, zoonosi indicate nel regolamento di polizia veterinaria.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Indagini ad hoc Possono essere effettuate mediante osservazione clinica o indagini strumentali opportunamente condotte secondo le finalità dell’indagine oppure mediante questionari opportunamente formulati e somministrati.
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Diagramma a barre
Istogramma e Poligono di frequenza
Diagramma areale
Diagramma a punti
COME SI MISURANO I FENOMENI SANITARI CHE SI STUDIANO IN EPIDEMIOLOGIA: -  Frequenze :  numero di eventi -  Rapporti :  caratterizzati da un numeratore ed un denominatore che non appartengono necessariamente alla stessa popolazione -  Proporzioni :  particolare tipo di rapporto in cui il numeratore è incluso nel denominatore  -  Tassi :  particolare tipo di proporzione che implica la presenza del fattore temporale. E’ un rapporto tra numero di individui in possesso di una data caratteristica e l’insieme della popolazione
TASSI –  - morbosità (malattia)  incidenza   prevalenza - mortalità (morte)  mortalità generale, mortalità infantile, letalità, etc  - natalità, fecondità, etc
TASSO DI INCIDENZA stima della probabilità (rischio) che un individuo  si ammali durante il periodo considerato Qual’è la popolazione in un intervallo di tempo? - popolazione a metà del periodo -  media tra la popolazione all’inizio e alla fine del periodo  -  ∑ persone-anni osservazione: somma dei periodi di osservazione di ogni singola persona che partecipa allo studio Numero totale di soggetti a rischio Numero di  nuovi casi  di malattia in un dato intervallo di tempo
TASSO DI PREVALENZA stima della probabilità (rischio) che un individuo  sia ammalato in un dato momento PREVALENZA = INCIDENZA x DURATA MALATTIA MALATTIE ACUTE  I > P MALATTIE CRONICHE  I < P Popolazione in quel dato momento  Numero di tutti i casi (vecchi e nuovi) di malattia  in un dato momento
ALTRE MISURE DI INCIDENZA Tasso di incidenza di infezioni ospedaliere  Tasso di guarigione  ad una data terapia ALTRE MISURE DI PREVALENZA Tasso di prevalenza  di infezioni ospedaliere  Numero totale dei ricoverati Numero di nuove infezioni Numero totale dei soggetti Numero di soggetti guariti Numero totale dei ricoverati Numero di casi presenti di infezioni
TASSI DI MORTALITÀ Tasso di mortalità generale Tasso mortalità specifica  per malattia Tasso mortalità specifica  per età mortalità infantile natimortalità Popolazione  Morti per tutte le cause x 100.000   Popolazione  Morti per una data malattia x 100.000  Popolazione  Morti fra 0 e 5 anni per tutte le cause x 100.000 Nati vivi  Morti entro il 1° anno x 1000 Tutti i nati Nati morti x 1000
ALTRI TASSI   Tasso di letalità  Tasso natalità  Tasso di fecondità Soggetti affetti da quella malattia   Morti per una determinata malattia x 100  Popolazione media Nati vivi Donne tra 15 e 45 anni Nati vivi + nati morti
 
I TASSI SI DIVIDONO IN: GREZZI (numero di eventi riferiti ad una popolazione totale)  SPECIFICI (sono riferiti a condizioni specifiche) STANDARDIZZATI (quando vengono pesate le diverse componenti che potrebbero indurre ad una diversa interpretazione dei fenomeni epidemiologici)
TASSI GREZZI Tasso natalità Tasso di mortalità Popolazione media Nati vivi Popolazione totale a metà anno Morti per anno
TASSI SPECIFICI Tasso mortalità specifica  per malattia Tasso mortalità specifica  per età mortalità infantile Popolazione  Morti per una data malattia x 100.000  Popolazione  Morti fra 0 e 5 anni per tutte le cause x 100.000 Nati vivi  Morti entro il 1° anno x 1000
STANDARDIZZAZIONE DEI TASSI ESISTONO DUE METODI DI STANDARDIZZAZIONE DEI TASSI: STANDARDIZZAZIONE DIRETTA (Es.: mira a quantificare il tasso di mortalità che si avrebbe nelle due popolazioni a confronto se la distribuzione per età fosse la stessa) STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA (occorre disporre di tassi specifici di riferimento per le singole classi di età)
STANDARDIZZAZIONE DIRETTA
STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA
STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA SMR (rapporto standardizzato di mortalità si calcola con la seguente formula:   Morti osservati SMR = --------------------   Morti attesi   7436 SMR (A) = ------------- = 0,99   7504   2004 SMR (B) = ------------- = 1,03   1952
RISCHIO E FATTORI DI RISCHIO Il rischio è la probabilità che ha un evento negativo di verificarsi. La probabilità è il rapporto tra il numero di eventi uguali e il numero di eventi totali. Lanciando due dati quale è la probabilità che esca il n°4 è: 1  1  1 ------ x ------ x 2 = ------- 6  6  18
RISCHIO E FATTORI DI RISCHIO CAUSE DI MALATTIA Agenti chimici, fisici e biologici capaci di determinare nell’uomo una condizione di malattia. FATTORE DI RISCHIO E’ una “causa” non necessaria né sufficiente a determinare una condizione di malattia.
