1. El texto digital formas, modelos, escenarios Universidad Complutense de Madrid Master en Periodismo y Divulgación / Mayo 2010 [email_address] http://testodigitale.infolet.it /
2. “ Ya, pero, ¿de qué nos está hablando?” ¡...de que estáis hartos !
Sin embargo… recuerda todos los limites geograficos, ecomomicos y culturales de la digitalizacion!
L’unico modo per favorire l’interdisciplinarietà sarebbe quello di eliminare i settori disciplinari, che sono una delle vere e profonde distorsioni del nostro sistema accademico. Questo favorirebbe innanzitutto una maggiore responsabilizzazione dell’università: si assumono persone perché servono o perché si ha un progetto, non perché occorre coprire questo o quel settore secondo logiche clientelari (anche quando all’origine vi è una esigenza reale). Oltre a ciò permetterebbe di creare istituzioni nuove – come un Media Lab – e insieme di far accedere all’università persone con profili ibridi, che hanno costruito il proprio percorso disciplinare e formativo in modo autonomo.
L’unico modo per favorire l’interdisciplinarietà sarebbe quello di eliminare i settori disciplinari, che sono una delle vere e profonde distorsioni del nostro sistema accademico. Questo favorirebbe innanzitutto una maggiore responsabilizzazione dell’università: si assumono persone perché servono o perché si ha un progetto, non perché occorre coprire questo o quel settore secondo logiche clientelari (anche quando all’origine vi è una esigenza reale). Oltre a ciò permetterebbe di creare istituzioni nuove – come un Media Lab – e insieme di far accedere all’università persone con profili ibridi, che hanno costruito il proprio percorso disciplinare e formativo in modo autonomo.
Tratto dall’articolo di J. M. Lucía Megías
Es un encuentro entre dos textos: del primero y del que se crea en relación con él, es decir, un encuentro de dos sujetos, de dos autres. El texto no és una cosa... ” Una concezione del testo, che si sarebbe tentati di definire “processuale” – anche se Bachtin non adopera mai questa espressione – e che sembra offrire un modello di analisi delle scritture digitali interattive (cfr. Bachtin, “Il problema del testo nella linguistica, nella filologia e nelle altre scienze umane”, p. 295).
Contini: ricordare il debito teorico nei confronti di Mallarmé e Valéry (il saggio del ’38 su Petrarca)
BibIt sfrutta soprattutto le tecnologie per l’analisi e il display massiccio di informazioni; Il tipo misto fa perno anche su questa caratteristica e in più mette a disposizione dei tool – ma comunque si basa ancora molto sul modello del testo a stampa. Lurker & c. invece non sono edizioni, ma pur sempre rappresentano una forma editoriale con la quale dovremo fare i conti. Si può fare l’edizione critica di queste scritture? Difficile comunque operare delle nette distinzioni. HyperNietzsche e DV sono misti: il primo fra le collaborative e le scientifiche, il secondo fra didattiche e ipermediali.
Aqui deberiamos distinguir dos fases: el web 1.0, es decir sobre todos hipertextos y generadores de textos, el web 2.0, con sus herramientas ‘sociales’
¿Qué es un blog? Es difícil proporcionar una definición unívoca. Desde un punto de vista técnico es un sistema de Content Management cuya interfaz es el web, es decir un programa particular que sirve para crear y gestionar páginas web que pueden ser actualizadas por más usuarios al mismo tiempo. Aun naciendo en la “crisis” del newsgroup (crisis que se originó por diferentes razones) en la versión de mayor éxito, el blog no es sólo una agenda personal colectiva, sino también un espacio de experimentación y de construcción colectiva. En el blog conviven tres aspectos que podemos encontrar en otros instrumentos históricos de Internet: la posibilidad del diálogo sincrónico, la interactividad, la discusión libre. Los textos del blog tienen evidentemente un nivel alto de inter e intra-textualidad (relaciones externas e internas); de la relación que cada sección o cada texto entretenece con los demás emerge una especie de “texto colectivo”. Así en este caso también, se podría hablar de obra colectiva, aunque de una manera diferente de la anterior, dado que la autoría múltiple se persigue explícitamente. Aquí obra está en lugar de “sinfonía”: cada autor toca su instrumento -con su significado individual- y al mismo tiempo es posible individuar perspectivas de sentido global o “macro-regional” (ej. Racimo de textos que dan lugar a macro-intertextos, ecc.).
1) Por lo que se refiere al primer punto, quiere decir que es inútil y equívoco construir paralelos con otras tecnologías pertenecientes a épocas diferentes – hay que resistir a la tentación de considerar la comunicación como algo progresivo y regresivo, hay que rechazar la analogía histórica… (véase Leroi-Gourhan, Il gesto e la parola , Torino, Einaudi, 1977) 2) El Web es un medio de comunicación complejo, igual que el libro o el cine 3) El factor espacio-tiempo es uno entre los temas fundamentales de la modernidad en varios sectores –filológicos, artísticos, literarios- pero ha sido tomado en consideración también por disciplinas que se ocupan de la realización práctica. Véase por ejemplo lo que dice el arquitecto Walter Gropius: “Haber remplazado, en la concepción fundamental de nuestro mundo, el espacio estático con las relaciones infinitamente variables, emplea nuestras facultades de percepción tanto mentales como emotivas. Entendemos ahora los esfuerzos de los futuristas y cubistas los cuales fueron los primeros en intentar coger la magia de la cuarta dimensión, el tiempo, representando el movimiento en el espacio […] ¿Por qué? El elemento tiempo, que aparece en el arte y en la arquitectura modernas, aumenta la intensidad de las reacciones del espectador”. (W. Gropius, Architettura integrata , Il Saggiatore, Milano, p. 53)
A parte l’estetico, si tratta in tutti i casi di orientamenti che mettono al centro la “storicità” del documento. Ciascuno di questi modelli, secondo Shillingsburg, esprime interessi legittimi e non deve imporsi sull’altro.
Domanda, queste quattro esigenze sono sempre state rispettate allo stesso tempo?
Thibodeau
Nell’ultimo caso vengono utilizzate diverse tecnologie di rappresentazione e di fruizione del testo: collaborativo e genetico sono due cose diverse (genetico può essere anche elettronico, vd. prossima slide). Forse non possiamo più parlare di edizione, ma di pubblicazione
Ma se il software non è la risposta, come è possibile realizzare edizioni elettroniche che siano a un tempo dotate dei requisiti intellettuali sopraelencati, portabili su più piattaforme informatiche e utilizzabili in molteplici contesti applicativi? Non esiste una soluzione ultima e definitiva a questo problema. Si tratta piuttosto di adottare un insieme di strategie che possano approssimare la soluzione ottimale, in base a una serie di considerazioni.
(las palabras pueden aparecer impresas, visualizads en pantalla, sintetizadas vocalmente, etc.)