Este documento describe las pautas para el manejo de urgencias en casos de trauma abdominal. Explica que el trauma abdominal puede ser abierto (penetrante) o cerrado, y que su evaluación y manejo inicial incluye una historia clínica detallada, examen físico, exámenes de laboratorio e imágenes médicas. También discute los diferentes enfoques para el manejo del trauma abdominal, incluido el manejo no operatorio que ahora es el estándar para lesiones del bazo y el hígado.
Presentacion del residente Omel Zevallos en la reunion de los residente del hospital Edgardo Rebagliati de EsSALUD. Dr Ivan Vojvodic Jefe del Departamento de Cirugía General y Digestiva
Trauma intestinal colón intestino delgado y rectoJulio Sam
descripción y tratamiento de las lesiones intestinales. Breve reseña histórica de las lesiones intestinales. Criterios y puntos de discusión acerca de la lesión intestinal. presenta algoritmos.
Presentacion del residente Omel Zevallos en la reunion de los residente del hospital Edgardo Rebagliati de EsSALUD. Dr Ivan Vojvodic Jefe del Departamento de Cirugía General y Digestiva
Trauma intestinal colón intestino delgado y rectoJulio Sam
descripción y tratamiento de las lesiones intestinales. Breve reseña histórica de las lesiones intestinales. Criterios y puntos de discusión acerca de la lesión intestinal. presenta algoritmos.
Presentación del residente Walter Robles en la reunión de los residentes de Cirugía General y Digestiva del hospital E. Rebagliati de EsSALUD. Lima Peru. Dr. Iván Vojvodic Jefe del Departamento
Clase de lesion traumáticas de colon y recto en la cual se describe desde características anatómicas, mecanismos de lesion, grados de lesion, y los distintos manejos tanto actuales como de antaño, tratando de mejorar cada día la atención medica y el aprendizaje del medico en formación
Lesiones de colon y recto en traumatismos penetrantes del abdomen. un cambio ...LUIS del Rio Diez
SE MUESTRAN LOS RESULTADOS DEL TRATAMIENTO QUIRURGICO DE LOS PACIENTES RECIBIDOS EN EL HECA, AFECTADOS POR TRAUMATISMOS ABIERTOS DEL ABDOMEN Y QUE PRESENTABAN LESIONES DEL COLON Y/O DEL RECTO. SE REALIZA UNA REVISION BIBLIOGRAFICA DE COMO LAS CONDUCTAS FUERON MUDANDO DURANTE LAS DISTINTAS ETAPAS Y COMO AUN HOY NO HAY UN CONSENSO GENERAL DE COMO TRATAR LAS LESIONES. SE ANALIZAN LAS LESIONES Y SE BUSCA UN CONSENSO SOBRE LA BASE DE CONSIDERAR LAS LESIONES EN DESTRUCTIVAS Y NO DESTRUCTIVAS. SE PRESENTA LA CASUISTICA Y LAS DISTINTAS TECNICAS QUE CIRUJANOS ESPECIALIZADOS EN EL MANEJO DE LA EMERGENCIA Y EL TRAUMA UTILIZARON EN 58 PACIENTES RECIBIDOS EN EL LAPSO DE DOS AÑOS EN UN CENTRO DE TRAUMA Y EMERGENCIA COMO ES EL HOSPITAL DE EMERGENCIAS DE ROSARIO
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Presentación del residente Walter Robles en la reunión de los residentes de Cirugía General y Digestiva del hospital E. Rebagliati de EsSALUD. Lima Peru. Dr. Iván Vojvodic Jefe del Departamento
Clase de lesion traumáticas de colon y recto en la cual se describe desde características anatómicas, mecanismos de lesion, grados de lesion, y los distintos manejos tanto actuales como de antaño, tratando de mejorar cada día la atención medica y el aprendizaje del medico en formación
Lesiones de colon y recto en traumatismos penetrantes del abdomen. un cambio ...LUIS del Rio Diez
SE MUESTRAN LOS RESULTADOS DEL TRATAMIENTO QUIRURGICO DE LOS PACIENTES RECIBIDOS EN EL HECA, AFECTADOS POR TRAUMATISMOS ABIERTOS DEL ABDOMEN Y QUE PRESENTABAN LESIONES DEL COLON Y/O DEL RECTO. SE REALIZA UNA REVISION BIBLIOGRAFICA DE COMO LAS CONDUCTAS FUERON MUDANDO DURANTE LAS DISTINTAS ETAPAS Y COMO AUN HOY NO HAY UN CONSENSO GENERAL DE COMO TRATAR LAS LESIONES. SE ANALIZAN LAS LESIONES Y SE BUSCA UN CONSENSO SOBRE LA BASE DE CONSIDERAR LAS LESIONES EN DESTRUCTIVAS Y NO DESTRUCTIVAS. SE PRESENTA LA CASUISTICA Y LAS DISTINTAS TECNICAS QUE CIRUJANOS ESPECIALIZADOS EN EL MANEJO DE LA EMERGENCIA Y EL TRAUMA UTILIZARON EN 58 PACIENTES RECIBIDOS EN EL LAPSO DE DOS AÑOS EN UN CENTRO DE TRAUMA Y EMERGENCIA COMO ES EL HOSPITAL DE EMERGENCIAS DE ROSARIO
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definizione ;
marchio individuale e collettivo;
la normativa nazionale;
le normative comunitarie e internazionali;
le banche dati dei marchi;
i concetti fondamentali per la registrazione;
le migliori prassi da seguire per la valorizzazione della Proprietà Industriale.
la Legge sul Diritto d’Autore n. 633 del 1941 ss. mod.;
le opere letterarie, le composizioni musicali, le opere della scultura, della pittura, i disegni e le opere dell’architettura, le opere dell’arte cinematografica, le opere fotografiche, i programmi per elaboratore, le banche dati, le opere del disegno industriale;
la SIAE, la AGCOM e le CREATIVE COMMON;
la normativa nazionale e alcune sentenze;
cenni sulle normative comunitarie e internazionali;
le sentenze internazionali.
Strategia Regionale dell’innovazione per la specializzazione intelligente. IL PERCORSO
VISION
PRIORITA’
TAVOLI TEMATICI
POLICY MIX
PRIORITA’ 2014-2020
IL METODO ALLA BASE DELLA RIS 3 SICILIA: Un percorso di partecipazione ampio
che ha coinvolto i diversi Attori Chiave dell’Innovazione
SOGGETTI DELL’OFFERTA DI CONOSCENZA E FRUITORI DELL’INNOVAZIONE
SCOPERTA DI NUOVI ATTORI DELL'INNOVAZIONE
ESPONENTI DEI SETTORI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI, E ATTORI DELL'INNOVAZIONE PRODUTTIVA E SOCIALE.