Dalla combinazione fra esposizione e malattia si costruisce la TAVOLA DI CONTINGENZA Come si calcola la maggiore frequenza di fumatori (esposti) fra gli affetti da tumore (malati) rispetto alle persone sane? ODDS RATIO   (rapporto incrociato):  O.R. > 1 -> associazione probabile (esposizione più frequente tra i casi) O.R. = 1 -> assenza di associazione (uguale esposizione casi e controlli) O.R. < 1 -> fattore di protezione (esposizione più frequente tra i controlli) b + d a + c  c + d d c non esposti a + b b a esposti sani malati b x c a x d
Dalla combinazione fra esposizione e malattia si costruisce la TAVOLA DI CONTINGENZA Come si calcola la maggiore frequenza di fumatori (esposti) fra gli affetti da tumore (malati) rispetto alle persone sane? ODDS RATIO   (rapporto incrociato):  O.R. > 1 -> associazione probabile (esposizione più frequente tra i casi) O.R. = 1 -> assenza di associazione (uguale esposizione casi e controlli) O.R. < 1 -> fattore di protezione (esposizione più frequente tra i controlli) b + d = 15 a + c = 5 c + d = 10 9(d) 1(c) non esposti a + b = 10 6(b) 4(a) esposti sani malati b x c a x d 6 36
Dalla combinazione fra esposizione e malattia si costruisce la TAVOLA DI CONTINGENZA Come si calcola la maggiore frequenza (maggior rischio) di cancro polmonare fra i fumatori rispetto ai non fumatori? RISCHIO RELATIVO :  R.R. > 1 -> associazione probabile (malattia più frequente fra gli esposti) R.R. = 1 -> assenza di associazione (i tassi d’incidenza sono uguali) R.R. < 1 -> fattore di protezione (malattia più frequente fra i non esposti) b + d a + c  c + d d c non esposti a + b b a esposti sani malati c/(c + d) a/(a + b) c (a + b)  a (c + d) Tasso di incidenza fra non esposti Tasso di incidenza fra esposti
Dalla combinazione fra esposizione e malattia si costruisce la TAVOLA DI CONTINGENZA Come si calcola la maggiore frequenza (maggior rischio) di cancro polmonare fra i fumatori rispetto ai non fumatori? RISCHIO RELATIVO :  R.R. > 1 -> associazione probabile (malattia più frequente fra gli esposti) R.R. = 1 -> assenza di associazione (i tassi d’incidenza sono uguali) R.R. < 1 -> fattore di protezione (malattia più frequente fra i non esposti) b + d = 15 a + c = 5 c + d = 10 9(d) 1(c) non esposti a + b = 10 6(b) 4(a) esposti sani malati 0,1 0,4 Tasso di incidenza fra non esposti Tasso di incidenza fra esposti
RISCHIO ATTRIBUIBILE (R.A.) : Tasso di incidenza fra esposti – (meno) Tasso di incidenza fra non esposti indica la quota di malattia specificamente  attribuibile  al fattore di rischio, cioè la quota di malati che eviterebbero la malattia se fosse rimosso il fattore di rischio

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Metodologia epidemiologica

  • 1. EPIDEMIOLOGIA DERIVA DALLA FUSIONE DI TRE PAROLE έπί δή µ ος λόγος
  • 2. EPIDEMIOLOGIA Studio della popolazione dal punto di vista sanitario.