Un processo volto ad identificare le possibili specializzazioni, partendo dalle conoscenze, dalle risorse e dalle capacità di innovazione esistenti, ponendo le condizioni perché si realizzi il processo di scoperta imprenditoriale.
Rendere la Sicilia una terra ricca e attrattiva, valorizzandone attraverso l’innovazione i suoi asset naturali, culturali ed economici e promuovendo le iniziative orientate a migliorarne la qualità della vita e a promuoverne lo sviluppo sostenibile
1. Rafforzare l’orientamento verso l’innovazione del sistema produttivo regionale potenziando il presidio delle aree tecnologiche in cui la regione vanta delle competenze distintive e promuovendo l’upgrading tecnologico e la scoperta imprenditoriale nei settori produttivi tradizionali
2. Sostenere la diffusione di soluzioni e servizi innovativi in risposta ai bisogni sociali, economici ed ambientali insoddisfatti e finalizzati a migliorare la qualità della vita dei siciliani
3. Promuovere la più ampia diffusione della cultura dell’innovazione a tutti i livelli della società regionale
Le priorità sono connesse agli ambiti di potenziale specializzazione per la regione Sicilia in grado di generare nuove attività partendo da asset produttivi, naturali e culturali di particolare rilevanza nell’economia regionale.
Ricerca degli asset esistenti connessi alle specificità regionali in termini di specializzazioni produttive, vocazioni territoriali e dotazioni materiali e immateriali
Individuazione delle potenziali applicazioni delle KETs in grado di generare maggiori ricadute sul territorio
La mappatura ha permesso di individuare e valorizzare le specializzazioni tecnologiche regionali più robuste (in termini di densità di competenze scientifiche, di imprese, di progetti e di soggetti coinvolti) definendo, per ciascun ambito/settore, le traiettorie tecnologiche più promettenti verso le quali orientare le attività di ricerca e la domanda e l’offerta di innovazione nella prospettiva della Smart Specialisation.
Le connessioni conoscenza – mercato
Investire in conoscenza
Il rendimento dell’investimento in conoscenza è più alto di quello di ogni altro investimento.
E’ la radice del progresso umano e sociale, la condizione per lo sviluppo economico…………
A differenza del modo di produrre, in forte cambiamento per la diffusione delle nuove tecnologie e l’apertura dei mercati, del modo di lavorare e probabilmente del nostro modo di vivere, il modo di “fare scuola” oggi non è molto diverso da quello dei passati decenni………… il tempo in classe potrebbe essere maggiormente dedicato………… alla messa in pratica della conoscenza…………
Ignazio Visco – Bari, 19 ottobre 2013
La ricerca è la trasformazione
di denaro in conoscenza,
l'innovazione è la trasformazione
della conoscenza in denaro.
Geoffrey C. Nicholson, Geoff, Vice Presidente del Corporate Technical Planning and International Technical Operations della 3M Corporation
Un Paese è competitivo nel momento in cui le aziende che operano sul suo territorio sono in grado di competere con successo nell’economia globale e di assicurare, nello stesso tempo, standard di vita elevati e crescenti al cittadino medio.
Michael Porter
Journée d’ information: création de valeur à travers l’activité intellectuelle. La propriété intellectuelle est l’intersection des aspects: juridiques,techniques et commerciaux. La propriété intellectuelle est le lien entre: Aspects juridiques (Acquisition, Gestion, Maintien, Défense); Aspects techniques (Innovation, Recherche et développement, Instrumentations, Technologies); Aspects commerciaux (Marketing, Contracts de licence, Exclusivité, Contrefaçon)
La rete Enterprise Europe Network
e i nuovi servizi per le PMI
MIDE in Sicily, Palermo 15 Maggio 2015
ENTERPRISE EUROPE NETWORK
Identità
• La più vasta rete di supporto al mondo per le PMI
e le start up con ambizioni internazionali
• Una iniziativa della DG per il Mercato Interno, l’Industria e le PMI gestita dall’EASME (Executive Agency for SMEs);
• Uno strumento chiave cofinanziato nell’ambito del Programma COSME Competitiveness of Enterprises and Small and Medium-sized Enterprises attivo dal 2014 al 2020
ENTERPRISE EUROPE NETWORK
Missione
• Aiutare le aziende, le start up e chi si occupa di ricerca ad innovare e a crescere a livello internazionale
cogliendo le opportuità di business che vengono dall’Unione
europea;
sviluppando business in nuovi mercati;
scambiando/trasferendo tecnologie innovative;
supportando i “clienti” perché abbiano accesso a finanziamenti e fondi dell’UE;
ENTERPRISE EUROPE NETWORK
Cosa facciamo per voi e come
• Uniamo la nostra expertise per gli aspetti relativi all’internazionalizzazione alla conoscenza locale con l’obiettivo di portare la vostra innovazione in nuovi mercati
• Aiutiamo la vostra attività a crescere più velocemente attraverso un supporto personalizzato, nuove partnership commerciali e accesso a finanziamenti
La più grande rete d’Europa di sostegno alle Piccole e Medie Imprese
600 organizzazioni in 54 Paesi
4.000 professionisti esperti
19,6 milioni di imprese (dato UE27)
Paesi dell’ Unione Europea: 28
Altri paesi: 27
Supporto in
materia di IPR
Tutte le volte che siete interessati a
commercializzare all’estero una nuova idea,
prodotto, servizio o processo
Come
L'Enterprise Europe Network vi aiuterà a capire come proteggere e sfruttare al meglio le idee e le tecnologie della vostra azienda.
Quando
Auditing
e trasferimento
tecnologico
Tutte le volte che avete bisogno di capire come
una determinata tecnologia o innovazione può completare la vostra attività o se il vostro prodotto o processo è maturo per il mercato internazionale Come
Gli esperti della rete conducono insieme a voi un audit tecnologico, valutano le diverse opportunità e vi consigliano come procedere
Quando
Tutte le volte che si vuole espandere il business
in un altro paese ed è necessario trovare partner competenti e affidabili
Come
L'Enterprise Europe Network vi aiuterà a trovarli grazie al database proprietario che contiene migliaia di profili aziendali. Sarà sufficiente predisporre un vostro profilo cercando il miglior “match” possibile
Quando
Sostegno alla
partecipazione ai
programmi quadro
(H2020).
Tutte le volte che la partecipazione a un progetto
di ricerca finanziato dall'Unione europea è un
ottimo modo per aumentare la competitività della
Diritto d’Autore (Ministero per i Beni e le Attività Culturali): L. 22 Aprile 1941 n. 633.
Diritto Industriale (Ministero dello Sviluppo Economico ex Ministero delle Attività Produttive): D.Lgs. 10 Febbraio 2005 n. 30
Diritto d’Autore (art. 1 L. 22 Aprile 1941 n. 633):
Sono protette ai sensi di questa legge:
le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.
Sono altresì protetti:
i programmi per elaboratore … (omissis) … nonché le banche di dati che per la scelta o la disposizione del materiale costituiscono una creazione intellettuale dell’autore.
Diritto d’Autore (art. 2 L. 22 Aprile 1941 n. 633):
Le opere letterarie, drammatiche, scientifiche, didattiche, religiose, tanto se in forma scritta quanto se orale;
Le opere e le composizioni musicali, con o senza parole, le opere drammatico-musicali e le variazioni musicali costituenti di per sé opera originale;
Le opere coreografiche e pantomimiche, delle quali sia fissata la traccia per iscritto o altrimenti;
Le opere della scultura, della pittura, dell’arte del disegno, della incisione e delle arti figurative similari, compresa la scenografia;
I disegni e le opere dell’architettura;
Le opere dell’arte cinematografica, muta o sonora, sempreché non si tratti di semplice documentazione protetta ai sensi delle norme del Capo V del Titolo II;
7. Le opere fotografiche e quelle espresse con procedimento analogo a quello della fotografia sempre che non si tratti di semplice fotografia protetta ai sensi delle norme del Capo V del Titolo II;
I programmi per elaboratore in qualsiasi forma espressi purché originali quale risultato di creazione intellettuale dell’autore. Restano esclusi dalla tutela accordata dalla presente legge le idee e i principi che stanno alla base di qualsiasi elemento di un programma, compresi quelli alla base delle sue interfacce: Il termine programma comprende anche il materiale preparatorio per la progettazione del programma stesso.
Le banche dati di cui al secondo comma dell’articolo , intese come raccolte di opere, dati o altri elementi indipendenti sistematicamente o metodicamente disposti ed individualmente accessibili mediante mezzi elettronici o in altro modo. La tutela delle banche di dati non si estende al loro contenuto e lascia impregiudicati diritti esistenti su tale contenuto.
10 Le opere del disegno industriale che presentino di per sé carattere creativo e valore artistico.
Protezione Industriale (art. 1 D. Lgs. 10 Febbraio 2005 n. 30):
L'espressione proprietà industriale comprende:
marchi ed altri segni distintivi,
indicazioni geografiche,
denominazioni di origine,
disegni e modelli,
invenzioni,
modelli di utilità,
topografie dei prodotti a semiconduttori,
informazioni aziendali ri
Strumenti per l'innovazione. Brevetto per invenzione e modello di utilità.Ing. Marco Calì
Concetti fondamentali sulle varie forme di tutela della Proprietà Intellettuale; Approfondimento sui brevetti per invenzione e sui modelli di utilità; Approfondimento sulla normativa nazionale; Cenni sulle normative comunitarie e internazionali; Le banche dati dei brevetti; Concetti fondamentali per il deposito; Le migliori prassi da seguire per la valorizzazione della Proprietà Industriale.
La Legge sul Diritto d’Autore n. 633 del 1941 ss. mod.;
Le opere letterarie, le composizioni musicali, le opere della scultura, della pittura, i disegni e le opere dell’architettura, le opere dell’arte cinematografica, le opere fotografiche, i programmi per elaboratore, le banche dati, le opere del disegno industriale;
La SIAE, la AGCOM e le CREATIVE COMMON;
La normativa nazionale e le recenti sentenze;
Cenni sulle normative comunitarie e internazionali;
Le sentenze internazionali.
Evitare la contraffazione è cosa possibile, infatti come si legge chiaramente nel sito della Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – UIBM, strumenti certamente utili sono la corretta informazione del valore della Proprietà Industriale e la salvaguardia dei diritti ad essa connessi.
Si precisa inoltre che la contraffazione si verifica quando segni distintivi o marchi già registrati ed attribuiti a determinati prodotti vengono apposti da soggetti terzi e non autorizzati su prodotti nuovi, o soltanto similari, o anche diversi da quelli legittimamente commercializzati dal titolare del marchio in questione.
La contraffazione inoltre si verifica anche quando il consumatore viene tratto in inganno sulla reale provenienza dei prodotti.
Il Regolamento (CE) n. 1383/2003 del consiglio del 22 luglio 2003 (relativo all’intervento dell’autorità doganale nei confronti di merci sospettate di violare taluni diritti di proprietà intellettuale e alle misure da adottare nei confronti di merci che violano tali diritti) ci fornisce una ulteriore definizione di merci che si ritengono contraffatte:
le merci, compreso il loro imballaggio, qualsiasi segno distintivo (compresi logo, etichetta, autoadesivo, opuscolo, foglietto illustrativo o documento di garanzia in cui figuri tale segno), anche presentato separatamente, su cui sia stato apposto senza autorizzazione un marchio di fabbrica o di commercio identico a quello validamente registrato per gli stessi tipi di merci, o che non possa essere distinto nei suoi aspetti essenziali da tale marchio di fabbrica o di commercio e che pertanto violi i diritti del titolare del marchio in questione.
Il Regolamento (CE) n. 1383/2003 del consiglio del 22 luglio 2003 (relativo all’intervento dell’autorità doganale nei confronti di merci sospettate di violare taluni diritti di proprietà intellettuale e alle misure da adottare nei confronti di merci che violano tali diritti) è stato abrogato da un nuovo regolamento che lo ha però inglobato.
Il nuovo Regolamento (UE) N. 608/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio è del 12 Giugno 2013 e come recita l’art. 40 al comma 2 si applica a partire dal 01 Gennaio 2014 tranne che per le eccezioni
Da quanto sopra detto emerge chiaramente cosa si intende per contraffazione e cosa quindi non si è autorizzati a fare eppure come riportato nell’ultima relazione del Censis dal titolo “L’impatto della contraffazione sul sistema-Paese dimensioni, caratteristiche e approfondimenti” il fatturato del mercato interno della contraffazione si stima che sia di 6 miliardi e 900 milioni di euro.
I settori più colpiti sono quelli dell’abbigliamento e degli accessori (quasi 2,5 miliardi di euro), il comparto Cd, Dvd e software (più di 1,8 miliardi di euro) e quello dei prodotti alimentari (quasi 1,1 miliardi di euro).
Brevetto e Proprietà Intellettuale in SiciliaIng. Marco Calì
La prima giornata informativa, organizzata dalla Regione Sicilia, nell'ambito delle iniziative programmate per elaborare la Strategia regionale di Specializzazione intelligente (Smart Specialisation), per il periodo 2014-2020, dal titolo “I brevetti e la proprietà intellettuale in Sicilia”, ha riscontrato un grande successo, sia per l’interesse mostrato dai partecipanti che per le loro proposte.