  • 3. STORIA I primi concetti dell’epidemiologia si ritrovano negli scritti di Ippocrate (V secolo a.C), egli osservò che alcune patologie erano correlate a condizioni ambientali o personali dell’individuo.
  • 4. STORIA L’epidemiologia come scienza autonoma nasce in Inghilterra nel 1662 quando John Graunt pubblica un’analisi sulla natalità e mortalità a Londra. Successivamente William Farr mette a punto un sistema per la raccolta dei certificati di morte. Infine John Snow, il primo epidemiologo moderno, formulò una teoria sulle modalità di trasmissione del colera.
  • 5. Nasce come epidemiologia preventiva: studia la distribuzione della salute e della malattia nella popolazione e ricerca le cause di tale diffusione. Si preoccupa di prevenire l’insorgenza della malattia nell’uomo attraverso la ricerca dei fattori di rischio transizione epidemiologica : riduzione della patologia infettiva ed aumento della patologia cronico-degenerativa si sviluppa come epidemiologia clinica: si occupa del buon andamento e della corretta interpretazione di tutto l’iter diagnostico-terapeutico
  • 6. Sviluppi più recenti epidemiologia dei servizi sanitari o epidemiologia valutativa : si occupa di valutare l’insieme delle attività di un qualsiasi tipo di servizio sanitario
  • 7. CONCETTO DI SALUTE La salute non è semplicemente uno stato di assenza di malattie, ma una condizione dinamica di benessere fisico, mentale e sociale.
  • 8.
  • 9. PROMOZIONE DELLA SALUTE PRINCIPALI FATTORI DI BENESSERE reddito livello di istruzione indice di affollamento alimentazione infrastrutture (acquedotti, reti fognarie, ecc.) assistenza sanitaria
  • 10. CAUSE DI MALATTIA Agenti chimici, fisici e biologici capaci di determinare nell’uomo una condizione di malattia. FATTORE DI RISCHIO E’ una “causa” non necessaria né sufficiente a determinare una condizione di malattia. PROTEZIONE DELLA SALUTE
  • 11. FONTI DI RACCOLTA DATI Censimento Registri anagrafici Notificazioni obbligatorie: Certificazioni delle cause di morte Registro delle nascite Notifica malattie infettive Altre fonti sanitarie Indagini ad hoc
  • 12.
  • 13. CENSIMENTO Viene effettuato con periodicità decennale può essere: De facto (persone presenti all’atto del censimento) De jure (residenti all’atto del censimento)
  • 14. PIRAMIDE DELLE ETA’ E’ LA DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI ETA’ E SESSO DI UNA POPOLAZIONE
  • 15. DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI ETA’ E SESSO DELLA POPOLAZIONE ITALIANA
  • 16. DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI ETA’ E SESSO DELLA POPOLAZIONE ITALIANA
  • 17. DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI ETA’ E SESSO DELLA POPOLAZIONE ITALIANA
  • 18. REGISTRI ANAGRAFICI Le variazioni che avvengono all’interno di una popolazione (nascite, morti, matrimoni, migrazioni, ecc.) sono registrati dall’ufficio anagrafe di ogni Comune e trasmessi all’ISTAT.
  • 20.
  • 21. Notifica delle malattie infettive Le malattie infettive sono soggette a notifica obblicatoria (D.M. 5-7-1975 e mod.) secondo le disposizioni del Testo Unico delle Leggi Sanitarie.
  • 22. Notifica delle malattie infettive Le malattie infettive, la cui notifica è obbligatoria sono divise in 5 classi in base alla rilevanza epidemiologica e sociale, alla frequenza, alla gravità ed alla possibilità di intervento.
  • 23. Notifica delle malattie infettive I Classe Malattie soggette a regolamento sanitario internazionale. Immediata trasmissione: Medico ASL Regione Ministero ISTAT OMS
  • 24. Notifica delle malattie infettive II Classe Malattie ad elevata frequenza e/o possibili di interventi di controllo. Trasmissione entro 2 giorni: Medico ASL Regione Ministero ISTAT
  • 25. Notifica delle malattie infettive III Classe Malattie per le quali sono richieste particolari documentazioni. Trasmissione mediante schede inviate all’ISTAT.