Come già anticipato nel programma della giornata, si ha avuto modo di verificare e confermare che, in un’economia di successo, l’innovazione è fondamentale. Le imprese investono sempre di più nei processi di innovazione, per potersi mantenere nel mercato nazionale, comunitario ed internazionale.
I beni immateriali, in particolare i brevetti per invenzione industriale e per modelli di utilità, i marchi, il software, il design, i nuovi processi organizzativi e le sempre più affinate competenze imprenditoriali costituiscono il capitale basato sulla conoscenza, il cosiddetto KBC (knowledge-based capital), che va sostenuto ed incrementato.
I brevetti di invenzioni industriale ed i marchi di impresa sono le forme di tutela della Proprietà Intellettuali maggiormente usate nel campo delle attività produttive. Esse stanno acquisendo sempre maggiore importanza, anche come indicatore di sviluppo tecnologico ed economico.
La sala si è riempita rapidamente di partecipanti, che ricoprivano ruoli istituzionali e non, con i centri di ricerca ed il mondo imprenditoriale e, rispettando i tempi previsti, si è riusciti a condividere insieme notizie e proposte molto interessanti.
Il mondo della ricerca ha inviato i propri rappresentanti degli uffici I.L.O. (Industrial Liaison Office) dell’Università di Catania, Messina e Palermo, era presente anche l’Università Kore di Enna ed il dipartimento di Architettura di Palermo, con il professore Angelo Pantina, c’erano anche i rappresentanti di alcuni istituti del CNR come l’ITAE di Messina, L’IBIM di Palermo così come i rappresentanti dell’ AOUP “P. Giaccone” e dell’UPMC - ISMETT di Palermo.
Anche i rappresentanti di grosse categorie come Confindustria Sicilia, Confartigianato e dei Distretti Tecnologici erano presenti, insieme ai rappresentati di grosse aziende come la STMicroelectronics o di piccole come la Mediterranean Design Network. All’appuntamento non sono mancati i professionisti dei settori tecnici, legali e commerciali, che erano ben consapevoli delle potenzialità lavorative che queste problematiche offrono.
I rappresentanti e dirigenti del Dipartimento Programmazione, insieme allo staff ormai affiatato dei professionisti, che stanno curando con loro la futura Strategia Regionale dell’Innovazione, sono riusciti a rendere la giornata interessante da molti punti di vista.
Per ulteriori informazioni ed approfondimenti contattare: Ing. Marco Calì viale Lazio, 66 - 90144 Palermo
tel/fax 091 2510113 Mob. 3395975411
e-mail: info@brevetti.sicilia.it
La proprietà Intellettuale e l'Innovazione: brevetti per invenzione industriale, brevetti per modelli di utilità, brevetti per nuove varietà vegetali, marchi e altri segni distintivi, disegni e modelli, design, diritto d'autore, tutele dei libri, della musica del software e tutti i problemi della contraffazione.
Il disegno (inteso come bidimensionale) o il modello (inteso come tridimensionale) è strumento che tutela gli aspetti estetici e visivi di un prodotto e non quelli tecnici o funzionali.
Il disegno o modello si usa per molti prodotti dell’industria, della moda e dell’artigianato.
Quando si parla di carattere bidimensionale si intendono le decorazioni, i contorni, le linee o i colori di un prodotto; quando si parla di carattere tridimensionale si intende la forma di un prodotto.
Possono costituire oggetto di registrazione come disegni e modelli l’aspetto dell’intero prodotto o di una sua parte quale risulta, in particolare, dalle caratteristiche delle linee, dei contorni, dei colori, della forma, della struttura superficiale ovvero dei materiali del prodotto stesso ovvero del suo ornamento, a condizione che siano nuovi ed abbiano carattere individuale.
Nel linguaggio tecnico la registrazione di un disegno e modello di un prodotto è cosa ben diversa dalla registrazione di un marchio.
Per prodotto si intende qualsiasi oggetto dell’industria o dell’artigianato, compresi tra l’altro le singole parti che devono essere assemblate per realizzare il prodotto complesso, anche gli imballaggi, i simboli grafici ed i caratteri tipografici.
Per prodotto complesso si intende un prodotto formato da più elementi che possono essere eventualmente sostituiti, che permettono cioè lo smontaggio ed il montaggio del prodotto.
Haptics’ is derived from the Greek word ‘haptikos’which means – ‘being able to come into contact’.
Haptics is the science of applying touch (tactile) sensation and control to interact with computer applications.
User should be able to touch the virtual object and feel a response from it.
In order to complete the imitation of the real world one should be able to interact with the environment and get a feedback.
This feedback is called Haptic Feedback.
Areas of Haptics
Computer Haptics- It helps to enable a user to feel something happening in the computer's mind through a typical interface.
Human Haptics- It tells ushow humans and living beings experience touch.
Machine Haptic- It tells us how mechanical devices touch and feel their environment
Applications of Haptics Technology
Robotics-Haptic technology is also widely used in teleoperation, or telerobotics.
Arts and design-Haptics is used in virtual arts, such as sound synthesis or graphic design and animation
Strumenti di tutela della proprietà intellettualeIng. Marco Calì
Sabato 8 Novembre 2014 dalle ore 08.30, nell'Aula Magna "Vincenzo Li Donni" della Scuola Politecnica dell'Università degli Studi di Palermo (ex Facoltà di Ingegneria), Ed. 13 Viale delle Scienze, si svolgerà un seminario su: Strumenti per la competitività delle imprese. Tutela e valorizzazione della proprietà intellettuale.
Dopo la registrazione dei partecipanti ed i saluti di benvenuto delle autorità e degli Organizzatori
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo, l'Ordine dei dottori Commerciasti ed Esperti Contabili della Provincia di Palermo, Rotary Club dell'area Panormus: Palermo SUD, Palermo Ovest, Monreale, Bagheria, Baia dei Fenici, Palermo Mediterranea, Palermo Mondello.
Si affronteranno i seguenti argomenti:
Panoramica sugli strumenti di tutela della proprietà intellettuale (brevetti, marchi, design): la brevettazione in Sicilia curati dell'Ing. Marco Calì – Consulente in Proprietà Intellettuale e Innovazione.
La titolarità della proprietà intellettuale – Regole e meccanismi. Innovazione e PMI – Le start up innovative curati dall'Avv. Alberto Spoto del Foro di Palermo
La gestione strategica della proprietà intellettuale e la sua valorizzazione. Il trasferimento tecnologico curati dall'Avv. Alberto Camusso del Foro di Torino
Start up aziendali ed accesso al credito curati dal Dott. Antonio Coglitore Consigliere dell’ODCEC di Palermo e Consigliere della Fondazione Francesco Bianchini
Gli strumenti di finanza agevolata nazionali ed europei per le PMI curati dal Dott. Cristiano Benzi Funzionario Banca Nazionale del Lavoro.
Business Plan, Tipologie e adempimenti societariIng. Marco Calì
Business Plan
Tipologie societarie
Adempimenti (Atto costitutivo; Posta elettronica certificata; Firma digitale; Telemaco; Codici Ateco)
Start up innovative;
Start up innovative a vocazione sociale.
Le tre funzioni del Business Plan
1. Serve per formalizzare le idee di gestione dell’impresa come strumento di pianificazione e gestione di impresa
2. Serve come strumento di verifica a consuntivo per valutare le performance dell’impresa in un determinato arco temporale
3. Serve come strumento finanziario per la ricerca e l’ottenimento di investimenti e finanziamenti
Sezioni fondamentali del Business Plan
1. L’indice
2. La sintesi preliminare
3. La descrizione generale dell’impresa
4. La descrizione dei prodotti e dei servizi
5. Il piano di marketing
6. Il piano operativo
7. Management e organizzazione
8. Traguardi principali
9. Struttura e capitalizzazione
10. Il piano finanziario
11. Appendici
Scegliere la forma giuridica
Molte sono le variabili di cui tener conto nella scelta della forma giuridica da dare all’impresa.
Il punto di partenza è decidere se siamo soli o no.
La forma giuridica più semplice è quella dell’impresa individuale (detta impropriamente “ditta individuale”), che può configurarsi anche come “impresa familiare”.
Se, invece, due o più persone si accordano per svolgere insieme un’attività economica siamo di fronte ad un’impresa collettiva, cioè a una società.
I vari tipi di società
- società di persone (società semplice, società in nome collettivo, società in accomandita semplice);
- società di capitali (società a responsabilità limitata, società unipersonale a responsabilità limitata, società a responsabilità limitata semplificata e a capitale ridotto, società per azioni, società in accomandita per azioni);
società cooperative.
La scelta di un tipo di società piuttosto che di un altro dipende da molti fattori (tecnici, giuridici, amministrativi, fiscali ecc.) parlatene con consulenti esperti;
Concetti fondamentali sulle varie forme di tutela della Proprietà Intellettuale;
Approfondimento sui brevetti per invenzione e sui modelli di utilità;
Approfondimento sulla normativa nazionale;
Cenni sulle normative comunitarie e internazionali;
Le banche dati dei brevetti;
Concetti fondamentali per il deposito;
Le migliori prassi da seguire per la valorizzazione della Proprietà Industriale.
Reconstruccion de defectos adquiridos de la pared abdominal acortado y recortadoDr. Cristóbal Longton
Cristóbal Longton Brunet
Cirujano Plástico chileno egresado de la Escuela de Medicina de la Pontificia Universidad Católica de Chile, miembro asociado de la Sociedad Chilena de Cirugía Plástica Reconstructiva y Estética, como también de IPRAS y de FILACP.
Las perforaciones esofágicas traumáticas son raras pero difíciles de tratar. Revisamos las bases de los estudios complementarios, anatomía y tratamiento de las perforaciones esofágicas traumáticas cervicales, torácicas y abdominales. El manejo está determinado por la localización de la perforación, tamaño de la lesión, tiempo de evolución y cualquier lesión concurrente. La mayoría de los casos son susceptibles de reparación primaria con colgajo muscular de reforzamiento.
Instrucciones del procedimiento para la oferta y la gestión conjunta del proceso de admisión a los centros públicos de primer ciclo de educación infantil de Pamplona para el curso 2024-2025.
1. GUÍAS PARA MANEJO DE URGENCIAS
246
CAPÍTULO XXII
Trauma abdominal
José Félix Patiño, MD, FACS (Hon)
Oficina de Recursos Educacionales de FEPAFEM
Profesor Honorario de Cirugía, Universidad Nacional de Colombia
Jefe Honorario de Cirugía, Fundación Santa Fe de Bogotá
La incidencia del trauma abdominal se ha
visto aumentada en las últimas décadas
como consecuencia de los accidentes vehicu-
lares y de la violencia que azota a nuestro país
y a otras zonas del orbe. La incidencia de lesio-
nes de los órganos sólidos y de las vísceras
huecas del abdomen constituye un porcentaje
significativo de la mortalidad y la morbilidad por
accidentes y actos de terrorismo y violencia.
El manejo del trauma abdominal ha cambia-
do en forma importante desde los años 1990,
principalmente por el advenimiento de nuevos
métodos diagnósticos y de conductas no ope-
ratorias. El manejo no operatorio de lesiones
del bazo y del hígado es de creciente favoritis-
mo y se ha convertido en el estándar univer-
salmente aceptado. El trauma multisistémico
sigue siendo una contraindicación relativa pa-
ra este tipo de manejo, por la posibilidad de
lesiones ocultas o desapercibidas. Sin embar-
go, estudios recientes demuestran buenos re-
sultados con el manejo no operatorio de lesio-
nes de más de un órgano sólido intraabdomi-
nal, y también en pacientes de edad avanza-
da (Sartorelli et al 2000).
En el curso del último decenio se ha consolida-
do el concepto del “control de daño”, el proce-
dimiento que se emplea en pacientes que se
encuentran en condiciones de desangramiento,
con el cuadro de hipotermia, acidosis y coagu-
lopatía (la “tríada de la muerte”): laparotomía
abreviada y empaquetamiento abdominal com-
binado resucitación fisiológica, con control de
las lesiones viscerales en una segunda opera-
ción diferida (Johnson et al 2001; Moore 1996;
Ordóñez 2002; Rotondo & Zonies 1997).
En la evaluación de un paciente con trauma
abdominal se deben considerar las regiones
anatómicas, por cuanto cada una de ellas ex-
hibe características propias que se traducen
en diferencias en cuanto al riesgo de lesión
de los órganos y vísceras que contienen.
El abdomen se divide en tres compartimien-
tos o regiones anatómicas principales:
1. La cavidad peritoneal, la cual se subdivide
en:
a) abdomen superior, que es la región
ubicada por debajo del diafragma y la
reja costal, donde se ubican el hígado,
el estómago, el bazo, el diafragma y el
colon transverso.
b) abdomen inferior, donde se ubican el
intestino delgado y el resto del colon
intraabdominal.
2. El espacio retroperitoneal, donde están
ubicados la aorta, la vena cava inferior, el
páncreas, los riñones y sus uréteres, el
duodeno y algunas porciones del colon.
3. La pelvis, donde se albergan el recto, la
vejiga, la próstata, los órganos genitales
femeninos y los vasos ilíacos.
2. 247
CAPÍTULO XXII: TRAUMA ABDOMINAL
El trauma abdominal puede ser abierto (o pe-
netrante) o trauma cerrado.
El trauma penetrante es causado general-
mente por armas blancas, por armas de fue-
go o por esquirlas de granadas o bombas ex-
plosivas. Su diagnóstico es obvio o relativa-
mente fácil.