  • 26. Notifica delle malattie infettive IV Classe Malattie per le quali alla segnalazione del singolo caso deve seguire la segnalazione dell’ASL solo in caso di focolai epidemici. Trasmissione entro 1 giorno: Medico ASL Regione Ministero ISTAT
  • 27. Notifica delle malattie infettive V Classe Malattie non comprese nelle classi precedenti, zoonosi indicate nel regolamento di polizia veterinaria.
  • 28.
  • 29. Indagini ad hoc Possono essere effettuate mediante osservazione clinica o indagini strumentali opportunamente condotte secondo le finalità dell’indagine oppure mediante questionari opportunamente formulati e somministrati.
  • 30.
  • 32. Istogramma e Poligono di frequenza
  • 35. COME SI MISURANO I FENOMENI SANITARI CHE SI STUDIANO IN EPIDEMIOLOGIA: - Frequenze : numero di eventi - Rapporti : caratterizzati da un numeratore ed un denominatore che non appartengono necessariamente alla stessa popolazione - Proporzioni : particolare tipo di rapporto in cui il numeratore è incluso nel denominatore - Tassi : particolare tipo di proporzione che implica la presenza del fattore temporale. E’ un rapporto tra numero di individui in possesso di una data caratteristica e l’insieme della popolazione
  • 36. TASSI – - morbosità (malattia) incidenza prevalenza - mortalità (morte) mortalità generale, mortalità infantile, letalità, etc - natalità, fecondità, etc
  • 37. TASSO DI INCIDENZA stima della probabilità (rischio) che un individuo si ammali durante il periodo considerato Qual’è la popolazione in un intervallo di tempo? - popolazione a metà del periodo - media tra la popolazione all’inizio e alla fine del periodo - ∑ persone-anni osservazione: somma dei periodi di osservazione di ogni singola persona che partecipa allo studio Numero totale di soggetti a rischio Numero di nuovi casi di malattia in un dato intervallo di tempo
  • 38. TASSO DI PREVALENZA stima della probabilità (rischio) che un individuo sia ammalato in un dato momento PREVALENZA = INCIDENZA x DURATA MALATTIA MALATTIE ACUTE I > P MALATTIE CRONICHE I < P Popolazione in quel dato momento Numero di tutti i casi (vecchi e nuovi) di malattia in un dato momento
  • 39. ALTRE MISURE DI INCIDENZA Tasso di incidenza di infezioni ospedaliere Tasso di guarigione ad una data terapia ALTRE MISURE DI PREVALENZA Tasso di prevalenza di infezioni ospedaliere Numero totale dei ricoverati Numero di nuove infezioni Numero totale dei soggetti Numero di soggetti guariti Numero totale dei ricoverati Numero di casi presenti di infezioni
  • 40. TASSI DI MORTALITÀ Tasso di mortalità generale Tasso mortalità specifica per malattia Tasso mortalità specifica per età mortalità infantile natimortalità Popolazione Morti per tutte le cause x 100.000 Popolazione Morti per una data malattia x 100.000 Popolazione Morti fra 0 e 5 anni per tutte le cause x 100.000 Nati vivi Morti entro il 1° anno x 1000 Tutti i nati Nati morti x 1000
  • 41. ALTRI TASSI Tasso di letalità Tasso natalità Tasso di fecondità Soggetti affetti da quella malattia Morti per una determinata malattia x 100 Popolazione media Nati vivi Donne tra 15 e 45 anni Nati vivi + nati morti
  • 42.  