Toda herida penetrante del abdomen debe ha-
cer sospechar perforación de víscera hueca y
debe ser manejada como tal. Las complicacio-
nes de las heridas penetrantes, especialmen-
te la infección, se relacionan tanto con el tipo
de arma causante como con el órgano afecta-
do. Los órganos sólidos, como el hígado y el
bazo, dan lugar a serias hemorragias, en tanto
que las heridas de las vísceras huecas dan lu-
gar a la extravasación de su contenido a la
cavidad peritoneal y consecuente peritonitis.
Las heridas penetrantes del tórax por debajo
del 4° espacio intercostal, así como el trauma
cerrado sobre la porción inferior de la reja cos-
tal, deben ser manejadas como trauma abdo-
minal, por cuanto se refieren al compartimiento
superior del abdomen, donde se hallan ubica-
dos el hígado, el estómago, el diafragma y el
bazo, que son las estructuras más comúnmen-
te afectadas.
Las fracturas de la 9a
, 10ª y 11ª costillas iz-
quierdas frecuentemente se asocian con trau-
ma cerrado del bazo. Igual ocurre en el lado
derecho, donde las fracturas costales frecuen-
temente se asocian con lesiones del hígado.
La incidencia de lesiones esplénicas y hepá-
ticas en casos de fracturas costales oscila al-
rededor del 11%. (Shweiki et al 2001).
Un porcentaje significante de las lesiones gra-
ves cerradas del bazo y del hígado sangran
en forma masiva y pueden llevar rápidamen-
te al shock hipovolémico y a la muerte por des-
angramiento.
Las heridas sobre el abdomen inferior que
afectan la aorta, la vena cava inferior y los
vasos ilíacos son causa de hemorragia grave.
Las lesiones de la pelvis afectan el recto, el
intestino delgado, el colon, la vejiga, los uré-
teres, y los órganos genitales internos feme-
ninos y masculinos.
Comúnmente se encuentran heridas y lesio-
nes combinadas de las diferentes regiones del
abdomen, por lo cual D.D. Trunkey ha plantea-
do que el torso debe ser considerado como
una unidad, como un cilindro con una capa
muscular externa que protege los órganos y
vísceras en su interior (Tovar & Toro 1997).
EL TRAUMA CERRADO
Los accidentes de automóvil, bicicletas y moto-
cicletas son causa frecuente de trauma ce-
rrado. En nuestro medio, desafortunadamen-
te son también frecuentes las caídas de obre-
ros de la construcción de edificios.
El trauma cerrado del abdomen puede pasar
desapercibido, especialmente cuando el pa-
ciente ha sufrido otro traumatismo severo, por
ejemplo en las extremidades o en el cráneo.
Fracturas del páncreas, un órgano profundo
ubicado en el espacio retroperitoneal, y las le-
siones del duodeno, también ubicado en el es-
pacio retroperitoneal, tienden a permanecer
ocultas, aun en los pacientes en quienes se
realiza un lavado peritoneal, lo cual puede
tener resultados fatales.
La lesión de los órganos y vísceras del abdo-
men resulta del impacto directo y de las fuer-
zas compresivas, y la magnitud de estas fuer-
zas está en relación directa con la masa de
los objetos involucrados, su aceleración y
desaceleración y su dirección relativa en el
momento del impacto (Tovar & Toro 1997). En
3. GUÍAS PARA MANEJO DE URGENCIAS
248
los accidentes automovilísticos, el trauma ce-
rrado se produce también por efecto del cin-
turón de seguridad.
El trauma cerrado es frecuente como resulta-
do de explosiones. Los órganos y vísceras que
contiene gas son particularmente propensos
a ser afectados: pulmón e intestino.
EVALUACIÓN Y MANEJO INICIAL
Como lo afirma el Manual ATLS del American
College of Surgeons (ACS 1997), “la meta del
médico es rápidamente determinar si existe una
lesión abdominal y si ésta es o no la causa de la
hipotensión. En pacientes hemodinámicamente
estables sin signos de peritonitis, se puede rea-
lizar una evaluación más prolongada con el fin
de determinar si está presente una lesión espe-
cífica (trauma cerrado) o bien se desarrollan sig-
nos de peritonitis o de sangrado durante el pe-
ríodo de observación (trauma penetrante)”.
La evaluación inicial tiene como objeto inme-
diato:
a) Determinar el estado de la vía aérea y
mantener su permeabilidad total.
b) Establecer si hay dificultad de la ventila-
ción y proceder a solucionarla.
c) Controlar la hemorragia y restablecer el
volumen circulatorio para lograr estabilidad
hemodinámica.
La evaluación clínica incluye:
a) Una meticulosa historia clínica, la cual
debe ser obtenida mediante el interrogato-
rio al paciente mismo o a partir del relato
del personal que lo atendió en primera ins-
tancia o que lo transportó, o de familiares
y testigos. La historia debe incluir un infor-
me sobre el mecanismo del trauma, el cua-
dro inicial, la respuesta a las medidas de
atención primaria y la evolución cronológica
de los signos y síntomas.
b) Examen físico sistémico general, con
detalles de la inspección para determinar
la presencia de abrasiones y heridas por
esquirlas, hematomas y contusiones, pal-
pación, percusión y auscultación del ab-
domen. La palpación abdominal es la ma-
niobra más informativa en casos de trau-
ma abdominal; la ausencia de ruidos
peristálticos puede indicar inflamación
peritoneal (peritonitis). El examen físico es
difícil en el paciente que ha sufrido trau-
ma cerrado, y sus resultados suelen ser
equívocos, especialmente en aquellos pa-
cientes con alteración del sensorio, bien
sea por trauma craneoencefálico o por al-
cohol o el consumo de alucinantes; por
ello, el médico debe esforzarse por reali-
zarlo con máximo cuidado y atención. Es
importante el examen del cuello y de la
espalda para investigar lesiones de la co-
lumna. La exploración digital de una heri-
da penetrante constituye un valioso
método diagnóstico en heridas por arma
blanca.
c) Examen rectal, a fin de determinar si hay
sangrado indicativo de perforación intesti-
nal, para establecer el tono del esfínter en
casos de trauma raquimedular y de palpar
la próstata, la cual puede estar “flotante”
en pacientes que han sufrido ruptura de la
uretra posterior.
d) Examen vaginal, que puede revelar san-
grado por fracturas de la pelvis, y que es
de particular valor en mujeres embaraza-
das con trauma abdominal o pélvico.
e) Intubación nasogástrica, procedimiento
que tiene el doble propósito diagnóstico y
terapéutico. La apariencia y el examen del
aspirado gástrico aportan información va-
liosa, y la descompresión del estómago es
conveniente para reducir el volumen gás-
trico y prevenir la aspiración traqueobron-
quial. En casos de fracturas faciales graves
o cuando se sospecha fractura de la base
del cráneo, la sonda debe ser pasada por
4. 249
CAPÍTULO XXII: TRAUMA ABDOMINAL
la boca para evitar su paso al cerebro a
través de la lámina cribiforme.
f) Cateterismo vesical, procedimiento que
permite establecer si hay hematuria y de-
terminar la respuesta a la administración
de líquidos intravenosos durante el proce-
so de reanimación, así como medir la diu-
resis horaria como valioso signo del esta-
do de la volemia y la perfusión renal. Pero
antes de realizar el cateterismo vesical se
debe practicar el examen rectal y vaginal a
fin de excluir lesiones de la uretra que pue-
dan contraindicar el paso de una sonda.
g) Exámenes de laboratorio, que deben in-
cluir hematocrito/hemoglobina, recuento de
leucocitos con fórmula diferencial, amilase-
mia, glicemia, creatinina sérica; uroanálisis;
prueba de embarazo en mujeres en edad
fértil (si no dan historia de ligadura de trom-
pas); niveles de alcohol y/o drogas; gases
sanguíneos. Además, se deben ordenar
pruebas para transfusión, y ordenar san-
gre en reserva.
h) Estudios imagenológicos, los cuales de-
ben ser solicitados en forma racional, según
el tipo de trauma y las condiciones indivi-
duales de cada paciente. En casos de trau-
ma mayor, éstos generalmente incluyen:
1) Radiografía de la columna cervical.
2) Radiografía simple de tórax.
3) Radiografía de pelvis.
4) La radiografía simple de abdomen, aun-
que de valor muy limitado en el trauma
abdominal, puede revelar la presencia
de neumoperitoneo indicativo de perfo-
ración de una víscera hueca, así como
el borramiento de las líneas del psoas
que se asocia con lesiones retroperito-
neales y fracturas óseas; se debe soli-
citar sólo en casos seleccionados.
5) La tomografía axial computadorizada
(TAC) del abdomen y de la pelvis, con
medio de contraste tanto oral como
intravenoso, constituye hoy el examen de
mayor importancia en la evaluación del
trauma, por cuanto permite identificar le-
siones específicas de los diferentes ór-
ganos, de la región retroperitoneal (es-
pecialmente del páncreas y los riñones),
la presencia de sangre y líquido y de frac-
turas. La TAC helicoidal, cuya realización
toma apenas unos minutos, aporta infor-
mación mucho más precisa que otros
métodos que estuvieron muy en boga,
como el lavado peritoneal, pero solo se
encuentra disponible en los centros ur-
banos. Es el examen por excelencia para
la definición del manejo no operatorio.
6) La ultrasonografía (US) o ecografía del
abdomen y la pelvis, en forma similar a
la TAC, constituye un método no inva-
sor que permite identificar lesiones es-
pecíficas, particularmente del hígado y
el bazo, y la presencia de hemorragia y
derrames en la cavidad peritoneal. Su
precisión y rendimiento diagnóstico tra-
dicionalmente se han considerado infe-
riores a los de la TAC o del lavado
peritoneal, y el procedimiento es muy
operador-dependiente.
Pero hoy se reconoce que la US en pa-
cientes seleccionados con trauma ce-
rrado puede ser el único método diag-
nóstico necesario en casos de trauma
hepático o esplénico en quienes se de-
muestra ausencia o una mínima canti-
dad de líquido (sangre). El Focused
Abdminal Sonogram for Trauma
examination (Rozycki & Shackford 1996)
es de fácil ejecución, portátil y de alta
fidelidad para la detección de hemope-
ritoneo en el paciente inestable o como
tamizaje en el paciente estable que re-
quiere mayor información sobre lesio-
nes específicas en los órganos median-
te TAC (Ochsner et al 2000).
El principal valor de la US reside en ser
de carácter no invasor y en que se pue-
de realizar al lado de la cama del pa-
ciente.
5. GUÍAS PARA MANEJO DE URGENCIAS
250
i) El lavado peritoneal es un método de alto
valor diagnóstico en el trauma cerrado, con
un índice de sensibilidad del 98% para san-
grado peritoneal. Vino a llenar el vacío que
dejan el examen físico y la radiografía sim-
ple de abdomen. El lavado peritoneal es
un verdadero estándar de manejo en las
salas de urgencias de los hospitales de ni-
vel intermedio, especialmente en lugares
donde ni la TAC ni el ultrasonido se encuen-
tran disponibles. Su única contraindicación
es la indicación para cirugía.
La técnica para su realización aparece en
una de las Guías de esta serie.
El lavado peritoneal se considera positivo
cuando la aspiración en el momento de in-
sertar la cánula produce 10 mL o más de
sangre, cuando el conteo de hematíes en
el efluente es >100.000/mm3
, cuando el
conteo de leucocitos en el efluente es >500/
mm3
o cuando se detectan bilis, bacterias
o contenido alimenticio.
Sus indicaciones son:
• hallazgos equívocos en el examen ab-
dominal;
• examen físico limitado y no confiable por
el estado neurológico del paciente (trau-
ma craneoencefálico, cervical, paraple-
jia, intoxicación coma);
• necesidad de estudios imagenológicos
prolongados tales como angiografía;
• necesidad de anestesia para tratar le-
siones extraabdominales;
• hipotensión o anemia de causa no es-
tablecida.
j) La laparoscopia diagnóstica y terapéuti-
ca es un procedimiento de aplicación se-
lectiva en el manejo de pacientes seleccio-
nados con trauma abdominal. Su utilidad
máxima reside en la identificación de lesio-
nes diafragmáticas en casos de trauma pe-
netrante toracoabdominal, así como en ca-
sos de heridas tangenciales de la pared ab-
dominal. Aunque muchos autores preconi-
zan el uso de la laparoscopia en pacientes
con trauma, ni las indicaciones ni la certe-
za diagnóstica aparecen todavía claras
(Barba y col 1997).
LAPAROTOMÍA O MANEJO
NO OPERATORIO
La evaluación general y especial del paciente
con trauma abdominal está orientada, una vez
completada la reanimación, a determinar la
necesidad de realizar laparotomía.
MANEJO NO OPERATORIO
El manejo no quirúrgico de lesiones de los
órganos sólidos del abdomen, específicamen-
te del hígado y el bazo, en pacientes hemodi-
námicamente estables y que pueden ser es-
tudiados por TAC es el método estándar y lo-
gra altas tasas de éxito (Miller et al 2002); mu-
chos consideran que la inestabilidad hemodi-
námica es la única contraindicación (Sartorelli
et al 2000).