  • 43. I TASSI SI DIVIDONO IN: GREZZI (numero di eventi riferiti ad una popolazione totale) SPECIFICI (sono riferiti a condizioni specifiche) STANDARDIZZATI (quando vengono pesate le diverse componenti che potrebbero indurre ad una diversa interpretazione dei fenomeni epidemiologici)
  • 44. TASSI GREZZI Tasso natalità Tasso di mortalità Popolazione media Nati vivi Popolazione totale a metà anno Morti per anno
  • 45. TASSI SPECIFICI Tasso mortalità specifica per malattia Tasso mortalità specifica per età mortalità infantile Popolazione Morti per una data malattia x 100.000 Popolazione Morti fra 0 e 5 anni per tutte le cause x 100.000 Nati vivi Morti entro il 1° anno x 1000
  • 46. STANDARDIZZAZIONE DEI TASSI ESISTONO DUE METODI DI STANDARDIZZAZIONE DEI TASSI: STANDARDIZZAZIONE DIRETTA (Es.: mira a quantificare il tasso di mortalità che si avrebbe nelle due popolazioni a confronto se la distribuzione per età fosse la stessa) STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA (occorre disporre di tassi specifici di riferimento per le singole classi di età)
  • 49. STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA SMR (rapporto standardizzato di mortalità si calcola con la seguente formula: Morti osservati SMR = -------------------- Morti attesi 7436 SMR (A) = ------------- = 0,99 7504 2004 SMR (B) = ------------- = 1,03 1952
  • 50. RISCHIO E FATTORI DI RISCHIO Il rischio è la probabilità che ha un evento negativo di verificarsi. La probabilità è il rapporto tra il numero di eventi uguali e il numero di eventi totali. Lanciando due dati quale è la probabilità che esca il n°4 è: 1 1 1 ------ x ------ x 2 = ------- 6 6 18
  • 51. RISCHIO E FATTORI DI RISCHIO CAUSE DI MALATTIA Agenti chimici, fisici e biologici capaci di determinare nell’uomo una condizione di malattia. FATTORE DI RISCHIO E’ una “causa” non necessaria né sufficiente a determinare una condizione di malattia.
  • 52. Dalla combinazione fra esposizione e malattia si costruisce la TAVOLA DI CONTINGENZA Come si calcola la maggiore frequenza di fumatori (esposti) fra gli affetti da tumore (malati) rispetto alle persone sane? ODDS RATIO (rapporto incrociato): O.R. > 1 -> associazione probabile (esposizione più frequente tra i casi) O.R. = 1 -> assenza di associazione (uguale esposizione casi e controlli) O.R. < 1 -> fattore di protezione (esposizione più frequente tra i controlli) b + d a + c c + d d c non esposti a + b b a esposti sani malati b x c a x d
  • 53. Dalla combinazione fra esposizione e malattia si costruisce la TAVOLA DI CONTINGENZA Come si calcola la maggiore frequenza di fumatori (esposti) fra gli affetti da tumore (malati) rispetto alle persone sane? ODDS RATIO (rapporto incrociato): O.R. > 1 -> associazione probabile (esposizione più frequente tra i casi) O.R. = 1 -> assenza di associazione (uguale esposizione casi e controlli) O.R. < 1 -> fattore di protezione (esposizione più frequente tra i controlli) b + d = 15 a + c = 5 c + d = 10 9(d) 1(c) non esposti a + b = 10 6(b) 4(a) esposti sani malati b x c a x d 6 36
  • 54. Dalla combinazione fra esposizione e malattia si costruisce la TAVOLA DI CONTINGENZA Come si calcola la maggiore frequenza (maggior rischio) di cancro polmonare fra i fumatori rispetto ai non fumatori? RISCHIO RELATIVO : R.R. > 1 -> associazione probabile (malattia più frequente fra gli esposti) R.R. = 1 -> assenza di associazione (i tassi d’incidenza sono uguali) R.R. < 1 -> fattore di protezione (malattia più frequente fra i non esposti) b + d a + c c + d d c non esposti a + b b a esposti sani malati c/(c + d) a/(a + b) c (a + b) a (c + d) Tasso di incidenza fra non esposti Tasso di incidenza fra esposti
  • 55. Dalla combinazione fra esposizione e malattia si costruisce la TAVOLA DI CONTINGENZA Come si calcola la maggiore frequenza (maggior rischio) di cancro polmonare fra i fumatori rispetto ai non fumatori? RISCHIO RELATIVO : R.R. > 1 -> associazione probabile (malattia più frequente fra gli esposti) R.R. = 1 -> assenza di associazione (i tassi d’incidenza sono uguali) R.R. < 1 -> fattore di protezione (malattia più frequente fra i non esposti) b + d = 15 a + c = 5 c + d = 10 9(d) 1(c) non esposti a + b = 10 6(b) 4(a) esposti sani malati 0,1 0,4 Tasso di incidenza fra non esposti Tasso di incidenza fra esposti
  • 56. RISCHIO ATTRIBUIBILE (R.A.) : Tasso di incidenza fra esposti – (meno) Tasso di incidenza fra non esposti indica la quota di malattia specificamente attribuibile al fattore di rischio, cioè la quota di malati che eviterebbero la malattia se fosse rimosso il fattore di rischio