Los criterios para manejo no operatorio inclu-
yen:
• restauración de la estabilidad hemodiná-
mica con mínima resucitación con líquidos
parenterales;
• no hay lesión craneoencefálica;
• edad <55 años (pero este criterio no es
absoluto, y se informan buenos resultados
en pacientes mayores);
• ausencia de lesiones intraabdominales o
extraabdominales significantes.
En los pacientes bajo tratamiento no opera-
torio se debe realizar una TAC de control a
las 24 horas.
LAPAROTOMÍA POR TRAUMA
La laparotomía por trauma se realiza en con-
diciones fisiológicas en ocasiones críticas y
6. 251
CAPÍTULO XXII: TRAUMA ABDOMINAL
cuando ya existe daño de órganos y vísce-
ras. Tiene dos propósitos principales:
• el control del daño, que incluye el control
de la hemorragia, la identificación de las
lesiones y el control de la contaminación;
en pacientes moribundos ésta es la única
etapa que puede realizarse.
• la reparación y reconstrucción de los órga-
nos afectados.
Criterios para realizar laparotomía:
No se justifica realizar laparotomía en todos
los casos de heridas por arma blanca. Median-
te estricta observación y evaluación periódi-
ca, se encuentra que en alrededor de la ter-
cera parte de estos pacientes se puede evitar
la laparotomía.
El Manual del ATLS del American College of
Surgeons define las siguientes indicaciones
para laparotomía en adultos:
A. Indicaciones Basadas en la Evaluación
Abdominal.
1. Trauma cerrado de abdomen con lava-
do peritoneal o ultrasonido positivo.
2. Trauma cerrado de abdomen con
hipotensión recurrente a pesar de una
adecuada resucitación.
3. Datos tempranos de peritonitis.
4. Hipotensión con herida abdominal pe-
netrante.
5. Sangrado de estómago, recto o tracto
genitourinario debido a trauma pene-
trante.
6. Heridas por arma de fuego que invo-
lucran la cavidad peritoneal o estructu-
ras retroperitoneales vasculares o
viscerales.
7. Evisceración.
B. Indicaciones Basadas en los Estudios
Radiológicos
1. Aire libre, presencia de aire en retrope-
ritoneo o ruptura del diafragma en trau-
ma cerrado.
2. Cuando después de trauma cerrado o
penetrante la TAC con medio de con-
traste demuestra ruptura del tracto gas-
trointestinal, lesión de vejiga intraabdo-
minal, lesión del pedículo renal o bien
lesión severa de parénquima visceral.
La mayoría de las heridas por arma de fuego
requieren laparotomía inmediata. Ocasional-
mente se observan heridas tangenciales que
afectan la pared abdominal que no ingresan
a la cavidad peritoneal. En estos casos se
debe identificar el tracto subcutáneo del paso
del proyectil, tracto que es doloroso a la pal-
pación, y comprobar la situación mediante
exámenes apropiados.
La laparotomía debe estar precedida de la
administración de antibióticos profilácticos. Se
recomienda la combinación de clindamicina-
amikacina o de cefoxitina como agente único.
Como en todo caso de trauma, se debe con-
siderar la inmunización antitetánica.
La incisión de la laparotomía de trauma debe
ser amplia para lograr una buena exploración
de los cuatro cuadrantes del abdomen. Se reco-
mienda la incisión vertical sobre la línea alba,
la cual se puede extender hacia abajo según
necesidad. La primera prioridad al ingresar a
la cavidad peritoneal es controlar el sangrado,
identificando tan pronto como sea posible una
posible herida vascular. En ocasiones es ne-
cesario recurrir al empaquetamiento hemostá-
sico, para reoperación en 24-72 horas según
el tipo de herida y el órgano afectado.
En los casos de trauma cerrado es necesario
explorar el páncreas y el duodeno.
Los hematomas retroperitoneales de la pelvis
en los pacientes con fracturas pélvicas no
7. GUÍAS PARA MANEJO DE URGENCIAS
252
deben ser abiertos, por el peligro de hemo-
rragia incontrolable. Pero los hematomas re-
troperitoneales, especialmente los asociados
con la vena cava inferior o con el riñón, sí
deben ser abiertos, drenados y controlados.
LAPAROTOMÍA PARA CONTROL DE DAÑO
CA Ordóñez (2002) describe e ilustra en de-
talle el procedimiento secuencial para control
de daños, el cual ha logrado reducir la morta-
lidad en el trauma mayor, y se refiere a la tríada
productora de la muerte:
Las tres causas más comunes de muerte en
trauma son el trauma craneoencefálico, la
exanguinación y la deficiencia metabólica. Son
las dos últimas las que causan muerte en los
pacientes manejados con el método de con-
trol de daños. Según Ordóñez (2002), la mor-
talidad en las series informadas en la literatu-
ra sobre control de daños oscila entre 46% y
66%, tasas muy altas que corresponden a la
condición desesperada en que se encuentran
estos pacientes. “Definitivamente el éxito de
lograr la hemostasia durante la cirugía inicial
es claramente la clave determinante de un
buen resultado, pues la reoperación se aso-
cia con una tasa de recuperación más baja.”
(Ordóñez 2002).
Clásicamente el control de daño se divide en
tres etapas (Johnson et al 2001):
MUERTE
Figura 1. “Triada de la muerte”
Figura 2. Cirugía de control de daños
8. 253
CAPÍTULO XXII: TRAUMA ABDOMINAL
CA Ordóñez (2002) describe así el enfoque
sistemático en tres etapas para el control de
daños en el trauma abdominal, cuya finalidad
es impedir el desarrollo de la cascada mortal
que culmina con la muerte por desangramien-
to:
Etapa I: Quirófano
• Control de la hemorragia
• Control de la contaminación
• Empaquetamiento intra-
abdominal
• Cierre temporal
Etapa II: UCI
• Recalentamiento central.
• Corregir acidosis.
• Coagulopatía.
• Optimizar hemodinámica.
• Apoyo ventilatorio.
• Identificar lesiones.
Etapa III: Quirófano
• Retiro del empaquetamiento
• Reparaciones definitivas
• Cierre de la pared abdominal
La experiencia con la tríada clásica del control
de daño indica que las medidas que se tomen
en los primeros momentos luego de ocurrido
el trauma, en las fases prehospitalarias y en
la sala de urgencias tienen influencia benéfi-
ca sobre el pronóstico en estos pacientes se-
veramente traumatizados.
Escribe Ordóñez (2002): “Se ha logrado un
triunfo en la cirugía del trauma con la técnica
del control de daños en los traumas devasta-
dores al final del milenio y es requerido más
juicio quirúrgico para decidir con prontitud la
aplicación del control de daños antes que se
presente la tríada de la muerte, hipotermia,
coagulopatía y acidosis”.
LECTURAS RECOMENDADAS
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